A Pesaro con Maria Antonietta tra opere di Rossini e piste ciclabili

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PESARO - Maria Antonietta ha tante passioni: ama scrivere, si interessa agli studi studi di genere, è esperta di arte medievale, adora la poesia, è incuriosita dalla teologia, ed è innamorata del regno animale e vegetale. Ma è soprattutto una delle cantautrici italiane più talen-tuose della scena musicale italiana. Nonostante la sua giovane età (è nata nel 1987) Le-tizia Cesarini, questo il suo vero nome, da diversi anni macina live in tutta Italia (ma è stata protagonista anche di un tour europeo) ed ha appena pubblicato il suo terzo album 'Deluderti' ('La Tempesta'), un disco maturo, pop ma di qualità, con melodie e te-sti ben al di sopra della media. E' quindi un piacere particolare incontrare un'artista così piena di sfumature per farci raccontare la sua città, Pesaro, tra ricordi rossiniani, lunghe spiagge sabbiose, dipinti quattrocenteschi, negozi di dischi, giri in bici e biblioteche.
Pesaro ha influenzato il tuo modo di fare musica? “Sicuramente. C'è il Mare Adriatico, che è la mia fonte di ispirazione principale, ci sono le colline boscose del Parco San Bar-tolo, l'atmosfera da riviera triste l'inverno, una certa fierezza. Ho sempre percepito Pesa-ro come una città di mare senza marinai e per questo ha fatto crescere in me, parados-salmente, la voglia di diventarne uno”
Qual è il pezzo che rappresenta di più la tua città? “ «Animali», in cui si cita Via Milano, una via di Pesaro, dietro casa dei miei genitori, dove scrissi quella canzone”.
Partiamo per un giro a Pesaro accompagnati da Maria Antonietta. “Sicuramente inizie-rei dal Mare Adriatico che bagna Pesaro, soprattutto verso Sud dove ci sono le spiagge li-bere Sottomonte, con le loro baie e micro insenature. Alle spalle ci sono le colline ver-dissime del colle Ardizio, la ferrovia adriatica e davanti la spiaggia di sabbia, lunghissi-ma. Quando ero piccola guardavo dal mio asciugamano i treni che passavano e mi im-maginavo le vite dei passeggeri. La luce sparisce presto quando viene il pomeriggio per-chè il sole sparisce dietro i boschi della collina alle tue spalle, come a dire “La giornata è un privilegio, sii pronto!”. Queste spiagge per me sono un luogo magico, soprattutto al tramonto, dense di ricordi d'infanzia felici”.
Come ti muoveresti alla scoperta della città? “A Pesaro c'è la bicipolitana, un circuito di piste ciclabili che collega tutta la città passando anche per luoghi verdi e per il mare, quindi visiterei la città in bicicletta. Puoi andare Sottomonte proprio con la linea 2 della Bicipolitana”.
Dove potremmo proseguire questo tour?” “In bici visiterei sicuramente il Teatro Rossini dove nel 1818 lo stesso giovane Rossini dirige la «La gazza ladra». Sono una sua grande estimatrice e quando ero piccola ho lavorato per un paio di anni come maschera al Ros-sini Opera Festival per ascoltare, quasi di nascosto, quelle opere bellissime. Poi prose-guirei verso la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con i suoi mosaici, che andavo a vede-re quando uscivo dal Liceo, e il Museo Diocesano che è proprio lì di fronte. Poi andrei al Villino liberty Ruggeri e, un po' fuori, alla Villa Imperiale sul San Bartolo, con i suoi giardini e gli affreschi. Sempre sul San Bartolo da vedere c'è anche il misterioso cimitero ebraico”.
Sei appassionata di Storia dell'Arte: quali sono le opere della tua zona che ti affascinano di più? “Sicuramente la pala del maestro Giovanni Bellini conservata ai Musei Civici di Pesaro è un'opera assoluta, è un privilegio averla in città. Chissà se tutti i Pesaresi l'han-no vista almeno una volta! E l'Abbadia di San Tommaso in Foglia, una fondazione del 980 e un luogo spirituale. Poi potremmo raggiungere la luminosa biblioteca San Gio-vanni per fare due chiacchiere tra un libro e un caffè al bar della biblioteca, magari dal lungofiume dove si snoda una passeggiate nel verde che costeggia il Foglia, dove andavo sempre a passeggiare con il mio adorato cane”.
Da musicista, in quale negozio di dischi accompagneresti i lettori dell'ANSA? “Sicura-mente al “Plastic” il negozio storico di dischi della città in Via Passeri gestito da Mirko Bertuccioli, Uuna vera istituzione cittadina. Il “Plastic” è il negozio in cui ho formato la mia cultura musicale quando all'uscita da scuola con le amiche facevamo la consueta tappa per comprare i dischi. Lì ho preso gli album di David Bowie, gli Smiths, i Buzzcocks, i Velvet Underground, i Sex Pistols...”
Il tuo ultimo disco 'Deluderti' è stato scritto nelle campagne intorno a Senigallia. “Mi sono trasferita per amore (è fidanzata con un altro musicista, Colombre, al secolo Gio-vanni Imparato, ndr) a Senigallia ormai da sei anni e trovo molto bene. In fondo sono solo 30km da Pesaro e ho comunque il mio adorato Mare Adriatico. Sono luoghi con-templativi, densi di bellezza. Le Marche sono un luogo incredibile, con un'energia spiri-tuale altissima e una bellezza variegata e misteriosa. Se pensi soltanto ai Monti Sibillini, a luoghi come Visso o Montemonaco...”

Senigallia ospita uno dei festival più importanti al mondo per la musica e l'estetica anni Cinquanta: il Jamboree. “Lo conosco bene, al Jamboree ho anche lavorato un paio di anni, al Press Desk. L'atmosfera che si respira in città è davvero bella, gioiosa, è una spe-cie di vacanza. Ormai è un evento immenso da 400.000 presenze ma per me si continua a respirare la passione sincera e l'entusiasmo della persona che ha ideato tutto questo ormai 18 anni fa, Angelo Di Liberto: decine di concerti gratuiti, il dancing alla mitologi-ca Rotonda a Mare (quella di Fred Buscaglione) e l'euforia generalizzata. Come evento è assolutamente consigliato”

Ultima domanda: qual è il viaggio dei tuoi sogni? “I pellegrinaggio a piedi a Santiago di Compostela, prima o poi ce la farò! Natura, camminare, spiritualità, storia e arte!
Il tour estivo di Maria Antonietta è partito a maggio da Mi Ami Festival e si concluderà con l’Home Festival di Treviso, il 2 settembre. Per tutte le date e gli aggiornamenti sulla cantautrice i siti di riferimento sono www.latempesta.org/ e face-book.com/mariaantoniettamusica/
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