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“Borghi ritrovati” persi tra gli sponsor


Si dice che in alcune regioni, tra cui la Toscana, il turismo stia crescendo grazie ai borghi e che il segreto sia online. Insomma, sarebbero le strategie di web marketing a portare turisti anche dall'estero nelle piccole località. Alcune di queste, ovviamente, hanno un'attrattiva diretta per la ricchezza di storia e di arte. Mentre altre, con meno appeal storico-artistico, si affiderebbero a internet per far conoscere le bellezze naturali e soprattutto la qualità della vita. All'inizio sembra andare in questa direzione anche il nuovo programma di Rete 4, Borghi ritrovati, in onda il mercoledì intorno alla mezzanotte, partito proprio dalla Toscana con Calamecca, frazione del Comune di San Marcello Piteglio sulle Montagne Pistoiesi, in cui vivono solo 55 abitanti la cui età media è facilmente intuibile. C'è solo un bar, che funziona pure da spaccio e si affaccia sulla minuscola piazzetta del paese. C'è però una bella chiesa e un custode che la custodisce da trent'anni. Una volta alla settimana arriva anche il furgone con la frutta. «Qui il tempo si è fermato», afferma la conduttrice, Lucilla Agosti. È lei che accompagna i telespettatori a conoscere gli angoli del borgo e chi lo abita godendo della brezza dell'Appennino. Ma il programma non finisce qui. Come recita il sottotitolo, c'è “Una sfida per una nuova vita”, quella che si trovano ad affrontare cinque persone che hanno deciso di lasciare il caos della città per trasferirsi a Calamecca: Sonny e Federica, giovane coppia che aprirà un bed & breakfast, Giuseppe e Mariarosa, che avvieranno una trattoria casalinga, e Peter, che lancerà uno spazio web per promuovere le attività turistiche della zona. Ad aiutarli una squadra di professionisti delle ristrutturazioni. E questa è la parte di Borghi ritrovati meno interessante e più sponsorizzata (compare un'infinità di marchi tra cui spicca sempre l'azienda francese del fai-da-te coproduttrice del programma), che rende il tutto un ibrido: un reality a metà strada tra cambio vita e ristrutturo casa come tanti format del genere (A te le chiavi, Casa su misura, Grandi progetti, Fratelli in affari...). Peccato, perché l'idea di raccontare i borghi era buona, anche se non proprio originale.
da Avvenire

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