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Altissimi Colori in Valle d'Aosta Al Castello Gamba in mostra gli artisti amati da Giovanni Testori

ALTISSIMI COLORI

Prende spunto dalla presenza nella collezione del Castello Gamba di una piccola ma importante opera dello scrittore, critico d’arte e pittore Giovanni Testori (1923-1993). E' la mostra “ALTISSIMI COLORI. La montagna dipinta: Giovanni Testori e i suoi artisti, da Courbet a Guttuso” che fino al 29 settembre indaga il rapporto di Testori con la montagna e contemporaneamente consente di viaggiare fra le opere di cui l'autore amava circondarsi. Impegnato su diversi fronti, dalla critica d’arte al teatro, dalla narrativa alla pittura, Giovanni Testori fu tra i più importanti intellettuali italiani del Novecento. Romanziere e drammaturgo, nonché critico d’arte, in montagna aveva riscoperto la sua vocazione pittorica eleggendone gli scenari a soggetto di molti suoi dipinti, come nella serie di disegni e acquerelli eseguiti dalla fine degli anni Sessanta, in un’estate trascorsa nella valle di Gressoney e nelle alpi svizzere. Per la prima volta questo nucleo molto privato, viene presentato al pubblico.

PERCHE' ANDARE

Oltre all'importante opera di Giovanni Testori, Tramonto (Actus tragicus) conservato nella raccolta del Museo, il percorso espositivo mette in scena due importanti dipinti di Gustave Courbet, artista rivoluzionario il capolavoro di Giovanni Segantini, Alpe di maggio (1891). Presenti anche Willy Varlin, il geniale pittore zurighese che scelse di andare a vivere tra le montagne della val Bondasca e Renato Guttuso, un siciliano che, stregato dalla vista del Rosa, scelse di fare della casa di Velate, a Varese, uno studio dove realizzare molte delle sue opere più celebri. Non manca Paolo Vallorz, artista trentino che, pur emigrando a Parigi, è sempre rimasto legato alla sua val di Sole e infine Bernd Zimmer, pittore tedesco vivente, “scoperto” da Giovanni Testori e autore di quadri con montagne infiammate e visionarie.

DA NON PERDERE

La mostra è anche l’occasione per presentare un ciclo di fotografie del grande fotografo Pepi Merisio, scattate negli anni Settanta, durante la processione notturna che da Fontainemore portava al santuario di Oropa. Foto che Testori amava per la loro intensità e per la testimonianza di una civiltà montana legata alla propria tradizione.
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