Sicilia

Cannoli siciliani

Siti Unesco:

La villa del Casale di Piazza Armerina, dal 1997; Parco Archeologico, Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, le isole Eolie, Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Ragusa, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Scicli, il centro storico di Siracusa, la necropoli di Pantalica. Sono in discussione anche l'eventualità di iscrivere il centro storico della città di Palermo, le terre degli Elimi, Erice, Mothia e Segesta, e il sito geologico Scala dei Turchi.
Cultura:

Lo precisò, già nel 424 a. C., Ermocrate di Siracusa che affermò: "Noi non siamo né Joni né Dori, siamo Siciliani". Gesticoliamo come antichi mercanti fenici, siamo furbi come greci, capziosi come bizantini, blasés come cavalieri andalusi, e portiamo ancora grande rispetto ai Morti, ed alle necropoli di quanti su quest'isola ci morirono. Portiamo nella lingua, nei comportamenti, nella cucina, nella religiosità, pezzi di cultura greca, romana, bizantina, musulmana, normanna, angioina, aragonese, catalana ... Ognuno di loro ha lasciato segni, tracce architettoniche, capolavori d'arte, trasformando l'isola intera in un museo all'aperto unico al mondo. La produzione letteraria è stata molto viva nel corso dei secoli, inizialmente grazie alla corte di Federico II con la sua scuola siciliana. Tra il 1230 e il 1266 sotto la corte sveva si sviluppò il primo volgare illustre degno di questo nome. Per quanto il suo uso restasse confinato alle corti italiane e alla letteratura, dopo gli svevi venne ripreso dagli scrittori toscani che ne vennero fortemente influenzati anche grazie al prestigio letterario della Scuola, al cui capofila, Giacomo da Lentini, è attribuita l'invenzione del sonetto. Grazie anche allo stile poetico dei Siciliani, molte delle loro parole ed espressioni passarono nel toscano illustre, base della lingua italiana.

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