"Non è una semplice galleria, ma un progetto di trasformazione urbana che valorizza la professione creativa e che mette al centro i giovani, la loro visione del mondo, i temi ambientali e sociali che affrontano - spiega l'assessore comunale ai Diritti, Marco Giusta -. I portici sono, oggi come nel passato, teatro di scritte, messaggi politici, amorosi, che rappresentano forme di espressività, manifestazione di conflitti e di protesta. Sono convinto dell'importanza di uscire dalla retorica del decoro e affrontare il tema dello spontaneismo valorizzandone la componente artistica e dandole la possibilità di avere spazi di espressione riconosciuti, anche a vantaggio del commercio e del turismo".
Il progetto, a partire da via Po, avvia un percorso che, grazie ai prossimi contributi delle arti visive e performative, animerà progressivamente i portici di via Nizza, via Sacchi per estendersi a tutti i 12 chilometri di portici della città di Torino.
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