Tra '900 e XXI secolo le mostre del weekend

 

Il prossimo sarà un weekend che si muove tra le inquietudini del Secolo Breve e quelle del mondo contemporaneo, con tanti e diversi appuntamenti con artisti italiani e internazionali.
    BERGAMO - Due le mostre in programma dal 1 ottobre al 14 febbraio negli spazi della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo - GaMec: la prima, intitolata "Ti Bergamo - Una comunità", a cura di Lorenzo Giusti e Valentina Gervasoni, è una raccolta di testimonianze tra opere d'arte, immagini fotografiche, filmati, gesti e pensieri di autori che hanno raccontato Bergamo nei momenti più difficili dell'emergenza sanitaria dovuta al coronavirus; il progetto "In The Forest, Even The Air Breathes" del curatore indiano Abhijan Toto, presenta invece i lavori di sette artisti internazionali (Khvay Samnang, Soe Yu Nwe, Sung Tieu, Karl Castro, Robert Zhao Renhui, Joydeb Roaja, Nguyen Trinh Thi), per immaginare nuove forme di politica e pedagogia che rendano più intimo il rapporto dell'uomo con le terre che abita.
    ROMA - "Un mondo fluttuante. Opere su carta di Anna Onesti" è la mostra in programma alla Casina delle Civette, Musei di Villa Torlonia, dal 3 ottobre al 10 gennaio. Nel percorso otto arazzi e otto aquiloni tutti realizzati su carta washi, "carta giapponese", utilizzando tecniche decorative ispirate alla tintura tradizionale dei tessuti e apprese nei periodi di studio trascorsi dall'artista in Giappone, come l'itajimezome, lo shiborizome e il katazome. Fino al 13 dicembre la mostra "Radici", di Benedetto Pietromarchi, curata da Paolo Falcone al Museo Bilotti: inaugurata lo scorso 15 settembre nell'ambito della rassegna "Back to nature", l'esposizione presenta tre grandi installazioni ambientali, realizzate con le radici divelte di alberi (una di cipresso, presa proprio da Villa Borghese) su cui l'artista ha lavorato, intervenendo con materiali come la ceramica, il bronzo e il ferro. Dal 2 al 10 ottobre il Maxxi presenta "Alberto Boatto. Lo sguardo dal di fuori", un focus (a cura di Stefano Chiodi) sull'attività intellettuale di uno dei più importanti critici d'arte del '900, con materiale proveniente dal suo archivio personale. Ancora al Maxxi, dal 2 ottobre al 1 novembre "Omaggio a Claudia Gian Ferrari", a cura di Anne Palopoli: in occasione del decennale dalla scomparsa della studiosa, gallerista e collezionista il museo romano le dedica una sala con opere, oggetti, sculture e video appartenenti alla sua collezione privata. Alla Fondazione Baruchello dal 30 settembre al 19 dicembre la collettiva "Prove Di R(i)esistenza", a cura di Ilaria Conti: Laura Cionci, Danilo Correale, Retake, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico sono gli artisti coinvolti nella mostra, che offriranno, ognuno attraverso il proprio linguaggio artistico, le riflessioni e le inquietudini nate in seguito alla pandemia. PARMA - Un cielo di 200mila fiori che dialogano con la pittura: è la prima personale italiana dell'artista britannica Rebecca Louise Law, allestita all'Oratorio di San Tiburzio dal 2 ottobre al 19 dicembre nell'ambito del progetto Pharmacopea del Gruppo Chiesi e Davines. L'installazione è costituita da una cascata naturale in costante e organico mutamento, composta dalla coabitazione di 200mila fiori, dall'Achillea millefolium al Tortum.
    NAPOLI - Si intitola "Deep trance" la personale di Camillo Ripaldi che aprirà il 3 e 4 ottobre alla Nina Gallery Open Space, nell'ambito della seconda edizione di Open House. A cura di Marina Guida, la mostra (visitabile fino al 30 novembre) presenta al pubblico una grande installazione a parete e una decina tra dittici e trittici di fotografie digitali di medie dimensioni, dalle quali emerge - tra alchimie e sinestesie - un'approfondita indagine degli archetipi e dei loro rapporti. A Palazzo Scarpetta, sede della Fondazione Eduardo De Filippo, "Il Sindaco del Rione Sanità", fino al 4 dicembre e a cura di Francesco Tenaglia: la mostra, ispirata all'omonima opera teatrale di De Filippo, riunisce i lavori degli artisti Piero Golia, Marco Pio Mucci e Matteo Pomati che presentano un corpus di 26 tavole disegnate in cui le autorialità si intrecciano, sino a confondersi. 

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