di Ida Bini ROMA - Oltre 100 fotografie in bianco e nero realizzate dall'antropologo americano Frank Cancian nel 1957 a Lacedonia, in provincia di Avellino, sono esposte fino al 10 gennaio 2021 al Museo delle Civiltà di Roma: documentano con acutezza e sensibilità la vita della piccola comunità irpina nel secondo dopoguerra. Cancian scattò queste immagini quando arrivò in Italia, grazie alla borsa di studio Fullbright, come studente di antropologia per analizzare lo stato sociale e culturale dell'Italia meridionale. Per questo visse sette mesi nel borgo irpino, immortalando la gente e la vita quotidiana in 1.801 fotografie in bianco e nero che mostrano in un critico ritratto etnografico la profonda empatia dell'autore per il luogo e i suoi abitanti. Il giovane fotografo era alla ricerca di storie da svelare e da approfondire: «Mi piace fotografare dove le persone svolgono le loro attività quotidiane, case, luoghi di lavoro e di culto», era il suo mantra; e fu proprio in quel mondo contadino che trovò l'ispirazione per raccontare con sensibilità e una straordinaria capacità introspettiva la comunità italiana del secondo dopo guerra. Così descriveva la sua vocazione: «Mentre registro il mondo quotidiano, cerco spesso l'esotico nelle situazioni normali e l'ordinario in ciò che molti considerano esotico». E l'esotico Cancian lo trovò proprio nei volti segnati dalle rughe dei vecchi contadini e nella semplice quotidianità familiare; nella frugalità di un pranzo nei campi e nelle occasioni rituali e festive. Figlio di genitori italiani, Frank Cancian è un noto antropologo che ha sempre alternato la professione di scienziato alla passione per la fotografia sociale. A Roma per la prima volta in una sede nazionale sono esposte le sue fotografie stampate da negativo su carta baritata nel Museo delle Civiltà (MuCiv), in collaborazione con l'Istituto centrale per il patrimonio immateriale del Mibact, il Comune di Lacedonia, il Museo antropologico visivo irpino dove è custodita l'intera collezione fotografica dell'autore, la Pro Loco "Gino Chicone" e l'associazione culturale "LaPilart". L'esposizione è accompagnata da un volume realizzato in edizione italiana e inglese da Postcart e curato da Francesco Faeta, professore di antropologia a Messina e direttore della scuola di etnografia visiva all'Istituto superiore di fotografia e comunicazione integrata di Roma. Lo spazio espositivo ospita anche una serie di fotografie su schermo che illustrano la produzione dell'antropologo e la proiezione a orari fissi del documentario "5ž7 - Il paese in una scatola" di Michele Citoni, che sta realizzando un viaggio nei festival cinematografici di tutto il mondo. Il Museo delle Civiltà-Arti e tradizioni popolari "Lamberto Loria" è a Roma a piazza Guglielmo Marconi 8. Info: museocivilta.beniculturali.it (ANSA).
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