Viaggio nei luoghi della memoria. Dal binario 21 di Milano alle pietre d'inciampo di Roma


 Il 27 gennaio si celebra in tutto il mondo il Giorno della Memoria per ricordare i milioni di vittime dell'Olocausto, la pagina più buia e terrificante della storia del XX secolo.

La scelta della data è emblematica: era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa scoprirono nei dintorni di Oświęcim, a pochi chilometri dal confine con la ex Cecoslovacchia, il campo di concentramento nazista di Auschwitz, che divenne da allora il luogo simbolo dell'Olocausto. Da quell'inferno i soldati russi liberarono 9mila prigionieri, pochi superstiti rispetto ai 4 milioni che dal 1940 vi erano stati detenuti.

L'Onu scelse proprio quella data per celebrare le vittime, per non dimenticare e non ripetere l'orrore del passato.
    Oggi il Giorno della Memoria si celebra in ogni città con suggestive cerimonie, incontri, film, manifestazioni, spettacoli teatrali, letture e mostre, così come cimiteri, monumenti, stazioni e lager sono stati trasformati in simbolici luoghi della memoria. Il viaggio in Italia che omaggia le vittime dell'Olocausto parte da Milano, dove sotto la stazione Centrale sorge la Fondazione Memoriale della Shoah-Binario 21, il luogo da dove partivano i convogli carichi di ebrei e di altri perseguitati verso i campi di sterminio nazisti. Il Memoriale testimonia la vita di migliaia di prigionieri che vi transitarono tra il 1943 e il 1945, tra cui anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz. Le visite si fanno tutti i giorni dalle 10 alle 16 e il lunedì fino alle 19, sabato e domenica fino alle 18. Il 26 e il 27 gennaio, in occasione della Giornata della memoria, le visite sono gratuite e guidate ma da prenotare. Tanti gli appuntamenti e gli eventi in programma fino al 5 febbraio. Info: memorialeshoah.it A Trieste il monumento nazionale Risiera di San Sabba, da struttura per la pilatura del riso a campo di detenzione, è un museo con adiacente galleria fotografica che testimonia la tragica storia di soldati italiani, partigiani, detenuti politici ed ebrei imprigionati e poi deportati all'estero. Alle 11 del 27 gennaio è prevista una cerimonia commemorativa, seguita dalla mostra "Rammentare le vittime, ammonire i viventi.
    La Risiera di San Sabba a Trieste negli scatti di Marino Ierman", in programma fino al 4 giugno. E' ricco il calendario di eventi culturali, dal 25 al 31 gennaio, ma spiccano gli spettacoli "Matricola 75190", di e con Sara Alzetta e Max Jurcev, lettura con accompagnamento musicale del testo autobiografico di Liliana Segre, e "Dal campo di calcio ad Auschwitz. Storia di un allenatore ebreo e della sua famiglia", racconto teatrale dedicato alla storia dell'allenatore Árpád Weisz, scritto e interpretato da Davide Giandrini. Info: risierasansabba.it Torino accoglie 13 nuove pietre d'inciampo - i piccoli blocchi in pietra fissati a terra creati nel 1993 da Gunter Demnig con i nomi dei deportati - dedicate ad altrettante vittime della deportazione nazista e fascista: sono così 143 le pietre d'inciampo nel capoluogo piemontese. Il 27 può essere una buona occasione per ripercorrerne il cammino e scoprire anche il Museo diffuso della Resistenza, dedicato alla storia della Seconda Guerra Mondiale e di tutte le sue più tragiche conseguenze. Ha sede nel palazzo dei Quartieri Militari ma coinvolge tanti altri luoghi: dal Sacrario del Martinetto, dove furono fucilati oltre 60 partigiani e oppositori del regime, al rifugio antiaereo di piazza Risorgimento, dalla Sinagoga di piazzetta Primo Levi alla Caserma La Marmora di via Asti, luogo di reclusione e di interrogatori. Info: museodiffusotorino.it A testimoniare gli orrori nei campi di concentramento c'è anche il Museo del Deportato di Fossoli, vicino a Carpi, in provincia di Modena; vi transitarono anche famosi uomini di cultura tra cui lo scrittore Primo Levi. Qui, nella libreria La Fenice, nel teatro comunale e nella ex sinagoga di Carpi sono stati organizzati eventi, proiezioni, incontri e visite guidate gratuite. Info: fondazionefossoli.org Il Parco della Pace di Servigliano, nelle Marche, ospita un vecchio campo di prigionia dove nel periodo fascista furono incarcerati oppositori, rifugiati, prigionieri di guerra ed ebrei. All'interno rimangono ancora due delle 40 baracche costruite per i prigionieri, e l'imponente e sinistro muro di cinta che circonda il campo. Nell'ex stazione ferroviaria del borgo, accanto al campo di concentramento, è nato il Museo della Memoria con una galleria fotografica e un'aula multimediale per eventi e incontri. Info: lacasadellamemoria.com Il maggior numero di pietre d'inciampo tra i 149 comuni italiani lo detiene Roma: nella Capitale, dove la comunità ebraica ha una storia millenaria, sono presenti oltre 330 piccoli blocchi in pietra in ottone lucente, incastonati lungo i marciapiedi o nel selciato, che riportano i nomi e i dati delle vittime. Furono creati nel 1993 dall'artista tedesco Gunter Demnig per ricordare i luoghi da dove ebrei, dissidenti, omosessuali, rom e sinti venivano arrestati e deportati. Per celebrare la Giornata della memoria, oltre a partecipare ai numerosissimi eventi e mostre, è possibile camminare nel centro e nel Ghetto tra le tante pietre - Stolpersteine - e partecipare a questa iniziativa di memoria condivisa.
    Infine a Tarsia, in provincia di Cosenza, sorge il più grande campo di concentramento fascista d'Italia; qui dal 1940 vi furono rinchiusi ebrei italiani e stranieri, antifascisti e profughi politici. Dal 2004 il lager, chiuso nel 1945, è stato trasformato nel Museo della memoria Ferramonti con una ricca collezione di documenti, foto, schede della polizia, lettere dei familiari e oggetti personali, arricchiti da video e testimonianze. Info: parchiletterari.com (ANSA).

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)


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