Ecco ‘Italcares’, la piattaforma per il turismo medicale

L’Italia è un paese ricco, ricchissimo di terme: 317 stabilimenti lungo tutta la penisola, spesso in luoghi bellissimi dal punto di vista naturalistico e storico. Che ne fanno il secondo mercato in Europa (la quota fatturato nel 2021 è del 15,6%) dopo la Germania (27,4%) e
superando anche Paesi dell’est che vantano una lunga tradizione e anche listini prezzi più bassi. E ora arriva anche la nuova piattaforma Italcares, presentata nel corso del convegno “Le terme salute e benessere senza tempo”, organizzato da Ebiterme con Federterme Confindustria, all’indomani della mostra che ha portato al Quirinale gli spettacolari bronzi ritrovati a San Casciano dei Bagni in Toscana.

Il sistema termale italiano, con 317 stabilimenti situati in tutta Italia, nel 2021 e nel 2022 ha segnato ricavi rispettivamente del ­­­+56, 1% e + 45% registrando un significativo recupero rispetto al triennio precedente. Un segnale positivo che fa ben sperare per il futuro di un settore che può offrire ancora molto. L’Italia ha riscoperto le terme ed il comparto sta beneficiando di una grande trasformazione della domanda con un pubblico la cui età media è scesa da circa 55 anni a poco più di 40. Il lavoro da fare, però, in Italia è ancora molto. Regioni capofila per numero di impianti, ad esempio, sono Campania e Veneto (95 e 92) ma con enorme distacco sulle altre (Emilia Romagna e Toscana con 25 e 22).

“In Italia soffriamo la mancanza dell’integrazione tra turismo del benessere e turismo termale”, riflette la ministra del turismo Daniela Santanchè. Due settori che “invece si devono parlare. Abbiamo strutture termali in luoghi bellissimi – dice -. Ma se andiamo ad analizzare i motivi della crisi dei modelli di business del termalismo tradizionale italiano, vediamo che c’è stata una progressiva riduzione della domanda delle cure, a favore invece di una richiesta di cure del corpo, del turismo del benessere, della mente come del fisico”.

Anche per questo è stata pensata Italcares, piattaforma digitale ancora in lavorazione, “cofinanziata dal ministero per un totale di 1,5 milioni di euro” che avrà come obiettivo la messa a sistema di un’offerta integrata e ad alto impatto digitale, per favorire la fruizione di servizi legati alla salute, alla riabilitazione, alla prevenzione, al benessere fisico e mentale, in strutture di eccellenza italiane.

La piattaforma punterà sul legame benessere-arte-cultura-natura che contraddistingue l’Italia e avrà come partner strutture termali e sanitarie, istituti specializzati, aziende di supporto turistico (hotel, agenzie di viaggio, tour operator), in modo che il turista-paziente sanitario potrà facilmente individuare il percorso più adatto alle sue esigenze.

“Italcares – prosegue la ministra – atterrerà poi anche sul portale Italia.it e sarà supportata da una grande campagna di comunicazione. La nazione che ha inventato le terme – aggiunge – non si può permettere un ottavo posto nel ranking mondiale per il turismo del benessere. Nè il quinto per il turismo termale. Non ha senso, non con le nostre potenzialità. Penso che potremo esser primi sul podio”.

“La piattaforma ‘Italcares’ -aggiunge Massimo Caputi, presidente Federterme Confindustria – sarà certamente uno strumento di grande aiuto. Le persone vogliono vivere meglio e vivere di più e il sistema termale si sta rivelando molto utile per migliorare la qualità e la durata della vita in modo naturale ed economico. Lo facevano i romani duemila anni fa. In Francia, Spagna, Slovenia e Portogallo le stanno ‘esplodendo’ e anche l’Italia ha ripreso la sua corsa verso un sistema termale più qualificato e più al servizio dei cittadini”.

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