ansa.it
BUENOS AIRES - Messi non è l'unica meraviglia dell'Argentina.
Ad assicurarlo è il guru del turismo e critico della rivista Condé Nast Traveler, Aaron Millar, che di recente ha inserito il Perito Moreno, in Patagonia, nella lista delle Sette Meraviglie del Mondo da visitare nel 2023.
"Messi potrà segnare tanti gol, ma se vedi un solo ghiacciaio in tutta la tua vita, assicurati che sia il Perito Moreno!", raccomanda Millar nella sua rassegna.
Meta unica al mondo, che attrae centinaia di migliaia di turisti fino alle latitudini più estreme dell'America del Sud, è qui che la bellezza e la potenza della natura danno una forma a quell'idea di sublime che fu alla base dell'estetica del romanticismo tedesco. È qui che il terribile fragore degli enormi blocchi di ghiaccio che ciclicamente durante l'estate australe si separano dal Perito Moreno e sprofondano nelle acque cristalline del Lago Argentino concedono uno spettacolo ineguagliabile.
Con i suoi 60 metri di altezza e una facciata ininterrotta di oltre cinque chilometri, questa straordinaria e fragile cattedrale plasmata dalla natura è incastonata a sua volta in un parco naturale che la protegge e preserva insieme alla più grande calotta glaciale del mondo dopo l'Antartide. Si tratta del 'Parque de Los Glaciares' che comprende anche le località di El Calafate ed El Chaltén, dove si trovano le principali infrastrutture turistiche e punto di partenza ideale per qualsiasi escursione nella riserva.
Da El Calafate il ghiacciaio è osservabile sia in barca che a piedi. E se la navigazione del Lago Argentino offre una vista incomparabile del monumento patagonico, la passeggiata sui blocchi millenari del Perito Moreno assicura emozioni forti.
Dalla prospettiva unica dell'acqua è possibile rendersi conto tanto dell'altezza delle pareti - che in alcuni casi possono raggiungere gli 80 metri - così come delle reali dimensioni di questa imponente opera d'arte naturale. Per gli appassionati di avventura l'escursione a piedi assicura invece un'osservazione ravvicinata delle fessure e dei crepacci garantendo una buona dose di adrenalina da smaltire a fine giornata con un classico 'cordero asado' (agnello alla griglia) e un whisky d'annata servito con ghiaccio originale della Patagonia.
Alloggiando in una delle numerose 'estancias' della zona è possibile vivere ancora più a fondo l'esperienza di un soggiorno a queste latitudini. E in questo caso la località di El Chaltén, che a sua volta figura nel World's Best Places della rivista statunitense Times, rappresenta la soluzione ideale. Questa piccola località ai piedi del monumentale massiccio andino del Fitz Roy, una delle vette più ambite dagli scalatori di tutto il mondo, è considerata di fatto la capitale globale del trekking.
Da qui si possono organizzare anche splendide cavalcate, cimentarsi col rafting nelle rapide del Río de Las Vueltas o raggiungere il 'mirador' per avvistare il maestoso volo dei condor.
L'esperienza di un viaggio alla fine del mondo non può tuttavia prescindere da una tappa a Ushuaia, capitale della Terra del Fuoco. Affacciata sul canale di Beagle, circondata da fitti boschi e protetta alle spalle dall'ultimo lembo della cordigliera andina, Ushuaia è l'ultimo avamposto della civiltà, attrezzata anche per accogliere il turista più esigente.
Navigando nelle sue acque non è difficile sentirsi come quei grandi esploratori che giunsero qui alla ricerca di un passaggio tra l'Atlantico ed il Pacifico. E camminando tra i suoi sentieri si può ancora provare l'emozione di trovarsi in una 'terra incognita'. Ma a Ushuaia è possibile anche sciare in qualsiasi periodo dell'anno, con piste rinomate anche tra i professionisti del circuito che spesso si trasferiscono qui per allenarsi nell'estate boreale.
Millar può stare tranquillo. Quando Messi smetterà di fare gol, la Patagonia continuerà ancora a incantare il mondo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Nessun commento:
Posta un commento