Exploit del turismo cinese in Italia nell’Anno del Drago

 

Siamo nell’Anno del Drago. E sembra destinata a raggiungere nuovi picchi la ripresa del turismo cinese in Italia nel 2024, a partire dalle vacanze legate alla Festa di Primavera, come fa notare la ceo di EnitIvana Jelinic.

Jelinic ha sottolineato come la crescita dei viaggiatori in arrivo da Pechino sia stata già consistente nella seconda metà del 2023, favorita dall’aumento dei voli internazionali e dall’incremento dei turisti cinesi nel nostro Paese durante le festività. Ecco perché si prevede che il numero raggiungerà e supererà il record stabilito nel 2019.

«Le città più visitate saranno senza dubbio Roma, Venezia, Firenze Milano, ma anche altre destinazioni, come le località balneari del sud, la zona alpina, i borghi storici dell’Italia centrale e le località termali, stanno diventando sempre più popolari tra i cinesi, che si sono classificati al terzo posto in termini di numero di arrivi in Emilia Romagna nel 2019», spiega Jelinic.

I paesaggi naturali, i gioielli architettonici e l’eccellenza della cucina locale: ecco cosa attira di più i cinesi: «Le destinazioni che riescono a combinare questi tre elementi sono in pole per attrarre un numero sempre maggiore di turisti cinesi».

Il 2024 è considerato decisivo per la ripresa del mercato cinese del turismo. Pechino ha registrato 5,18 milioni di viaggi in entrata e in uscita durante i tre giorni di vacanze di Capodanno, dal 30 dicembre 2023 al 1° gennaio 2024, +4,7 % rispetto al dato dello stesso periodo dell’anno precedente e sul 2019.

Sempre secondo Jelinic, i benefici del turismo outbound cinese potrebbero estendersi a diversi settori economici, tra cui l’ospitalità, i servizi diretti ai turisti, il settore del made in Italy, il commercio al dettaglio, il lusso e l’enogastronomia.

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