Wedding in Italia, la rimonta: 13.600 sposi stranieri in un anno

 

Vuoi tu sposarti in Italia? Sono in tanti a dire di sì: 13.600 matrimoni di coppie straniere nel 2023, pari a un incremento  di ben +34% rispetto al 2022, con un fatturato passato da 600 milioni di euro a 803 milioni dello scorso anno. Sono i numeri di una “filiera lunga” che vanta un indotto sempre più rilevante, a far da cornice alla seconda edizione di Italy for Wedding, evento promosso dal Convention Bureau Italia e destinato al destination wedding, in svolgimento a Roma, che vede la partecipazione di oltre 70 buyer italiani e internazionali provenienti anche dai mercati emergenti.

Una “nicchia” sempre più preziosa quella del wedding tourism, come ha tenuto a sottolineare anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, intervenuta perché «questo comparto, più di ogni altro, rappresenta quel turismo delle radici che celebriamo proprio quest’anno. E  inoltre sono anche due valori aggiuntivi che vanno enfatizzati: con il wedding è possibile destagionalizzare, perché ormai i matrimoni si svolgono in ogni periodo dell’anno, e delocalizzare, in quanto anche gli stranieri stanno scoprendo location decentrate e luoghi spesso sconosciuti ma iconici».

A confermare questi valori e certe tendenze è stata anche la presidente del Convention Bureau Italia, Carlotta Ferrari, che annota: «L’aspetto più rilevante del consolidamento di questo segmento è l’affacciarsi di mercati come Australia e Canada, o come gli Emirati Arabi per i quali dobbiamo attrezzarci al meglio per assecondare certe loro esigenze legate ad una cultura diversa e la conferma di bacini importanti come gli Usa. C’è poi il ritorno di un mercato come l’India che dispone di budget molto elevati e che prima della pandemìa ci aveva abituato a numeri molto significativi».

Ci sono poi le proiezioni per quest’anno, elaborate sempre dal Cst di Firenze, che ha curato l’osservatorio, sottolineate dal direttore del Convention Bureau Italia, Tobia Salvadori: «Per il 2024  sono previsti ben 1.200 matrimoni di stranieri in più, con una capacità di spesa che potrebbe superare  i 60mila euro a cerimonia. Altro aspetto non certo marginale è la differenziazione delle location scelte dagli sposi: oltre alle tradizionali dimore storiche e ai castelli, si stanno anche affermando rifugi alpini e spiagge. Inoltre, nelle modalità dei matrimoni si stanno affermando formule inedite come i green wedding o i weekend wedding, o ancora gli smart wedding. A queste numerose diversificazioni gli operatori devono essere pronti a dare risposte operative ad alta creatività».

In merito alla ricerca sul wedding, altri dati interessanti riguardano innanzitutto la provenienza, con il primato degli Usa che nel 2023 ha fatto registrare uno share del 31%, quest’anno destinato a scendere al 17%, ma solo perché si stanno riaffacciando mercati che si erano fermati come l’India. Altri mercati di riferimento sono il Regno Unito (19%) e la Germania (10%). Nel numero di invitati  si sta rilevando una lieve crescita, da 55 a 60 partecipanti, tra le regioni preferite primeggia sempre la Toscana, ma si stanno consolidando altre zone come la Costiera amalfitana, l’Umbria, i laghi al nord, la Sicilia e la Puglia.

Quest’anno, poi, è stata apprezzata anche la formula  dell’evento: oltre agli appuntamenti b2b, programmati tra wedding planner e professionisti del settore, vengono organizzate conferenze sui cambiamenti del mercato e una serie di “panel discussion” come momenti di interazione e formazione fra partner, con esperti del settore che presentano le loro analisi sull’andamento del mercato.

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