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Giornata della memoria 2022: le frasi per non dimenticare la Shoah

 Le frasi per la Giornata della memoria più significative, per ricordare la tragedia della Shoah. Riportiamo le dichiarazioni, i pensieri e le parole di sopravvissuti, scrittori e registi. Perché il ricordo di milioni di vittime dell'Olocausto non vada mai perso e sia un monito contro ogni forma di violenza



Il 27 gennaio, nella Giornata della memoria, le frasi di Primo LeviSimon WiesenthalHanna ArendtLiliana Segre tornano alla mente insieme ai volti dei bambini ebrei che furono deportati ad Auschwitz e che non tornarono mai a casa, alle foto dei roghi dei libri del '33 e dei rastrellamenti nei Ghetti europei. 

Il loro ricordo viene celebrato in tante iniziative in programma per il Giorno della Memoria nel nostro Paese: mostre, nuove pietre d’inciampo, letture e incontri, qui trovate il nostro approfondimento sugli eventi del 2022. Da non perdere, perché non bisogna dimenticare uno dei periodi più bui della Storia, le milioni di vittime e la follia umana. 

"È necessario ricordare lo sterminio di milioni di ebrei e persone di diverse nazionalità e fedi religiose” ha dichiarato Papa Francesco durante l'udienza generale del 26 gennaio 2022. “Non deve più ripetersi questa indicibile crudeltà. Faccio appello a tutti, specialmente agli educatori e alle famiglie, perché favoriscano nelle nuove generazioni la consapevolezza di questo orrore, di questa pagina nera della storia. Essa non va dimenticata affinché si possa costruire un futuro dove la dignità umana non sia più calpestata", ha sottolineato il Papa.

Giornata della memoria: le frasi

Al Quirinale, si svolgerà anche quest’anno la cerimonia per ricordare la Shoah e le vittime delle persecuzioni nazi-fasciste, l’ultima presieduta dall’attuale Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, che lo scorso anno aveva dichiarato: "Ci accostiamo al tema della memoria con commozione e turbamento, con dubbi e interrogativi irrisolti". Tra le frasi per la Giornata della memoria pronunciate del Presidente aveva colpito quella su Auschwitz che rappresenta "un tragico paradosso: si tratta della costruzione più disumana mai concepita dall'uomo, uomini contro l'umanità: una spaventosa fabbrica di morte".

Giornata della memoria: le frasi più significative per non dimenticare

Nelle prossime card abbiamo raccolto le frasi più significative da ricordare nel Giorno della memoria, scritte o pronunciate dai sopravvissuti che hanno avuto il coraggio di trasmetterci la loro testimonianza. Perché gli orrori del passato non vengano dimenticati e siano un monito per il presente.

“Un momento di riflessione coinvolgente, la base di un messaggio di civiltà, antifascismo, e democrazia che proviene dal sangue dei campi di concentramento” questo deve essere il significato della Giornata della memoria secondo Gianfranco PagliaruloPresidente nazionale ANPI. “La chiamiamo memoria attiva, perché il ricordo non ha senso se non si esercita la sua portata educativa nel presente. Ogni giorno, ogni incontro, ogni impegno, ogni battaglia. È un dovere, oltreché l'unico omaggio possibile, perché tangibile e duraturo, alle vittime della deportazione e ai combattenti per la libertà”.

Mai come oggi sembra importante l’esercizio della memoria attiva. Stando a un rapporto dell'Organizzazione sionista mondiale insieme all'Agenzia ebraica pubblicato in occasione della Giornata della Memoria, il 2021 è stato l'anno più "antisemita" dell'ultimo decennio: nell'anno appena trascorso, si sono verificati "più di 10 incidenti antisemiti al giorno".

Un dato che preoccupa, soprattutto ricordando l’indagine di Eurispes di ottobre 2020, che rilevava come i negazionisti dell’Olocausto siano in aumento anche in Italia: per un italiano su sei non è mai esistita. In 15 anni il numero di coloro che non credono agli orrori della Shoah è cresciuto dal 2,7% al 15,6%. E il 16% è arrivato a sostenere che “sì, la Shoah esiste, ma non è stata un fenomeno così importante”.

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”. Nelle parole di Anna Frank è racchiuso il senso del Giorno della Memoria, ricorrenza che si celebra in gran parte del mondo, ogni anno, il 27 gennaio.

Una data fortemente simbolica, scelta per commemorare i milioni di vittime della Shoah, ma non solo. Una data da portare impressa del cuore, di cui vogliamo ribadire l’importanza ripassando quando è nata, perché e cosa significa "giornata della memoria".

Giornata della Memoria: perché si celebra il 27 gennaio

77 anni fa, il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz. E rivelavano al mondo, per la prima volta, la realtà del genocidio in tutto il suo orrore.

Il campo era stato evacuato e in parte distrutto dalle SS prima dell’arrivo dei russi. Le truppe sovietiche vi trovarono circa 7.000 sopravvissuti, insieme a corpi morti, abiti, scarpe, tonnellate di capelli, strumenti di tortura e di morte.

La data della liberazione di Auschwitz, raccontata da Primo Levi in La treguaè diventata il Giorno della Memoria. Nella sola “fabbrica della morte” furono uccisi almeno un milione di prigionieri: uomini, donne, bambini. Quasi tutti ebrei. Ma anche polacchi, Rom, Sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova e altri nemici della Germania di Hitler.

Giorno della Memoria: quando è stato istituito

Il 27 gennaio è la data scelta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la “Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime della Shoah”, istituita il 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/7.  Ricorrevano i 60 anni dalla liberazione dei campi di concentramento.

In Italia il Giorno della Memoria è nato ufficialmente nel 2000, 5 anni prima rispetto alla ricorrenza internazionale proclamata dall’ONU. La data scelta dal Parlamento italiano per ricordare per sempre le vittime della Shoah fu la stessa: il 27 gennaio. Il primo Paese a istituire una giornata commemorativa nazionale, il 27 gennaio, fu la Germania, nel 1996.

Giornata della Memoria: il significato

Per commemorare le vittime. Ma anche e soprattutto per il dovere di conoscere uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta. È questo il significato del Giorno della Memoria: il dovere di non dimenticare descritto da Primo Levi. "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".

Nella risoluzione che designa il 27 gennaio come "Giornata internazionale di commemorazione in memoria delle vittime dell’Olocausto", le Nazioni Unite esortano, infatti, gli Stati membri a “sviluppare programmi educativi per infondere la memoria della tragedia nelle generazioni future e impedire che il genocidio si ripeta”.

La data del 27 gennaio è indicata come un monito “l’Olocausto, che provocò l’uccisione di un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, sarà per sempre un monito per tutti i popoli sui pericoli causati dall’odio, dal fanatismo, dal razzismo e dal pregiudizio”.

Giorno della Memoria: cosa si ricorda in Italia e come si celebra  

In Italia la legge del 20 luglio 2000 istituisce il 27 gennaio "Giorno della Memoria" al fine di ricordare la Shoah, ma anche "le leggi razziali approvate sotto il fascismo, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, tutti gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte. E tutti coloro che si opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

Anche la legge italiana prevede l'organizzazione di eventi e iniziative di studio, riflessione e sensibilizzazione al fine di mantenere viva la  consapevolezza dei crimini del passato per impedire che si ripetano nel futuro.

Pietre d’inciampo: cosa sono

Da Torino a Roma, da Milano a Venezia. Enti e amministrazioni poseranno anche quest’anno nelle città italiane le pietre d’inciampo. I sanpietrini con incisi su una targa d’ottone i nomi delle vittime della persecuzione nazi-fascista, ideati dall’artista Gunter Demnig e da lui depositati per la prima volta a Colonia nel 1995. Da allora le stolpersteine sono diventate più di 70 mila: una mappa della memoria estesa a tutta Europa.

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(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone)