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Soriano Nel Cimino: La “disastrosa” storia del borgo di Chia

Nel 1996 fu raggiunto un accordo tra il Comune di Soriano nel Cimino, nella persona del Sindaco Alessandro Pizzi, e l’istituto case popolari per il recupero dell’antico borgo di Chia. Il progetto, presentato alla Regione Lazio per ottenere relativi finanziamenti (costo stimato: circa 7,5 miliardi di lire) era finalizzato alla creazione di un’edilizia residenziale di tipo pubblico, mediante la realizzazione di 25-28 alloggi, di attrezzature sociali e di infrastrutture urbane. Erano inoltre previsti il consolidamento della rupe tufacea su cui sorge il Castrum e la creazione di percorsi pedonali e di un accesso veicolare, con la realizzazione di un parcheggio a ridosso della cittadella. Il progetto fu portato a conoscenza della popolazione di Chia da rappresentanti del Comune e dello IACP nel corso di una visita guidata al borgo svoltasi il 14/09/1996 ed organizzata dal Comitato “Amici di Chia”.
A distanza ormai di vent’anni, nonostante i finanziamenti ricevuti a più riprese dalla Regione Lazio, l’ATER ha effettuato a Chia solo una minima parte degli interventi previsti: messa in sicurezza della rupe, demolizione delle strutture ritenute pericolanti, parziale realizzazione di una strada di accesso. Si è inoltre provveduto ad una precaria messa in sicurezza del borgo mediante antiestetici bandoni, una soluzione che da provvisoria è divenuta definitiva e da anni deturpa un sito medievale, meta frequente di visitatori. Benché sia stato più volte richiesto di installare strutture protettive in legno o comunque consone al luogo, le lamiere divelte dal vento sono state recentemente sostituite da bandoni identici, alcuni dei quali peraltro sono già crollati, determinando situazioni di pericolo in quanto taglienti. Per di più, in mancanza di una manutenzione ordinaria, nell’area racchiusa dalla struttura, si è sviluppato un groviglio di vegetazione infestante rifugio di topi e vipere.
Alcune Associazioni operanti nella frazione di Chia hanno ripetutamente fatto presente all’Ente preposto la condizione di crescente degrado in cui da tempo versa il borgo, nel quale non di meno i volontari stanno organizzando attività culturali e predisponendo spazi adeguati all’incontro ed allo scambio di esperienze creative. Un esposto firmato da numerosi abitanti di Chia e dei paesi limitrofi è stato inoltrato all’ATER ma, nonostante ripetuti impegni verbali, fino ad oggi non è stato possibile risolvere un problema ormai decennale.
fonte: occhioviterbese.it

Borgo alpino in vendita su eBay


«Vendesi borgata alpina... ottima esposizione Sud. Possibilità recupero a fini abitativi, agriturismo, B&B, ristorazione, eccetera» continua la descrizione su eBay. Perché l'intero borgo di Gilli, nel territorio di Perosa Argentina, in Piemonte, è stato messo in vendita sulla nota piattafirma di vendita on line, a 180mila euro. L'annuncio è stato inserito su eBay dal geometra Giovanni Piavento di Settimo Torinese, che ha voluto con l'Uncem (l'Unione dell Comunità montane) rilanciare in questo modo il programma "Borghi Alpini", sul quale da due anni e mezzo è impegnata la delegazione piemontese dei Comuni delle Comunità e degli enti montani. Dopo Calsazio (frazione di Sparone in Valle Orco) e Lunella, borgo sopra il Col del Lys (Viù, Valli di Lanzo), andati on line sul sito di vendite a luglio 2014, ecco in vendita il paese in miniatura della Val Chisone.

L' obiettivo è favorire la valorizzazione di 5mila immobili e borghi - dalle cinque alle cinquanta case - completamente abbandonati nelle terre alte del Piemonte. "La montagna che si è spopolata negli ultimi quarant'anni - spiega Marco Bussone, coordinatore per Uncem del programma Borghi Alpini - ha lasciato questo patrimonio immenso che oggi deve essere valorizzato. Per questo abbiamo voluto aiutare i comuni e i privati proprietari nell'individuare nuovi percorsi di promozione, attirando investimenti e agevolando l'uso di fondi europei per la rivitalizzazione. Proprio come era avvenuto con la misura 322 del Piano di sviluppo rurale regionale che nel 2009 aveva permesso a 35 borghi alpini di essere completamente trasformati. Una rivoluzione positiva mai vista prima". 

"Per Calsazio e Lunella - conferma Bussone - il lavoro di analisi delle oltre 200 proposte di acquisto arrivate sta proseguendo. L'alto grado di innovazione della proposta e l'altissimo numero di risposte ricevute richiedono un grande impegno. Gilli può dare un ulteriore slancio a questo nuovo sistema di promozione on line che di fatto rivoluziona il real estate".
avvenire.it