Quattromila metri quadrati di superfici dipinte, 15 autori, 25 opere diffuse: è a Pisa il più esteso museo a cielo aperto dedicato all'arte urbana in Italia.
Nella città che ha ospitato Keith Haring e custodisce il suo ultimo murale, "Tuttomondo", una nuova generazione di artisti ha dato vita nel corso del tempo a una serie di opere diffuse tra il centro cittadino, la darsena e il quartiere di Porta a Mare.
Un intervento curato dall'associazione Start Attitude e del suo fondatore Gian Guido Grassi, sostenuto da Consiglio regionale toscano, Provincia e Comune di Pisa, Fondazione Pisa e Fondazione Palazzo Blu.
Con il completamento dei murales a cura di Etnik e Zed1 al deposito della polizia idraulica di Pisa, parte della prima edizione del Festival della Strada (visitato da 30mila persone tra ottobre e gennaio scorsi) e di un ampio progetto di rigenerazione urbana sostenuto dal Consiglio regionale, si presenta oggi un nuovo itinerario, da percorrere a piedi o in bici, per conoscere passato e presente della città e di una forma d'arte in costante evoluzione, alla quale recentemente hanno aperto le porte musei e istituzioni culturali di alto livello.
"La street art - ha detto il presidente del Consiglio toscano Antonio Mazzeo - ha la caratteristica unica di far entrare l'arte nella vita quotidiana delle persone, non serve entrare in un museo per ammirarla, riesce a rendere più belli i nostri quartieri.
Anche questo è una parte della bellezza che la nostra Toscana ci regala nei borghi, nei centri storici, nei nostri paesaggi, collinari e di mare, ma anche sui muri di un edificio". Secondo il sindaco Michele Conti, "Pisa è oggi a pieno titolo tra le capitali europee della street art: abbiamo sostenuto con convinzione il progetto che ha permesso di realizzare un nuovo itinerario urbano, un percorso di arte diffusa tra il centro e il quartiere di Porta a Mare, grazie alla creatività di artisti di nuova generazione che hanno saputo ispirarsi ai grandi personaggi e alla storia della nostra identità cittadina". Il curatore Gian Guido Grassi ha ricordato che "il Festival della Strada diventa parte dell'eredità della città stessa".
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