Margherita Sarfatti, la regina dell'arte

 

Due artisti avevano stregato Margherita Sarfatti: il pittore Mario Sironi, al quale fu legata anche da un lungo rapporto, e lo scultore Adolfo Wildt. Alle opere dei due maestri riserva grande spazio la mostra curata da Fabio Benzi che la Galleria Russo di Roma dedica fino al 31 ottobre alla protagonista della scena culturale italiana negli Anni Venti. Prima donna critico d'arte europea, poliglotta, colta ed emancipata, di ricca famiglia ebrea veneziana trasferitasi a Milano, Margherita Grassini non fu solo l'amante del Duce, che aveva conosciuto nella redazione del giornale socialista ''Avanti!''.
    La mostra 'Margherita Sarfatti e l' arte in Italia tra le due guerre' presenta una cinquantina di opere, tra le quali veri e propri capolavori, in gran parte provenienti dalla sua collezione. '"Abbiamo voluto privilegiare l'elemento culturale trascurando l'aspetto di impresa a causa della totale mancanza di proposte da parte del Campidoglio" puntualizza Fabrizio Russo, responsabile della Galleria, legato alla famiglia Sarfatti da una antica parentela. Proprio dai nomi degli artisti seguiti dalla Sarfatti emerge un argomento finora trascurato.
    '"Era una collezionista compulsiva e appassionata, molto più varia e creativa di quanto si creda - spiega Benzi -. Era legata al gruppo di Novecento ma in casa aveva Cagli, Pirandello e altri autori romani, opere di futuristi come Boccioni e Balla, e grandi artisti stranieri. Era una figura complessa e sfaccettata". Una Peggy Guggenheim italiana, femminista ante litteram. ''Una regina senza corona'' la definì Alma Mahler, che la incontrò quando era caduta in disgrazia. ''E' il momento di rileggere la sua figura di intellettuale, che inizia il suo percorso ben prima di affiancarsi a Mussolini, l'uomo che forgiò, che amò e di cui presagì in anticipo la tragica fine'', scrive nel testo in catalogo Rachele Ferrario.
    Nella selezione delle opere esposte spiccano i Sironi, tra cui il suggestivo autoritratto a carboncino del 1906, 11 tra marmi e bronzi di Wildt, Medardo Rosso, Gino Severini, Achille Funi, un ritratto del 1927 di Giorgio De Chirico con dedica alla Sarfatti del 1931. (ANSA).

Badilisha, il dramma dell'alcolismo in Kenya

 

Un percorso di consapevolezza, un cammino di rinascita, un'idea di comunità per fuggire alla piaga dell'alcolismo: è questo il toccante racconto di "Badilisha storie di dipendenza e cambiamento", la mostra in programma dal 9 al 30 ottobre a Trento, negli spazi delle Gallerie di Piazza di Piedicastello, che presenta i ritratti del fotograto Andrea Signori e il documentario del regista Marco Zuin. Il progetto espositivo si focalizza sul problema dell'alcolismo in Kenya attraverso i volti e la voce dei protagonisti: non solo alcolisti ed ex alcolisti, ma anche tutte le persone con cui essi sono in relazione, mamme, padri, fratelli e sorelle, figli e figlie, vicini di casa. In Kenya l'alcolismo è davvero una piaga sociale: il 13% della popolazione nel paese infatti è consumatore abituale di alcol e il 2,4% ne è dipendente a fronte di una media africana di 1,4%. In particolare, viene consumato abitualmente un distillato preparato in casa, dal nome emblematico Chang'aa che significa "uccidimi in fretta", ottenuto dalla fermentazione e la distillazione di cereali come miglio, mais e sorgo. Purtroppo ormai l'età media del primo bicchiere di chang'aa è scesa dai 16 ai 9 anni: per questo quello dell'alcolismo è un problema la cui soluzione non è più rinviabile, un vero dramma che si può affrontare solo insieme, partendo da una comunità competente capace di dare accoglienza e sostegno. L'esposizione, ideata da Fondazione Fontana Onlus (che in Kenya, insieme al Saint Martin, si occupa di diversi tipi di fragilità seguendo ogni anno oltre 400 persone nel loro percorso riabilitativo, accompagnando più di 100 famiglie e formando 60 volontari sulle dipendenze), si propone di documentare questo terribile fenomeno, e al contempo di sensibilizzare le coscienze, mostrando il cammino - complesso e impegnativo - verso la liberazione dalla dipendenza. (ANSA).

Bucciarelli, i miei scatti per non dimenticare Per il New York Times prime foto 'da dentro' l'epidemia

 

di Amalia Angotti (ANSA) - TORINO, 10 OTT - Non più fronti di guerra e zone di crisi. L'approccio non cambia, ma in questo momento il focus è sull'Italia, colpita dal dramma Coronavirus. Volti, ricordi, dolore. Fabio Bucciarelli, fotoreporter torinese pluripremiato, classe 1980, è stato il primo a documentare da dentro la sofferenza dei malati, nelle case e negli ospedali, a Bergamo e dintorni, a metà marzo, nei giorni più terribili della pandemia.
    Il suo lavoro prosegue ora in tutta Italia e tra gli scatti più recenti ci sono quelli in Sicilia sul Covid e i migranti.
    Bucciarelli parla del suo lungo reportage al centro dell'epidemia realizzato per il New York Times - le sue foto sono state pubblicate anche dall'Espresso - a Palazzo Madama di Torino, alla mostra World Press Photo da oggi aperta al pubblico. E' uno dei sei italiani sul podio: ha ottenuto il secondo premio nella sezione storie della categoria General News per un servizio realizzato per L'Espresso sulle proteste in Cile.
    "Inizialmente sul Covid c'erano solo spazi vuoti riempiti di mascherine. Mi sono chiesto: perché non ci sono immagini da dentro? Perché non ci sono le persone che soffrono? E' come documentare una guerra senza feriti, profughi o vittime. Così ho puntato il mio sguardo sulla documentazione intima, sono entrato nelle famiglie, nelle case e negli ospedali", racconta all'ANSA Bucciarelli.
    "Ho voluto conoscere da vicino i malati, la loro intimità", spiega il fotografo che dal 2010 racconta i grandi cambiamenti storici avvenuti in Africa e in Medio Oriente. "Ho condiviso le mie idee e il mio interesse con la Croce Rossa Italiana, che mi ha permesso di entrare nelle case, ho indossato le stesse divise dei medici e degli infermieri. Ci sono tanti aspetti di questo reportage di cui mi piace parlare: come si entra in intimità per fare alcuni tipi di immagini in un certo contesto e in un tempo determinato, come si fa ad avere i permessi di liberatoria per pubblicare le immagini..
    Bucciarelli sottolinea l'importanza del lavoro fatto per documentare da dentro l'epidemia. "Il Covid ha costretto fotografi e giornalisti a cambiare il modo di lavorare, Innanzitutto a livello logistico. A me non era mai successo di restare per tanti mesi consecutivi qui in Italia, sono abituato a muovermi, a viaggiare in giro per il mondo. Ma credo sia doveroso per un fotografo italiano documentare quanto accade, aiutare a creare una memoria storica". (ANSA).

Avviso alle fans di Sissi: a Merano si può rivivere una giornata con la “Giovane Imperatrice”

 

Sono pronto a scommettere che ciascuno/a di voi conosce - o è - una ragazza (l’anagrafe non conta) che non si perde l’ennesimo passaggio tv delle trilogia sulla “Principessa Sissi”. Ebbene, se volete farle o farvi un piccolo regalo, prima leggete qui e poi magari decidete di partire.

La nostra fans di Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach, duchessa di Baviera e poi Imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria, regina di Boemia e di Croazia, la nostra fans, dicevamo, non è che l’erede delle signore (e dei signori) che giusto 150 anni fa, il 16 Ottobre 1870, allungavano il collo sulla strada maestra di Merano — allora ancora saldamente territorio Imperiale — per vedere proprio Sissi, in visita in Tirolo.

Era il primo di quattro viaggi meranesi dell’Imperatrice che, in due di essi, soggiornò a Castel Trauttmansdorff, a 3 km dalla città. Non fatevi spaventare dal nome impronunciabile; i giardini del Castello, infatti, meritano la maiuscola in quanto sono un anfiteatro naturale di 12 ettari con quattro aree tematiche e 80 paesaggi botanici, più volte premiati a livello internazionale non solo per la qualità naturalistica ma anche per la perfetta offerta di servizi al visitatore. E non a caso, nel castello che domina i Giardini ha sede il bellissimo Museo provinciale del Turismo ed è ospitata anche una piccola mostra permanente con oggetti appartenuti a Sissi.

Ma torniamo al prossimo 16 Ottobre. In quella giornata a  Trauttmansdorff si ricreerà l’atmosfera del soggiorno dell’Imperatrice, una sua dama di corte accoglierà i visitatori e li accompagnerà in modo teatrale attraverso le sale storiche del Castello, descrivendo le giornate di Sissi e di Francesco Giuseppe I. Si tratterà, ovviamente, di visite guidate a numero chiuso (10 persone) ogni ora a partire dalle ore 11.15.

A Merano, la tradizione popolare racconta che in quel giorno di Ottobre del 1870 la folla attendeva impaziente il passaggio del corteo dell’Imperatrice, un vero evento storico per l’epoca. Ad aprire la colonna ecco una vettura a due cavalli con due donne a bordo, poi il lungo convoglio al termine del quale tutti si aspettano di vedere la sontuosa carrozza imperiale. Ma non era così; Sissi sedeva, in abiti da viaggio, proprio sulla prima vettura, e tutti l’avevano scambiata per una qualsiasi dama di corte.

Autentica semplicità o attenta cura della propria immagine “vicina alla gente”? Lo sapranno le migliaia di fans di Elisabetta d’Austria. Che, una volta a Merano, potranno addirittura percorrere a piedi il bel “Sentiero di Sissi”, 3 km agevoli anche per bambini e passeggini che dalla città conducono ai Giardini di cui sopra, con 11 punti di sosta, tra cui il Parco Elisabetta con la statua marmorea della sovrana che ha un unico, comprensibile, difetto: non assomiglia per niente a Romy Schneider.

Il ritorno? Che domande. Si fa in autobus. Come avrebbe fatto Sissi.

lastampa.it

In Australia fra migliaia di Cerchi delle fate, l’arcano (svelato) che rende maculate intere praterie

 

lastampa.it

Proprio come nel deserto del Namib, anche nell'outback australiano sono stati avvistati i Cerchi delle fate: delle aree di sabbia rossa perfettamente circolari, sparse in mezzo alla vegetazione. Queste formazioni hanno alimentato per secoli leggende e le spiegazioni più disparate: c'è chi li ha paragonati ai cerchi nel grano e pure chi ha puntato il dito contro degli affamati roditori o termiti con la passione per la geometria.

Dopo anni di studi, le teorie più attendibili ora spiegano che questi bizzarri anelli siano creati dalla stessa vegetazione che li circonda, o meglio, dalle loro radici assetate alla ricerca d'acqua. L'ultima ricerca, pubblicata sul Journal of Ecology, rivela come le condizioni del terreno arido nei dintorni di Newman, nell'Australia occidentale, punteggiato da occasionali temporali molto forti, abbiano creato una crosta di argilla che fa defluire l'acqua lungo i bordi, creando un'oasi verde esterna in cui gli arbusti riescono a crescere, lasciando al centro un cerchio arido.

Dove non ci sono piante, gli agenti atmosferici rendono il terreno sempre più inospitale. Mentre dove l'erba è riuscita a crescere, l'umidità aumenta, incrementandone la crescita. «Una ingegneria degli ecosistemi per beneficiare il più possibile dall'acqua, molto limitata in questo ambiente duro», ha scritto l'autore principale dello studio, Stephan Getzin, ecologo dell'Università di Göttingen.

Per confermare questa spiegazione per il bizzarro modello maculato, i ricercatori hanno sorvolato con i droni 1.200 chilometri di praterie in diverse stagioni, monitorando i cambiamenti dei cerchi di sabbia su larga scala in base a piogge e temperature, dimostrando che non c'è nessuna «magia» ad alimentarli, a farli crescere o crearne di nuovi. E anche se gli studi dovranno ancora proseguire, il risultato non cambia: Ricercatori 1, Fate 0.

lastampa.it

Ente del Turismo Nazionale (ENIT) Al TTG di Rimini, Arezzo destinazione ideale per gli appassionati del cicloturismo esclusivo

  

Arezzo destinazione ideale per gli appassionati del cicloturismo esclusivo: sono tante, uniche e innovative le offerte messe a punto per permettere a chi ama la bicicletta di scoprire un territorio mozzafiato immersi nell’arte del buon vivere.

Si chiama “CiclismoBNB – Bed and Bike with the best Tour Guide”, l’articolata proposta di pacchetti dedicati sia alla città di Arezzo, con il cicloturismo urbano, sia alla Valtiberina, Valdichiana, il Casentino e parte del Valdarno con percorsi adatti a ciclisti esperti e non solo, che si avvalgono della possibilità di noleggiare di biciclette di ogni tipo, comprese quelle a pedalata assistita.

Un’offerta ideata dal tour operator incoming aretino Across Tuscany che, con la collaborazione della Fondazione Arezzo Intour, sarà presentata al TTG di Rimini (Area BeActive) per poi trovare spazio in un’area dedicata del portale di destinazione Discover Arezzo (www.discoverarezzo.com). Il TTG sarà anche l’occasione per promuovere la DMO di Arezzo, per la prima volta presente a un salone così importante.

Le proposte uniche di Across Tuscany seguono il trend previsto dall’Ente del Turismo Nazionale (ENIT) e per la prima volta offrono ai turisti la possibilità di una vacanza completa.

Dalle eccellenze enogastronomiche a quelle culturali e artistiche si potrà partire pedalando alla scoperta di mete meravigliose come Stia, Anghiari, Sansepolcro, Castiglion Fiorentino.

Bike’n Language, Bike’n Vintage e Bike’n Old Towns i pacchetti di punta esclusivi di CiclismoBNB che saranno condotti dalle guide della Federazione Ciclistica Italiana – nonché accompagnatori selezionati ed un servizio esclusivo di ammiraglie al seguito.

Si potranno compiere esperienze legate all’apprendimento della lingua italiana, oppure misurarsi con il percorso permanente dell’Ardita in sella a biciclette vintage.

Non mancheranno itinerari eno-cicloturistici e la fit-gastronomia, il tutto scoprendo borghi storici che hanno fatto grande il territorio aretino, con pernottamenti presso strutture selezionate di prestigio e bike friendly.

Prevista inoltre la creazione dell’Arezzo Cycling University, con la presenza del campione Daniele Bennati e specialisti di varie discipline, come il due volte campione del mondo di ciclocross Daniele Pontoni, per attrarre sul territorio amatori e semiprofessionisti in circuiti di apprendimento fra aule e strade della provincia.

Fernando Donati, socio fondatore di Open World Travel (*). proprietario del marchio Across Tuscany assieme a Pier Vincenzo Baracchi: “abbiamo sempre pensato ad una proposta esclusiva capace di essere attrattiva per questo mercato soprattutto creando un’alternativa al senese ed al Chianti. Siamo rimasti particolarmente colpiti dall’entusiasmo dei partner e delle associazioni del territorio. La Fondazione ha creduto in questa proposta ed è per noi motivo di orgoglio essere presenti al TTG ma anche sapere che il nostro Bike Manager è stato ingaggiato dal Team ENIT per partecipare al Giro d’Italia a pedalata assistita sullo stesso percorso dei professionisti“.

Alex Kornfeind. Bike Manager Across Tuscany: “la creazione di prodotto che possa rappresentare una proposta unica e di eccellenza fa parte dei compiti di ogni Destination Manager. Già in Fondazione avevo iniziato a pedalare per scoprire percorsi adatti a conquistare quote di mercato. Qui la differenza la fanno un approccio diverso rispetto al cicloturismo tradizionale favorendo il marketing territoriale anche solo pensando all’artigiano a pranzo, o a cena, con i cicloturisti assieme ad un antropologo di chiara fama internazionale o semplicemente pensando ad una proposta che possa estendere a tutto l’anno il piacere di pedalare sul circuito dell’Ardita con una bici storica“.

Marcello Comanducci. Presidente della Fondazione Arezzo Intour: “La possibilità di avere prodotto come questo, unico nel panorama italiano, arricchisce l’offerta turistica di Arezzo e del suo territorio e si sposa perfettamente al quanto proposto da Discover Arezzo, il nostro portale di destinazione. Viviamo in una terra che offre infinite possibilità di ispirazione per vacanze sempre diverse e uniche. Per questo la Fondazione Arezzo Intour collabora con piacere con i soci che – come nel caso di Across Tuscany – costruiscono progetti originali che contribuiscono a rendere ancora più attrattiva la nostra città”.

arezzoweb.it

MSC Crociere la certificazione di classe ‘biosafe’ di RINA

 

MSC Crociere ha ottenuto la certificazione addizionale di classe Biosafe Ship assegnata dalla società di classificazione RINA alla nave ammiraglia MSC Grandiosa, che attualmente opera nel Mar Mediterraneo. In precedenza il RINA aveva verificato la conformità del protocollo di salute e sicurezza di MSC Crociere alla Joint Guidance dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (EMSA) e del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), che incorpora ulteriori standard sanitari, tra cui quelli EU Healthy Gateways. La verifica sulla conformità del protocollo con le linee guida delle due principali autorità europee è stata una parte cruciale del processo che ha consentito la ripresa delle operazioni nel Mediterraneo già a partire da agosto.

La classe Biosafe Ship, ottenuta da MSC Grandiosa, è un riconoscimento basato su standard e criteri ben precisi e certifica che la nave è dotata di sistemi e procedure operative specifici, in grado di ridurre il rischio di contagio per i passeggeri e l’equipaggio.

MSC Grandiosa è attualmente alla sua ottava crociera settimanale consecutiva e ospita passeggeri provenienti da tutta l’area Schengen. MSC Magnifica prenderà invece il largo il prossimo 19 ottobre ed effettuerà crociere di 10 notti nel Mediterraneo occidentale e orientale.

Per entrambe le navi, MSC Crociere ha sviluppato procedure operative a 360 gradi che si basano sulle già severe misure di salute e sicurezza in vigore da tempo a bordo delle imbarcazioni della Compagnia. Le nuove procedure includono il test universale COVID-19 per tutti gli ospiti e per l’equipaggio prima dell’imbarco, la protezione della “bolla sociale” a terra in ogni destinazione come ulteriore livello di protezione per gli ospiti e l’introduzione di un piano di protezione COVID per una maggiore tutela. Grazie a tali misure MSC Crociere mira ad offrire agli ospiti una vacanza in totale sicurezza.

Oltre ad aver istituito una task force interfunzionale composta da esperti nei settori dei servizi medici, della sanità pubblica e dei servizi igienico-sanitari, dei servizi alberghieri, dell’HVAC e di altri sistemi di ingegneria navale, dell’informatica e della logistica, MSC Crociere ha anche assunto un esperto di fama mondiale proveniente da Aspen Medical, fornitore di servizi sanitari leader a livello globale, per assistere ulteriormente la Compagnia nello sviluppo del protocollo e delle procedure in continuo miglioramento.

Inoltre, MSC Crociere ha riunito un gruppo di esperti COVID-19 Blue Ribbon per fornire un supporto ulteriore e su base continuativa.

www.msccrociere.it

La meridiana di Eliasson sul ghiacciaio di Senales Opera artistica sul cambiamento climatico

 

(di Stefan Wallisch) (ANSA) - BOLZANO, 10 OTT - E' dedicata all'agonia dei ghiacciai a causa del cambiamento climatico un'installazione realizzata da Olafur Eliasson in Val Senales, in Alto Adige. Sul ghiacciaio Giogo Alto, a oltre tremila metri di quota, è stata inaugurata l'opera dell'artista islandese-danese, che in passato ha 'firmato' la famosa cascata artificiale d'acqua a New York.
    Si articola su un sentiero alpino lungo 410 metri con nove porte distanziate ad intervalli calibrati proporzionalmente alla durata delle ere glaciali della terra. Al termine del suggestivo percorso si apre un padiglione formato da grandi anelli di acciaio e vetro.
    Il visitatore può entrare all'interno del padiglione usandolo come uno strumento astronomico, puntando cioè lo sguardo sugli anelli circostanti, che seguono il percorso apparente del sole nel cielo. Gli anelli dividono l'anno in intervalli di tempo uguali: l'anello superiore segue il percorso del sole nel solstizio d'estate; quello centrale l'equinozio, e l'ultimo il solstizio d'inverno. Ogni anello è a sua volta suddiviso in lastre di vetro rettangolari che coprono un arco di 15 minuti del movimento del sole attraverso il cielo, consentendo allo spettatore di determinare l'ora del giorno in base alla posizione del sole.
    Segnando l'orizzonte, i punti cardinali e il movimento del sole, l'opera d'arte dirige l'attenzione del visitatore verso una prospettiva planetaria che si focalizza sui cambiamenti climatici che stanno influenzando direttamente anche il ghiacciaio del Giogo Alto. I vetri del percorso solare sono colorati di varie tonalità di blu sulla falsariga del cianometro, una scala sviluppata nell'Ottocento per misurare l'azzurro del cielo. Il vetro colorato filtra e riflette la luce e le radiazioni solari, comportandosi come una mini-atmosfera.
    "I ghiacciai - ha spiegato Eliasson - stanno scomparendo a causa del cambiamento climatico. Non si tratta solo di un'opera d'arte, ma anche di una sorta di meridiana per stabilire l'ora del giorno, ma anche il mese e l'alba e il tramonto". "Purtroppo - ha aggiunto - il cambiamento climatico sta travolgendo tutto".
    (ANSA).

Dolomiti Superski, misure per sciare in sicurezza

 

(di Paolo Donati) (ANSA) - BOLZANO, 10 OTT - In attesa della stagione invernale 2020-21 e delle decisioni che assumeranno le autorità sulle modalità per garantire la sicurezza ai turisti in tempi di pandemia, il grande carosello sciistico Dolomiti Superski ha messo a punto una serie di misure preventive. Tutte volte ad evitare quanto più possibile il contatto diretto e gli assembramenti, sfruttando soprattutto le potenzialità del web.
    Per chi trascorrerà le proprie giornate sugli sci, Dolomiti Superski mette a disposizione la nuova app 'Skier's Map', integrata nella cartina sciistica in 3D sul sito internet, nella quale l'utente troverà una mappa che visualizza la frequenza di sciatori agli impianti. Lo strumento misura la percentuale di riempimento dell'impianto nell'unità di tempo. Così, seguendo gli sviluppi ai singoli impianti, lo sciatore potrà valutare il momento giusto del loro utilizzo, evitando così possibili assembramenti.
    Dolomiti Superski ha messo poi a punto un sistema di garanzie per tutti coloro che acquisteranno skipass stagionali o plurigiornalieri. Chi deciderà di acquistare uno skipass stagionale potrà recedere dal contratto in caso di chiusura degli impianti per almeno 14 giorni consecutivi, sia nell'ipotesi di chiusura totale di tutte le valli, sia nel caso di chiusura totale di una delle 12 zone sciistiche, Entro 30 giorni dall'inizio dell'eventuale lockdown, l'utente potrà esercitare il diritto di recesso, qualora non abbia ancora usufruito dello skipass per 40 giornate. In tal modo verrà avviata l'istruttoria di rimborso e lo skipass sarà immediatamente disabilitato. In alternativa, l'utente potrà decidere di mantenere attivo il proprio skipass e quindi potrà continuare a sciare fino alla fine della stagione nelle zone sciistiche aperte. In questo caso non ci sarà alcun rimborso.
    Verrà messo a disposizione materiale informativo alle casse, agli impianti di risalita e parcheggi. Video esplicativi saranno inoltre disponibili. La data di apertura di impianti e piste è già stata fissata per sabato 28 novembre nella prima tranche di valli dolomitiche (Cortina d'Ampezzo, Plan de Corones, Carezza, 3 Cime Dolomiti, Val di Fiemme/Obereggen, San Martino di Castrozza/Passo Rolle e Civetta). (ANSA).

I portici di Torino diventano galleria d'arte a cielo aperto

 


(ANSA) - TORINO, 10 OTT - Una galleria a cielo aperto, sotto i portici di via Po, nel centro di Torino, per valorizzare la creatività giovanile. Viene inaugurato oggi, nel tratto tra via Rossini e via Sant'Ottavio, 'Spazio Portici - Percorsi Creativi', un progetto di Città di Torino, Fondazione Contrada Torino Onlus e Torino Creativa, realizzato con il sostegno di Iren e Lavazza. Un percorso visivo itinerante lungo il quale si svilupperanno nel tempo installazioni, esposizioni, mostre temporanee e happening artistici, per dare nuova vita alle arcate integrando l'arte con gli spazi urbani in modo non convenzionale.
    "Non è una semplice galleria, ma un progetto di trasformazione urbana che valorizza la professione creativa e che mette al centro i giovani, la loro visione del mondo, i temi ambientali e sociali che affrontano - spiega l'assessore comunale ai Diritti, Marco Giusta -. I portici sono, oggi come nel passato, teatro di scritte, messaggi politici, amorosi, che rappresentano forme di espressività, manifestazione di conflitti e di protesta. Sono convinto dell'importanza di uscire dalla retorica del decoro e affrontare il tema dello spontaneismo valorizzandone la componente artistica e dandole la possibilità di avere spazi di espressione riconosciuti, anche a vantaggio del commercio e del turismo".
    Il progetto, a partire da via Po, avvia un percorso che, grazie ai prossimi contributi delle arti visive e performative, animerà progressivamente i portici di via Nizza, via Sacchi per estendersi a tutti i 12 chilometri di portici della città di Torino.

Ricevere una letterina da Babbo Natale? con l’aiuto di Norama TO si può

 

Con l’avvento dei social il Natale è diventato sempre più 2.0. Per fare una sorpresa ai bambini e stupire gli adulti, la Letterina di Babbo Natale sarà sicuramente un regalo diverso, particolare e gradito. Come da tradizione, in veste di sede ufficiale prescelta dalla Santa Claus Embassy Europe, anche quest’anno Norama Tour Operator si fa portavoce degli auguri di Natale di Santa Claus da Rovaniemi, Circolo Polare Artico, Finland – quello dei milioni di lettere da tutto il mondo – grazie alla Letterina personalizzata del Vero Santa Claus, da ordinare direttamente sul sito ufficiale www.letteradibabbonatale.it, al costo di 8,50 euro.

La Letterina, disponibile in 2 versioni (per bambini fino a 12 anni e per adulti), è redatta su carta, busta e francobollo da collezione, con annullo autentico dell’Ufficio Postale di Rovaniemi, Circolo Polare Artico. È personalizzata con il nome del destinatario, e può essere anche menzionato il nome del mittente che desidera far recapitare la missiva. È firmata da Santa Claus in persona, ed è molto più di una semplice lettera di auguri: rappresenta, infatti, un vero e proprio messaggio di amore e affetto ed è disponibile in tre lingue: Italiano, inglese, francese.
All’interno della busta anche un piccolo omaggio di Santa Claus. La letterina sarà il regalo di Natale perfetto da mettere sotto l’albero per allietare e scaldare il cuore di grandi e piccini. Invia subito la tua richiesta per fare un regalo originale, hai tempo fino al 2 dicembre per inviare la tua domanda.

www.norama.it

travelnostop

WelcometoItalia.com, nasce la piattaforma per rilanciare l’incoming nelle città d’arte

 

Nasce ‘Welcome to Italia’, piattaforma innovativa creata per rilanciare il turismo incoming in Italia frutto della sinergia tra Proedi Comunicazione, Vox Group, Will.World, Regiondo e i TO delle città d’arte più importanti della penisola.

Welcome to Italia nasce con l’obiettivo di incentivare il turismo incoming grazie ad un’offerta di esperienze innovative, supportate da tecnologie all’avanguardia e un’esperienza editoriale consolidata da parte di Proedi Comunicazione s.r.l. già publisher di Where Italia.

Il mercato italiano del turismo incoming ha subìto una forte battuta d’arresto, ma la destinazione Italia non perde il suo valore commerciale straordinario. Nonostante l’impatto del COVID-19 sul settore turistico, l’Italia resta la meta di viaggio tra le più desiderate dai viaggiatori di tutto il mondo, in particolare Stati Uniti, Canada, Russia, Cina.

Il primato dell’Italia è sottolineato anche da una recente ricerca pubblicata dall’ESTA (sistema ufficiale di autorizzazione di viaggio degli Stati Uniti) secondo cui il Bel Paese occupa la prima posizione in classifica per interesse online superando Maldive, Messico, Thailandia e Spagna.

Welcome to Italia si propone quale nuovo marketplace di portata globale per raggiungere il target dei viaggiatori alto-spendenti, interessati ad esperienze culturali oltre che edonistiche, accuratamente selezionate.

Il Welcome to Italia Network è una rete di imprese che riunisce tour operator, aziende digitali, start-up innovative, e la capofila editoriale, Proedi Comunicazione s.r.l., cui è stato affidato il delicato compito di arricchire i contenuti della piattaforma, grazie all’esperienza consolidata come publisher di Where Italia.

La piattaforma Welcome to Italia sarà presentata in anteprima in occasione del TTG di Rimini, il giorno 15 ottobre 2020 presso lo stand di Vox Group C5 Stand 129. Interverranno: Andrea Jarach – Presidente Proedi Comunicazione s.r.l., capofila della Rete d’imprese Welcome to Italia Network, publisher di Where Italia; Elio Epifani – C.E.O. Vox S.p.a.; Tommaso Peduzzi – Head of Regiondo Italy; Giuseppe Mattiazzo – Direttore di Venice Tours s.r.l..

Il futuro dei viaggi è in mano ai Personal Travel Expert, ecco chi sono

 

“Il covid19 ha accelerato un processo che era in atto: sempre meno agenzie di viaggi e sempre più contatto on line con il cliente che vuole viaggiare”. Con questa premessa, Luigi Porro ha presentato le novità di The Travel Expert, il network di consulenti di viaggi che lui stesso ha fondato all’inizio di quest’anno con Davide Volpe dopo l’esperienza di quattro anni con la Musement spa. Il lockdown ha di fatto rinviato, e non ha smesso di rallentare, un avvio di attività a pieno ritmo. Ma i 60 PtePersonal travel expert, che costituiscono il nuovo network, hanno continuato a lavorare proprio perché non hanno avuto bisogno di un ufficio e di un negozio su strada.

“Non ci interessa chi vuole diventare agente di viaggi ma chi ha già almeno due anni di esperienza – ha voluto precisare Porro – e che si accorge di come il cliente è più facile da raggiungere on line e, magari, incontrarlo a casa sua o dove lavora. Per questo decide di lasciare a noi tutti costi che attualmente sostiene per tenere aperta la sua attività, azzerando i costi di un affitto, del personale e della gestione amministrativa, per concentrarsi sullo sviluppo del business”.

Concretamente, il Pte stipula con The Travel Expert un contratto di “Incaricato diretto alle vendite” e può utilizzare tutti gli strumenti del portale del network e avere uno spazio web personale da gestire in totale autonomia.

Tra le iniziative di marketing predisposte dalla nuova digital company (così si definiscono) due programmi originali: progetto piccole e medie imprese e progetto segnalatori.

“Abbiamo predisposto delle formule che consentono di gestire le esigenze della azienda separando due diverse tipologie di prodotto: per gli spostamenti di servizio del personale, tutto viene gestito da un ufficio che si occupa dei viaggi che ottimizza le offerte, mentre per il settore del leisure, come le vacanze premio per i dipendenti o i viaggi incentive di gruppo, il continuerà Pte continuerà a fare il proprio lavoro di consulente. I segnalatori, invece, sono quelle persone che da sempre organizzano occasioni di viaggi per gruppi che gestiscono per altre ragioni. Si va dai preti che organizzano i pellegrinaggi agli istruttori sportivi che spesso accompagnano i propri allievi a partecipare a qualche evento. Finora, sono stati visti come dei concorrenti sleali. Con il nostro programma, i Pte danno loro la possibilità di incrementare il loro business e, al tempo stesso, di usufruire di servizi che sono sempre più importanti, a cominciare da quello assicurativo”

Il portale nel quale si possono trovare le offerte al consumatore finale ma anche il modulo per entrare nel team di consulenti è www.thetravelexpert.it.

I 10 fari più belli d'Italia

 

Guidano da sempre i naviganti e seducono con la loro bellezza possente e misteriosa; dominano scogliere a picco sul mare, porti o coste sabbiose e accolgono pochi fortunati visitatori, che sfidano l'altezza o il soffiare del vento. Alcuni dei fari dei nostri litorali sono stati trasformati in suggestivi alberghi, in musei o in luoghi di ritrovo; eccone 10 tra i più affascinanti, tutti da scoprire.

Capo Spartivento. E' il più antico faro della Sardegna, un luogo da sogno costruito nel 1856 a picco sul mare a sud dell'isola, dove la macchia profuma di mirto e di ginepro. Dopo decenni di abbandono è diventato un albergo raffinato, un resort di lusso che ha mantenuto i soffitti a volta della vecchia struttura color rosso cremisi, ha visto ristrutturati i 700 metri quadrati di terrazze panoramiche con vista mozzafiato sulle baie di Malfatano e Capo Teulada e risanata la recinzione in pietra di granito locale. Chi non dorme al faro può visitarlo da Cala Cipolla e Su Giudeu, in località Chia, a circa 50 chilometri da Cagliari, attraverso un sentiero che sale fino alla cima del promontorio granitico.

Mangiabarche. Porta il nome inquietante della scogliera che sorveglia dal 1935, ma è tra i fari più spettacolari della Sardegna, sull'isola di Sant'Antioco, nel territorio di Calasetta. D'estate qui il mare è cristallino, ma d'inverno le onde impetuose lo scuotono e lo rendono ancor più affascinante. Il faro solitario, davanti a punta Mangiabarche e con Carloforte alle spalle, deve impedire che le barche non si incaglino nelle rocce affioranti della costa del Sulcis. Vicino alla spiaggia un parcheggio, un bar, un ristorante e un hotel accolgono i visitatori che d'estate si avventurano in questa insenatura per bagni da sogno.

Punta Carena. Si trova a Capri, a circa 3 chilometri a sudovest di Anacapri, e dal 1867 domina la penisola del Limmo; è tra i più importanti fari del Tirreno e il secondo in Italia per dimensione e portata luminosa dopo quello di Genova. La luce del faro, infatti, si avvista già da 25 miglia nautiche, un valido aiuto per chi naviga e una piacevole visita per chi cammina sul promontorio. Alle spalle del faro, dipinto di bianco e di rosso, si alza il dirupo della Migliera, percorso dai muri di difesa costruiti dagli inglesi all'inizio dell'Ottocento a protezione dell'isola campana.

Capo Miseno. Il suo faro bianco si staglia sulla baia tra il golfo di Pozzuoli e il canale di Procida, a nord di Napoli. Costruito agli inizi del XIX secolo su un'antica torre di avvistamento, venne distrutto dalle bombe nella seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1948. La struttura si raggiunge a piedi attraverso due sentieri panoramici o una galleria che termina su una terrazza davanti al faro. Punta Palascia. E' il faro a picco sul mare di Capo d'Otranto, il punto più orientale d'Italia, nel Salento, e sorge nel punto in cui si uniscono le acque dello Ionio e dell'Adriatico. Costruito nel 1867 e ristrutturato più volte, ora è un luogo ricco di fascino, trasformato in museo ecologico e in luogo di cultura con laboratori artistici, esposizioni temporanee e incontri letterari ma anche come ritrovo per passeggiate naturalistiche. Le visite vanno prenotate scrivendo a museoecologia.palascia@unisalento.it Vieste. E' automatizzato, quindi disabitato, il faro della celebre località pugliese: sorge sull'isolotto di santa Eufemia, davanti alla città, e dal 1867 indica la rotta alle navi che transitano tra il medio e il basso Adriatico, tra Punta santa Croce e Punta san Francesco. Lo si ammira da ogni parte della città, che ogni giorno viene illuminata dai fasci di luce della spettacolare lanterna in ottone che si trova sulla torre del faro. Sull'isolotto è presente anche una grotta, dove sono state rinvenute 200 iscrizioni votive in greco e in latino lasciate dai marinai di passaggio dall'isola, alcune in onore di Venere Sosandra, dea del mare e salvatrice degli uomini; le scritte sono datate dal III secolo a.C. al Medioevo.

San Vito lo Capo. Il suo faro, nel trapanese, è attivo dal 1859 e segnala ai navigatori la secca a nord della baia. Simbolo della cittadina balneare della Sicilia nord-occidentale, domina il mare dai suoi 40 metri d'altezza con una luce visibile fino a 20 miglia marine ed è diventato anche un'attrazione turistica per chi si avventura fino alla punta estrema della località balneare tra la spiaggia rocciosa, il mare cristallino e un panorama mozzafiato sulla baia riparata dominata dall'alto dal monte Monaco.

Strombolicchio. Il suo faro svetta da una torre di lava solidificata sull'isolotto davanti a Stromboli, che si trova più a sud. Non ha una storia importante ma la sua posizione, aggrappata alla roccia vulcanica, lo rende suggestivo e originale; una lunga scala di ferro appoggiata allo scoglio consente di raggiungere la struttura attiva dal 1938 e soprannominata "il faro del Mediterraneo", al largo della costa settentrionale della Sicilia. Ancona. Dalla cima del faro si domina il golfo del capoluogo marchigiano che abbraccia l'Adriatico; la struttura ottocentesca, una torre cilindrica in mattoncini, regala un panorama mozzafiato dalla sommità del colle Guasco. Siamo all'interno del parco del Cardeto che si estende per 35 ettari sul colle dei Capuccini e che accoglie anche un anfiteatro romano accanto al vecchio e imponente faro, alto 20 metri.

Capel Rosso. E' il faro del Giglio e sorge tra la macchia mediterranea della parte meridionale dell'isola toscana. Un sentiero lastricato e scalini scolpiti nella roccia conducono alla struttura rettangolare a righe bianche e rosse, da cui si innalza una lanterna posta a 90 metri di altezza e la cui luce si vede fino a 23 miglia nautiche dal 1883. Oggi il faro, ancora attivo, si presta a eventi, incontri e manifestazioni sulla terrazza panoramica e per la sua struggente bellezza è usato come location cinematografica; l'ultima volta è stato immortalato nel film di Paolo Sorrentino"La grande bellezza".

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A Grosseto un tondo Botticelli mai visto

 

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GROSSETO - Non è mai stato esposto in pubblico il tondo di Sandro Botticelli - 'Madonna, Gesù bambino, san Giovannino e angelo -, protagonista della mostra 'La bellezza svelata' in programma a Grosseto dal 23 ottobre al 10 gennaio 2021 al Polo culturale Le Clarisse. È il dono che il collezionista Gianfranco Luzzetti fa nuovamente alla sua città e alla chiesa diocesana, spiega una nota, in occasione della 'Settimana della Bellezza' 2020, festival promosso da diocesi e Fondazione Crocevia con il Comune e in collaborazione di Avvenire, Luoghi dell'Infinito e Polo Universitario Grossetano.
    A cura di Mauro Papa e Giovanni Gazzaneo la mostra fa per la prima volta visibile il dipinto che l'antiquario e mecenate Gianfranco Luzzetti acquistò nel 1985 a un'asta da Christie's, a Londra, per la sua collezione e da allora mai uscito dalla sua casa fiorentina. Nella mostra, oltre a quattro dipinti di Pier Dandini, anche opere pienamente seicentesche di Rutilio Manetti, Giovanni Martinelli, Jacopo Vignali, Francesco Curradi, Giovan Battista Vanni, Matteo Bonechi, Pietro Tacca, Giovanni Antonio Pucci. 

Archeologia: premio mondiale a bassorilievi scoperti a Faida

 

Il premio mondiale per l'archeologia intitolato a Khaled al-Asaad è stato attribuito alla scoperta di dieci imponenti bassorilievi rupestri dell'8° sec. a.C. raffiguranti il sovrano e i grandi dei d'Assiria nel sito archeologico di Faida, nel Kurdistan iracheno. Un ritrovamento avvenuto nell'ambito del Kurdish-Italian Faida Archaeological Project condotto dall'Università di Udine e dalla Direzione delle Antichità di Duhok. Lo ha comunicato oggi l'ateneo attraverso una nota.
    La giuria internazionale del premio, giunto alla 6/a edizione, "ha giudicato la scoperta - si legge nella nota - il più importante ritrovamento archeologico compiuto nel mondo nel 2019". Daniele Morandi Bonacossi, docente al Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell'Università di Udine, riceverà il riconoscimento il 20 novembre prossimo a Paestum, in occasione della 23/a Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. (ANSA).

Musei: Fondazione Pinault Parigi aprirà il 23 gennaio

 

 François Pinault annuncia che la Bourse de Commerce, il nuovo e attesissimo Museo della Collezione Pinault con la sua inconfondibile cupola che spicca nel cuore di Parigi, aprirà le porte al pubblico sabato 23 gennaio 2021. Per l'occasione verranno organizzate diverse giornate porte aperte, nel rispetto delle regole sanitarie che saranno in vigore contro il coronavirus. "Mi rallegro che l'apertura della Bourse de Commerce venga ad arricchire il paesaggio europeo delle istituzioni che si consacrano alla presentazione dell'arte del nostro tempo e contribuisca, dopo il duro anno 2020 che attraversa il nostro Paese e il mondo, alla rinascita della vita culturale di Parigi", dice Pinault, il magnate della moda giù stranoto in Italia per la sua collezione di Punta della Dogana a Venezia. Rimessa completamente a nuovo dopo tre anni di lavoro, la Bourse de Commerce - Pinault Collection - è uno spazio di 10.500 m2 nel ventre di Parigi, non lontano dal Louvre, il Centre Pompidou e la Galerie Italienne di Rue du Louvre. La struttura dell'antica borsa di commercio, completamente ripensata dallo studio Tadao Ando Architect and associates, presenta 10 gallerie espositive dedicate alla programmazione artistica contemporanea oltre che un auditorium da 284 posti che accoglierà conferenze, incontri, proiezioni, concerti. Il cosiddetto 'Studio', nel sottosuolo del museo, verrà invece utilizzato per la presentazione di opere video e sonore. (ANSA).

Fiera Tefaf torna in novembre in format online

 

(di Alessandra Baldini) (ANSA) - NEW YORK, 06 OTT - Un ovale intarsiato di pietre dure attribuito a Jacopo Ligozzi e appartenuto a re Umberto e alla moglie Maria Jose' e' tra i pezzi forti di TEFAF Online, la nuova piattaforma digitale della fiera dell'arte gemella di quella di Maastricht che ogni anno dal 2016 porta a New York opere di tutti i tempi di qualita' museale.
    Cancellata a causa del COVID l'edizione di primavera dopo che la tappa in Olanda aveva chiuso anticipatamente con una ventina di galleristi contagiati, TEFAF Online terrà la sua fiera inaugurale dall'1 al 4 novembre 2020, con due anteprime il 30 e 31 ottobre. Sara' un tour de force di oltre 270 mercanti d'arte - tra questi una ventina di italiani - che i compratori potranno contattare in tempo reale con un click del mouse. Anche in questa nuova versione, la fiera manterrà la tradizione di TEFAF di presentare solo opere di altissima qualità: stavolta, anziche' allestire uno stand all'Armory su Park Avenue, ciascun partecipante esporrà soltanto un pezzo, quello che meglio rappresenta la sua competenza di gallerista.
    Il nuovo formato basato su singoli capolavori delineerà una dimensione inedita all'interno della fiera digitale, trasformandola in una collezione di punte di diamante di ciascun segmento del mercato. Il "Pappagallo su un albero di ciliegie" di Ligozzi e' offerto dalla Galleria Giscardi di Parigi: un esempio dell'opera lapidaria della Galleria dei Lavori di Firenze fondata nel 1888 dal Granduca Ferdinando Primo di Toscana. Le gallerie Acquavella di New York presentano un olio di Paul Cezanne "Jeune fille à la poupée" con una lunga illustre provenienza che include il collezionista Walter Chrysler Jr., figlio del fondatore dell'omonima casa automobilistica. (ANSA).

Nasce Valore Paese Italia per il turismo di domani Per valorizzare patrimonio pubblico immobili storico-artistici

 

(di Daniela Giammusso) (ANSA) - ROMA, 07 OTT - Sostenibile, lento, innovativo e unico al mondo. Superata la pandemia, sarà questo il turismo cui puntare e per il quale nasce Valore Paese Italia, progetto nazionale di promozione del turismo sostenibile connesso alla valorizzazione del patrimonio pubblico di immobili di interesse storico-artistico e paesaggistico. Un'operazione che mette insieme Mibact, Agenzia del demanio, Enit e Difesa Servizi spa, condivisa con i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, Ferrovie dello Stato, Fondazione FS, Invitalia, Istituto per il Credito Sportivo, Anas e Anci.
    "Valore Paese Italia accomuna in un unico, potente strumento tutte le iniziative condotte finora per rendere disponibile il demanio pubblico inutilizzato allo sviluppo del turismo diffuso - sottolinea il ministro dei Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini -. Dimore, case cantoniere, ferrovie storiche, fari, cammini possono e devono costituire le infrastrutture del turismo di domani. Quando, finita l'emergenza, i flussi turistici dall'estero torneranno più impetuosi che mai, dobbiamo trovarci pronti ad attuare quanto indicato nel Piano Strategico del Turismo", promuovendo quelle "realtà straordinarie di cui il territorio è ricco", con "un turismo diverso, sostenibile e in grado di portare crescita armoniosa alle comunità. Con Valore Paese Italia ci prepariamo al turismo di domani".
    "Questo difficile periodo - spiega il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi - ci ha portato a una riflessione ancora più 'visionaria' di quello che dovrà essere il modello economico e di sviluppo per il turismo del nostro Paese", che, ricorda, "è e tornerà ancora ad essere la meta più desiderata al mondo". Ma che ha anche "un territorio fragile, che fatica a reggere l'impatto dei grandi flussi. Non dobbiamo - sottolinea - inseguire modelli altri, ma costruire un turismo che tenga conto delle nostre caratteristiche".
    Il progetto Valore Paese Italia mette dunque a sistema alcune iniziative già partite e altre in progettazione, con lo scopo di contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio, grazie al partenariato pubblico-privato. Un progetto trasversale e integrato per potenziare l'offerta turistico-culturale e valorizzare i luoghi in senso diffuso tramite la realizzazione di circuiti nazionali di eccellenza a sostegno del Sistema Italia. Si tratta di progetti legati alla mobilità lenta e sostenibile, al turismo ferroviario, alla rete delle case cantoniere, dei borghi, al filone degli osservatori astronomici e meteorologici, delle riserve naturali e ai siti Unesco, lungo i quali valorizzare i patrimoni immobiliari pubblici, con affidamenti a giovani, imprese e terzo settore. Il brand Valore Paese Italia permetterà di attivare un sistema di azioni strutturate e coordinate, una piattaforma comune anche per informare su incentivi e forme di supporto economico-finanziario e fiscale, a livello nazionale e in linea con la Programmazione Europea.
    Tra i progetti già esistenti, quello sulle Dimore storiche, i Cammini e percorsi o quello di gran suggestione dedicato ai Fari per il quale, dice Fausto Recchia, amministratore delegato di Difesa Servizi Spa, "abbiamo messo a gara 19 fari di proprietà della Marina Militare, contrattualizzati 14 e aperti 5, con un investimento medio dei partner privati di un milione a faro".
    Rimandato al 2021 solo causa Covid "il giro d'Italia a vela con i fari a segnare ogni tappa", mentre si pensa a una nuova rete dedicata ai centri sportivi.
    "Recuperare beni per un turismo sostenibile - commenta Antonio Agostini, direttore dell'Agenzia del Demanio - può creare ricchezza, posti di lavoro e valore aggiunto" e "offre grandi opportunità anche ai piccoli centri". "Un progetto che ha un valore particolare perché vede lavorare insieme tutti questi diversi enti", sottolinea il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci. E che offre "anche agli italiani l'occasione di conoscere il nostro Paese". (ANSA).

A Capodimonte il genio di Luca Giordano

 

REGGIA DI CAPODIMONTE (NAPOLI) - A Luca Giordano il più grande pittore napoletano del '600, oltre che il più prolifico con migliaia di disegni, dipinti e affreschi al punto da guadagnarsi l'appellativo di "Luca fa presto" , è dedicata la mostra 'Luca Giordano. Dalla Natura alla Pittura', al Museo di Capodimonte fino al 10 gennaio 2021, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, da un'idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco e di Christophe Leribault, direttore del Petit Palais di Parigi, che ha già ospitato 'Luca Giordano. Le triomphe de la peinture napolitaine' .
    "In questa seconda tappa, a Napoli - afferma Bellenger che definisce la mostra 'strepitosa '- Giordano ci viene raccontato come non lo è mai stato prima. I curatori hanno saputo ricollocare la particolarità del grande pittore e anche pensarlo nel contesto delle chiese napoletane, poiché in fondo è a Napoli e soprattutto nello spazio delle architetture barocche, più ancora che nei musei, che Giordano si mostra in tutta la sua dimensione e dà prova del mestiere e della visione che porterà fino in Spagna, con i rapimenti trionfanti e gioiosi che rendono il monastero dell'Escorial un luogo un po' meno austero". La mostra, dedicata a Ferdinando Bologna, realizzata in collaborazione con l'associazione Amici di Capodimonte onlus, si articola in dieci sezioni con oltre novanta opere, molte delle quali provenienti da importanti musei e istituzioni estere come Louvre, Prado (che ha prestato la Sacra famiglia e l'Assunzione della Vergine), Patrimonio Nacional, Fondazione Santamarca, italiane (Palazzo Abatellis, Pinacoteca nazionale di Bologna, Musei di Vicenza) e, in particolare, napoletane (Complesso dei Girolamini, Curia di Napoli, Museo e Certosa di San Martino, Museo Duca di Martina, Museo del Tesoro di San Gennaro, Pio Monte della Misericordia, Società italiana di Storia Patria e molti altri). L'allestimento in sala Causa, a cura di Roberto Cremascoli con Flavia Chiavaroli (Cor Arquitectos) ci porta in salotti seicenteschi in un susseguirsi di autentiche "stanze delle meraviglie".
    "Giordano reinventa il barocco romano in una versione aggressiva e come scatenata: Rubens, Cortona e Bernini stanno sempre alle spalle. Ma si capisce che per saltar meglio ha preso la rincorsa lunga scegliendosi, tra i maestri, Tiziano e Veronese" spiegano i curatori. C'è il confronto con Ribera che condiziona tutta la storia di Giordano, la 'metamorfosi' del barocco tra Napoli, Firenze e Spagna, fino agli ultimi lavori, al rientro nella sua città. Il percorso termina con un'installazione multimediale interattiva progettata e realizzata da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni) che mostra mostra alcuni dei luoghi e delle opere affrescate dall'artista a Napoli: nella chiesa di San Gregorio Armeno, di Santa Brigida, alla Certosa di San Martino e nei Girolamini. Il visitatore è chiamato ad interagire con delle candele votive , un fulcro dove attivare gli scenari che trasformano con immagini e suoni del mondo napoletano lo spazio di una piccola cappella con archi e volte . L'esposizione è stata l'occasione per procedere a restauri di opere come 'Il buon samaritano', 'La Deposizione di Cristo'. (ANSA).