ansa
ROMA - Le banche italiane aprono le porte per far ammirare i loro tesori d'arte. Sabato 6 ottobre 107 palazzi - 72 di 25 istituti di credito e 35 di 31 fondazioni di origine bancaria - distribuiti in 59 città italiane mostreranno dalle 10 alle 19 il patrimonio di quadri, sculture e capolavori. Con l'edizione numero diciassette di "Invito a Palazzo" l'Associazione Bancaria Italiana ha ampliato il numero dei siti coinvolti nella manifestazione: sette sedi storiche saranno visitabili per la prima volta. La Regione con più sedi coinvolte, 21, è l'Emilia Romagna, seguita dalla Lombardia con 15, e dal Lazio e dal Piemonte con 12. La capitale, con otto palazzi, è la città con più sedi aperte. Anche la Banca d'Italia parteciperà mettendo a disposizione del pubblico Palazzo Koch, il suo quartiere generale, in via Nazionale, a Roma.
"La chiave di questa epifania - ha detto Antonio Patuelli, presidente di Abi - è mostrare le nostre sedi storiche, ma soprattutto il lavoro di conservazione e tutela dei beni culturali che è a carico di soggetti assolutamente privati. E' un patrimonio immobiliare assai cospicuo che mantiene, custodisce, conserva e per il quale paga tasse non trascurabili. Lo scopo non è quindi mostrare le sedi di lavoro, perché sarebbero molto più comodi uffici moderni, ma presentare opere d'arte e collezioni fruibili gratuitamente". Nell'operazione saranno coinvolti molti studenti volontari con il compito di essere "ciceroni per un giorno" per i visitatori. Plaude all'iniziativa il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli.
"Non sono solo sedi dove si lavora - ha detto - ma luoghi con importanti dotazioni. E' una manifestazione che vorrei fosse replicata in occasioni e contesti diversi. E' in linea con le politiche di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale che da qualche mese stiamo portando avanti con questo governo". Bonisoli ha ricordato di aver trovato "una situazione di risorse umane inadeguata a rispondere alle esigenze dei cittadini e delle istituzioni. E' questa la prima priorità da mettere a posto".
Il ministro ha però messo in luce "il vantaggio di trovare forme di collaborazione tra l'ambito pubblico e privato. Iniziative come queste si sposano in modo armonico con quelle della politica complessiva". Francesco Profumo, vicepresidente di Acri, l'associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio, ha ricordato che le Fondazioni con il loro patrimonio di 40 miliardi "giocano un ruolo di agente di sviluppo" e nel corso degli anni hanno assunto un ruolo di imprenditori culturali. Nel settore dell'arte nel 2017 hanno impegnato 264 milioni di euro (il 24% del totale erogato) e dal 2000 più di 6 miliardi.