Per le stelle cadenti occhi al cielo e calici di vino



Spettacolo assicurato anche quest'anno, con il cielo di agosto attraversato dalle scie brillanti delle stelle candenti. Se tradizionalmente si chiamano "Lacrime di San Lorenzo", il loro picco è previsto come ogni anno uno o due giorni più tardi rispetto al 10 agosto. E' da oggi, comunque, che prendono il via in tutta Italia decine di iniziative per godere al meglio lo spettacolo del cielo più atteso dell'estate. 

Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia le associazioni che riuniscono gli appassionati del cielo, come l'Unione Astrofili Italiani (Uai), organizzano serate di osservazione; parallelamente, come avviene ormai da alcuni anni, queste serate sono abbinate a "Calici di Stelle", la manifestazione enogastronomica promossa il 10 agosto dal Movimento Turismo del Vino e dall'Associazione Nazionale Città del Vino. 

Oltre cento gli appuntamenti in programma in tutta Italia, confidando nel cielo sereno di questi giorni. "Sempre di più il turismo enogastronomico si sta abbinando all'astronomia, che diventa un attrattore", ha rilevato Paolo Volpini, della Uai. Si degusteranno quindi ottimi vini e si assaggeranno cibi tipici in attesa di cogliere le prime scie delle meteore attraversare il cielo. "Ancora più del solito - ha proseguito Volpini - le stelle cadenti di faranno attendere e per poterle osservare è necessario aspettare la seconda parte della notte". A rubare la scena alle Perseidi sarà la Luna oltre il primo quarto, impegnata in una spettacolare danza con i pianeti. (ANSA).

Fotografia. Gli occhi di Gibellina guardano al futuro

Nella città costruita “ad arte” dopo il sisma del '68, le “finzioni” del festival PhotoRoad rileggono la storia: dal selfie comunitario di Fontcuberta alla “Fabula” di Cresci. Con segnali di speranza
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Avvenire
Beatrice ha 6 mesi, Annalisa 31 anni, Vito 71. I loro occhi sono gli occhi di una comunità dove il presente fa i conti inevitabilmente con il passato. Dove la storia scorre nel sangue dei vivi, di chi ne ha raccolto l’eredità, di chi ha il dovere oggi di affidarla al futuro. Gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito guardano Gibellina e dicono a tutti che in quel posto unico e straordinario in cui si trovano, fra strade apparentemente deserte e sorprendenti opere d’arte, c’è vita. Ci sono quattromila vite della Nuova Gibellina – quella nata dopo il terribile terremoto del 1968 – che guardano al domani. Chi varcherà la grandiosa porta della Valle del Belice di Pietro Consagra e si addentrerà fra le geometrie e le case a schiera del progetto utopico di Gibellina, non potrà non lasciarsi rapire in piazza del Municipio da questi tre grandi occhi che guardano, che ascoltano, che parlano. Joan Fontcuberta ha realizzato qui un enorme foto-mosaico murale (12 metri per 2,8) composto da 6075 immagini, stampate su ceramica, di selfie e fotografie che gli abitanti del comune trapanese gli hanno inviato rispondendo a un appello sul web: s’intitola Gibellina Selfie - Lo sguardo di tre generazioni l’opera permanente, presentata nei giorni scorsi, con cui l’artista catalano risale il fiume ininterrotto di immagini che travolgono le nostre vite e le fissa nel tempo, trasformando «l’uso individuale della fotografia di massa nell’epoca del web – il selfie – in un momento di costruzione dell’identità collettiva, un autoritratto della vita di una comunità». «Gli occhi di tre abitanti di Gibellina di diverse generazioni – spiega – ci guardano, ma quando ci avviciniamo scopriamo che quegli occhi sono costituiti da migliaia di foto, ritratti, famiglie, gruppi di amici, luoghi emblematici di Gibellina e non solo. Una radiografia della città e dei suoi abitanti in un momento presente della storia che verrà consegnato come monumento-documento al domani».
La “finzione” di Fontcuberta unisce il presente, il passato e il futuro, la morte con la vita in una terra che ha dovuto rialzarsi dalla tragedia: lo stesso fanno, con approcci e stili diversi, i tanti artisti (nomi di assoluto rilievo – fra cui Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Moira Ricci o Tobias Zielony – insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler) che partecipano al “PhotoRoad” di Gibellina, il festival biennale, alla seconda edizione, che con 35 mostre in 13 location, fino al 31 agosto, interpreta in maniera originale la fotografia e più in generale le arti visive sotto il tema delle “Finzioni”. «Un’arte contemporanea – spiega l’ideatore e direttore artistico di Photo-Road, Arianna Catania – che si esprime ritagliando pezzi di reale come materia prima del pensiero. Ci sono “finzioni”, appunto. È letteratura, non cronaca. Fiction, non documentario. È mito, non storia». È una fotografia che entra ed esce dai palazzi dell’arte del museo a cielo aperto di Gibellina. Per farsi arte nell’arte. Dentro e fuori. Open air. «L’artista è anche un architetto, un sociologo un politico – continua Catania –. Open air non vuol dire semplicemente all’aperto. Non basta far saltare il tetto ai musei per fare arte urbana. È necessario il coinvolgimento costante dei cittadini per evitare che la loro città – e la loro storia – venga sentita come un qualunque spazio da usurpare, “da abbellire”, da vendere al pubblico. Senza tutto questo l’incantesimo non si realizza». 
E questo avviene nell’opera di Fontcuberta. Ma anche nell’installazione di Moira Ricci, Andata e ritorno, a Palazzo Di Lorenzo, il gioiello architettonico di Francesco Venezia, un progetto di arte partecipativa che ha coinvolto ancora l’intera comunità: l’artista ha lavorato con più di mille fotografie tratte dagli album di famiglia, per raccontare la vita della loro città prima del terremoto. Il risultato è una installazione composta da un collage dipinto a mano che ritrae volti e memorie di un tempo passato, in cui lo spettatore può immergersi, e con un gioco di specchi sentirsi parte di una comunità in cammino alla ricerca di un nuovo inizio. Nell’intreccio di passato e presente lavora anche Mario Cresci, nella Fabula “68-’18”, l’opera anche questa site-specific risultato di un percorso lungo 50 anni, a partire dal 1968, quando Cresci entra nel corteo di protesta dei terremotati a Roma: un insieme complesso di frammenti e visioni riprodotte su una striscia di 104 metri installata al centro di Piazza Beuys, dove si erge il gigantesco Teatro (incompiuto) di Consagra. L’unica incompiuta materiale di un’utopia nata dal progetto futuristico dell’allora sindaco Ludovico Corrao, che nel tempo ha dovuto fare i conti con la realtà, nella Sicilia sempre sospesa fra la vita e la morte, l’andata e il ritorno, la “spartenza” e le radici. Quella città che doveva accogliere ben oltre le 10mila persone oggi ne conta 4mila. Le sue strade appaiono deserte. Senza un centro, nonostante il «sistema delle piazze».
«È evidente che c’è un problema di aggregazione e di gestione di servizi e di spazi in un progetto urbanistico eccezionale, pensato dopo quella ferita terribile che fu il terremoto del Belice – dice l’attuale sindaco, eletto nel 2015, Salvatore Sutera, che nel 1968 aveva 9 anni –. Ma in queste strade, fra le nuove generazioni che stanno crescendo a Gibellina, abita la speranza. Comincia a esserci la consapevolezza dell’unicità di Gibellina e della grande opportunità che può essere per tutti. Come avviene con le molteplici iniziative che si realizzano con la Fondazione Orestiadi, anche con PhotoRoad Gibellina diventa laboratorio ideale nel quale si esperiscono gli incontri umani e le espressioni avanguardistiche, quei linguaggi culturali visionari che si fanno appunto speranza di nuovi orizzonti e di nuove umanità».
«La risposta è nello spirito dell’accoglienza – evidenzia il direttore del Museo delle trame mediterranee, Enzo Fiammetta –: quello spirito che anima anche la nostra comunità nell’accogliere opere di artisti diversi che con immagini, installazioni, sculture trasmettono il valore fondamentale del dialogo, del rispetto dell’altro, della pace fra i popoli. A partire dal Mediterraneo che ci unisce tutti in un’unica trama culturale». Così quando ci si lascia alle spalle la stella d’acciaio di Consagra e si ritorna nel “mondo” la sensazione è quella di sentirsi più ricchi. Di avere in auto, su queste strade dall’asfalto ferito, un bagaglio immateriale di meraviglia e di stupore, ma anche di straniamento e di rabbia. La bellezza e la fatica di esistere, in Sicilia. Di pensare al tempo futuro. Con gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito.
“Saluti da Gibellina”, una cartolina storica

Economia. Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: sono il 29,5% del totale
da Avvenire
Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)

Quasi un terzo dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148mila le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: il 29,5% del totale.Sensibile la crescita di questo insieme in quattro anni: +8,7% e quasi 12mila imprese in più. Dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati al 30 giugno scorso, emergono con chiarezza i settori turistici a maggior vocazione femminile, ma anche quelli che in questi ultimi anni hanno attratto maggiormente le donne. Come mostrano i tassi di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili), nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre. E diventano quasi decisive, “pesando” oltre il 40% del totale, in tutti quegli ambiti in cui probabilmente la capacità organizzativa o un più elevato titolo di studi fanno la differenza: quasi il 42% delle agenzie di viaggio è al femminile, lo sono anche il 40% delle imprese che forniscono servizi su prenotazione e guide turistiche, e, sebbene con numeri complessivamente più contenuti, al femminile è anche il 41% delle attività di biblioteche ed archivi, così come lo è il 30% circa dei musei. 

Il confronto con il 2015, poi, mostra una vera “impennata” di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e delle case vacanze (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5mila in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.

Il settore dell’alloggio e della ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338mila imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale. In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356mila imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211mila. 

Anche l’elevata presenza di imprese femminili nel commercio e nel turismo è probabilmente tra le ragioni per cui più di un terzo delle attività guidate da donne si concentra nella città metropolitane, a partire da Roma, Milano e Napoli. In termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese registrate, invece, sono alcune piccole province, molte delle quali del Mezzogiorno, a trainare la classifica nazionale, a cominciare da Benevento, Avellino e Chieti, in cui le donne di impresa sfiorano il 30% delle attività totali.

RANDSTAD AL MEETING DI RIMINI 2019: GLI EVENTI LEGATI AI VALORI DELLO SPORT

comunicato stampa

Randstad, primo operatore mondiale nei servizi HR, organizzerà eventi e workshop con grandi campioni dello sport: una tappa del progetto “Allenarsi per il Futuro” con Moreno Torricelli, Mara Santangelo, Mauro Bergamasco e Matteo Burgsthaler, la presentazione del romanzo biografico di Beppe Bergomi e il workshop Training To Win sulla comunicazione in azienda e nello sport con Moreno Torricelli e Jack Sintini. 



Rimini, luglio 2019 – Orientamento al lavoro per studenti e candidati in cerca del primo impiego e la metafora sportiva per ragionare sull’importanza di valori come la condivisione degli obiettivi, il lavoro di squadra, la leadership e l’agilità emotiva anche in un contesto aziendale attraverso la testimonianza di grandi campioni dello sport. Saranno i temi al centro degli appuntamenti che Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, organizzerà nell’ambito del Meeting di Rimini 2019, l’evento promosso dalla Fondazione Meeting per l’amicizia dei popoli presso la Fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto, al quale l’agenzia per il lavoro parteciperà con uno spazio espositivo di circa 50 metri quadrati indirizzato all’orientamento, inserimento e reinserimento lavorativo, all’interno del Padiglione del lavoro B1. 

Un’attenzione particolare sarà riservata ai giovani e allo sport con workshop ed eventi organizzati presso lo Sport Village – Padiglione A7/C7. 

Il 20 agosto alle 16.00, Randstad organizza il workshop “Training To Win. Diventare squadra. Come imparare a passarsi la palla tra campo e azienda”, durante il quale Samuele Robbioni (Counselor in Psicologia dello Sport e docente Randstad HR Solutions), Moreno Torricelli (campione di calcio) e Jack Sintini (campione di volley, ora Sales Manager Randstad Sport) rifletteranno sui temi che legano il settore delle risorse umane al mondo dello sport, come la capacità di lavorare in team e condividere degli obiettivi, la capacità di leadership e di gestire il cambiamento, l’agilità emotiva. Per aver successo, un team deve partire dallo sviluppo personale e professionale delle persone che lo compongono. Ogni persona deve essere consapevole delle proprie capacità per poterle sviluppare e metterle al servizio della squadra, così come ogni leader deve saperle riconoscere e valorizzare al meglio. 



Si proseguirà mercoledì 21 agosto alle 16.00 con la presentazione del libro “BELLA ZIO”, romanzo biografico in cui Beppe Bergomi affida alla penna di Andrea Vitali il racconto della sua parabola ascendente. L’incontro vedrà la partecipazione del campione nerazzurro, di Samuele Robbioni (co-autore del libro) e di Jack Sintini. 



Infine, giovedì 22 agosto alle ore 16.00 sono in programma le “Mini Olimpiadi di Allenarsi per il Futuro”, il progetto sviluppato in collaborazione con Bosch con l’obiettivo di contrastare la disoccupazione giovanile e prevenire il fenomeno dei NEET (Not in Employment, Education or Training) attraverso l’orientamento scolastico e l’alternanza scuola-lavoro. Attraverso la metafora dello sport, “Allenarsi per il Futuro” intende trasmettere ai giovani l'importanza di compiere scelte professionali corrispondenti alle proprie attitudini e alle richieste del mercato, “allenando” il proprio talento per raggiungere l'obiettivo professionale. Il progetto si avvale della consulenza di EducAllenatori, campioni sportivi di fama internazionale che attraverso il racconto delle loro esperienze trasmettono i valori della passione, dell’impegno, della responsabilità e, soprattutto, dell’allenamento, necessari per avere successo nella vita professionale. I partecipanti alla speciale tappa di “Allenarsi per il Futuro” presso il meeting potranno ascoltare la testimonianza del calciatore Moreno Torricelli, della tennista Mara Santangelo, del rugbista Mauro Bergamasco e del pallavolista Matteo Burgsthaler e alla fine del workshop, avranno la possibilità di scendere in campo con i campioni per attività di introduzione allo sport, presso il Villaggio dello sport. 

La partecipazione alle iniziative in programma sarà aperta a tutti. 


A proposito di Randstad 

RANDSTAD è la multinazionale olandese attiva dal 1960 nella ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro. Presente in 38 Paesi con 4.826 filiali e 38.820 dipendenti per un fatturato complessivo che ha raggiunto nel 2018 23,8 miliardi di euro - è l’agenzia leader al mondo nei servizi HR. Presente dal 1999 in Italia, RANDSTAD conta ad oggi oltre 2000 dipendenti e 300 filiali a livello nazionale. RANDSTAD è la prima Agenzia per il Lavoro ad avere ottenuto in Italia le certificazioni SA8000 (Social Accountability 8000) e GEEIS (Gender Equality European & International Standard) in materia di “pari opportunità”.
Per maggiori informazioni: www.randstad.it