Abruzzo: La Porta dei Parchi, tradizione transumante

Agriturismo e agricampeggio, La Porta dei Parchi è un'azienda storica di Anversa degli Abruzzi, da oltre 30 anni un modello sostenibile di multifunzionalità, che ha rilanciato l'attività pastorale e transumante attraverso il progetto "Adotta una pecora, difendi la natura" (www.adottaunapecora.it). 
L'azienda sorge in una zona montana nei pressi di Anversa degli Abruzzi nell'area protetta conosciuta come Gole del Sagittario. La Porta dei Parchi è immersa nel cuore di tre parchi nazionali abruzzesi, un parco regionale e otto riserve naturali in una biodiversità eccezionale, elemento – questo - essenziale per la qualità dei prdotti agro-zootecnici, orgoglio della tradizione transumante.
L'agriturismo offre ai propri ospiti due alloggi o camere singole e quattro alloggi o camere doppie con servizi. Sono presenti inoltre due appartamenti per un numero di 30 posti letto complessivi con servizi per portatori di disabilità. È provvisto di un Punto Ristoro di 50 coperti complessivi, aperto a tutti, villeggianti e turisti di passaggio, ma solo su prenoatazione.
Aperto tutto l’anno, La Porta dei Parchi è un "fattoria energetica" con fonti rinnovabili da utilizzo di pannelli solari. Posiede circa 972 HA di terreno coltivati a foraggi e cereali per circa 50 ettari, uno a ortaggi, 1 a oliveto e il rimanente spazio a prato per l'allevamento ovicaprino estensivo. Si organizzano corsi per apprendere alcune delle lavorazioni gastronomiche e artigianali tipiche del territorio quali corsi di caseificazione, di cucina, di lavorazione del feltro, di orticultura e di agricoltura biologica. In tavola vengono proposti i prodotti tipici del territorio e prodotti biologici quali: formaggi, carni, ricotta, ortaggi e frutta.
Nel Punto Vendita si possono acquistare i prodotti di produzione dell’azienda, dai formaggi ai cereali, legumi, zafferano, aglio rosso, confetture, miele, insaccati, carni fresche e olio extra vergine d'oliva. L’azienda fa parte del circuito G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) e mette a disposizione dei sui ospiti un'internet point, una sala di socializzazione ed una sala lettura. Si organizzano visite guidate a monumenti, chiese, santuari ed eremi presenti nelle vicinanze dell’Aquila oltre a escursioni, podismo natura e attività di osservazioni naturalistiche ad animali selvatici.
turismo.it

Tapas, spuntini spagnoli in tutto il mondo Il 16 giugno si festeggia la gastronomia iberica

Pintxos, assaggini, stuzzichini, bocconcini: in qualsiasi modo le chiamiate, il 16 giugno è la festa delle tapas (#Tapasday). In tutto il mondo si celebrano i famosi e gustosi piattini, caldi e freddi, che rappresentano la gastronomia spagnola. Il terzo giovedì del mese di giugno, quest’anno il 16, a Roma e a Milano e contemporaneamente in 30 Paesi – dalla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Argentina e alla Norvegia - sono in programma iniziative e appuntamenti che promuovono e diffondono la cultura gastronomica della Spagna e il suo modo tipico e rituale di mangiare e socializzare. Per il secondo anno consecutivo sono tantissimi i locali, i ristoranti e gli alberghi di Roma e di Milano che omaggiano la giornata mondiale, inserendo nei loro menu le tapas più caratteristiche, accompagnate dagli ottimi vini spagnoli. 
Tra gli indirizzi più esclusivi della capitale ci sono i ristoranti degli alberghi Gran Meliá Rome Villa Agrippina e NH Collection Roma Palazzo Cinquecento, oltre agli indirizzi tradizionali dove si degustano piatti spagnoli: Toros y Tapas in via Nomentana, Tapas Gourmet Principe in via Liguria, El Patio e La Taberna de Pedro sulla Casilina, El Duende in via di Valle Melaina. Numerosi ristoranti romani, inoltre, offrono per l’occasione menu speciali a base di tapas con proposte per tutti i gusti. Ecco qualche indirizzo: Settembrini e La Zanzara bistrot nel quartiere Prati, Primo al Pigneto nell’omonimo quartiere, Porto Fluviale e Gazometro 38 in zona Ostiense, Queen Makeda Grand Pub all’Aventino, Plancha a piazza Fiume, Beveria Monteverde nell’omonimo quartiere, Pasticcio a Testaccio, Bell nel quartiere Trieste e Magazzino 33 su via Portuense. Proposte creative si trovano anche da Marzapane in zona piazza Fiume, nel ristorante e lounge bar Stazione di Posta, presso la Città dell’Altra Economia di Testaccio, nell’osteria Fernanda a due passi da Porta Portese, da Per me di Giulio Terrinoni in pieno centro storico e da Metamorfosi ai Parioli. L’elenco dei locali e dei bar che offrono tapas per l’aperitivo è ancor più lungo ed è disponibile nel sito: www.spain.info/it/tapasdayroma2016
A Milano partecipano alla giornata mondiale delle tapas gli hotel delle catene spagnole NH e Meliá: NH Collection Milano President, NH Milano Palazzo Moscova, NH Milano Touring, nhow Milano, Meliá Milano e ME Milán Il Duca. Sono presenti all’iniziativa anche numerosi locali e ristoranti; ecco qualche indirizzo: Albufera in via Lecco, La Casa Iberica in viale Premuda, La Pulperia e Recreo Bar Sartoria in zona Sempione, Las Bravas street food, a Città Studi, Mudec Bistrot all’interno del museo Mudec, Paellami alla Bicocca, Santeria Paladini all’Ortica, Santeria Social Club in viale Toscana e Eataly Smeraldo.
Le mappe distribuite in centro e i simpatici risciò Velo-Leo personalizzati per l’occasione permettono di riconoscere facilmente i luoghi dove andare a scoprire le tapas in questo unico e speciale itinerario gastronomico milanese.
Per scoprire tutti gli indirizzi: www.spain.info/it/giornatamondialedelletapasmilano
Le tapas sono nate nel sud della Spagna, dove gli osti erano soliti tapar, cioè coprire con un piattino le brocche di vino per proteggerle dai moscerini; per richiamare l’attenzione dei clienti riempivano quei piattini, esposti sui banconi dei bar, delle bodegas e delle tabernas con olive, pezzi di formaggio o di prosciutto e avanzi di frittata, un gesto semplice che nel tempo è diventato un modo originale ed economico di mangiare. Il rito, poi, si è diffuso in tutto il Paese: ogni regione ha le proprie tapas, preparate in base agli ingredienti locali e accompagnate dal proprio vino d’origine. Negli anni la tapa è entrata anche nei menu dei grandi chef, che propongono le tapas gourmet: dai peperoni verdi alle cozze saltate in padella, dalle code dei gamberi alle sardine fritte, dal prosciutto tagliato al coltello alle acciughe ripiene. Oggi, in Spagna, le tapas si mangiano come aperitivo o come un vero pasto e spesso si consumano in piedi, alla barra, il bancone, chiacchierando con gli amici e spostandosi di locale in locale. 
ansa

La grande bellezza di Assisi


«Quel 27 settembre del 1997 ero dentro la Basilica quando avvenne il crollo. Poterla raccontare oggi in tutta la sua bellezza è un vero dono ». Si inumidiscono gli occhi a padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro Convento di Assisi, mentre alza lo sguardo agli affreschi della volta della Basilica di San Francesco. Una autentica meraviglia, patrimonio mondiale dell’umanità, sopravvissuta a 23 terremoti, fra cui l’ultimo, devastante, nel 1997, e amorevolmente restaurata come spiega il responsabile dei lavori Sergio Fusetti. 

Quel capitolo che costò la vita a quattro persone, ma che mostrò anche l’amore del mondo per il Poverello e per i suoi confratelli, nonché le capacità della scuola di restauro italiana, è una parte importante del racconto che andrà in onda questa sera su Sky Arte Hd (canale 120 e 400 di Sky) dedicato ad Assisi e alla Basilica di San Francesco. Ed è particolarmente significativo che la terza serie del fortunato lavoro sulle bellezze nostrane Sette meraviglie, prodotto dall’italiana Ballandi Arts, parta proprio dal- la città della pace. Ogni martedì alle 21.10 sarà protagonista una meraviglia d’Italia: Genova e il Palazzo dei Rolli il 14 giugno, e poi Torino e la Venaria Reale, Castel del Monte (Bari), Siena e Piazza del Campo, Lecce e il Barocco, Roma e la via Appia antica. Sul sagrato della Basilica si stanno smontando le scenografie dello show benefico di Rai 1 Con il cuore nel nome di Francesco, che ha già raggiunto la raccolta record di un milione di euro a favore delle mense francescane in Italia e dei progetti dei missionari nel mondo (è ancora possibile contribuire sino al 18 giugno mandando un sms al 45504). 

Ma i progetti non si fermano: questa volta i francescani hanno dato pieno appoggio «ma con totale libertà », sostengono, alle telecamere di Sky Arte che in 45 minuti raccontano attraverso immagini di grande suggestione, e grazie a un comitato scientifico di esperti, la storia di questa città gioiello improvvisamente illuminata dalla “rivoluzione” del giovane Francesco. Il documentario si concentra soprattutto sullo straordinario aspetto artistico della Basilica fondata nel 1228, a soli due anni dalla morte del Poverello, e sull’eccezionale ciclo di affreschi che copre 10mila metri quadrati di superficie dove Giotto a partire dalla fine del XIII compie un’altra rivoluzione, quella che “strappa” con l’arte bizantina e fonda l’arte di oggi. «Qui nasce l’estetica moderna. Nell’arte irrompe la natura rappresentata nella sua realtà. Ma questo grazie a Francesco: è sulla sua spiritualità che si innesta la rivoluzione di Giotto», spiega Sergio Gaddi, curatore di mostre d’arte e consulente del documentario di Sky. 

Nel documentario, infatti, il messaggio di Francesco nella sua modernità non può non essere centrale. «Il titolo di meraviglia la basilica di Assisi se lo merita per la sua vocazione religiosa, per il suo aspetto culturale e artistico che permette l’incontro con Dio attraverso la bellezza e per la sua apertura al dialogo che permette l’incontro con l’uomo», aggiunge padre Fortunato. «Come Francesco portò il messaggio evangelico nelle piazze, noi vogliamo portarlo nella moderna Agorà mediatica». Una agorà in cui le meraviglie d’Italia hanno sempre più successo presso un ampio pubblico e sono sempre più esportabili, come ha spiegato ad Assisi il direttore di Sky Arte Hd, Roberto Pisoni, insieme a Mario Paloschi di Ballandi Arts. 

«Questa serie è nata per raccontare il patrimonio Unesco italiano. Siamo arrivati a 21 puntate partendo dai grandi classici come il Colosseo, ma il materiale non ci manca. Stiamo già lavorando alla quarta serie e proseguiremo », preannunciano. Lo schema adottato è l’uovo di colombo: raccontare in modo semplice e comprensibile a tutti la grande arte italiana, supportata da spettacolari immagini dal taglio cinematografico e da particolari solitamente inaccessibili al pubblico. Documentari di qualità che potrebbero presto venire trasmessi anche sul sito del Miur, ma solo per gli studenti come materiale didattico. Mentre la puntata di Sette meraviglie sulla Cappella degli Scrovegni di Padova verrà usato come materiale introduttivo alla visita alla cappella stessa. 

L’Italia piace all’estero tanto che è nata Sky Art Production Hub, una nuova unità produttiva di Sky basata a Milano che produce oltre che per l’Italia anche per Sky Gran Bretagna e Sky Germania (100 ore di produzione italiana all’anno). In questi paesi verrà trasmessa fra settembre e ottobre una nuova serie, poi distribuita in tutto il mondo, dal titolo Italian seasons.Mentre sono già stati venduti in 60 Paesi nel mondo, dopo il successo al cinema, gli speciali sugli Uffizi, i Musei Vaticani e le Basiliche Papali (quest’ultimo verrà trasmesso su Sky Arte Hd il 21 giugno). «Sinora i grandi documentari sull’arte italiana venivano prodotti quasi esclusivamente da Bbc e Arte – aggiunge Pisoni –. La nostra ambizione è quella di incrementare una produzione made in Italy. Puntando soprattutto su registi giovani che danno ai nostri prodotti un linguaggio ancora più al passo con i tempi».
Avvenire

Le cappelle della REGGIA di Caserta, tesoro nascosto


Uno degli aspetti meno noti della famosa Reggia di Caserta è quello religioso. Nel celebre Palazzo sono presenti varie cappelle, una delle quali, l’oratorio di Ferdinando II di Borbone, è stata restaurata di recente: un patrimonio artistico e spirituale poco conosciuto e poco valorizzato. Costituisce nel suo complesso una delle tante risorse di un sito rinomato in tutto il mondo e da qualche tempo al centro di polemiche, soprattutto per via del degrado che negli ultimi anni ha caratterizzato il Palazzo e il celebre Parco.

«Le ragioni di una tale deprecabile situazione, a cui stiamo ponendo riparo, sono purtroppo abbastanza comuni nei siti culturali del nostro Paese – dice Mauro Felicori, manager bolognese, da qualche mese nuovo direttore della Reggia –. Possono sintetizzarsi in una scarsa attenzione all’accoglienza in ogni suo aspetto, pratico e gestionale, in una modesta manutenzione, in una quasi inesistente promozione». Ma assicura: «Vorrei coniugare valorizzazione e promozione, creando un circolo virtuoso in cui la crescita dell’accoglienza determini una crescita culturale e viceversa. Sul piano pratico, proseguire nell’ampia campagna di restauri ereditata dalla gestione precedente e soprattutto puntare decisamente sulle risorse, come la collezione d’arte contemporanea Terrae Motus, realizzata da Lucio Amelio dopo gli eventi sismici del 1980, di cui è stato curato in questi giorni il temporaneo riallestimento. Conto altresì di riaprire ambienti chiusi, come il teatro, vero gioiello, costruito in miniatura sul modello del San Carlo di Napoli, il Museo dell’Opera, la Quadreria borbonica e altre strutture come il convento dei Passionisti e la Casa degli schiavi saraceni, per creare un ostello per i forestieri. E ancora riattivare la gestione della Vigna di San Silvestro e dei Vivai. Fare della Reggia insomma un monumento accogliente e vitale, propositivo e sinergico, anche rispetto al territorio». 

Quanto alle cappelle del complesso reale sono sette. La più importante è quella Palatina. Carlo la volle a somiglianza di quella di Versailles. Fu una richiesta esplicita, a cui tuttavia Vanvitelli contrappose sostanziali modifiche. L’aula è a pianta basilicale, ma il matroneo è interrotto ai lati dell’altare e le navate laterali sono ridotte a poco più di semplici corridoi finestrati. È soprattutto la collocazione a fare la differenza. Non a piano terra, come nella Reggia d’oltralpe, ma al primo piano, con l’accesso dal grande vestibolo alla sommità dello scalone, che dà altresì agli appartamenti reali. Prestigiosa nella sua misura classica riletta in chiave settecentesca, coi fregi e gli stucchi d’epoca e i simboli del reame, la cappella si presenta incompleta. L’altare, pure ricco e prezioso, è ancora in stucco; lo stesso tabernacolo è in legno dipinto. Oggi la cappella è esclusa dal servizio liturgico, solo occasionalmente vi si celebra messa. Occorre aprirla nuovamente al culto, dicono alcuni, ma la suggestione è controversa. 

Tre spazi sacri sono all’interno degli appartamenti, due sono esterni. Quelli interni sono la cappella di Pio IX, nell’Appartamento Nuovo, l’oratorio di Ferdinando II e la cappella di Sua Maestà la Regina nell’Appartamento Vecchio. Quelli esterni sono la cappella degli Sfollati, posta sul limitare del Parco, verso ovest, che fu donata dal re ai passionisti, oggi annessa ai locali affidati alla Società di Storia Patria, e quella del preesistente Palazzo Acquaviva, attuale Palazzo di Governo, inglobato nelle strutture della Reggia, oggi trasformata in sala delle riunioni. Se ne potrebbero invero contare altre due: la cappellina posta di fianco alla Flora, giardino a corredo del Palazzo a est, e quella riallestita a ovest dall’Aeronautica militare, in fase di trasferimento. Si sa, i Borboni nutrivano un culto passionale e talora superstizioso per il sacro. Resta però intatta la santità di Maria Cristina, che di nascita era una Savoia, moglie di Ferdinando II. Sovente i dipinti la ritraggono in atteggiamento soave, pia e devota, con una forte e serena personalità. Suo è un piccolo inginocchiatoio collocato in un armadio a muro nell’appartamento vecchio, in un vano di passaggio, tra la toilette della Regina e la Sala delle Dame: poco più di un altarino, per la privata e quotidiana preghiera. 

L’oratorio di Ferdinando II è un vano stretto e lungo con un cielo affrescato da un rosone di putti angelici, quasi un vano di passaggio, un luogo di provvisorio rifugio. Sull’altare è una bella Assunzione di Maria. Più internamente, sempre nell’appartamento vecchio, in una delle sale estreme verso la biblioteca e la sala del presepe, è la cappella di Sua Maestà la Regina, quella in cui si diceva messa ordinariamente nei giorni festivi: una luminosa aula rettangolare, con luce a nord, altare in stucco e un dipinto di autore ignoto (forse Carlo Brunelli) che raffigura il Sacrificio di Maria. La cappella più conosciuta è certamente quella di Pio IX, la più elegante e la meglio conservata. Dal fine gusto neoclassico, con decori a stucco bianchi sull’azzurro del cielo e cornici in oro, costituisce uno dei luoghi più raffinati e raccolti del Palazzo. È posta infatti su di un angolo, quello sud occidentale, con quadri di scuola napoletana, dove ancora sono l’inginocchiatoio del re con lo stemma borbonico, le delicate acquasantiere in marmo, il finissimo lampadario e la statua di Pio IX, che qui sostò due volte, nel 1848 e 1949, e disse messa durante la sua fuga a Gaeta e il suo ritorno a Roma. A ricordarlo è un busto di Luigi Bartolini che lo ritrae con tratto giovanile, il volto calmo e pensoso. L’opera era stata commissionata al grande scultore alcuni anni prima a Firenze. Ma il re non diede soddisfazione al maestro toscano. Tanto che per le finiture degli abiti mandò un esemplare degli indumenti a Firenze. Di ciò Bartolini si piccò e invece di consegnare l’opera la donò ad un conte russo. Fu questi in verità che nell’occasione della venuta a Caserta del pontefice, ne fece munifico e pio dono alla Reggia.
Avvenire

Alpe Cimbra di Folgaria-Lavarone-Lusérn (Trentino) La“100 Km dei Forti–1000Grobbe Bike Challenge” dal 10 al 12 giugno 2016

L’ex campione del mondo marathon Roel Paulissen ai nastri di partenza.
Il campione italiano Juri Ragnoli cerca il poker nella “sua” 100 Km dei Forti.
Il comitato organizzatore Sci Club Millegrobbe ringrazia i partner dell’evento.


L’Alpe Cimbra (TN), teatro di sfide epiche, ha radici storiche profonde e la “100 Km dei Forti” del 12 giugno ne darà ancora una volta dimostrazione. È dell’ultim’ora l’iscrizione alla gara dell’ex campione del mondo marathon Roel Paulissen, già vincitore del primo appuntamento di Trentino MTB, la “ValdiNon Bike” di Cavareno, nella quale s’impose con una prova d’autorità sul livignasco Mattia Longa, altro ‘sfidante’ del contest agonistico fra i forti dei comuni di Folgaria, Lavarone e Lusèrn (TN). 
Questa volta però il belga avrà parecchio filo da torcere, sono tanti i contendenti al trono dell’evento che è parte di un trittico che durerà da venerdì 10 a domenica 12 giugno, il “1000Grobbe Bike Challenge”. Fra i concorrenti ci sarà anche il frescocampione italiano marathon Juri Ragnoli, altro uomo da battere alla “100 Km dei Forti”, già detentore di ben tre successi alla manifestazione cimbra. 
Il bresciano è tornato a vincere il Campionato Italiano Marathon dopo quattro anni, dopo varie vicissitudini e numerosi infortuni che hanno rallentato la crescita esponenziale dell’atleta, aiutato anche dai compagni di squadra del Team Scott, sicuri partenti anche alla “100 Km dei Forti”, come Cristiano Salerno. 
Ragnoli adora le salite, anche per questo è un abile scalatore, ma più di tutto ama la mountain bike, significative le sue parole in merito: “Non so proprio cosa farei senza MTB, quel senso di libertà che si prova quando si percorrono sentieri immersi nella natura è indescrivibile, solo un biker può capire. La mountain bike è una vera scuola di vita, non c’è discesa se prima non si affronta una salita, ogni ostacolo è fatto per essere superato!”. A Monteforte d’Alpone (VR) aveva tentato la fuga un altro protagonista di Trentino MTB, il vicentino Nicholas Pettinà, sul gradino più basso del podio alla “ValdiNon Bike”, mentre ad aggiudicarsi la categoria fra i Master 2 del Campionato Italiano Marathon è stata un’altra vecchia conoscenza di Trentino MTB, il trentino Ivan Degasperi, vincitore lo scorso anno del circuito e alla ricerca di un nuovo prestigioso riconoscimento anche nel 2016. 
I partecipanti di livello alla “100 Km dei Forti” non si fermano qui, ci saranno ancheFederico De Giuli, Franz Hofer, Paolo Colonna, Luca e Andrea Martini, gli altoatesini Johannes Schweiggl, Johann Pallhuber e Manuel Felder, senza dimenticare un’altra stella assoluta della competizione, Katazina Sosna del Team Torpado, al via fra le donne assieme alla campionessa italiana juniores 2010 e medaglia d'argento alle Olimpiadi giovanili di Singapore Alessia Bulleri e alle altre poderose atlete di Trentino MTB, con in testa Lorenza Menapace, trionfatrice alla “ValdiNon Bike”. 
La campionessa nazionale di Lituania Katazina Sosna è reduce da un fenomenale terzo posto al Campionato Europeo Marathon 2016 alle spalle della svedese Jennie Stenerhag e della trionfatrice britannica Sally Bigham. Sugli sterrati lettoni ha ben figurato anche il compagno di squadra della Sosna, Roel Paulissen, nono assoluto, fermato solamente da alcuni problemi con la catena della mountain bike che gli hanno causato non pochi grattacapi durante il tragitto. 
Il “1000Grobbe Bike Challenge” comprenderà anche la “Lavarone Bike” di venerdì 10 giugno con partenza alle ore 9.30 e la “Nosellari Bike” di sabato 11 giugno, anch’essa con start previsto per le ore 9.30. I percorsi ‘marathon’ e ‘classic’ della “100 Km dei Forti” - con quest’ultimo valevole per il “1000Grobbe Bike Challenge” - partiranno domenica rispettivamente alle ore 9 e alle 9.15. Nella stessa giornata alle ore 15 ci sarà anche la cerimonia di premiazione dei vincitori al Centro Congressi Lavarone Gionghi. 
Sabato 11 giugno alle ore 15.30 al Parco Palù di Lavarone, zona di partenza anche della sfida “dei grandi”, si disputerà la “Mini1000Grobbe Bike” riservata ai ragazzi fino ai 14 anni. 
Le iscrizioni per partecipare all’evento sull’Alpe Cimbra sono ancora disponibili, alla quota di 50 euro per il “1000Grobbe Bike Challenge”, 40 euro per “100 Km dei Forti” classic e marathon e 35 euro per “Lavarone Bike” e “Nosellari Bike”, mentre il comitato organizzatore dello Sci Club Millegrobbe tiene particolarmente a ringraziare chi ha reso possibile la realizzazione di queste prestigiose manifestazioni sportive dedicate alla passione dei bikers per le ruote grasse, ovvero i comuni di Folgaria, Lavarone e Lusérn, APT Alpe Cimbra, la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, e ancora Casse Rurali Trentine, Cantina Vivallis, Melinda, Coop, Phoenix, pasta Felicetti, Trentingrana, Mediocredito, Trentino Marketing, Inkospor, lubrificante WD 40, fi’zi:k, Focus, Dolomiti Energia, il marchio d’abbigliamento Alé e la rivista InBici. 
Un grande afflusso di partecipanti sta coinvolgendo la gara, grazie anche all’apporto di un cospicuo numero di volontari che si sono prodigati da tempo nel delimitare il percorso e nel renderlo fruibile a tutti, tuttavia, fanno notizia alcuni atti di vandalismo che si sono svolti nel weekend, qualche cartello indicatore è stato levato ed alcuni chiodi sono stati gettati lungo il tracciato, gesti che vanno sottolineati per mettere al corrente gli appassionati della stupidità e del malcostume di qualche esagitato, ma che di certo non andranno ad intaccare una manifestazione che fa parte della storia sportiva del Trentino e che alimenta edizione dopo edizione, i sogni degli appassionati.

Info: www.100kmdeiforti.it 
fonte: http://www.alpecimbra.it/
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
Turismo Culturale

I festival letterari da non perdere quest’estate


E’ iniziato giugno, mese che ci introduce alla stagione più attesa dell’anno: l’estate. Con essa, arriveranno anche diversi festival letterari estivi, appuntamenti consueti che, complice la bella stagione, permetteranno agli appssionati di libri e cultura di  girare l’Italia alla conoscenza di libri e scrittori. Da Ivrea a Ragusa, scopriamo insieme quali sono i principali festival letterari in programma quest’estate.
LETTERALTURA (Verbania, dal 23 al 26 giugno) – Uno dei festival letterari da non perdere è sicuramente Lago Maggiore LetterAltura 2016 . Giunto alla decima edizione, l’evento vede la partecipazione di scrittori e giornalisti, con spazio anche per la musica: 44 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, proiezioni, e 3 mostre e più di 60 ospiti nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire un futuro florido alle nuove generazioni. La formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi.
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A TUTTO VOLUME (Ragusa, dal 17 al 19 giugno) –  Si annuncia più ricca che mai la settima edizione di “A Tutto Volume – Libri in festa a Ragusa” che da venerdì 17 a domenica 19 giugno invaderà la capitale del barocco siciliano, patrimonio dell’Unesco. Uno dei principali festival letterari dedicato alla cultura con un programma che spazierà dalla narrativa all’attualità, senza trascurare enogastronomia, musica, spettacolo e una sezione dedicata ai giovani lettori. Oltre 50 autori, più di 30 eventi in 20 location, sei sezioni e circa 50 ore di programmazione. Tra gli ospiti Gian Carlo Caselli, Lucio Caracciolo, Stefano Boeri, Salvatore Settis, Paolo Di Paolo, Diego De Silva, Antonio Pascale, Estelle Laure, Marco Tardelli, Ninni Bruschetta e Gualtiero Marchesi. L’apertura e la chiusura saranno affidate a Corrado Augias e Valerio Massimo Manfredi.
CAFFEINA FESTIVAL (Viterbo, dal 24 giugno al 3 luglio) – E’ uno dei festival letterari più attesi dell’estate. Per il decimo anno si tiene a Viterbo Caffeina Festival. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di prendere una posizione precisa a favore la cultura dell’amore contro ogni forma di intolleranza e di odio, proponendo l’hashtag #unbacioinbocca e allestendo per l’occasione un’esposizione dal titolo Mille volte e altre cento: museo del bacio tra passione, cultura e magia, ovvero un percorso nella storia del bacio. Tra gli autori che potrai incontrare durante Caffeina: Francesca Barra, Marco Bisotti, Marco Bocci, Annarita Briganti, Valentina D’Urbano, Chiara Gamberale.
ISOLA DELLE STORIE (Gavoi, dal 30 giugno al 3 luglio) – Grande attesa anche quest’anno per l’edizione dell’Isola delle Storie. Festival Letterario della Sardegna che si tiene a Gavoi (Nuoro). Da giovedì a domenica, questo piccolo paese di 2.700 abitanti viene interamente invaso da scrittori e lettori, e gli abitanti partecipano attivamente all’organizzazione e all’accoglienza di chi arriva. Isola delle Storie viene anticipato da due giorni di Preludio (l’11 e il 12 giugno) con varie iniziative che introducono al Festival vero e proprio: tra i protagonisti del Preludio di quest’anno, il magistrato, scrittore e sceneggiatore Giancarlo Cataldo.
COLLISIONI (Barolo, dal 14 al 18 luglio) – Torna in peina estate l’ottava edizione di Collisioni, il festival agri-rock di letteratura e musica che sdi tiene a  Barolo, mecca del vino italiano, nel magnifico paesaggio delle Langhe piemontesi, patrimonio UNESCO, palcoscenico naturale per ospitare  nelle  sue  piazze  musica,  incontri,  dialoghi  con  premi  Nobel  per  la  letteratura,  star  della musica italiana e internazionale, registi di fama mondiale. Il tutto in un’atmosfera informale di confronto e crossover  tra  le  arti,  che  vede  protagonisti  scrittori,  filosofi,  registi  ma  anche  musicisti  che  normalmente siamo abituati ad ascoltare allo stadio e che a Barolo prenderanno la parola in veste di narratori e di poeti. Tra gli ospiti di uno dei festival letterari più seguiti ci saranno Luciano Ligabue e lo scrittore francese Michel Houellebecq, Alessandra Amoroso e lo scrittore statunitense Richard Ford, il premio Nobel russo per la letteratura Svetlana Aleksievič e Nek.
CORTONA MIX FESTIVAL (Cortona, dal 30 luglio al 7 agosto) – Con i primi grandi protagonisti annunciati per la quinta edizione del Cortona Mix Festival inizia ufficialmente il conto alla rovescia: torna l’entusiasmante shaker delle arti, promosso dal Comitato Cortona Cultura Mix Festival (composto da Gruppo Feltrinelli, Orchestra della Toscana, Officine della Cultura e Accademia degli Arditi), con musica, letteratura, cinema, teatro e molto altro. Nelle prossime settimane saranno annunciati i nomi degli autori ospiti e alcune grandi sorprese in programma per l’edizione 2016.
libreriamo.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale