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Chagall, a Torino artista fiabe d'amore Litografie artista fino al 20 maggio presso galleria E.Salamon

TORINO - Oltre sessanta opere grafiche di Marc Chagall vengono esposte, da domani al 20 maggio a Torino, nella galleria d'arte Elena Salamon Arte Moderna della centrale piazzetta IV Marzo. Litografie, acqueforti e puntesecche originali, quasi tutte a colori, provengono da diverse serie. I lavori percorrono un arco temporale che va dal 1925 al 1982. Tra i soggetti esposti, le figure leggere e fluttuanti che popolano le opere del 'pittore dell'anima' e che fanno dell'artista bielorusso naturalizzato francese uno dei più amati e riconoscibili.
    Marc Chagall. L'artista che dipingeva fiabe d'amore è il titolo dell'esposizione delle litografie, uno dei mezzi più adatti al sul linguaggio artistico. Che, pur nelle differenti declinazioni, rimase comunque sempre figurativo. Chagall dipingeva acrobati, innamorati nei cieli sopra i tetti delle città, asini e mucche e il suono delle note di un violino.
    Quanto all'amore, quello per la prima moglie Bella e per la seconda Vava, la caratteristica iconografica è il volo.(ANSA).

Frana statale Lago Maggiore, un morto

Un motociclista svizzero è morto travolto da una frana, che ha provocato anche due feriti, sulla statale 34 del Lago Maggiore, nei pressi di Cannero. Il motociclista, subito soccorso, è morto dopo essere stato elitrasportato in ospedale. Sul luogo dello smottamento sono al lavoro vigili del fuoco e forze dell'ordine oltre a 118. La strada che collega Verbania al confine con la Svizzera è stata chiusa.
    La vittima è un motociclista del Canton Ticino di 68 anni.
    L'uomo è stato travolto con la sua moto dai grossi massi che si sono staccati dalla parete della montagna sotto la quale corre la strada, tra Cannero Riviera e Cannobio, in frazione Carmine.
    Viaggiavano invece su un'auto i due feriti, che non sarebbero in gravi condizioni.
    Il tratto interessato dalla frana è quello in cui da oltre due anni si lavora per la messa in sicurezza. Nell'ottobre 2014 si erano già verificate due grosse frane, a distanza di un mese l'una dall'altra, per rimuovere le quali era stato necessario chiudere la strada.
ansa

Torino, patrimonio Unesco: presentata la candidatura della Sacra di San Michele


Non è solo uno dei simboli del monachesimo benedettino, ma è il simbolo del Piemonte da metà degli anni 90. Non solo un elemento dei paesaggi a cavallo tra Torino e la Valle di Susa, la Sacra di San Michele è senza dubbio uno dei monumenti più rappresentativi della Regione che è impegnata da decenni nella sua valorizzazione.

La candidatura del sito come patrimonio Unesco, all'interno di un pacchetto di otto monasteri benedettini in Italia, è un ulteriore tassello di questo percorso. "E per rimarcare l'importanza che ha per noi il sito da un punto di vista culturale e turistico - sottolinea l'assessore alla Cultura, Antonella Parigi - abbiamo fatto la richiesta di far passare la proprietà del bene dal Demanio alla Regione. Il che vuol dire un impegno importante da un punto di vista economico per la sua conservazione e manutenzione".
La candidatura della Sacra dovrebbe arrivare a termine entro cinque anni. "Lo sviluppo del nostro Paese deve passare attraverso una consapevolezza sempre più grande delle radici del territorio", spiega l'assessore alla Cultura della giunta Chiamparino. Assessore che, fresca di nomina, nel 2014 è partita per Doha per la candidatura di Langhe e Roero. "È stato uno di quei momenti in cui si è fieri di rappresentare il paese", dice Parigi.

In prima fila ieri alla presentazione della candidatura anche l'ex assessore Giampiero Leo che ha voluto la Sacra come simbolo del Piemonte. Oltre a Langhe-Roero e Monferrato, i siti già inseriti nella lista Unesco sono tutte le Residenze Sabaude, i Sacri Monti del Piemonte, i siti palafitticoli di Viverone nel Torinese e Mercurago nel Novarese. La Sacra di San Michele non è l'unico sito candidato a diventare Patrimonio dell'Umanità, ma due settimane fa sette Regioni hanno firmato per proporre la Via Francigena. "Sono quattro i percorsi - racconta Parigi - di questi due sono certificati. Uno passa dalla Valle d'Aosta, l'altro dalla Valle di Susa". Altri luoghi del Piemonte che aspirano alla targa Unesco sono la Città di Ivrea come Città Industriale del XX secolo e poi "il tartufo come bene immateriale ". L'assessore alla Cultura ha poi annunciato che il prossimo passaggio sarà chiedere al Demanio di far passare anche la proprietà del Forte di Exilles in capo alla Regione Piemonte.

La candidatura è stata già inserita nella "tentative list", la lista propositiva italiana dei beni da candidare, ed è stata recepita dalla conferenza internazionale Unesco di Parigi ad ottobre 2016. "Il riconoscimento Unesco della Sacra potrà dare risonanza mondiale ad un bene straordinario - dice Parigi - ma anche all'intero territorio piemontese e in particolare alla Valle di Susa il cui paesaggio culturale è storicamente legato alla presenza di altri importanti insediamenti benedettini, in primo luogo Novalesa e San Giusto di Susa".
Per Ruggero Longo, che guida il team di ricerca del processo di candidatura, ideato dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, la Sacra è "un sito seriale - spiega il professore - composto da una serie di monumenti. È uno dei siti emblematici, un'eccellenza del nostro patrimonio culturale. Ha un valore eccezionale ed universale".

Per don Vito Nardin, il padre generale dei Rosminiani, "la candidatura della Sacra come patrimonio Unesco è il culmine di un percorso iniziato 30 anni fa rispetto all'accoglienza" Con padre Giuseppe Bagattini, rettore della Sacra, vive un altro padre rosminiano di origine indiana. "Per noi è un riconoscimento che aumenta la responsabilità della gestione che portiamo avanti da 180 anni. Gioia e responsabilità", dice don Vito Nardin, padre generale dei Rosminiani.E aggiunge: "Il valore religioso è uno degli elementi determinanti di questa candidatura".

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