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Scuola: concerto di fine anno nel cortile del Miur. Primo giugno (In)canti, suonano i vincitori settimana musica


(ANSA) - ROMA, 30 MAG - Torna l'appuntamento annuale con il concerto di fine anno delle scuole nel cortile della Minerva, il cuore del Palazzo dell'Istruzione, a Roma. Giovedì 1 giugno, a partire dalle 9.30, si esibiranno le vincitrici e i vincitori del Concorso musicale "Indicibili (In)canti" nell'ambito della Settimana della musica a scuola. 


Ci saranno soliste e solisti, come il piccolo Davide, talento della tromba già a 9 anni. Si esibiranno le orchestre, come quella dei "Pollicini", formata dalle alunne e dagli alunni di 37 scuole venete. Ma anche i cori, come quello delle voci bianche della Scuola per l'Europa di Parma. All'evento parteciperanno la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, e il Presidente del Comitato Nazionale per l'apprendimento pratico della musica per tutti gli studenti, Luigi Berlinguer. 



Sul palco affiancheranno le ragazze e i ragazzi i Maestri Peppe Servillo, Paolo Damiani, Danilo Rea, Rosario Giuliani. Il concerto nasce come evento di chiusura della Settimana della musica a scuola. L'iniziativa - che quest'anno si è tenuta dall'8 al 12 maggio - è voluta dal Miur per promuovere la pratica e le attività musicali tra i banchi. Ma quest'anno assume un significato nuovo alla luce della recente approvazione del decreto attuativo della Buona Scuola che istituisce per la prima volta il Piano delle arti. 



Il concerto potrà essere seguito il diretta, dalle 9.30 e fino alle 13, sul sito: www.radiocemat.org (ANSA).

In cammino, il viaggio a piedi non conosce crisi

Camminare per trovare la strade del viaggio più importante, quello dentro noi stessi. Grazie alla calma, alla fatica e anche, per chi vuole, alla preghiera. Sulle vie dei pellegrini il territorio umbro rilancia e stipula un protocollo di intesa con “Cammini d’Europa” per collaborare nella progettazione per la partecipazione ai programmi 2014-2020 banditi dalla Comunità Europea.
"Non abbiamo avuto disdette - ha detto il presidente del Consorzio, Paolo Giulietti – anzi in un paio di anni le nostre presenze sono raddoppiate. Crediamo quindi che i cammini religiosi siano una importante strumento di sviluppo per i territori. Soprattutto la collaborazione del Consorzio Francesco’s Ways e delle associazioni di categoria socie ha l’obiettivo a formare i piccoli imprenditori che rappresentano l’offerta turistica specializzata".
Il consorzio Francesco’s Ways è l’unico tra i cammini in Italia che si è dotato di un osservatorio per il monitoraggio dell’affluenza di coloro che hanno effettuato percorsi oltre i 100 km. Questo per soddisfare le aspettative dei pellegrini e di coloro che intendono affrontare questa esperienza, anche non credenti. L’obiettivo è "fotografare" chi sono i moderni pellegrini/turisti che camminano sulla Via di Francesco, e specificarne le tipologie di motivazione, che sia religiosa, culturale, spirituale ecc.
"La Formazione specializzata implica collaborazione con tutti i partner del Consorzio, il Cammino prevede sempre un cambiamento, che vuole operare nella sua vita chi lo effettua e per questo ha delle aspettative di accoglienza, dialogo, condivisione di esperienze, per cui gli imprenditori devono essere preparati. A tal fine nasce l’accoglienza specializzata del Consorzio e quindi anche i percorsi formativi per gli imprenditori che ne fanno parte. Grazie alla collaborazione con Cammini d’Europa – dice il segretario generale di Cammini d’Europa, Federico Massimo Ceschin - il Consorzio punta quindi alla sinergia con altri Cammini di San Francesco, per la messa in rete di tutti i percorsi, collaborando con altri territori". 
"Per noi il Consorzio – continua Ceschin - rappresenta un esempio di buona governance nel settore, proprio per gli importanti risultati raggiunti in termini di presenze e di differenziazione di offerta. La collaborazione progettuale nell’ambito dei bandi europei rappresenta un fondamentale strumento, per esempio, per cofinanziare percorsi formativi, progetti di sviluppo territoriale, ed azioni di co-marketing tra Cammini della formazione delle aziende e per la manutenzione delle strutture".
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Paradisi di sabbia, ecco 10 spiagge da vacanza perfetta

PONZA - Qualità dei servizi, la capacità di attrazione turistica, la pulizia, la qualità del mare e il numero di bandiere blu ottenute: ecco i 10 paradisi di sabbia, scogli e acqua cristallina scelti da Hundredrooms.
Alghero, Sassari - destinazione principale della splendida Riviera del Corallo, anche Alghero vanta coste limpide e perfette per rilassarsi sotto il sole di agosto. Tra le più note la spiaggia delle Bombarde: con la sua sabbia chiara e sottile e con gli innumerevoli comfort garantiti dagli stabilimenti balneari, è tra le più frequentate dai turisti di tutto il mondo. Ad Alghero, però, sono imperdibili anche la Grotta del Nettuno, il Faro di Capo Caccia e l’Isola Piana: destinazioni che un amante della natura non può non vedere se mette piede in Sardegna.
Avola, Siracusa - nota soprattutto per il vino “Nero d’Avola”, e per le mandorle “Pizzute”, la piccola cittadina in provincia di Siracusa vanta coste meravigliose. La spiaggia Lido di Avola, quella coi resti dell’antica Tonnara e, ancora, la spiaggia di Gallina, presentano un mare cristallino e sabbie dorate. A queste si aggiunga la spiaggia Pantanello, caratterizzata da una particolare forma a ferro di cavallo e dalla presenza di una fitta vegetazione mediterranea. Come non parlare, infine, dei laghetti di Cavagrande? Sebbene oggi non siano totalmente fruibili, per via del divieto di entrare da Scala Cruci, è possibile accedere dagli ingressi di Mastra Ronna e Carrubella, che portano a laghetti meno noti ma ugualmente splendidi.
Castellabate, Salerno - il piccolo borgo in provincia di Salerno, noto anche per aver ospitato il set del film “Benvenuti al Sud”, ha davvero tanto da offrire. Le spiagge dorate del Pozzillo e l’isolotto di Punta Licosa sono sicuramente le mete marinare più incantevoli della zona, perfette non solo per tuffarsi nel mare cristallino, ma anche per godere di un panorama spettacolare. Punta Licosa, in particolare, è molto suggestiva da un punto di vista naturalistico e, infatti, si presta anche a piacevoli escursioni lungo la scogliera.
Castiglione della Pescaia, Grosseto - una delle migliori mete turistiche della Maremma, è stata più volte premiata con le 5 vele di Legambiente per la cura ambientale e la qualità del mare. Il piccolo borgo marinaro offre spiagge tra loro molto diverse, che accontentano un po’ tutti. Si va da quelle attrezzate con comfort e servizi a quelle più “selvagge”, dove la mano dell’uomo è ridotta ai minimi termini. Coste sabbiose, inoltre, si alternano a litorali in cui gli scogli creano un panorama mozzafiato. Numerose, infine, sono le aree verdi: pinete, boscaglie e sentieri ombrosi in cui fare lunghe e romantiche passeggiate.
Ischia, Napoli - la terza Isola più popolosa d’Italia dopo Sicilia e Sardegna vanta paesaggi e spiagge invidiabili. La Baia di Sorgeto, per esempio, è ideale per chi vuole trascorrere una giornata all’insegna del relax, in quello che è considerato un parco termale all’aria aperta. L’insenatura, infatti, presenta vasche naturali in cui l’acqua che sgorga calda dal sottosuolo si mescola piacevolmente con quella marina. Merita una menzione anche la spiaggia di Cava dell’Isola, frequentata soprattutto dai giovani che amano fare sport e divertirsi ascoltando buona musica.
Jesolo, Venezia - 15 chilometri di sabbia dorata e pulitissima, compresi tra la laguna di Venezia e la foce del Piave, sono valsi a Jesolo il riconoscimento di “bandiera blu”. La spiaggia è attrezzata con lidi in cui non mancano animazione e feste notturne. Jesolo, infatti, offre diversi svaghi, sia diurni che notturni, e consta di una grande isola pedonale, considerata tra le più grandi d’Europa, piena di bar, negozi e ristoranti.
Lampedusa, Agrigento - l’Isola dei Conigli a Lampedusa è tra le spiagge più belle del Mediterraneo e non solo. Un vero e proprio incanto della natura, per le sue acque limpide e per la presenza di un’incredibile fauna marina. La spiaggia è l’unico sito italiano in cui si verifica la regolare deposizione delle uova di tartaruga Caretta Caretta, una specie a serio rischio di estinzione a causa della crescente antropizzazione delle coste. A Lampedusa è infatti costante lo sforzo di proteggere tale specie e di mantenere incontaminato questo piccolo paradiso terrestre.
Ponza, Latina - faraglioni, insenature, grotte naturali e scarpate di tufo bianco fanno di Ponza un vero spettacolo della natura. Situata davanti al Golfo di Gaeta, è meta ideale soprattutto per gli appassionati di immersioni subacquee, ma anche per chi, più semplicemente, vuole godere delle acque cristalline e del clima mite dell’isola. Folta è la presenza della vegetazione mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d’India e ginestre, che nel complesso creano un panorama imperdibile.
Punta Prosciutto, Lecce - questa piccola frazione di Porto Cesareo, nel Salento, vanta un meraviglioso tratto di mare, con acque limpide e natura incontaminata. Ad arricchire la spiaggia una folta schiera di macchia mediterranea secolare e le cosiddette “spunnulate”, cioè cavità naturali di varie dimensioni che rendono il luogo unico e caratteristico. Punta Prosciutto è meta ideale sia per gruppi di giovani, che possono praticare windsurf, sia per le famiglie con bambini, per via delle acque basse e della buona visibilità.
Varazze, Savona - la spiaggia di Varazze, con il suo mare nitido e la sabbia finissima, non delude mai e non a caso si è guadagnata il riconoscimento di “bandiera blu”. Quando il tempo lo permette, ci si può dedicare al surf, ma vengono organizzate anche molte attività per bambini. Il lungomare, che culmina nell’incantevole porticciolo turistico, è ricco di negozi e bar in cui ci si può fermare per gustare un buon gelato. Ideale per una vacanza in famiglia.
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A Treviso il museo della pubblicità


TREVISO - Dai fasti della Belle Epoque al periodo tra le due guerre mondiali e poi il boom degli anni Sessanta. A Treviso sono di scena le splendide affiches della Collezione Salce e per accogliere la straordinaria raccolta donata allo Stato, la più importante d'Italia, nasce il primo museo pubblico della pubblicità. Inaugurata qualche giorno fa dal ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, la new entry del sistema museale italiano è stata accolta negli spazi di due importanti edifici demaniali: il Complesso di San Gaetano, che verrà destinato alle mostre, e il Complesso di Santa Margherita che verrà usato invece per la conservazione e la valorizzazione delle opere. Nei due palazzi antichi nel cuore della città veneta verrà esposta al pubblico una parte degli oltre 24.580 manifesti raccolti da Ferdinando Salce e dalla moglie Regina Gregory, un tesoro che fino ad oggi non aveva mai avuto uno spazio espositivo proprio e permanente, e che per la prima volta dunque trovano uno spazio adeguato.
    Il lascito del collezionista trevigiano Nando Salce - che divide il primato in Italia e in Europa con il parigino Musée de la Publicité (l'attuale Museé des arts décoratives)- diventa dunque un nuovo museo statale, che può essere definito la prima istituzione italiana dedicata alla pubblicità.
    Per motivi di conservazione e di gestione, spiegano dal ministero guidato da Franceschini, l'accesso diretto al grande deposito sarà limitato agli studiosi, ma tutto ciò che non potrà essere fisicamente messo a disposizione del pubblico, sarà comunque a disposizione di tutti, assicurano dal ministero, sul sito www.collezionesalce.beniculturali.it.
    A regime, a fine 2018, nel Complesso di Santa Margherita potrà essere ricavato anche uno spazio ulteriore per esposizioni dedicate. Dall'8 aprile è invece aperto al pubblico lo spazio per le mostre temporanee del Museo Salce, ricavato dallo storico immobile annesso alla Chiesa di San Gaetano che, ogni 4 mesi, ne illustreranno una sezione, un tema o un autore all'interno del ciclo denominato Illustri persuasioni.
    La prima esposizione, inaugurata il 27 maggio e dedicata ai Fasti della Belle Epoque, si può visitare fino al 2 luglio. Gli episodi successivi saranno invece dedicati al periodo 'Tra le due guerre' e a quello 'Dal secondo dopoguerra al 1962'.
    Nell'arco di poco meno di un anno, saranno presentate al pubblico circa 300 opere, una sorta di antologia della grafica pubblicitaria per come la scelse e la conservò Nando Salce, dalla prima giovanile acquisizione del 1895 fino alla morte, avvenuta nel 1962.
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A Torino nasce l'Atlante del cibo 37 mappe interattive per un sistema alimentare del territorio

- TORINO - Nasce a Torino l' Atlante del cibo, una grande banca dati con 37 mappe interattive allo scopo di sviluppare il sistema alimentare di territorio all'insegna della tutela della salute e dell'ambiente. Il progetto vede insieme Università, Politecnico, Scienze gastronomiche, con la collaborazione della Camera di Commercio. Monitora i consumi e si mette a disposizione come spazio di progettualità. Sull'area metropolitana di Torino, pari a circa 1,5 milioni di abitanti, vengono consumati 1.600 tonnellate di cibo all'anno, di cui 600 prodotti ortofrutticoli, 400 di cereali, 300 lattieri caseari, 200 di carne e 65 di pesce. Torino è, inoltre, una città che può contare ogni giorno su 300 contadini che portano le loro eccellenze praticamente a chilometro zero (distanza media dalla città 50-70Km) sui banchi dei 42 mercati alimentari. Ma nonostante una richiesta crescente di biologico, la superficie agricola dedicata al biologico è lo 0,88% della superficie agricola complessiva. Eterogenea anche la distribuzione del biologico: il 23,6% di riso contro lo 0,5% delle produzione cerealicole. ''Quella del cibo è una tematica interdisciplinare - hanno detto il rettore Gian Maria Ajani e la pro rettrice del Politecnico Michela Meo - perchè coinvolge la sanità, la giurisprudenza, l'economia e una molteplicità di soggetti, politici e della società civile". "L'Atlante - ha osservato l'assessora alle Politiche Ambientali del Comune di Torino, Stefania Giannuzzi - è un tassello importante per una città resiliente che vuole valorizzare il territorio e dare consapevolezza delle sue potenzialità. L'obiettivo è un cibo etico e di qualità disponibile a tutti".
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Cannes: Palma d'oro a The Square di Ostlund

L'emozione che fa tremare Diane Kruger, quella che paralizza Joaquin Phoenix, quella che fa saltare con esuberanza il 43enne regista svedese Ruben Ostlund Palma d'oro con il grottesco The Square, il pianto tenero della regista opera prima Camera d'or Leonor Serraille e l'appello della madrina Monica Bellucci a fare largo nell'immediato futuro alle cineaste. Sono i momenti da ricordare della cerimonia di chiusura del 70/mo festival di Cannes. Il palmares a Cannes è sempre una grande sorpresa e nulla mai trapela rispetto ai premiati, vengono chiaramente richiamati dal festival poche ore prima, ma senza sapere cosa andranno a vincere (e se andranno a vincere, ci sono casi storici di depistaggio a confermarlo), così ogni anno si ripete qui nell'ultima sera la magia dell'emozione immediata, quella che fa tremare la voce, che fa commuovere o straparlare. La cerimonia per quanto essenziale vive ogni anno di questo.
Diane Kruger è stata toccante: questa bellissima attrice e modella tedesca, dalla grande carriera internazionale, testimonial di moda e beauty, sulle copertine dei magazine più importanti, sintesi stupenda di come i due mestieri si possano incontrare alla pari e senza pregiudizi, è salita sul palco e intimidita per il premio, la palma per la migliore interpretazione femminile, con la macchina che le ha inquadrato le mani che tremavano, ha ringraziato e ricordato come "tutto sia cominciato qui a Cannes, grazie mille volte" e poi rivolta al regista tedesco di origine turca Fatih Akin che l'ha diretta nel ruolo da premio di In The Fade l'ha definito "mio fratello, colui che mi ha dato la forza".
Quasi senza parole Joaquin Phoenix, il violento investigatore privato di You were never really here di Lynne Ramsay: quando annunciando la palma per la migliore interpretazione maschile la macchina lo inquadra, lui ha sgranato gli occhi ebete poi è salito sul palco e oltre che ringraziare impacciato si è scusato "per le scarpe da ginnastica" che indossava sotto il completo scuro, "questo premio è per me totalmente inaspettato". Composto e ispirato (ma forse un po' deluso visto che fino a pochissimo prima della cerimonia era dato per il primo premio) Robin Campillo, lo sceneggiatore e regista francese nato in Marocco alla sua prima volta nel concorso di Cannes: 120 battements par minute (in sala in Italia con Teodora), vincitore del 'secondo' premio il Grand Prix, ringrazia i suoi attori "al servizio di una storia collettiva molto forte" che ripercorre le prime battaglie della comunità omosessuale alla fine degli anni '70 per le cure all'Aids. Euforico lo svedese Ostlund esuberante per la Palma d'oro a The Square, una storia in pieno gusto del cinema di Almodovar e Sorrentino, ritratto grottesco dell'arte contemporanea e critica feroce dell'era disinvolta della promozione social. Abbracciando i suoi protagonisti Dominic West, Elisabeth Moss e Claes Bang, non ha fatto che saltellare urlando 'Oh my God".
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