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Festa dei Musei: arte condivisa il 19 e 20 maggio Aperture straordinarie e iniziative speciali in tutta Italia

ROMA - Sarà un weekend all'insegna della condivisione e della grande bellezza del nostro patrimonio quello del 19 e 20 maggio, quando in tutta Italia si svolgerà la III edizione della Festa dei Musei, organizzato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con tema "Musei iperconnessi: nuovi approcci, nuovi pubblici".
Nell'ambito della Festa, grazie alla quale da Nord a Sud saranno organizzate iniziative speciali, visite guidate e laboratori, si svolgerà anche la XIV edizione della Notte europea dei Musei, con aperture straordinarie la sera del 19 al costo di 1 euro.
Sul sito del Mibact www.beniculturali.it tutte le informazioni e gli orari.
A Roma, ben 50 spazi aderiranno alla notte speciale, anche con spettacoli, concerti, performance e iniziative per bambini, dai Musei Capitolini all'Ara Pacis, dal Palazzo delle Esposizioni alla Casa del Cinema. Sempre nella Capitale (dove per orientarsi basterà consultare la Mappa dei Musei di Giulia Sotto la Metro che segnala per ogni fermata il museo aperto più vicino) per tutto il fine settimana alla Gnam saranno previste visite guidate alle mostre allestite (anche con apertura serale il 19); la mostra "Turner. Opere della Tate", con oltre 90 capolavori del pittore inglese negli spazi del Chiostro del Bramante, osserverà l'orario prolungato fino alle 22.
Non lontano da Roma, grande attenzione all'archeologia: nei siti di Palestrina, con l'evento "Il Foro di Praeneste: i luoghi della giustizia e della legalità", nel corso del quale sarà esposto un sequestro di beni archeologici provenienti dal territorio, e in quelli di Santa Severa (all'Antiquarium di Pyrgi), in cui ci sarà un percorso dedicato ai racconti del mito che derivano dai reperti archeologici, e di Capena, nell'Area archeologica e l'Antiquarium di Lucus Feroniae, con l'evento "Il Labirinto del Tempo. Percorsi alla scoperta di una città antica".
A Trieste il Museo di Miramare organizzerà visite guidate al Castello e alla mostra temporanea "Manet e Massimiliano. Un incontro multimediale", mentre a Milano la Pinacoteca di Brera invita il pubblico a disegnare per confrontarsi con i lavori degli artisti nell'evento "DisegnaBrera. La sfida".
A Firenze il 19 ci sarà il concerto La memoria musicale di Dante nel "De vulgari eloquentia" e nella "Commedia" presso il Cenacolo di Ognissanti, per indagare il retroterra musicale che fece da sfondo alla vita del poeta. Anche la grande mostra "Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari", in corso a Varallo, Vercelli e Novara, aderisce alla Festa dei Musei, con aperture fino alle 23.
Grande notte anche a Forlì, con la mostra L'Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio, allestita ai Musei San Domenico, aperta fino alle ore 23, e al Castello Estense di Ferrara: qui dalle 19.30 ci sarà il Festival miXXer "Tempo libero" con i concerti del Conservatorio G. Frescobaldi e poi si proseguirà con le visite guidate alla Collezione Cavallini-Sgarbi (presente anche Elisabetta Sgarbi che incontrerà il pubblico) e con escursioni in barca nel fossato per ammirare il monumento da un punto di vista inusuale.
Il Museo Biogeo di "Storia della Terra e della Vita" ad Ariano Irpino (Av) sarà aperto al pubblico con visite guidate e percorsi tematici per divulgare l'origine e l'evoluzione della vita sulla terra, mentre nella Piazza d'Armi di Castel Sant'Elmo (Na) nell'ambito de "Il cielo stellato e la legge morale. La Filosofia nella Notte dei Musei" il filosofo Giuseppe Ferraro leggerà Kant. A Scalea (Cs), presso l'Antiquarium di Torre Cimalonga, la sera del 19 si svolgerà l'evento "Scegli un reperto ti risponde l'esperto".
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Frecce Tricolori sul Lago Maggiore La pattuglia acrobatica dell'Aeronautica a Verbania nel weekend

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(ANSA) - VERBANIA, 18 MAG - Le Frecce tricolori si esibiranno sul lago Maggiore domenica pomeriggio. L'inaugurazione ufficiale della manifestazione sabato 19 maggio alle ore 12 a Pallanza ma il clou sarà domenica 20 maggio, dalle ore 14 alle 16.30, con l'esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale dell'Aeronautica Militare.
    La due giorni vedrà su tutta la zona del lungo lago mostre statiche, esposizione velivoli, materiale aeronautico, merchandising, dimostrazioni di volo con droni.
   
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Alberi monumentali, viaggio tra le opere d'arte della natura. Testimoni di storia e cultura, da ammirare e scoprire in tutta Italia

Cipressi lungo il viale che collega San Guido a Bolgheri, in Toscana © ANSA

 Sugli alberi noi trascorrevamo ore e ore, e non per motivi utilitari come fanno tanti ragazzi che ci salgono solo per cercar frutta o nidi d’uccelli, ma per il piacere di superare difficili bugne del tronco e inforcature, e arrivare più in alto che si poteva… E’ uno stralcio del capolavoro di Italo Calvino, “Il barone rampante”, la storia di un giovane rampollo di una famiglia nobile ligure che, in seguito a un litigio con i genitori, si arrampica su un albero del giardino di casa per non scendervi più per il resto della vita. Quell’alto fusto che ispirò Calvino, un “falso pepe” o Schinus molle, era una delle piante che abbellivano Villa Meridiana a Sanremo, dove abitava con i genitori e di cui ora c’è solo una targa commemorativa. Oggi il comune della città ligure organizza sui luoghi cari a Calvino passeggiate e visite che terminano al parco di Villa Ormond, che oltre al museo del fiore ospita giganteschi ficus, altissime palme, araucarie e altre piante esotiche e rare, amate dallo scrittore e diventate veri monumenti della natura.
Quello di Calvino non è l’unico albero monumentale in Italia che suscita interesse e curiosità: i cipressi lungo il viale che collega San Guido a Bolgheri, in Toscana, cantati da Giosuè Carducci nella poesia “Davanti a San Guido”, sono meta di pellegrinaggi; così come lo è il grande faggio di san Francesco a Rivodutri, in provincia di Rieti, dove il santo di Assisi vi trovò riparo nel suo cammino. In provincia di Lucca desta attrattiva turistica anche la quercia delle streghe di Gragnano, che ha 600 anni di vita e ha ispirato Carlo Collodi per le avventure di Pinocchio; e il filare di gelsi di Villa La Rotonda del Palladio a Vicenza, che rappresentano l’antica memoria dell’allevamento dei bachi da seta. Se l’abete bianco di Serra San Bruno, in Calabria, è il più grande d’Europail contorto platano dei 100 bersaglieri di Caprino Veronese, vicino al lago di Garda, rientra tra i monumenti vegetali per i suoi 600 anni di vita. Lo straordinario platano è chiamato così perché nel 1937, durante una manovra dell’esercito italiano, si nascosero tra le sue fronde cento soldati. Anche gli ulivi secolari di Luras, in Sardegna, e il bosco ultracentenario di 60 pini larici e aceri montani a Spezzano della Sila, in Calabria, attirano viaggiatori e curiosi; così come il larice di Pietraporzio, nel Cuneese: dopo due ore di camminata nel vallone del Piz si raggiunge l’enorme e antichissimo albero – pare abbia 6 secoli e mezzo di vita - cresciuto sopra una pietra e che sembra uscito da un racconto fantasy. Le antiche faggete della foresta Umbra in Puglia sono state premiate dall’Unesco, così come ha una forte valenza storica la sequoia di Longarone, testimone del disastro del Vajont del 1963, che l’ondata miracolosamente non riuscì a sradicare. Il valore storico lo hanno anche il pino marittimo che Garibaldi piantò a Caprera nel 1867 quando nacque la figlia Clelia e il gigantesco ficus di piazza Marina a Palermo, sotto le cui fronde nel 1909 fu assassinato il poliziotto italo-americano Joe Petrosino. Meritano un viaggio le querce gemelle del parco di Monza e i giganti di Fallistro, 50 esemplari di pino nero calabro che, dall’alto della Sila, svettano da secoli come guardiani delle loro terre, remote e antiche. Incredibile, infine, è la storia dell’eucalipto rosso dell’eremo dei Camaldolesi a Napoli, che è diventato anche protagonista di un bestseller australiano: si racconta che il seme da cui è germogliato sia arrivato dall’altra parte del mondo nella tasca di un marinaio, dalla quale cadde durante una lite con la figlia che, dopo varie vicissitudini, era andata a vivere nel convento napoletano.
Viaggiare alla scoperta di piante rare, d’interesse paesaggistico o collegate a eventi storici o culturali – queste sono alcune delle 7 caratteristiche principali per diventare “albero monumentale” - è un modo nuovo e piacevole per scoprire il territorio e la sua storia. Con l’articolo 7 della legge numero 10/2013 il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e delle Foreste ha istituito la tutela di questi alberi, che ogni regione ha poi censito per proteggerli e per sfruttare il loro valore economico-turistico. Oggi in Italia esistono 22mila alberi monumentali, di cui 2.406 definiti di “grande interesse” e 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”, destinati quindi ad avere una speciale protezione, oltre che un’apposita segnalazione. Le regioni e i comuni, dal loro canto, incoraggiano a scoprire e ad ammirare queste opere d’arte della natura, che sono entrati a far parte del nostro patrimonio storico e culturale e che rappresentano una memoria collettiva di grande rilievo. Sono sempre più numerose le amministrazioni comunali che sono riuscite a creare dei circuiti turistici intorno ai giganti della natura per ammirarne la bellezza e l’unicità. Ogni anno nascono passeggiate e tour con strutture adeguate e indicazioni stradali per andare a trovare quei vecchi e silenziosi testimoni della storia, dell’ambiente e della tradizione per viaggi rispettosi della natura e, in alcuni casi, del loro sacrificio, come per gli abeti rossi di Paneveggio, in Val di Fiemme, che hanno fornito la materia prima ai liutai veneziani e allo stesso Stradivari, che utilizzava il loro prestigioso legno, caratterizzato da anelli di crescita molto sottili e concentrici e con scarsità di nodi, per la fabbricazione dei violini.
L’elenco degli alberi monumentali è in continua crescita ed è sottoposto a mirate indagini da parte del ministero; tuttavia l’incuria umana o eventi incidentali possono determinarne la fine, come nel caso dell’abete dei Principi che lo scorso novembre è stato abbattuto da una forte raffica di vento: l’Avéz del Prinzep, in Trentino, di 250 anni era considerato l’abete bianco più imponente delle Alpi con i suoi 54 metri di altezza e 4 di circonferenza. Lasciarsi sedurre dalla bellezza delle piante monumentali, seppur fragile, dunque, merita un viaggio nel nostro Paese, dove finalmente istituzioni pubbliche e strutture private hanno capito che anche gli alberi hanno una valenza culturale e turistica degna di essere presa in considerazione.
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Torri e ponti levatoi, ecco le Giornate dei Castelli Sabato 19 e domenica 20 maggio, 19 regioni coinvolte e oltre 33 siti

Torri, ponti levatoi e segrete, ecco Giornate Castelli © ANSA


 In Liguria c'è la Fortezza di Sarzanello con mura spesse oltre 3 metri che le hanno permesso di resistere anche a una bomba della II guerra mondiale. In Friuli Venezia Giulia il Castello di Rubbia dove la leggenda vuole che fu rinchiuso re Riccardo Cuor di Leone al ritorno dalla Terza Crociata. In Lombardia la città fortificata di Bergamo, nel Lazio il Castello della Cecchignola, in Campania quello di Montesarchio. Le Giornate Nazionali dei Castelli 2018, giunte alla 20/a edizione e fissate per sabato 19 e domenica 20 maggio, celebrano questa storia gloriosa fatta di torri, ponti levatoi e segrete ma anche di epiche battaglie, tradimenti ed eroiche resistenze: 'due giorni' di scoperte in 19 regioni e su oltre 33 siti animati da visite guidate gratuite, presentazioni di libri e tavole rotonde, incontri, concerti. Tutte le informazioni sulle varie aperture sono disponibili su www.istitutoitalianocastelli.it e per i social c'è l'hashtag #giornatenezionalideicastelli2018. Le Giornate - ideate e organizzate, come ogni anno, dall'Istituto Italiano dei Castelli - ha ottenuto anche per quest'edizione il patrocinio del Mibact e le sue sezione regionali hanno firmato con lo stesso ministero un protocollo di intesa che prevede la collaborazione con istituti scolastici superiori nell'ambito dell'alternanza scuola-lavoro. Novità di quest'anno è invece un protocollo d'intesa tra l'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia. Ogni anno i siti prescelti sono diversi dai precedenti consentendo ai visitatori ricorrenti di arricchire continuamente le loro conoscenze e di trascorrere un week end primaverile da 'turisti' anche in borghi meno conosciuti d'Italia o nella propria città per visitare un luogo di solito non aperto al pubblico.
   ansa