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2 Giugno accesso gratis in musei civici e siti archeologici Roma


Domenica 2 giugno, Festa della Repubblica e prima domenica del mese, torna la possibilità di visitare gratuitamente i Musei civici di Roma Capitale e alcune aree archeologiche della città. Saranno aperti a ingresso libero il Parco Archeologico del Celio dalle 7 alle 20, con il Museo della Forma Urbis, dalle 10 alle 16, con ultimo ingresso alle 15; l’Area Sacra di Largo Argentina dalle 9.30 alle  19 ultimo ingresso 18, l’area archeologica del Circo Massimo (dalle 9.30 alle 19, ultimo ingresso 18) e Villa di Massenzio che per l’occasione prolungherà l’orario di apertura fino alle 22.

L’area archeologica dei Fori Imperiali e i Mercati di Traiano potrebbero avere limitazioni negli accessi a causa della concomitante parata prevista nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Repubblica. Questi i musei civici aperti: Musei Capitolini; Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali; Museo dell’Ara Pacis; Centrale Montemartini; Museo di Roma; Museo di Roma in Trastevere; Galleria d’Arte Moderna; Musei di Villa Torlonia; Serra Moresca di Villa Torlonia; Museo Civico di Zoologia. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali: l’ingresso sarà libero compatibilmente con la capienza dei siti (prenotazione obbligatoria solo per i gruppi).

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Le mostre del weekend, dalla Street Art a Isgrò


I principali esponenti della Street Art e un maestro come Emilio Isgrò, fino a Enrico Baj ed Elisabetta Benassi: sono alcune delle mostre della settimana.

CAORLE - Al centro culturale Bafile dal 10 maggio al 1 settembre la mostra "Basquiat, Haring, Banksy: the international and mysterious world of Street Art".

Esposta una settantina di opere provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Stati Uniti, firmate dagli artisti che, dagli anni '70 ad oggi, sono considerati tra i principali portavoce della Street Art.

 Fino al 14 luglio la Fondazione Ragghianti ospita la retrospettiva "Otto Hofmann artista europeo: dal Bauhaus all'Italia". A cura di Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini, la mostra è la prima dedicata all'artista tedesco nel nostro Paese da circa 15 anni, e ne documenta tutta l'attività artistica, includendo numerose opere inedite. Tra le rarità esposte quaderni illustrati di Hofmann delle lezioni tenute da Klee e Kandinskij tra il1928 e il 1930, e una documentazione delle corrispondenze dei suoi maestri e del diploma che conseguì nella scuola fondata da Gropius.

ROMA - Alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea dall'8 maggio al 31 dicembre nell'ambito dell'iniziativa Artista alla Gnam la mostra "Emilio Isgrò: Protagonista 2024": in occasione dei 60 anni della "cancellatura" - il "gesto" che rappresenta Isgrò - l'artista ha creato l'opera "Isgrò cancella Isgrò", con la cancellazione di "Autocurriculum", il suo romanzo autobiografico, che sarà donata alla Gnam. Sempre nel museo capitolino, fino al 30 giugno "Bai Ming. At the Crossroads of Worlds", la prima personale italiana dell'artista cinese contemporaneo Bai Ming. Il progetto espositivo, a cura di Jean-Louis Andral, testimonia il profondo legame tra creatività antica e contemporanea, alla base dell'operato del poliedrico artista da sempre capace di fondere tradizione e modernità. Dal 9 maggio al 25 agosto il Macro ospita "Autoritratto al lavoro", la prima grande antologica dedicata a Elisabetta Benassi. Per raccontare oltre 20 anni della sua produzione, Benassi propone una riflessione sul concetto stesso di retrospettiva attraverso una mise-en-scène delle sue opere con un sistema di architetture e ambienti disposte nello spazio come fossero quinte teatrali.
    Alla Mucciaccia Gallery dal 10 maggio al 6 luglio la mostra Tête-à-tête, a cura di Catherine Loewe, dedicata al racconto della vita privata e professionale di alcune coppie di artisti.
    Il percorso si configura come un racconto appassionato, in un serrato confronto delle opere eseguite dai protagonisti: Sue Arrowsmith & Ian Davenport, Nick Carter & Rob Carter, Charlotte Colbert & Philip Colbert, Rossella Fumasoni & Piero Pizzi Cannella, Emilia Kabakov & Ilya Kabakov, Carolina Mazzolari & Conrad Shawcross, Annie Morris & Idris Khan, Shirin Neshat & Shoja Azari.

NUORO - Allo Spazio Ilisso dal 4 maggio la mostra "Unica. Sei storie di artiste italiane" a cura di Maria Grazia Messina, Anna Maria Montaldo, Giorgia Gastaldon. Nel percorso figurano oltre 70 opere, alcune delle quali inedite, per raccontare il lavoro - ma anche le loro battaglie e le sfide nel contesto dell'arte italiana del Novecento - di sei artiste: Carla Badiali, Carol Rama, Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna) e Maria Lai.

MILANO - Si intitola "Baj. Libri in libertà" la mostra omaggio allestita alla Biblioteca Nazionale Braidense fino al 6 luglio, a cura di Angela Sanna, Michele Tavola e Marina Zetti. Pensata in occasione dei 100 anni della nascita di Enrico Baj, l'esposizione presenta una ricca selezione di libri d'artista che attraversa tutta del grande pittore e scultore milanese.
    "Teatro dei Vitellini - Regia di Gian Paolo Barbieri" è la nuova mostra del grande fotografo di moda in programma a Leica Galerie Milano dal 10 maggio al 24 agosto. Esposte 25 immagini inedite (preparate in studio con un lavoro artigianale e artistico) in cui Barbieri, che ha avviato la sua carriera come attore, operatore e costumista, rilegge l'opera di Shakespeare.

TREVISO - Dal 9 maggio al 30 giugno a Treviso (e poi dal 19 luglio al 3 novembre 2024 a Monopoli), arriva "In my name. Above the show", a cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso.
    L'esposizione - attraverso 17 artisti, 155 fra tele e disegni, 2 opere in Virtual Reality, 18 tra sculture e installazioni, 5 video installazioni e proiezioni - si propone di fare il punto sullo stato dell'Urban Art. 

ansa.it

Il 25 aprile aperti gratis i musei e parchi archeologici statali


Il 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione, i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti gratuitamente, così come proposto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Alla #domenicalmuseo (12 giornate l'anno), quindi, anche nel 2024 si aggiungono 3 date a ingresso libero nei luoghi della cultura: 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre

    "Rinnoviamo l'iniziativa anche quest'anno: il 25 aprile sarà la prima di tre nuove giornate gratuite da me fortemente volute per associare a ricorrenze altamente simboliche per la Nazione la visita nei luoghi della cultura", dichiara Sangiuliano.
    Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.
    Per tutti i dettagli è possibile consultare il sito del ministero alla pagina dedicata: https://cultura.gov.it/evento/25-aprile-2024

Fonte: Ansa

Guercino a Torino, opere da 30 musei e collezioni. Dal 23 marzo al 28 luglio a Palazzo Chiablese dei Musei Reali

 

Oltre un centinaio di opere provenienti da più di 30 musei e collezioni per raccontare non solo un artista ma il mondo dell'arte nel '600.

'Guercino.

Il mestiere del pittore' è la mostra ospitata dai Musei Reali di Torino a Palazzo Chiablese, dal 23 marzo al 28 luglio che presenta, in 10 sezioni, le opere di uno dei maggiori protagonisti della scena artistica dell'epoca e di suoi contemporanei.
    "Volevamo non tanto fare una mostra monografica -, spiega Annamaria Bava, curatrice dell'esposizione insieme a Gelsomina Spione - ma far sì che Il Guercino diventasse una voce narrante per raccontare il mestiere dell'artista nel 600, la sua vita quotidiana, come si forma, le persone che frequenta, la rete che gli sta intorno, i colpi di fortuna che gli permettono di diventare un grande artista, come si confronta con la scienza e le credenze del tempo. La mostra - aggiunge - vuole entrare nella bottega e svelare qual era lo stupore che suscitava questo artista che sa far emozionare e mettere in scena, cose che lo fanno diventare un grande protagonista amato da tutti".
    La mostra, prodotta da CoopCulture con Villaggio Globale International, arriva all'indomani della riapertura della Pinacoteca Civica di Cento, paese natale del Guercino, e si sviluppa partendo da un importante nucleo di dipinti e disegni appartenenti alle collezioni della Galleria Sabaudia e della Biblioteca Reale di Torino.
    In esposizione anche due opere inedite provenienti da collezioni private e lavori di artisti coevi come Guido Reni, i Carracci e Domenichino. A chiudere il percorso espositivo una sezione dedicata a Sibille e 'Femmes fortes', le grandi eroine del mito e della storia.

ANSA.IT

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

Cesenatico. Ecco i musei che restano aperti nel weekend

 

Il Museo della Marineria e l’Antiquarium di Cesenatico, sono aperti al pubblico nei giorni di sabato, domenica e festivi, dalle 10 a mezzogiorno e dalle 15 alle 19. Casa Moretti è invece aperta sabato e domenica dalle 15.30 alle 18.30 Per informazioni e prenotazioni gli interessati possono telefonare in orari di ufficio allo 0547-672457, oppure inviare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica museomarineria@cesenatico.it. Il biglietto di ingresso per tutti i tre musei costa 5 euro (i ridotti pagano 3 euro). L’apertura al di fuori da questi orari è in ogni caso garantita su prenotazione.

Il Resto del Carlino

Reggio Emilia, musei aperti nella settimana di Ferragosto

Per chi resta in città in questo lungo ponte del ferragosto è possibile visitare gratuitamente diverse sedi museali. Inoltre martedì 15 agosto saranno aperti al mattino dalle ore 10 alle 13 Palazzo dei Musei e il Museo del Tricolore. REGGIO EMILIA – I Musei Civici di Reggio contengono raccolte e collezioni riferibili all’Archeologia (Mosaici romani, Museo Chierici di Paletnologia, Portico dei Marmi-sezione romana, Museo di Regium Lepidi), EtnografiaStoria dell’Arte (Galleria dei Marmi-sezione medievale, Mosaici medievali), Storia Naturale (Museo Spallanzani, Raccolte zoologiche, anatomiche, botaniche, geo-mineralogiche e paleontologiche), Storia della città.
Nelle quattro gallerie disposte a quadrilatero l’allestimento propone una narrazione dalla Preistoria del territorio Reggiano, fino alla presenza etrusca e alla conquista romana, all’alto-medioevo, per proseguire verso i secoli degli Estensi fino al Primo Tricolore. Il percorso termina con le sale dedicate all’Ottocento e alla contemporaneità, rappresentata dal vasto patrimonio fotografico delle opere, esposte a rotazione, di Luigi Ghirri. Inoltre al piano terra del Palazzo dei Musei è visitabile la mostra “Parliamo ancora di me. Zavattini tra parola e immagine”, curata da Alberto Ferraboschi e Alessandro Gazzotti, che intende illustrare la sostanziale organicità e coerenza dell’opera zavattiniana nell’impegno per una riflessione sulla propria autorappresentazione e la sua trasfigurazione nel campo della scrittura e della pittura.
Aperto anche il Museo del Tricolore nei locali prospicienti la Sala del Tricolore. In mostra, documenti e cimeli relativi alla storia della bandiera e l’importante nucleo di opere del progetto “Novanta artisti per una bandiera”. Il percorso espositivo inizia con gli spazi riqualificati al piano terra, intitolati Ispirazione Tricolore, dove il Museo del Tricolore si apre al confronto con l’arte contemporanea e la creatività, con l’importante nucleo di opere del progetto Novanta artisti per una bandiera, voluto da Deanna Veroni per il sostegno dell’Ospedale della Mamma e del Bambino e donato dalla famiglia Storchi alla città. Al primo piano, la sezione Bandiera Tricolore (ex sala Napoleonica) documenta la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia dal 1796 all’inizio della Restaurazione. Il percorso espositivo si snoda su due linee parallele: la storia della bandiera nazionale e la storia delle vicende politiche di Reggio Emilia, dalla nascita della Repubblica Reggiana alle testimonianze del contributo offerto dai reggiani alle battaglie per il riscatto nazionale. Al secondo piano, nella sezione Italia Tricolore (ex sala Risorgimentale) sono esposti materiali e cimeli che vanno dalla Restaurazione al completamento dell’Unità Nazionale fino al 1897 anno delle celebrazioni del primo centenario del Tricolore che culminarono con il celebre discorso di Giosuè Carducci. Il percorso si compie nella settecentesca Sala del Tricolore, edificio confinante con il palazzo Casotti, dove il 7 Gennaio 1797 i delegati delle città di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia decretarono e proclamarono la nascita del vessillo verde, bianco e rosso quale emblema della Repubblica Cispadana.
La collezione del Museo del Tricolore venne avviata da Gaetano Chierici e poi arricchita da Naborre Campanini. L’idea di un Museo dedicato al Tricolore si deve però allo storico Ugo Bellocchi, che nel 1966 ricostruì, su basi documentarie, il modello del primo Tricolore. Nel fine settimana è possibile visitare anche la Galleria Parmeggiani, singolare esempio di casa-museo dell’ottocento che si è aggiudicata per l’anno 2023 il marchio “Case e studi delle persone illustri dell’Emilia Romagna“.  Il palazzo visitabile in Corso Cairoli, di stile gotico-rinascimentale, fu fatto costruire da Luigi Parmeggiani tra il 1925 e il 1928, su progetto dell’ingegnere reggiano Ascanio Ferrari per ospitare la sua raccolta d’arte. Sia dentro che fuori, esso sembra esprimere una sintesi di modelli del mondo antico, medievale e rinascimentale, perfettamente in sintonia con le caratteristiche della collezione ospitata, che riunisce infatti diversi nuclei: la raccolta del pittore, collezionista e antiquario Ignacio Leon y Escosura, i falsi Marcy, preziosa e rara testimonianza dell’artigianato artistico e del gusto collezionistico ottocentesco, e per finire, la produzione pittorica di Cesare Detti (1848 – 1919) collega di Escosura a Parigi e suocero di Parmeggiani. Martedì 15 agosto resteranno chiusi la Galleria Parmeggiani, il Museo di Storia della Psichiatria, chiuso per manutenzione fino a data da destinarsi, il Mauriziano, il Museo del Santuario della Beata Vergine della Ghiara. Palazzo dei Musei –  orari per tutto il mese di agosto: martedì, giovedì, domenica10.00 – 13.00; mercoledì, venerdì, sabato 10.00 – 13.00 / 21.00-24.00; lunedì chiuso. Galleria Parmeggiani – orari: venerdì 10.00 – 13.00 / 21.00 – 24.00, sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00. Chiuso da lunedì a giovedì. Museo Del Tricolore:  orari di accesso sono da martedì a venerdì 10.00 – 13.00, sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 /15.00 – 19.00. Lunedì chiuso. INFO: www.musei.re.it
stampareggiana.it

Viaggi Arte Ferragosto al museo, gli statali aperti in tutta Italia

Il ministero della Cultura comunica che "durante il ponte di Ferragosto, i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura statali tra cui castelli, abbazie, complessi monumentali, ville e giardini resteranno aperti il 14 e il 15 agosto 2023.

Per l'occasione, alcuni istituti posticiperanno ad altro giorno della settimana la chiusura prevista il lunedì o il martedì.

Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura e secondo le modalità di fruizione stabilite dalle singole strutture, inclusa la prenotazione dove prevista. Si sottolinea che quelle del 14 e 15 agosto non sono aperture gratuite".
    L'elenco, in continuo aggiornamento, è disponibile su https://cultura.gov.it/evento/ferragostoalmuseo2023. Si consiglia comunque di consultare anche i siti ufficiali di ciascun museo.
    "È un'occasione straordinaria per offrire a cittadini e turisti l'opportunità di scoprire il patrimonio culturale nazionale anche nei luoghi di vacanza e nelle città d'arte", ha dichiarato il ministro Gennaro Sangiuliano.
   

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A Genova la 'Rotta dei Capolavori', network musei e opere d'arte. In occasione di The Ocean race 30 tappe tra arte e cultura


- E' pronta a Genova la 'rete delle meraviglie' (dal 19 maggio al 10 settembre 2023), ovvero la possibilità di percorrere un itinerario inedito per scoprire la ricchezza di un patrimonio culturale vario e di inestimabile valore. Da domani infatti sarà possibile incamminarsi sulla Rotta dei Capolavori, un progetto di network museale del Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, ideato e curato da Anna Orlando, la prima e più completa rete museale mai realizzata a Genova in cui ogni realtà si presenta con il proprio highlight.

Sono circa trenta le tappe, in strutture tutte diverse tra loro, che offrono una panoramica dell'arte e del sapere dall'antichità ai nostri giorni. I musei di Archeologia ligure e d'arte Contemporanea, la storia naturale e l'arte sacra, la Lanterna e il sommergibile Nazario Sauro sono alcune tappe di un itinerario che tocca tutto il territorio.
    L'edizione 2023 è targata The Ocean Race ed è stata pensata in occasione dell'arrivo della competizione internazionale a Genova. Il network culturale aprirà e chiuderà la 'navigazione' con alcuni 'capolavori ospiti': il 'Paesaggio con covoni e luna nascente' di Van Gogh esposto al Ducale è lo starting point e 'l'approdo' è 'Sinfonie d'arte', capolavori in dialogo tra Modena e Genova allestita a Palazzo Doria Carcassi. "La creazione di un itinerario tra i capolavori di Genova - ha detto il sindaco Marco Bucci -. rappresenta una grande opportunità. Un viaggio nel tempo tra arte e cultura che permetterà di riscoprire il patrimonio artistico genovese". Secondo il governatore Giovanni Toti "in questo modo la città si presenta ai visitatori con un'offerta culturale permanente, evocativa e legata a grandi artisti come Rubens, Van Gogh, Fontana o Cambiaso".
    "Dopo i risultati del network culturale creato attorno alla mostra 'Rubens a Genova' - ha detto la curatrice Anna Orlando - è ancor più evidente l'efficacia della rete e di progetti che mettano a sistema il nostro patrimonio per offrirlo a turisti e genovesi. L'occasione di The Ocean Race è idonea a creare un itinerario per segnalare le opere da non perdere, custodite in città, insieme alle mostre temporanee in corso in questo periodo".

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Museo d'Arte per bambini supera visitatori prima del Covid

 - Aumentano le presenze al Museo d'arte per Bambini di Siena che nei primi quattro mesi dell'anno ha segnato un incremento dei visitatori anche rispetto allo stesso periodo del 2019, prima del Covid. Da gennaio ad aprile 2023 il numero ingressi è stato di 2.974 visitatori da tutta Italia.

Effettuate 150 attività educative e didattiche. Nello stesso periodo del 2019 i biglietti furono 2572. Il Museo d'Arte per Bambini offre 15 proposte diversificate per le scuole e le famiglie in base alle fasce di età. Previsti progetti rivolti al pubblico fragile e alle scuole medie e superiori. "L'offerta didattica del Museo d'arte per Bambini nasce dalla necessità di coltivare un dialogo diretto con il mondo della scuola - spiega Michela Eremita - L'obiettivo principale è rendere gli studenti protagonisti dell'esperienza museale, stimolando la loro curiosità conoscitiva ed esperienziale mediante la proposta di contenuti mirati e attività laboratoriali dedicate".
    L'offerta è stata suddivisa in aree a tema (Collezione Museo d'arte per bambini, Santa Maria della Scala, Museo Archeologico Nazionale, Collezione Piccolomini-Spannocchi e alcune delle Mostre temporanee) che corrispondono agli ambienti museali con la loro specifica offerta artistica". Il Museo nasce a Siena nel 1998 e fin da subito si è affermato con iniziative dedicate al mondo dei ragazzi. Dal 2007 si è trasferito al Santa Maria della Scala. "Ai bambini e alle famiglie sono dedicate attività a tema che permettono di scoprire differenti aspetti del complesso museale - racconta Eremita -. L'offerta è pensata per consentire ai genitori di vivere gli spazi insieme ai figli con visite interattive, giochi e attività di laboratorio dove sperimentare tecniche artistiche". Un altro aspetto particolarmente importante è dedicato alla cura e alla progettazione di percorsi interamente rivolti a persone in situazioni di disabilità e, più in generale, alle categorie fragili. (ANSA).
   

1 Maggio aperti musei e parchi archeologici statali


Lunedì 1 maggio i musei e i parchi archeologici statali saranno aperti, con i consueti costi e modalità. Lo ricorda in una nota il ministero della Cultura, sottolineando che molti istituti differiranno la tradizionale chiusura del lunedì per consentire l’accesso a cittadini e turisti.
Tutte le info sul sito del ministero all’indirizzo: https://cultura.gov.it/evento/1maggio2023
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Ai Musei San Domenico di Forlì due secoli di intersezioni tra arte e moda

L’esposizione indaga l’abito che modella, nasconde, dissimula e segna il corpo; segno di potere, di riconoscimento, di protesta

Se l’abito fa l’artista (e viceversa)

Forlì

È di vecchia data il flirt fra arte e moda. Poi, via via nel tempo, il rapporto si è consolidato trasformandosi in un matrimonio di fatto (e di interesse, secondo Achille Bonito Oliva). A sancire l’unione ci ha pensato nel 1996 Germano Celant con il megaprogetto denominato “Il tempo e la moda” organizzato a Firenze con l’obiettivo di assegnare alla moda quel titolo nobiliare che gli avrebbe consentito l’ingresso ufficiale nel consesso delle arti. E ciò, aveva sentenziato Celant, in quanto «il colpo di forbice è simile al colpo di pennello, entrambi isolano con decisione assoluta una forma o una figurazione, marcano una superficie che genera una realtà». Che, più o meno, è come la pensava Oscar Wilde secondo cui «o si è un’opera d’arte o la si indossa». Passando attraverso i principali movimenti artistici del Novecento, la mostra era una carrellata sugli autori più in vista dell’espressività contemporanea che hanno interpretato l’abito come una seconda pelle, superficie cromatica e volumetrica sulla quale tessere l’opera. Non solo. Una delle sezioni del progetto, curata direttamente da Celant, si spingeva oltre, chiamando in causa moda e arte per una collaborazione sperimentale che vedeva coinvolte un gruppo di coppie stilista-artista (Gianni Versace-Roy Lichtenstein, Miuccia Prada-Damien Hirst, Karl Lagerfeld-Tony Cragg, per esempio), ciascuna autrice di un’opera a quattro mani.

L’evento fiorentino, tra appuntamenti mondani e qualche innocuo fuori programma a tempo determinato, aveva anche il non secondario compito di scuotere una città ingessata nella propria storia, puntando sul rapporto tra arte e moda, per riaffermare la propria identità culturale e ribadire nello stesso tempo il diritto di partecipare ai banchetti del presente.

Questa esposizione dedicata a “L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 17891968” allestita a Forlì ai Musei San Domenico (fino al 2 luglio, catalogo Dario Cimorelli Editore), che interviene sullo stesso tema affrontato da Celant, non ha ambizioni del genere. Intendiamoci, non che gli organizzatori forlivesi non siano stati attenti e sensibili all’aspetto dell’audience, anzi («somiglia a un vero e proprio kolossal», hanno detto della mostra), ma l’argomento è stato trattato con enfatica problematicità senza calcare la mano sugli effetti speciali che non siano quelli legati all’imponente numero e alla qualità delle opere esposte provenienti da collezioni pubbliche e private, dai musei più prestigiosi del mondo e dalle più importanti case di moda.

La mostra, diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, attraverso trecento opere tra quadri, sculture, accessori, abiti d’epoca e contemporanei indaga, lungo un percorso cronologico e tematico (l’apertura è affidata all’allegoria dell’arte della tessitura del grande dipinto di Tintoretto Atena e Aracne), gli stili, i materiali, il sistema di comunicazione e di rappresentazione della moda dipinta, ritratta, scolpita, realizzata da grandi artisti e stilisti (tra i primi si incrociano, tra gli altri, Matisse, de Chirico, Picasso, Hirst, Fontana, Mondrian; tra i secondi si va da Armani a Ferragamo, da Dior a Prada, da Balenciaga a Gucci).

Ecco allora l’abito che modella, nasconde, dissimula e segna il corpo. L’abito come segno di potere, di ricchezza, di riconoscimento, di protesta. Come cifra distintiva di uno stato sociale o identificativa di una generazione. L’arte come opera e comportamento, come racconto e spirito del tempo. È il riflesso di un’epoca, infatti, quello evocato nella seconda metà del XVIII secolo dagli abiti riportati nei ritratti dipinti da George Romney e Joshua Reynolds che documentano il gusto e la predilezione per forme semplici e naturali espresse da una società aggiornata ed evoluta come quella inglese. I tessuti, le fogge, le pieghe diventano motivi dominanti di una pittura di luce, basata più sulle atmosfere e sul colore, che sul disegno, aprendo gli orizzonti della modernità. Così che la sobria praticità della moda inglese si diffonde in tutta Europa trasformandosi, anche per la nascita dei negozi, in oggetto di consumo sempre più diffuso.

La testimonianza di tali trasformazioni tra la fine dell’Ancien Régime, la Rivoluzione francese e gli anni dell’Impero, la ritroviamo nella produzione ritrattistica di Antoine-Jean Gros e Francois-Xavier Fabre che restituiscono il sapore di una società trasformata dalle ambizioni dei nuovi protagonisti che succedono a quell’aristocrazia che la Rivoluzione aveva fatto uscire di scena. E se poi gli anni del Romanticismo vedono come protagonisti della rappresentazione pittorica della moda, da una parte Francesco Hayez fino alla metà dell’Ottocento e in seguito, sul versante francese, James Tissot, che documentano l’evoluzione della figura femminile in un abbigliamento dipinto con straordinaria materialità e nitore, il Novecento è caratterizzato dalle Avanguardie, a partire dal 1905 con l’Espressionismo.

Agli artisti di quel movimento si ispirano stilisti come Paul Poiret che con le sue figure allungate, estenuate dai colori che appaiono abbacinanti e, in seguito, è quasi in parallelo con la nascita del Cubismo che cresce nella moda l’esigenza dell’impiego di forme geometriche, linee spezzate e lamellari. Nel clima di Picasso nasce Coco Chanel che riscrive da cima a fondo l’immagine della figura femminile con l’accuratezza matematica delle forme euclidee ed è a questa tendenza a geometrizzare l’abito che viene fatta risalire risalire ufficiosamente la nascita del Minimalismo in moda.

Negli anni Venti e Trenta è ancora più stringente il rapporto tra arte e moda. Dapprima ne è artefice la stilista Elsa Schiaparelli che stabilisce un vero e proprio sodalizio con alcuni maestri del Surrealismo ricavandone molti spunti di creatività. Con il Futurismo la moda viene ritenuta addirittura indispensabile perché tramite le sue fogge e i suoi colori può “propagare” un’idea così che Giacomo Balla parla di Vestito Antineutrale in una pubblicazione in cui detta alcune regole sull’abbigliamento futurista.

E mentre negli anni Quaranta e Cinquanta sono l’Informale e l’Espressionismo astratto a influenzare la moda “estrema” di Balenciaga e del primo Dior con la sua linea “a corolla”, gli anni successivi segnano prepotentemente l’entrata in scena della Pop art, che cerca l’incontro dell’arte con il contesto di massa, e del Made in Italy che lancia il Bel paese come la patria di riferimento del gusto e dello stile.

Abu Dhabi, tra storia e cultura Musei, palazzi, forti, villaggi e riti beduini nel deserto

 

ABU DHABI - Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi, è una città ricca di cultura e di storia che sorprende per i suoi contrasti: sfarzosi palazzi d'epoca tra costruzioni avveniristiche, forti costieri trasformati in centri d'arte e antichi villaggi beduini, tutelati dall'Unesco, nelle oasi del deserto che la circonda.

Fondata nel 1791 dalla tribù dei Bani Yas, è una città che corre verso il futuro con grattacieli, torri e strutture audaci, come la vicina Dubai, e con un totale rispetto verso le sue tradizioni. Tanti sono i punti di interesse da scoprire per apprezzare la sua cultura, come il forte Qasr Al Hosn, il palazzo Qasr Al Watan, il museo Louvre Abu Dhabi e il Qaryat al Torath Heritage Village.

Qasr Al Hosn è uno storico forte, circondato da grattacieli altissimi che luccicano da lontano: è il monumento commemorativo dell'intera nazione, simbolo della storia di Abu Dhabi. Situato nel cuore della città, l'edificio sorge su una torre di guardia in corallo e pietra marina, costruita alla fine del XVIII secolo, la struttura più antica dell'isola di Abu Dhabi, e all'interno ospita la Casa degli Artigiani, che celebra il patrimonio artistico e la tradizione artigianale degli Emirati Arabi Uniti.
    Un altro simbolo della capitale e dell'intero Paese è il Louvre Abu Dhabi, il primo museo universale del mondo arabo che difende e promuove lo spirito di apertura tra le culture, rivelando le storie di connessioni tra le civiltà. Capolavoro dell'architettura contemporanea, sorge sull'isola di Sa'diyyat, distretto culturale della capitale, ed è il più grande museo della penisola arabica, con una struttura che di per sé è un'opera d'arte: il tetto a cupola, le cui geometrie si ispirano alle tradizionali foglie di palma ricoperte di paglia, è costituto da 7.850 stelle ripetute in diverse dimensioni e angolazioni che creano una "pioggia di luce", quando i raggi del sole le attraversano. Le sue gallerie ospitano opere d'arte internazionali che abbracciano la storia dell'umanità, in particolare due opere di Leonardo, altrettante opere di Picasso e uno dei celebri ritratti di Napoleone del pittore francese David.
    Qasr Al Watan, palazzo presidenziale ancora in funzione, invita a scoprire la ricca eredità di conoscenze e tradizioni che hanno plasmato la storia degli Emirati Arabi Uniti. Il palazzo è un'icona nello skyline di Abu Dhabi, con un design perfettamente realizzato per rendere omaggio al patrimonio arabo.
    A poco più di un'ora di auto dal cuore della capitale, la regione di Al Ain ospita alcuni dei villaggi più antichi del mondo ed è stata dichiarata patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
    Per scoprirli si passeggia lungo i sentieri ombreggiati dell'oasi di Al Ain, che ospita oltre 147mila palme da dattero e alberi da frutto su 1.200 ettari ed è alimentata da un sistema di irrigazione in funzione da 3mila anni. Oppure si visita il Qaryat al Torath Heritage Village, con un souk di una trentina di bancarelle che offrono prodotti artigianali e alimentari della tradizione emiratina. Qui si possono osservare le donne beduine mentre creano splendidi pezzi d'artigianato e scoprire abiti tradizionali, spezie, profumi, prodotti a base di palma da dattero e accessori. Chi è alla ricerca di un po' di avventura può recarsi al Parco del deserto di Jebel Hafit, dove fare escursioni a piedi o in bicicletta e godersi un esclusivo glamping nel deserto del rifugio Liwa Nights, che dà la possibilità di scoprire da vicino la cultura beduina. Nell'oasi di Liwa è possibile fare escursioni con il quad, partecipare a un safari o cavalcare un cammello sulle dune, prima di trascorrere la serata ad ammirare il cielo stellato.
    Per maggiori informazioni: dctabudhabi.ae e visitabudhabi.ae (ANSA).

Boom di visitatori nei musei e nei parchi archeologici siciliani




Il 2022 è stato un anno da record per i parchi archeologici e i principali musei siciliani che hanno registato oltre tre milioni e 300 mila visite, quasi il doppio rispetto al milione e 700 mila del 2021. Punta di diamante il Parco di Naxos Taormina che, con il sito archeologico, il Teatro greco e Isola Bella, fa registrare 844.542 visitatori a fronte dei 352.484 dell’anno precedente (+139%). Segue il Parco della Valle dei Templi con 809.513 (quasi l’82% in più rispetto ai 445 mila del 2021) e il parco di Siracusa con i 764.853 del 2022 a fronte dei 254.713 ingressi del 2021 (+200%).
“Uno straordinario successo che conferma il crescente interesse verso i nostri luoghi della cultura. Stiamo investendo molte risorse nell’adeguamento delle strutture per renderle sempre più accessibili alle esigenze dei diversi visitatori – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Elvira Amata – e nella digitalizzazione del patrimonio culturale, così da rendere i nostri beni più fruibili e dinamici anche nella capacità di offrire prodotti più stimolanti e attrattivi. I Parchi e i musei siciliani sono pronti ad affrontare una sfida che passa attraverso il rafforzamento delle collaborazioni internazionali e la definizione di una programmazione che consenta di coinvolgere per tempo un turismo internazionale”.
Numeri significativi anche per la Villa romana del Casale di Piazza Armerina visitata da 253.167 persone e per i Parchi di Selinunte e Segesta con rispettivamente 252.500 e 239.381 biglietti staccati. Trend in crescita anche per musei e siti di rilievo come il Chiostro di Monreale, che sfiora le 250 mila presenze, il museo archeologico regionale Antonio Salinas, che chiude l’anno con 58.233 visitatori, e la Zisa di Palermo, con 49.761 ingressi. Triplicate le presenze al Museo regionale di arte moderna e contemporanea Riso del capoluogo siciliano, che passa da 6.559 a 21.246 ingressi. Bene anche il museo Interdisciplinare di Messina che con 22.419 visitatori, raggiunge quasi il 161% in più rispetto al 2021.

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DA VEDERE | CULTURA: DOMENICA 3 LUGLIO INGRESSO GRATUITO NEI MUSEI E PARCHI ARCHEOLOGICI STATALI, ECCO DOVE ANDARE

 



Torna il 3 luglio l’appuntamento mensile con la cultura gratuita per tutti. Come ogni prima domenica del mese, si potrà entrare gratuitamente in tutti i musei, i parchi archeologici e i luoghi della cultura statali. Ecco dove.

(TurismoItaliaNews) Le visite si svolgeranno negli orari ordinari di apertura dei siti e dovranno avvenire nel pieno rispetto delle misure di sicurezza che raccomandano fortemente l’utilizzo della mascherina all’interno dei luoghi chiusi. Alcune sedi sono visitabili solo su prenotazione. L’elenco completo degli istituti coinvolti è consultabile all’indirizzo cultura.gov.it/domenicalmuseo

Tornano le domeniche gratuite in musei e siti statali. Dal 3 aprile grazie alla fine dello stato di emergenza Covid

 

A seguito dell'adozione del Decreto-legge 24 marzo 2022, n.

24, che ha sancito la cessazione dello stato di emergenza per l'epidemia da COVID-19, tornano le domeniche gratuite nei luoghi della cultura.
    A partire da domenica 3 aprile, ogni prima domenica del mese, i musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali garantiranno l'accesso gratuito a tutti i visitatori che potranno così tornare a beneficiare di un'iniziativa unica per favorire la conoscenza del patrimonio culturale italiano.

Anche le visite durante le domeniche gratuite, come quelle che si svolgeranno durante gli ordinari giorni di visita, dovranno avere luogo nel pieno rispetto delle nuove misure di sicurezza previste dal citato Decreto.
    Dal 1° aprile 2022 per accedere a monumenti, musei, gallerie, parchi, giardini monumentali dello Stato non sarà più richiesto il possesso del green pass rafforzato, né di quello base, mentre resterà l'obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche.
    Alcune sedi sono visitabili solo su prenotazione. Il Ministero della Cultura consiglia di consultare le schede di dettaglio prima di programmare la visita su https://cultura.gov.it/domenicalmuseo. (ANSA).

Capodanno al museo, divertirsi con l'arte



 ROMA  - Divertirsi con l'arte, ma anche con la musica e con le parole, per salutare finalmente questo anno buio e accogliere nel migliore dei modi il 2021: è davvero molto ricca l'offerta digitale e open air che i musei e i luoghi di cultura propongono al pubblico per trascorrere il 31 dicembre e i primi giorni del nuovo anno all'insegna della bellezza.

ROMA - "Oltre tutto" è il capodanno della Capitale, da seguire sul sito culture.roma.it e sulla pagina Facebook di @cultureroma, a cura di Francesca Macrì e Claudia Sorace: il 31 dicembre direttamente dal Laboratorio di Scenografia del Teatro dell'Opera Michela Murgia e Chiara Valerio accompagneranno il pubblico in un viaggio emozionante, pieno di musica, parole e arte. Da non perdere la prima mondiale di Tomás Saraceno "How to hear the universe in a spider/web: A live concert for/by invertebrate rights" pensato appositamente per "Oltre tutto", la grande istallazione al neon, alta 16 metri, di Tim Etchells con il messaggio "This precise moment in time as seen from the future" e il lavoro di Alfredo Pirri dal titolo "Fuoco - Cenere - Silenzio", creazione site specific che reinterpreta la pira e l'elemento rigeneratore del fuoco. Il 2 gennaio alle 16 sulla piattaforma Google Meet il Chiostro del Bramante dà appuntamento ai bambini e ai loro genitori per un divertente laboratorio didattico digitale dal titolo "Leggiamo la grande arte" dedicato alla lettura di Banksy di Fausto Gilberti (ed. Corraini). Con Technotown e Casina di Raffaello invece il 3 gennaio sarà possibile vivere un'avventura virtuale tra i grandi inventori, la scienza, l'arte e la letteratura che hanno fatto la storia del nostro Paese grazie alla Grande Tombola dell'Innovazione: dalle 16.30 grandi e piccini potranno divertirsi collegandosi con il proprio tablet, computer o smartphone e scoprire quale innovatore italiano e la sua invenzione corrisponderanno ai singoli numeri estratti.

MILANO - Una serata d'arte e musica di grande suggestione in cui i pensieri di tutti potranno essere protagonisti: è il capodanno di Milano dal titolo "Pensieri Illuminati", completamente aperto ai cittadini e ideato per una visione in streaming. Il 31 dicembre l'evento si comporrà di un mix di tanti elementi diversi che dal Duomo si estenderà al Museo del Novecento per arrivare alla Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale: la narrazione collettiva trasformata dall'artista Felice Limosani in grafica generativa e pixel luminosi, la musica diretta dal Maestro Beatrice Venezi, eseguita dell'Orchestra 'I Pomeriggi Musicali', la drammaturgia messa in scena dalla Civica Scuola di Teatro 'Paolo Grassi' - Fondazione Milano e poi a mezzanotte la video installazione narrata da Alessandro Preziosi e proiettata sulla Cattedrale. Al Mudec il nuovo anno si apre invece con Gerda Taro, celebre fotografa a cui viene dedicato la "puntata" del 2 gennaio della miniserie "10 x 10" (progetto composto da dieci mini-video documentari che raccontano al pubblico la vita di dieci grandi protagoniste della storia della fotografia): alle 10 sui canali social Facebook e Instagram del Museo delle Culture Nicolas Ballario, volto di SkyArte e voce di Rai RadioUno per l'arte contemporanea, svelerà aneddoti e aspetti particolari della vita e della carriera dell'artista.

VENEZIA - Nuovo appuntamento sui canali social di Palazzo Grassi - Punta della Dogana con il format #OpenLab per i giorni 1, 2, 3 gennaio: inizia il nuovo anno con "A book is a book is a book", un atelier in tre puntate, curato da Libri Belli di Livia Satriano, che invita il pubblico a riscoprire i libri della tradizione letteraria italiana, attraverso le loro copertine.

CORTONA - Si intitola "Look listen live Maec" lo speciale spettacolo di Capodanno, in scena il 1 gennaio dalle 18 in collegamento dal Maec di Cortona: il format, ideato da Maria Vittoria Paci, vedrà protagonista la Cor Orchestra diretta da Roberto Michele Baldo, con performance, sorprese e ospiti come l'attore Alessio Boni, gli scrittori Maurizio De Giovanni e Frances Mayes.

LATINA - Un percorso che si snoda in tutta la Città di Latina, con una serie di 8 "fotostorie" e 12 "singoli scatti" che rappresentano circa 100 fotografie divise in 10 maxi poster 6x3mt e 100 manifesti 100x140cm: è la mostra open air "Life in the Time of Coronavirus", a cura di Giovanni Pelloso, in programma fino al 19 gennaio, pensata per raccontare la forza e la violenza del virus. La mostra è stata creata selezionando il materiale (oltre 10000 immagini) raccolto con una call internazionale: un appello a cui hanno risposto in moltissimi, dalla Spagna all'Inghilterra, dall'Iran al Brasile, dall'India al Nepal, oltre che dall'Italia, che ha permesso di costruire una narrazione collettiva dedicata a questo tempo di pandemia.

PRATO - Sulla pagina Facebook del Museo di Palazzo Pretorio il 1 gennaio sarà trasmesso alle 11 in diretta "Nel mar che bagna a Mergellina il piede", lo speciale concerto di Capodanno nel quale saranno eseguiti brani inediti di autori del Seicento napoletano.

SASSARI - Un percorso altamente spettacolare è quello offerto da "Luci in Miniera" nell'ex borgo dell'Argentiera di Sassari, in cui ora è presente il Mar-Miniera Argentiera, il primo museo minerario a cielo aperto in realtà aumentata: durante tutto il periodo delle festività natalizie sarà un tripudio di luci, videoproiezioni, installazioni luminose, sonore e in realtà aumentata. Cinque le nuove installazioni luminose che vanno ad arricchire il museo open air, dall'Albero del buio a quelle dedicate agli elementi naturali, Terra, Aria, Acqua e Fuoco.

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Natale dei musei, tra conoscenza e divertimento

 

FIRENZE - Molto ricco quest'anno il Natale dei musei, che propongono a famiglie e appassionati d'arte un calendario variegato, tra conoscenza e divertimento, ma come è ovvio rigorosamente in digitale o all'aperto, nel rispetto delle chiusure imposte dal virus.
    FIRENZE - Le Gallerie degli Uffizi hanno un programma capace di soddisfare tutti i gusti: dal 23 dicembre sul sito del museo è disponibile l'ipervisione dello spettacolare Trittico Portinari di Hugo van der Goes, che permette di osservare a distanza ravvicinata ogni dettaglio del capolavoro rinascimentale; su Facebook, il 24 e il 25 dicembre, arriveranno invece due video speciali in edizione natalizia: nel primo la storica dell'arte Monica Alderotti svelerà i segreti dell'Adorazione del Bambino di Gherardo delle Notti, nel secondo ci sarà il racconto dell'avventura di un gruppo di bambini che, accompagnati da una "Guida Babbo Natale", vanno alla scoperta dei capolavori degli Uffizi curiosando tra le sale del museo chiuso. Per tutto il periodo delle feste, poi, dai lungarni, dal Ponte Vecchio e dal piazzale del museo sarà visibile per tutti l'installazione realizzata da Marco Lodola dal titolo 'Natività. Presepe luminoso', una versione "pop" dedicata alla musica leggera che vede nei panni dei protagonisti del Presepe molti dei cantanti che nel corso dei decenni hanno partecipato al festival di Sanremo.
    ROVERETO - Anche il Mart non vuole perdere l'occasione di festeggiare il Natale con i suoi visitatori: il museo, nei giorni del 24 e 25 dicembre, regala a tutti i follower due speciali visite guidate alle mostre "Caravaggio. Il contemporaneo" e "Giovanni Boldini. Il Piacere" da seguire su Facebook e YouTube. Fino al 30 gennaio poi ogni sabato (alle 10) sulla pagina Facebook del Mart saranno pubblicate video-pillole di approfondimento sulle mostre temporanee, come le lezioni del Presidente del Mart Vittorio Sgarbi che descrive una selezione di opere di Caravaggio; proseguono inoltre i Little Mart at Home, i video laboratori per bambini in forma di tutorial.
    PARMA - Da "Hospitale - Il futuro della memoria", grande installazione curata da Studio Azzurro, a "L'ultimo Romantico.
    Luigi Magnani il signore della Villa dei Capolavori", mostra che la Fondazione Magnani Rocca dedica al grande musicologo-collezionista; da "Antelami a Parma: il lavoro dell'uomo, il tempo della terra", con le statue dei Mesi e delle Stagioni di Benedetto Antelami, a "Ligabue e Vitaloni. Dare voce alla natura", che offre il confronto tra il pittore e lo scultore indagando la parte animale e istintuale dell'essere umano: sono solo alcune delle mostre di Parma2020+21 disponibili dal 22 dicembre per i possessori di Parma Card tramite l'iniziativa Cultura Aperta, che permette visite virtuali a 360° accompagnati da guide d'eccezione.
    MILANO - Numerose le iniziative anche del Museo Diocesano Carlo Maria Martini, tra approfondimenti dedicati al tema dell'Adorazione nell'arte e laboratori per bambini. Tra gli incontri virtuali anche "Milano Adagio. A spasso per la città.
    Cosa vedere a Milano in queste strane vacanze" (28 dicembre ore 18) per scoprire con Teresa Monestiroli e Nadia Righi i tesori nascosti della città, come chiese, giardini ed edifici.
    TORINO - Si chiama "Natale da Re" la speciale offerta dei Musei Reali per il periodo natalizio, fino al 31 dicembre, con tanti webinar dal titolo "Dialoghi sotto l'albero". Il programma è pensato anche per i più piccoli: "Quante stelle che brillano quaggiù" è il tutorial grazie al quali i bambini potranno realizzare bellissime decorazioni natalizie ispirandosi alle tante stelle presenti nelle opere dei musei.
    BOLOGNA - Concerti, serie, documentari e "dietro le quinte" dai Musei: è il programma disponibile fino al 12 gennaio sulla piattaforma online VentiVenti di Genus Bononiae Musei nella Città. Tra gli appuntamenti principali, il concerto di Natale da San Colombano - Collezione Tagliavini, la sede che ospita una delle più importanti collezioni europee di strumenti antichi a tastiera, trasmesso alle ore 18.30 e suonato con gli strumenti della Collezione, dal famoso clavicembalo di Mattia de Gand (1685) al violino di don Nicola Amati (c. 1720) al regale di Jean Baptiste Micot (c. 1740). Inoltre, accanto al palinsesto della piattaforma, resta la possibilità di accedere al tour virtuale del Polittico Griffoni in un percorso interattivo lungo tutta la mostra, all'interno di Palazzo Fava. (ANSA).

Osanna, nasce piattaforma Mibact, musei Italia tutti in rete

 

Non ci sono solo le sale vuote e i conti in rosso. Per i musei italiani, da tempo alle prese con una necessità di innovare i loro linguaggi e raggiungere fasce di pubblico sempre diverse, il passaggio al digitale obbligato da questi mesi di pandemia e dalle chiusure imposte dal lockdown ha aiutato il compiersi di una rivoluzione in qualche modo attesa e necessaria. Lo racconta ai direttori di musei, imprese ed esperti del settore il direttore generale dei Musei Mibact Massimo Osanna, intervenuto oggi in apertura del Ro.Me Exhibition , la fiera dei musei in corso quest'anno in modalità virtuale. "Il ministero era già al lavoro da anni sulla innovazione digitale, già ad agosto del 2019 era stato varato un piano triennale per l'innovazione digitale", premette, ma da marzo 2020 questo processo è stato accelerato di forza dagli eventi coinvolgendo un po' tutti anche i musei più piccoli e meno preparati. "si è cercato con uno sforzo davvero enorme di indagare e percorrere piste nuove e ne è venuto fuori un mosaico davvero interessante del nostro Paese", fa notare l'archeologo che da settembre è stato chiamato a succedere ad Antonio Lampis.
    Ora però, sottolinea, "il 2021 ci riserva una grande sfida, che sarà quella di trasformare questa consapevolezza acquisita in una strategia strutturata". Quello che si è fatto non basta ancora, "c'è bisogno di fare un salto nel digitale". Da qui la novità, che Osanna annuncia alla platea di esperti del settore: una piattaforma , che il Mibact ha messo a punto con la collaborazione anche degli enti locali, e che riunirà sulla rete tutta la grande comunità dei musei italiani, in tutto, dice, "quasi 5mila realtà, che a breve potranno contare su un ambiente digitale comune". Di fatto un modo per rendere la realtà museale italiana più riconoscibile all'esterno, chiarisce, ma anche una piazza di condivisione, di scambio, che permetterà di uniformare per esempio le linee guida, di lavorare su standard qualitativi comuni, per un sistema, dice "che sia sempre più inclusivo e condiviso". I tempi, ragiona Osanna, "sono maturi. Il 2021 sarà per noi un anno di grande sfida, non solo perché speriamo di uscire presto dalla pandemia e ci aspettiamo un enorme boom, una grande rinnovata richiesta di cultura. Una sfida enorme perché quando potremo riaprire i musei dobbiamo farlo in maniera nuova, con nuove consapevolezze rispetto al nostro patrimonio. Per fare in modo che l'esperienza di questi mesi dia un frutto - conclude- che significa traghettare i nostri musei nel futuro". 
   

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Autunno d'arte a Vienna. Mostre, rassegne e novità nei musei della capitale austriaca

 

Vienna punta tutto sull'arte e sulla cultura, riaprendo musei e prolungando mostre e manifestazioni. Dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria le sedi museali della capitale si sono organizzati con visite sicure e iniziative interessanti supportate dalla tecnologia, mentre le esposizioni più importanti sono slittate verso la primavera del 2021.
    Riapre con più aree espositive e tante novità il museo di Sigmund Freud (freud-museum.at); la culla della psicoanalisi, in Berggasse 19, dove Sigmund Freud visse e esercitò per quasi mezzo secolo, si presenta oggi con sale più grandi, un negozio, un caffè e la più vasta biblioteca di volumi sulla psicoanalisi in Europa. Per la riapertura sono in programma tre mostre permanenti, una presentazione di opere d'arte e una rassegna straordinaria che permettono di conoscere meglio il patrimonio culturale freudiano. Tutte le esposizioni sono focalizzate sulla vita e sul lavoro di Freud, sull'evoluzione, la teoria e l'applicazione della psicoanalisi e sulla sua importanza per la società e nell'arte Sono state prorogate anche le date per la celebrazione del 250esimo anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: fino al 10 gennaio 2021 il Salone di gala dell'Österreichische Nationalbibliothek (onb.ac.at), la biblioteca nazionale austriaca, ospita l'evento "Beethoven. Mondo umano e scintilla divina" con l'esposizione di spartiti autografi dei suoi capolavori, 130 lettere originali, pagine tratte dalla Nona Sinfonia e il documento autografo del suo unico concerto per violino (op. 61). La casa-museo di Mozart (mozarthausvienna.at), a Domgasse 5, dove Mozart e Hayden suonavano insieme,fino al 30 gennaio 2022 ospita la mostra "La triade del Classicismo viennese: Haydn-Mozart-Beethoven. Analogie, Parallelismi e Contrasti". E' una rassegna dedicata ai tre giganti della musica classica, alla loro amicizia e all'influenza sull'epoca in cui vissero. Il Kunsthistorisches Museum (khm.at) ospita fino al 24 gennaio 2021 la mostra "Beethoven muove" che omaggia l'artista con disegni, dipinti, sculture, video e performance, mentre il Leopold Museum (leopoldmuseum.org) celebra l'anno di Beethoven con una mostra unica che aprirà il 27 novembre e resterà aperta fino al 4 aprile 2021: "Ispirazione Beethoven. Una sinfonia in immagini. Vienna 1900". E' un'esposizione che fa luce sull'ammirazione che nutrivano per la musica di Beethoven gli artisti della Secessione viennese della fin de siècle, in particolare di Josef Maria Auchentaller, esponente viennese dello stile Liberty e collega di Klimt, che ispirato alla Sesta Sinfonia di Beethoven, detta "Pastorale", realizzò un monumentale ciclo pittorico per la sala della musica del gioielliere Scheid.
    Sempre nel vivace quartiere dei musei il Mumok, il museo d'arte moderna fondazione Ludwig Vienna (mumok.at), ospita fino al 31 gennaio 2021 due mostre: "Andy Warhol Exhibits a glittering alternative", dedicata al celebre pittore pop americano con opere raramente esposte al pubblico, e "Defrosting the Icebox", progetto pioneristico del pittore con opere che rompevano gli standard dei musei tradizionali.
    Tante sono le mostre d'arte contemporanea che si possono visitare in città; tra queste fino al 14 febbraio 2021 nel museo Bank Austria Kunstforum Wien (kunstforumwien.at) si può ammirare l'esposizione "Gerhard Richter: paesaggio", una grande retrospettiva del pittore espressionista. Fino al 13 aprile al Weltmuseum Wien (weltmuseumwien.at), uno dei più importanti musei di etnografia al mondo, c'è la mostra "Gli Aztechi" che fa luce sulla leggendaria produzione artistica e culturale dell'antica popolazione messicana. La sede museale di Heldenplatz è stata completamente ristrutturata con 14 sale espositive e ricche collezioni da tutto il mondo.
    Ma il vero fiore all'occhiello di Vienna è l'apertura dell'Albertina Modern (albertina.at/albertina-modern), il nuovo museo per l'arte moderna e contemporanea: allestito come dependance del celebre museo Albertina, ospita su 2.500 metri quadrati la più importante collezione d'arte austriaca dopo il 1945. Fino al 15 novembre si può ammirare la mostra "Van Gogh, Cezanne, Matisse. La collezione Hahnloser"; dal 2 dicembre al 5 aprile 2021 si potrà vedere la mostra "Now: The Essl Collection", una panoramica della Collezione Essl con 150 capolavori degli artisti più noti dal 1960 a oggi con dipinti, sculture, oggetti, installazioni e video. Nel nuovissimo museo c'è un ritrovo per chi ama l'arte, il Ludwig & Adele Café mit Garten, che offre anche ottimi brunch nel weekend. Infine per il 150esimo anno della sua fondazione il MAK (mak.at), il museo e spazio di sperimentazione per le arti applicate, propone dal 10 dicembre al 18 aprile 2021 la mostra "Josef Hoffmann. Progresso attraverso la bellezza", una presentazione dell'architetto, designer, insegnante e curatore Josef Hoffmann, figura importante del Modernismo viennese e del movimento internazionale "Lebensreform". La mostra propone uno spaccato del rivoluzionario operato di Hoffmann nell'ambito del design, nonché i suoi maggiori progetti architettonici, tra cui il Palais Stoclet a Bruxelles o il Sanatorio Purkersdorf.
    Per maggiori informazioni: vienna.info (ANSA).