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La Via Emilia è un trionfo di peonie, ortensie, rose

 

travelnostop.com

A maggio in Emilia-Romagna ortensie, rose, orchidee, peonie sono le protagoniste di tante colorate feste dei fiori. La primavera è il magico momento delle fioriture e da Piacenza alla Romagna è tutto uno sfavillio di mercatini dedicati ai fiori più belli. Ecco 7 weekend all’insegna dei fiori per tutti i gusti: si può scegliere fra un picnic sul prato di un castello millenario, il trekking in un’oasi del Wwf alla scoperta di orchidee selvagge, feste in borghi medievali e rinascimentali, in grandi parchi settecenteschi o in giardini segreti che aprono al pubblico una volta all’anno. E per i foodies in Romagna si può addirittura anche gustare un menù a base di erbe e di fiori. È la magia del mese di maggio ed è un peccato perdere queste occasioni.
Ortensie e dejeuneur sur l’herbe al Castello di Paderna (Pc) 11-12 maggio
Le corti e i prati intorno al Castello di Paderna si trasformano in una grande favola di primavera sabato 11 e domenica 12 maggio, con “I Frutti del Castello 2024”. È una festa fiorita e green con oltre 100 giardinieri, coltivatori di fiori, esperti di ambiente, di natura, di saperi olistici. In un fiorire di dalie, rododendri, salvie, petunie, verbene e seminari, la protagonista quest’anno è l’ortensia, fiore che simboleggia l’inizio di un amore vero. Possibilità di picnic con una coperta sul prato, stile dejeuneur sur l’herbe o pranzo ai tavoli nei fienili del castello. Ingresso10 euro. www.fruttidelcastello.it.
Trekking per avvistare le orchidee nella Riserva dei Ghirardi (Pr) 4 maggio
È un paesaggio di natura incontaminata la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi, sull’Appennino Parmense. Sabato 4 maggio (ore 15-18) si può prendere parte all’escursione “Orchidee gioielli dei prati” per ammirare le orchidee selvatiche: ce ne sono 32 specie e stanno sbocciando adesso tra arbusti di ginepro, voli di farfalle e libellule. L’Oasi è un gioiello di biodiversità: si incontrano arbusti rari, castagneti, prati, greti fluviali, calanchi e piccoli borghi in sasso. Attività gratuita a cura di WWF Parma e Parchi del Ducato. Partenza: ingresso della Riserva in località Sbarra di Costa dei Rossi, Bertorella di Albareto.
Rose, calle, orchidee in piazza Garibaldi per Sassuolo in Fiore (Mo) 11 e 12 maggio
La settecentesca Piazza Garibaldi di Sassuolo si tramuta in un grande e colorato giardino per Sassuolo in Fiore 2024, dall’11 al 12 maggio, la grande festa di primavera dedicata a piante e boccioli, con una cinquantina di floricoltori da tutt’Italia. Aggirandosi fra i banchetti, si potranno scovare rose rare, orchidee, azalee, rododendri, calle, piante aromatiche, curiosi bonsai, aceri giapponesi, piante da frutta e di limoni. Un’occasione per scoprire Sassuolo con il suo fastoso Palazzo Ducale, sede e “delizia” della raffinata corte estense, voluto da Francesco I d’Este, traboccante di affreschi, decorazioni a stucco, sculture e fontane. Nelle pareti e nei soffitti si intrecciano temi allegorici  ed eroi mitologici e cavallereschi. Tutti i giorni (lunedì escluso) ore 10-18. www.sassuoloinfiore.it/site/?p=15
Peonia in Bloom in un giardino nascosto nel centro di Bologna 17-19 maggio
Uno angolo verde segreto, fra i più affascinanti del centro di Bologna, ovvero gli Antichi Orti di Orfeo del giardino del Pio Istituto delle Sordomute Povere, si dischiude al pubblico in occasione di Peonia in Bloom, dal 17 al 19 maggio. Cascate di fiori e di peonie, specie profumatissima che fiorisce una sola volta l’anno e per pochissimi giorni, espositrici di alto artigianato da tutta Italia, con capi di abbigliamento in fibre pregiate e naturali, oggetti vintage. E poi incontri, laboratori di decorazione floreale e di acquerello. Il Pio Istituto delle Sordomute Povere fu fondato (1845) per accogliere le bambine sordomute di famiglie disagiate: imparavano a leggere e scrivere, ma soprattutto a ricamare e cucire, e dunque a mantenersi. Nel weekend visite guidate dell’edificio con i dormitori e i lettini, rimasti immutati come allora. www.comune.bologna.it/eventi/peonia-bloom-art-decoration-antichi-orti.
Ferrara con Giardini Estensi diventa capitale del florovivaismo 4- 5 maggio
Fra fontane zampillanti, monumentali cedri del Libano, tuie, betulle, cespugli di rose e vialetti all’inglese, nel nobile e ottocentesco Parco Massari di Ferrara (quattro ettari nel cuore della città, utilizzato per le riprede del film Il Giardino dei Finzi Contini) il 4 e 5 maggio arriva Giardini Estensi, l’appuntamento del giardinaggio d’eccellenza. Nel Rinascimento Ferrara diventò famosa in Europa per coltivare l’arte del bello nei parchi. A Giardini Estensi ci saranno fioriture rare, piante dimenticate, ma non scomparse, attività per bambini e laboratori di cesteria. Un appuntamento da godersi anche in bici, pedalando in questo giardino storico. Sabato (ore 10) visita guidata gratuita alle meravigliose fioriture del Giardino di Palazzo Schifanoia. www.ferraraterraeacqua.it/it/ferrara/eventi/manifestazioni-e-iniziative/eventi-multipli/giardini-estensi
Al Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ra) un menù di fiori 26 maggio
A Casola Valsenio (Ra), sulle colline fra Romagna e Toscana, il 26 maggio si fa festa con “Erbe in Fiore”, al Giardino delle Erbe che si estende con i suoi percorsi su 4 ettari di terreno (è uno dei più grandi d’Europa) e ospita 480 specie, piante officinali, frutti dimenticati. Con “Erbe in Fiore” si può passare una giornata ricca di attività. Alle 10 c’è la visita guidata alle fioriture: varie tipologie di rose, i “vanitosi” iris, le prime ginestre, i fiori delle piante officinali come la salvia e il timo. All’Olfattoteca il pubblico potrà creare una fragranza personale e poi pranzare in giardino con un menù a base di erbe e fiori. Nel pomeriggio spettacolo teatrale con aperitivo. Nello shop si trovano marmellate di corniole, pesche e lavanda, fichi e cedrina, sorbe, uva spina e tante altre. http://www.atlantide.net/iniziative-eventi/erbe-in-fiore-2/
A Balconi Fioriti tutti in gara a Santarcangelo di Romagna (Rn) 18 e 19 maggio Tutti sono in gara per creare il terrazzo più bello o la vetrina più originale in occasione di “Balconi Fioriti” la kermesse di fiori e di piante che torna a Santarcangelo di Romagna il 18 e 19 maggio. Gareggiano tutti nelle varie categorie, cittadini, negozianti, associazioni e così il borgo diventa più bello che mai per ospitare la grande manifestazione di florovivaismo con 150 espositori nelle due piazze principali (Piazza Ganganelli e Piazza Marini). “Balconi Fioriti” attrae ogni anno sempre più turisti. Quest’anno poi avrà il patrocinio di Ecomondo, la grande fiera riminese dedicata all’ambiente, per segnare una filosofia all’insegna dell’attenzione all’ambiente. https://emiliaromagnaturismo.it/it/eventi/santarcangelo-di-romagna-balconi-fioriti

Monasteri aperti lungo la via Emilia Concerti, laboratori e visite guidate in oltre 30 luoghi sacri

 

PARMA - Da Parma a Reggio Emilia, da Modena a Ravenna, da Forlì a Rimini il 17 e il 18 ottobre torna l'appuntamento "Monasteri aperti", un'iniziativa della Regione Emilia Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale e l'associazione dei Cammini, alla scoperta di oltre 30 luoghi sacri lungo la via Emilia. Oltre alle visite con esperti d'arte in luoghi che generalmente sono chiusi al pubblico, sono previsti alcuni eventi come il trekking lungo i cammini dei pellegrini, gli incontri con i frati e le suore di clausura, i concerti di organo e i laboratori di scrittura medievale. Per partecipare alla manifestazione è necessario prenotarsi (camminiemiliaromagna.it/monasteri-aperti-2020) e rispettare tutte le norme di sicurezza anticovid. Ecco alcuni dei monasteri da scoprire e le iniziative più interessanti cui partecipare.
    A Parma è possibile visitare il complesso monastico di san Giovanni Evangelista dove i docenti universitari illustreranno la storia e i tesori artistici del luogo sacro, nato attorno all'anno Mille. Per l'occasione si potranno ammirare anche i chiostri, la biblioteca e il restauro di alcuni affreschi. Le visite dureranno 45 minuti e sabato è previsto anche un tour serale. Il 18 ottobre nella cattedrale di San Donnino di Fidenza, nel cuore della via Francigena in provincia di Parma, si potrà assistere a un concerto serale di musica medievale con l'Ensemble Oktoechos. Sarà anche l'occasione per ammirare le facciate scultoree della chiesa e di visitare il ricco museo del Duomo. Sarà aperto al pubblico il Palazzo Vescovile di Reggio Emilia con i suoi tesori artistici, gli archivi storici e i preziosi musei del Palazzo della Chiesa: l'appuntamento è nel cuore della città emiliana e, accompagnati da una guida, ci si sposterà tra Palazzo dei Canonici ed Episcopio, la Cattedrale e il museo diocesano. Sempre nel centro storico si visita la Basilica della Ghiara dove una nuova illuminazione ha reso più visibili gli splendidi interni, gli affreschi delle alte volte e alcuni capolavori di pittura che rendono magnifica la basilica, meta di pellegrinaggio. Sull'Appennino reggiano si potrà entrare nell'abbazia di Marola, dove viveva l'eremita Giovanni, consigliere di Matilde di Canossa: il monastero benedettino si trova a Carpineti, a 33 chilometri da Reggio Emilia, ed è un luogo di pace meraviglioso, tutto da scoprire. A una cinquantina di chilometri da qui verso nord si arriva a Campagnola, sulle rive del Po, dove per l'occasione verrà aperta l'abbazia della Santissima Trinità, una semplice chiesa di campagna ricca però di storia e di atmosfera.
    Nel cuore di Modena tre sono gli eventi speciali in programma nell'abbazia millenaria dei Padri Benedettini di san Pietro: una visita guidata da una storica dell'arte dell'università di Bologna, che racconterà le committenze ordinate dai frati nel Rinascimento; un concerto alle 21 in collaborazione con l'Associazione "Amici dell'Organo Johann Sebastian Bach" con il cinquecentesco strumento a canne; domenica pomeriggio un viaggio nell'arte alla scoperta dello scultore cinquecentesco Antonio Begarelli e delle sue statue lignee presenti nell'abbazia. A Nonantola, in provincia di Modena, durante la visita guidata alla basilica abbaziale di san Silvestro, fondata nel 752 da Sant'Anselmo, e al museo Benedettino e Diocesano è possibile partecipare a un laboratorio di scrittura medievale. Il corso insegna le tecniche di base del codice manoscritto medievale: la produzione della pergamena, la fabbricazione degli inchiostri, la fascicolazione dei fogli, la legatura dei fascicoli per formare il codice, la miniatura e la scrittura con inchiostro e calamo. La visita guidata di tutto il complesso è in programma sabato e domenica e dura tre ore, ma anche sabato sera si potrà partecipare a una visita guidata alle epigrafi dell'abbazia.
    Quest'anno Comacchio, in provincia di Ferrara, festeggia i 400 anni della sua patrona, santa Maria in Aula Regia: il santuario a lei dedicato si trova in una chiesa barocca che si raggiunge passando sotto un porticato di142 arcate. In provincia di Ravenna Brisighella, considerato uno dei borghi più belli d'Italia, custodisce alcuni luoghi ricchi di arte, come la Collegiata san Michele Arcangelo del 1700 e la chiesa di santa Maria degli Angeli con il convento dell'Osservanza. Durante la visita si passerà sulla Via degli Asini, suggestiva strada medievale. La domenica, invece, è in programma la visita alla millenaria e affascinante Pieve del Tho con la cripta e i reperti archeologici. In provincia di Forlì verrà aperto alle visite l'eremo medievale di Montepaolo, la prima residenza di sant'Antonio da Padova quando dal Portogallo, dove nacque, arrivò in Italia nel 1221. E' un luogo sacro in cima a un colle tra i boschi, a sette chilometri da Dovadola.
    Il grande storiografo dell'arte Giorgio Vasari visse in un convento fuori Rimini, nell'abbazia di santa Maria Annunziata Nuova di Scolca, sul panoramico colle di Covignano. Qui dipinse la pala d'altare raffigurante l'Adorazione dei Magi, che si trova nel coro; sabato, dalle 10 alle 12, è possibile ammirarla in compagnia dell'abate. Sempre qui, su un colle che guarda il mare, c'è il santuario di santa Maria delle Grazie, custodito dai frati del convento che guideranno in una duplice visita alle 15.30 e alle 16.30.
    Nel centro di Rimini, invece, si entrerà nel monastero della Natività di Maria dove le Clarisse vivono in clausura, ma per l'occasione guideranno la visita. Nell'entroterra, a Santarcangelo di Romagna, si potrà entrare nel convento delle sante Caterina e Barbara accompagnati dalle suore che racconteranno come si vive in clausura. A una decina di chilometri si arriva a Villa Verucchio dove nel chiostro del convento francescano si potrà vedere il cipresso piantato da san Francesco, quando nel maggio del 1213 si fermò durante il suo cammino verso la Verna. Si potrà visitare anche il convento di santa Croce con i capolavori del Trecento riminese e, infine, a Pennabilli, piccolo borgo in cima alle colline, si potrà trascorrere una giornata tra monasteri, santuari e musei. Le tappe prevedono l'antico monastero di sant'Antonio da Padova delle monache agostiniane a ridosso delle antiche mura di cinta della Rocca dei Billi; il santuario della Madonna delle Grazie e il museo Diocesano del Montefeltro che raccoglie opere d'arte e oggetti di uso liturgico dal 400 a oggi. (ANSA).
   

Fotografia Via Emilia, andata e ritorno in foto

Lo chiamano “festival” e in effetti ha tutte le caratteristiche di una kermesse coinvolgente fatta di concerti, feste, incontri programmati e casuali, e mostre naturalmente (a decine nel circuito ufficiale, a centinaia in quello Off). Il tutto spalmato in spazi prestigiosi del centro storico, ma anche in luoghi occasionali, come case private o negozi. Reggio Emilia in questi giorni è totalmente coinvolta in questofestival che è Fotografia Europea (sedi varie, sino al 10 luglio). La manifestazione (catalogo Silvana), giunta alla sua undicesima edizione, è curata da Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini, e ruota attorno al tema “La via Emilia. Strade, viaggi, confini” nella sua accezione più ampia. Vuole infatti offrirsi come riflessione che, partendo dall’antica arteria romana, intende approdare alle vie del mondo contemporaneo, ai luoghi di transito e di confine, alle nuove frontiere geografiche e sociali. 

L’indagine si collega, a trent’anni di distanza, alla storica mostra “1986. Esplorazioni sulla via Emilia”, curata da Luigi Ghirri, che segnò un ripensamento della rappresentazione del territorio, ma anche del linguaggio della fotografia e della figura dell’autore. Quella esposizione viene ora rievocata, a cura di Laura Gasparini, con una selezione di opere esposte in quella occasione di fotografi quali, oltre a Ghirri, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri, Vittore Fossati, Guido Guidi, Mimmo Jodice. Il clima culturale dell’epoca in cui è maturato il loro lavoro di ricerca, iniziato nel 1984, sull’emergenza della scomparsa graduale del paesaggio, della forte urbanizzazione, dell’inquinamento e della cementificazione che produce la perdita di identità dei luoghi stessi e delle comunità che vi abitano, è documentato attraverso numerosi materiali storici, dal catalogo alle maquette di preparazione, ai provini a contatto. La via Emilia divenne un paradigma di esplorazioni territoriali che da quel momento non si realizzarono più attraverso la riproposizione dei luoghi più noti e diventata un’altra cosa. 

All’epoca era una delle arterie fondamentali del nord Italia, oggi è una strada quasi secondaria, scelta per spostamenti brevi, verso la quale il grande traffico ha voltato le spalle in favore della viabilità autostradale e dell’alta velocità ferroviaria. Dunque, quella che non più di qualche decennio fa era il simbolo della struggente orizzontalità e laboriosità della Pianura padana, ora pare poco più di un asse di collegamento di quella che può essere considerata una unica grande città che va da Piacenza a Rimini. Questa nuova situazione è oggetto della mostra “2016. Nuove esplorazioni”, a cura di Dufour, Grazioli e Guadagnini i quali hanno inteso prendere le mosse dalla valutazione su cosa avesse significato il progetto di Ghirri del 1986 all’interno della cultura fotografica del periodo e quale rapporto esso potesse avere con la realtà odierna. 

E siccome è una realtà in continua mutazione, richiede un linguaggio fotografico elastico e duttile che sia capace di portare a sintesi immagini provenienti dai più diversi ambiti, create con gli strumenti più differenti, composte secondo le più diverse modalità. Così che anche là dove la fotografia sembra rispondere alla sua vocazione più documen-taria, o comunque di prelievo dal reale, questa possibilità viene messa immediatamente in discussione attraverso strategie che vanno dall’intervento surreale di Alain Bublex alla narratività straniata di Antonio Rovaldi, agli assemblaggi di Lorenzo Vitturi, passando attraverso la memoria di Sebastian Stumpf, in un continuo gioco di spiazzamenti e suggestioni. Allora la via Emilia da oggetto di ripresa diventa soggetto di azione, protagonista di un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione e invenzione come capita con i lavori di Stefano Graziani, di Davide Tranchina o di Paolo Ventura.
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