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Da Ghirri a Tognazzi passando per Byron e Mitoraj: 20 mostre free da vedere in Emilia-Romagna
Sono 20 le mostre a ingresso gratuito da vedere sul territorio emiliano-romagnolo questa estate fino all’autunno. L’occasione è doppia, perché si possono visitare anche gli straordinari luoghi che le ospitano, ricchi di opere, arte e cultura, anch’essi quasi tutti a ingresso libero.
A Piacenza il Palazzo XNL, ex stabilimento Enel, oggi convertito a contenitore per le arti contemporanee di proprietà della Fondazione di Piacenza e Vigevano, è visitabile gratuitamente e conserva i fregi e le opere dell’antico edificio. Presenta ogni anno una ricca programmazione di esposizioni a ingresso gratuito. In autunno apriranno le mostre: “Sul Guardare Atto IV – Valentina Furian”, quarto capitolo della rassegna dedicata alla rilettura del patrimonio artistico del territorio attraverso opere di artisti contemporanei, e “Out of the Grid. Italian zine 1978–2006. Post–movimento pre–internet3.0” una mostra sulle fanzine ispirata all’omonima pubblicazione di Dafne Boggeri (xnlpiacenza.it/).
Scendendo lungo la via Emilia e giungendo a Reggio Emilia da non perdere è la visita gratuita al Palazzo dei Musei che contengono migliaia di opere, dai reperti archeologici all’Ottocento. Fino a marzo 2025 il Palazzo ospita la mostra a ingresso gratuito “Luigi Ghirri. Zone di Passaggio”, un dialogo tra le fotografie di Ghirri, uno dei maggiori fotografi del Novecento, e i progetti di rinomati artisti internazionali come Mario Airò, Gregory Crewdson, Armin Linke, ecc. (www.musei.re.it/appuntamenti/ zone-di-passaggio/).
Sempre a Reggio Emilia, giunti alla Collezione Maramotti si possono visitare gratuitamente tre mostre temporanee: fino al 28 luglio la personale di Silvia Rosi, dal titolo “Disintegrata” e la mostra dal titolo “Quem Genuit Adoravit del pittore torinese Manuele Cerutti; fino al 15 settembre la mostra “Instructions: The Whale” sull’opera della pittrice americana Anna Conway, recentemente entrata a far parte della Collezione. La visita alla Collezione Maramotti è a ingresso gratuito. Negli spazi dello storico stabilimento Max Mara, progettato nel 1957, una delle più interessanti espressioni architettoniche del dopoguerra, si trova un percorso di opere d’arte magnifico che va dalla pittura “informale” alle opere protoconcettuali italiane, dalla Pop art romana e l’Arte Povera fino alla Transavanguardia, il neo-espressionismo tedesco e americano e le opere della New Geometry (www.collezionemaramotti.org/ it/orari-e-visita).
A Modena la FMAV-Fondazione Modena Arti Visive presenta alla Palazzina dei Giardini, a ingresso gratuito, fino al 15 settembre, la mostra “Facce da Biennale”, 106 fotografie in bianco e nero della Biennale di Venezia selezionate dal fondo della FMAV tra oltre 10.000 negativi su pellicola 6×6. Da non perdere anche la Palazzina che si può visitare gratuitamente. Voluta nel XVII secolo da Francesco I d’Este come luogo di divertimento per la corte estense, all’interno dei giardini di Palazzo Ducale, costruita dall’architetto Vigarani (www.fmav.org/).
A Bologna l’ingresso alla Fondazione MAST di Bologna, centro multiculturale internazionale, sulla Tecnologia, l’arte e l’Innovazione, è libero. Aperta dal 2013 si dedica alla promozione della cultura del lavoro attraverso eventi e mostre. Fino al 14 luglio ospita la mostra “Vertigo – Video Scenarios of Rapid Changes” con 29 artisti internazionali a confrontarsi sul tema delle mutazioni della società attraverso il mezzo della videoarte (mast.org).
Un altro museo gratuito di Bologna è la Raccolta Lercaro, la cui collezione permanente merita una visita per le opere ospitate: Giacomo Manzù, Arturo Martini, Francesco Messina, Vittorio Tavernari, Giovanni Boldini, Ettore Spalletti Giacomo Balla, Filippo de Pisis, Renato Guttuso, Antonio Mancini, Giorgio Morandi, Adolfo Wildt e alcune pregevoli opere antiche. Fino al 28 luglio il museo ospita, a ingresso gratuito, anche la mostra “I giorni del fango” con due opere del famoso ceramista faentino Carlo Zauli accanto alle fotografie di Andrea Bernabini, Richard Betti, Marco Parollo e Adriano Zanni che documentano le zone alluvionate della Romagna nel maggio 2023 (www.fondazionelercaro.it).
A Ravenna si possono visitare gratuitamente i nobili spazi di Palazzo Rasponi dalle Teste che spicca per la sua grandezza (oltre 5000 mq) e il suo prestigio decorativo. Nelle sei stanze vescovili si possono ammirare un centinaio di quadri di grande valore. Il Palazzo ospita, a ingresso gratuito fino al 22 luglio, la mosaicista ravennate Dusciana Bravura con l’esposizione dal titolo: “Le metamorfosi degli oggetti e delle immagini” (www.turismo.ra.it/cultura-e- storia/edifici-storici-teatri/ palazzo-rasponi-teste/)
Sempre a Ravenna è free entry anche la mostra ai Chiostri Danteschi dal titolo “Byron contemporaneo. sogni, bisogni, maschere e ossessioni del Maestro del Romanticismo”, aperta dal 25 luglio al 26 ottobre, data di inaugurazione ufficiale del Museo dedicato al grande poeta inglese negli spazi restaurati di Palazzo Guiccioli. In mostra 30 immagini scattate dal fotoreporter Giampiero Corelli.
A Faenza torna Argillà evento dedicato alla ceramica internazionale. Dal 30 agosto al 1° settembre diverse esposizioni sono gratuite: al Ridotto e al Foyer del Teatro Masini la mostra di ceramiche del gruppo giapponese Kyototto, dall’India la mostra “Golden Bridge Pottery”, una personale del maestro di Albisola Ernesto Canepa, una mostra di oggetti di design del gruppo milanese “Milano Makers” e infine la mostra di ceramiche Primedicopertina. Al Museo Guerrino Tramonti, ecco “Collezioni ceramiche da casa Museo Remo Brindisi”, nella casa laboratorio, visitabile, dell’artista Guerrino Tramonti con all’interno 390 opere. Al Palazzo del Podestà le collezioni dei partner del prestigioso itinerario culturale del Consiglio d’Europa. Spazio Ceramica ospiterà la mostra “Interra project” con 13 artisti ceramisti contemporanei che rivisitano l’arte funeraria in ceramica. Lo Studio Ivo Sassi aprirà le porte con l’allestimento “I grossi spessori di Ivo Sassi”. Il Museo Diocesano nella sede di Santa Maria dell’Angelo ospiterà una personale dedicata alla lunga carriera ceramica di Mirta Morigi e un’esposizione di Antonello Ghezzi (www.argilla-italia.it/).
A Cesena fino al 15 settembre, in Biblioteca Malatestiana si può visitare gratuitamente la mostra omaggio a Elio Germano, mostra fotografica di immagini provenienti dal Centro Cinema Città di Cesena. Affermatosi come uno dei più importanti ed eclettici attori del cinema italiano, Germano si rivela nelle sue tante interpretazioni che gli hanno valso decine di premi (sititematici.comune.cesena. fc.it/malatestiana).
A Rimini inaugura il 31 luglio, fino al 15 settembre al Grand Hotel di Rimini “UGO DI NOI. 101 anni di Tognazzi in mostra”. Organizzata nell’ambito della 5a edizione della “Terrazza della Dolce Vita”, porta a Rimini fotografie, cimeli, contributi audiovisivi e contenuti inediti sul celebre mattatore del cinema italiano (www.grandhotelrimini.com).
Sempre Rimini celebra l’iconico personaggio di Mafalda, per i 60 anni della creatura dell’argentino Joaquín Lavado, in arte Quino, con una mostra, fino al 15 settembre, sulla battigia degli stabilimenti dal numero 101 al 151, dal titolo ”Mafalda – Una bambina dalla parte delle donne”. Oltre 200 fumetti immergono i visitatori nel mondo ironico e profondo di questa celebre striscia a fumetti (riminiturismo.it/eventi/ mafalda-una-bambina-dalla- parte-delle-donne).
A Milano Marittima (RA) il Mare Pineta Resort, hotel cinque stelle icona di stile e di eleganza ospita fino al 6 gennaio 2024 a ingresso gratuito la mostra “Igor Mitoraj: scolpire l’eternità”, una selezione en plein air e all’interno dell’albergo, di sculture in bronzo dell’artista tra cui i suoi visi dormienti e le sue figure lesionate (www.marepinetaresort.com).
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Via all’offerta estiva treni E-R, fino a 140 corse su Rimini
Al via dal 9 giugno il nuovo orario estivo ferroviario regionale dell’Emilia-Romagna. L’offerta estiva per la Riviera romagnola conferma e integra tutti i treni regionali aggiuntivi proposti lo scorso anno. Sono previste fino a 140 corse al giorno da e per Rimini, toccando tutte le località con punte di cinque treni l’ora fra Bologna e la città romagnola e 80mila posti a sedere. In particolare fino a 103 treni collegano Bologna e Rimini, 30 dei quali con relazioni via Ravenna. Tornano i treni Rock dal Piemonte e dal Veneto per collegare le principali città delle due regioni alle spiagge della Riviera Romagnola (otto corse nel fine settimana). E viene confermata l’Orobica Line che quest’anno avrà origine e destinazione da Brescia. Programmati anche sei treni in più nei giorni festivi sulla linea Bologna-Ravenna-Rimini. Dal 9 giugno inoltre il Servizio ferroviario bolognese vede un aumento dell’offerta del Servizio ferroviario bolognese, con collegamenti più facili tra la zona est e quella ovest della città e tra il capoluogo e la montagna.
Per la sua realizzazione la Regione ha investito 5,6 milioni l’anno, nell’ambito di un accordo con Comune e Città metropolitana di Bologna. Il servizio è stato programmato insieme a Rete ferroviaria italiana, gestore dell’infrastruttura, e a Trenitalia Tper. In estate sono previsti anche lavori su diverse tratte emiliano-romagnole, per l’adeguamento delle gallerie e il ripristino delle infrastrutture danneggiate dall’alluvione di maggio 2023. I treni saranno sostituiti da bus per contenere al massimo i disagi: tra le tratte interessate, dal 10 giugno all’8 settembre, la Bologna-Prato. Le novità dell’offerta estiva sono state presentate a Bologna, in una conferenza stampa con l’assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini e l’ad di Trenitalia Tper Alessandro Tullio. Lo scorso anno oltre 44 milioni di passeggeri hanno viaggiato sui treni regionali di Trenitalia Tper, di cui 10 milioni solo in estate con un incremento del 4,4% rispetto al periodo pre-Covid. In tutto nel 2023 sono aumentati del +12,3% i passeggeri che hanno scelto il treno rispetto all’anno precedente.
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La Via Emilia è un trionfo di peonie, ortensie, rose
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A maggio in Emilia-Romagna ortensie, rose, orchidee, peonie sono le protagoniste di tante colorate feste dei fiori. La primavera è il magico momento delle fioriture e da Piacenza alla Romagna è tutto uno sfavillio di mercatini dedicati ai fiori più belli. Ecco 7 weekend all’insegna dei fiori per tutti i gusti: si può scegliere fra un picnic sul prato di un castello millenario, il trekking in un’oasi del Wwf alla scoperta di orchidee selvagge, feste in borghi medievali e rinascimentali, in grandi parchi settecenteschi o in giardini segreti che aprono al pubblico una volta all’anno. E per i foodies in Romagna si può addirittura anche gustare un menù a base di erbe e di fiori. È la magia del mese di maggio ed è un peccato perdere queste occasioni.
Ortensie e dejeuneur sur l’herbe al Castello di Paderna (Pc) 11-12 maggio
Le corti e i prati intorno al Castello di Paderna si trasformano in una grande favola di primavera sabato 11 e domenica 12 maggio, con “I Frutti del Castello 2024”. È una festa fiorita e green con oltre 100 giardinieri, coltivatori di fiori, esperti di ambiente, di natura, di saperi olistici. In un fiorire di dalie, rododendri, salvie, petunie, verbene e seminari, la protagonista quest’anno è l’ortensia, fiore che simboleggia l’inizio di un amore vero. Possibilità di picnic con una coperta sul prato, stile dejeuneur sur l’herbe o pranzo ai tavoli nei fienili del castello. Ingresso10 euro. www.fruttidelcastello.it.
Trekking per avvistare le orchidee nella Riserva dei Ghirardi (Pr) 4 maggio
È un paesaggio di natura incontaminata la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF dei Ghirardi, sull’Appennino Parmense. Sabato 4 maggio (ore 15-18) si può prendere parte all’escursione “Orchidee gioielli dei prati” per ammirare le orchidee selvatiche: ce ne sono 32 specie e stanno sbocciando adesso tra arbusti di ginepro, voli di farfalle e libellule. L’Oasi è un gioiello di biodiversità: si incontrano arbusti rari, castagneti, prati, greti fluviali, calanchi e piccoli borghi in sasso. Attività gratuita a cura di WWF Parma e Parchi del Ducato. Partenza: ingresso della Riserva in località Sbarra di Costa dei Rossi, Bertorella di Albareto.
Rose, calle, orchidee in piazza Garibaldi per Sassuolo in Fiore (Mo) 11 e 12 maggio
La settecentesca Piazza Garibaldi di Sassuolo si tramuta in un grande e colorato giardino per Sassuolo in Fiore 2024, dall’11 al 12 maggio, la grande festa di primavera dedicata a piante e boccioli, con una cinquantina di floricoltori da tutt’Italia. Aggirandosi fra i banchetti, si potranno scovare rose rare, orchidee, azalee, rododendri, calle, piante aromatiche, curiosi bonsai, aceri giapponesi, piante da frutta e di limoni. Un’occasione per scoprire Sassuolo con il suo fastoso Palazzo Ducale, sede e “delizia” della raffinata corte estense, voluto da Francesco I d’Este, traboccante di affreschi, decorazioni a stucco, sculture e fontane. Nelle pareti e nei soffitti si intrecciano temi allegorici ed eroi mitologici e cavallereschi. Tutti i giorni (lunedì escluso) ore 10-18. www.sassuoloinfiore.it/site/? p=15
Peonia in Bloom in un giardino nascosto nel centro di Bologna 17-19 maggio
Uno angolo verde segreto, fra i più affascinanti del centro di Bologna, ovvero gli Antichi Orti di Orfeo del giardino del Pio Istituto delle Sordomute Povere, si dischiude al pubblico in occasione di Peonia in Bloom, dal 17 al 19 maggio. Cascate di fiori e di peonie, specie profumatissima che fiorisce una sola volta l’anno e per pochissimi giorni, espositrici di alto artigianato da tutta Italia, con capi di abbigliamento in fibre pregiate e naturali, oggetti vintage. E poi incontri, laboratori di decorazione floreale e di acquerello. Il Pio Istituto delle Sordomute Povere fu fondato (1845) per accogliere le bambine sordomute di famiglie disagiate: imparavano a leggere e scrivere, ma soprattutto a ricamare e cucire, e dunque a mantenersi. Nel weekend visite guidate dell’edificio con i dormitori e i lettini, rimasti immutati come allora. www.comune.bologna.it/eventi/ peonia-bloom-art-decoration- antichi-orti.
Ferrara con Giardini Estensi diventa capitale del florovivaismo 4- 5 maggio
Fra fontane zampillanti, monumentali cedri del Libano, tuie, betulle, cespugli di rose e vialetti all’inglese, nel nobile e ottocentesco Parco Massari di Ferrara (quattro ettari nel cuore della città, utilizzato per le riprede del film Il Giardino dei Finzi Contini) il 4 e 5 maggio arriva Giardini Estensi, l’appuntamento del giardinaggio d’eccellenza. Nel Rinascimento Ferrara diventò famosa in Europa per coltivare l’arte del bello nei parchi. A Giardini Estensi ci saranno fioriture rare, piante dimenticate, ma non scomparse, attività per bambini e laboratori di cesteria. Un appuntamento da godersi anche in bici, pedalando in questo giardino storico. Sabato (ore 10) visita guidata gratuita alle meravigliose fioriture del Giardino di Palazzo Schifanoia. www.ferraraterraeacqua.it/it/ ferrara/eventi/manifestazioni- e-iniziative/eventi-multipli/ giardini-estensi
Al Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ra) un menù di fiori 26 maggio
A Casola Valsenio (Ra), sulle colline fra Romagna e Toscana, il 26 maggio si fa festa con “Erbe in Fiore”, al Giardino delle Erbe che si estende con i suoi percorsi su 4 ettari di terreno (è uno dei più grandi d’Europa) e ospita 480 specie, piante officinali, frutti dimenticati. Con “Erbe in Fiore” si può passare una giornata ricca di attività. Alle 10 c’è la visita guidata alle fioriture: varie tipologie di rose, i “vanitosi” iris, le prime ginestre, i fiori delle piante officinali come la salvia e il timo. All’Olfattoteca il pubblico potrà creare una fragranza personale e poi pranzare in giardino con un menù a base di erbe e fiori. Nel pomeriggio spettacolo teatrale con aperitivo. Nello shop si trovano marmellate di corniole, pesche e lavanda, fichi e cedrina, sorbe, uva spina e tante altre. http://www.atlantide.net/ iniziative-eventi/erbe-in- fiore-2/
A Balconi Fioriti tutti in gara a Santarcangelo di Romagna (Rn) 18 e 19 maggio Tutti sono in gara per creare il terrazzo più bello o la vetrina più originale in occasione di “Balconi Fioriti” la kermesse di fiori e di piante che torna a Santarcangelo di Romagna il 18 e 19 maggio. Gareggiano tutti nelle varie categorie, cittadini, negozianti, associazioni e così il borgo diventa più bello che mai per ospitare la grande manifestazione di florovivaismo con 150 espositori nelle due piazze principali (Piazza Ganganelli e Piazza Marini). “Balconi Fioriti” attrae ogni anno sempre più turisti. Quest’anno poi avrà il patrocinio di Ecomondo, la grande fiera riminese dedicata all’ambiente, per segnare una filosofia all’insegna dell’attenzione all’ambiente. https://emiliaromagnaturismo. it/it/eventi/santarcangelo-di- romagna-balconi-fioriti
San Valentino nel segno del benessere alle terme dell’Emilia Romagna
San Valentino è da sempre avvolto da un’aura magica, come il giorno che rinnova il patto indissolubile stretto da tempo. E un giorno così speciale merita un momento di coppia altrettanto unico: una fuga d’amore, una cena romantica a lume di candela, una coccola da condividere con l’anima gemella o perché no, una vera e propria esperienza di benessere a 360°.
Per questa ricorrenza le Terme dell’Emilia Romagna hanno creato pacchetti esclusivi in formato beauty day o weekend experience, tutti consultabili sul sito termemiliaromagna.it, alla sezione ‘Pacchetti Benessere San Valentino 2024’’.
Le coppie che per San Valentino scelgono come meta un centro termale dell’Emilia Romagna, decidono innanzitutto di investire nel loro benessere psicofisico: le acque termali sulfuree e salsobromoiodiche tipiche della Regione, rinomate per le loro proprietà curative e rigeneranti, possiedono infatti caratteristiche uniche ed ineguagliabili, che le rendono un vero e proprio toccasana per mente e corpo. In più vi è l’opportunità di vivere una vera e propria wellness experience, capace non solo di farvi ‘ricaricare’, ma di regalarvi momenti di puro benessere e relax. Da un intrigante massaggio ayurvedico con olio caldo, o un dolcissimo scrub di miele in bagnoturco, fino ad arrivare a massaggi lifting per gli amanti del beauty e massaggi relax per alleviare lo stress, l’offerta delle Terme dell’Emilia Romagna è vastissima, capace di venire incontro alle esigenze di ogni coppia. Per chi desidera un momento più intimo con la dolce metà, invece, esistono opzioni ad hoc, che spaziano da massaggi di coppia con burri di candela, rituali in private room e docce emozionali.
A fare da cornice a questo scenario, la meravigliosa bellezza del territorio dell’Emilia-Romagna, tutto da scoprire ed esplorare, tra pillole di storia, panorami mozzafiato ed offerte culturali diversificate, senza dimenticare la straordinaria proposta enogastronomica, vero fiore all’occhiello della Regione, che vi permetterà deliziare il palato con eccellenti prodotti tipici, da gustare in prestigiosi ristoranti o direttamente nella propria camera.
A questo punto, non vi resta che scegliere la proposta che più vi piace e regalarvi un momento che ricorderete a lungo, perché un San Valentino passato alle Terme dell’Emilia-Romagna ha tutto un altro charme.
Sul sito www.termemiliaromagna.it è possibile consultare tutti i pacchetti proposti, semplicemente cliccando sul pop-up “San Valentino 2024” – presente in homepage.
Sul sito www.termemiliaromagna.it è possibile consultare tutti i pacchetti proposti, semplicemente cliccando sul pop-up “San Valentino 2024” – presente in homepage.
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Inaugurazione della Mostra dedicata a Paolo Rossi, "Paolo Rossi, un ragazzo d'oro", realizzata in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna
LA MOSTRA ITINERANTE “PAOLO ROSSI UN RAGAZZO D’ORO” ARRIVA AL GRAND HOTEL DI RIMINI, IN COLLABORAZIONE CON LA REGIONE EMILIA ROMAGNA.
Presenti all’inaugurazione il Presidente Stefano Bonaccini, Arrigo Sacchi e Federica Cappelletti. Rimini 20 Giugno 2023 – Oggi Rimini riparte anche dallo Sport e dalla Cultura, la Regione Emilia Romagna e la Paolo Rossi Foundation hanno presentato la Mostra itinerante, “Paolo Rossi un Ragazzo D'Oro”, una delle tappe del tour italiano 2023, patrocinata da FIFA, CONI e FIGC, che racconta l’indimenticabile storia di Paolo Rossi. Dopo il grandissimo successo di pubblico e mediatico dei primi eventi espositivi di Roma, Firenze, Venezia, Trento e Zurigo; la Mostra arriva a Rimini in una terra amata in maniera particolare da Paolo, grazie alla collaborazione con la Regione Emilia-Romagna.
Il Presidente della Regione Stefano Bonaccini commenta così questa iniziativa dedicata al pubblico: “Come presidente della Regione Emilia-Romagna, è un onore poter ospitare a Rimini questa mostra. Un omaggio piccolo, ma sentito, dedicato a Paolo e alla sua famiglia. Un modo per ricordarlo e spiegare a chi è venuto dopo la sua grandezza. I suoi valori umani e la sua parabola sportiva, che ha visto l'uomo e il campione toccare il punto più basso per risalire verso la vetta della vittoria ai campionati del mondo, ma restando sempre fedeli a sé stessi. Paolo Rossi incarna quel messaggio positivo che la Regione Emilia-Romagna ha individuato nella pratica sportiva. Per noi lo sport è coesione sociale, parte integrante di ogni comunità, diffusione di buoni e sani stili di vita. In una parola: crescita individuale e collettiva. Per questo, da un lato stiamo continuando a promuovere un calendario di eventi di livelli nazionale e internazionale che non ha paragoni nel resto del Paese. Di tutte le discipline, perché per noi non esistono sport cosiddetti minori, perché conta la passione che ci si mette e non l'esposizione mediatica che ricevono. Dall'altra, abbiamo voluto essere vicini in modo concreto alle realtà sportive del territorio, così provate negli ultimi anni prima dalla pandemia e poi dalla crisi economica, che spesso portate avanti su base volontaria, svolgono una funzione fondamentale per ragazze e ragazzi, famiglie e comunità. Questa mostra, questa testimonianza di valori, è poi un altro segnale che arriva da una terra che vuole ripartire dopo la drammatica alluvione e farlo insieme, senza lasciare indietro nessuno”. Il legame con questa terra è sottolineato anche dalla presenza oggi della moglie Federica Cappelletti in qualità di Presidente della Paolo Rossi Foundation che ha voluto fortemente questa iniziativa, precisando che la mostra, allestita al Grand Hotel presso la sala Tonino Guerra, sarà gratuitamente aperta al pubblico dal 20 al 30 di Giugno 2023 dalle 10:00 alle 22:00.
Presente all’inaugurazione anche Arrigo Sacchi, che conosceva molto bene Paolo Rossi, e ha testimoniato la grande portata di Pablito sul calcio e sul legame di Paolo con il pubblico e i tifosi italiani. Il Direttore della Mostra Marco Schembri ha raccontato la mostra, evidenziando come gli spazi espositivi, che ripercorrono cronologicamente la vita e la carriera di Paolo, sono stati realizzati grazie ad importanti investimenti. Si può parlare di uno dei progetti più importanti al mondo per innovazione e costruzione espositiva, sulla vita di un singolo personaggio sportivo.
La mostra Paolo Rossi un Ragazzo D’Oro in Emila Romagna ha inoltre concluso, dopo la tappa di Rimini sarà in autunno anche a Bologna e Modena. In particolare l’allestimento prevede di creare attraverso telai, pannellature, stampe, totem, stendardi, box, monitor e bacheche un percorso dagli esordi al lascito di Paolo con oltre 200 unici reperti, inclusi i trofei più importanti:
• Pallone d’Oro 82 France Football
• Scarpa d’oro capo cannoniere Spagna 82
• Pallone d’oro miglior giocatore Spagna 82
• Gli scarpini indossati da Paolo in Italia vs brasile 3’2
• Una riproduzione della Coppa del Mondo
La mostra inoltre, ospita al suo interno un progetto di Realtà Virtuale che darà ai visitatori la possibilità di rivivere attraverso dei visori Oculos i tre goal al Brasile seduti nelle tribune del vecchio stadio Sarrià di Barcellona.
La Mostra, supportata anche Master Group Sport, si chiuderà venerdì 30 giugno in occasione dell’evento del Gran Galà di Apertura ufficiale del Calciomercato, organizzato da Adise e Master Group Sport. che vedrà l’apertura dell’anno 2023-24 con il Talk Show “Colpi di Maestro” dedicato al Mondo del calciomercato, ricordando la storia di un fenomeno di sport, costume ed economia e raccontandone l’attualità e il continuo cambiamento.
Fonte: Comunicato Stampa Master Group Sport
L’Emilia-Romagna non si arrende: pronta una campagna con l’Enit
“Ho parlato con la ministra Santanché e c’è un piano di lavoro e di promozione della costa romagnola che sarà pronta ad accogliere i turisti. Non si fermerà nulla e tanta gente dovrà venire per dare una mano alla nostra economia”. Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, durante il punto stampa a Bologna sull’emergenza. “Anche la costa in parte è ferita, ma conosco gli operatori turistici della riviera, quella è gente tosta che non si arrende mai – ha aggiunto – hanno insegnato a tutti l’ospitalità e la capacità di dare servizi a tutte le età. Mi aspetto ondata di solidarietà anche dal turismo”.
“La campagna di promozione la faremo insieme all’Enit e al Governo, come ho sempre detto ad albergatori e Comuni, non appena la situazione si sarà stabilizzata – ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini -. Sabato 27 maggio verrà in Regione la ministra del Turismo Daniela Santanchè, e la presenteremo insieme a lei. Sono in contatto con la ministra fin dal primo giorno dell’ondata di maltempo – ha ribadito l’assessore – faremo con lei una conferenza stampa di presentazione del piano di promozione straordinario per promuovere la nostra Riviera e rassicurare tutti i turisti sulla piena agibilità di stabilimenti, spiagge e strutture ricettive. In parallelo è bene che imprenditori, associazioni e Comuni inizino ad agire già autonomamente, usando i propri siti e canali social. Noi, e lo ribadisco, saremo pronti a breve, insieme al Governo e all’Enit. Faremo quindi due campagne – ha concluso l’assessore – una rivolta al mercato italiano e l’altro a quello estero, prevalentemente per la Germania, che rappresenta da sempre un bacino importante per il nostro turismo”.
Intanto secondo le prime stime, i danni sono per “alcuni miliardi” e serviranno almeno 620 milioni per le infrastrutture della regione tra rete stradale sgretolata dalle frane in Appennino e ferrovie interrotte. L’acqua in pianura e le frane in montagna hanno portato la devastazione. Campi e paesi allagati, borghi isolati, strade distrutte, un territorio da ripensare, dicono gli amministratori in queste ore, quando ancora l’emergenza non è passata e il conto è effettivamente complesso da fare. E poi il turismo, con le disdette che sono già iniziate ad arrivare anche se la zona costiera, gli alberghi e le spiagge, sono stati relativamente risparmiati. E c’è tutto il fronte dei beni culturali, con smottamenti e frane che hanno rovinato giardini storici e palazzi, infiltrazioni in un luogo come la Biblioteca malatestiana di Cesena e l’acqua arrivata a minacciare le ceramiche di Faenza e Casa Fellini a Gambettola.
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Camminare in Emilia Romagna nel 2023. C'è solo l'imbarazzo della scelta!
Tante le attività e le esperienze, dalle passeggiate di avvicinamento alle camminate di più giorni, lungo i Cammini dell'Emilia Romagna. Vieni a trovarci presso lo stand dei Cammini e Vie di Pellegrinaggio dell'Emilia Romagna per scoprirle.
Dove? Presso "Fa la Cosa Giusta" dal 24 al 26 marzo 2023 a FieraMilanoCity.
Ti asperttiamo anche il 25 marzo 2023 dalle 13:00 alle 14:00 ( presso la Piazza dei Grandi Cammini) all'appuntamento "Camminare in Emilia Romagna. Primavera Estate Autunno 2023: esperienze ed attività lungo i Cammini dell'Emilia Romagna" dedicato alle esperienze e proposte del 2023 in compagnia dei referenti dei Cammini e degli operatori regionali.
Curiosità ed esperienze nel 2023 lungo la via Francigena, la Via Matildica del Volto Santo, la via di Linari, il Sentiero dei Ducati, la via Romea Germanica Imperiale, la via Romea Strata, la via Romea Nonantolana, la via Mater Dei, la via degli Dei, la via della Lana e della Seta, il Cammino di Sant'Antonio, la via Romea Germanica, il Cammino di Dante, il Cammino di San VIcinio, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna e molto altro...prepara il tuo zaino!
Fa la Cosa Giusta, Pad. 3 stand Mb22, Fiera Milano City
in https://camminiemiliaromagna.it/
Arte: Museo Morandi, auguri per cento anni Wayne Thiebaud
Il Museo Morandi di Bologna si unisce agli auguri per i cento anni che l'artista Wayne Thiebaud compirà domenica 15 novembre. Nato nel 1920 a Mesa, in Arizona, è considerato una figura chiave nell'ambito dell'arte contemporanea americana e non solo: suoi lavori sono esposti nelle collezioni di importanti musei come il MoMA e il Whitney Museum of American Art di New York, il San Francisco Museum of Modern Art e l'Art Institute di Chicago.
Nel 2011 il Museo Morandi ne ha ospitato la personale 'Wayne Thiebaud at Museo Morandi' curata da Alessia Masi con la collaborazione di Carla Crawford, facendo dialogare i suoi lavori con quelli di Giorgio Morandi. A seguito della mostra l'artista ha donato al museo e alla città di Bologna otto opere, tra cui il dipinto 'Tulip Sundae' del 2010. Frequentemente associato alla Pop Art, Thiebaud ha però sempre rifiutato di essere inscritto in un movimento artistico, proprio come Morandi. (ANSA).
Emilia Romagna Golf premiata ai World Awards 2020 a Dubai
'Emilia Romagna Golf', per la terza volta, è stato premiato come migliore tour operator italiano per l'incoming golfistico.
Il titolo di 'Italy's Best Inbound Golf Tour Operator' è stato assegnato al consorzio regionale che dal 1998 raggruppa i 23 campi da golf in Emilia-Romagna, dai 'World Golf Awards 2020' sulla base dei voti espressi dai più importanti addetti ai lavori del turismo golfistico e da appassionati golfisti in più di 129 paesi.
Il premio è stato consegnato il 29 ottobre al Park Hyatt Dubai (Emirati Arabi Uniti) nel corso della cerimonia della 7/a edizione dei 'World Golf Awards' che, ogni anno, celebra i migliori operatori del turismo golfistico internazionale. Il riconoscimento era stato assegnato a 'Emilia Romagna Golf' già altre due volte: in occasione delle edizioni 2015 e 2018.
Questo nuovo premio internazionale, ha commentato dell'Assessore alla Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Turismo, Commercio della Regione Emilia-Romagna Andrea Corsini "è la conferma della qualità delle proposte messe in campo e dell'impegno degli operatori della nostra offerta golfistica. La presenza in Emilia-Romagna di 23 campi da golf, uniti in un circuito, arricchisce la nostra offerta turistica, soprattutto sul piano della clientela internazionale".
L'offerta golfistica emiliano romagnola, conta 8.414 iscritti alla Federazione Italiana Golf. In regione sono presenti tredici campi a 18 buche, due campi a 27 buche (a Cervia e Formigine di Modena), otto i campi a 9 buche, a cui si aggiungono 11 tra campi pratica o promozionali. (ANSA).
Restano aperte e in totale sicurezza le terme dell’Emilia Romagna
Le 24 stazioni termale dell’Emilia Romagna continuano ad operare e ad erogare i propri servizi in totale sicurezza, insieme per proteggere la salute dei propri clienti. Cosi come l’intero sistema termale italiano, che dopo il nuovo DPCM resta aperto ed attivo, in quando presidio sanitario.
“Conte, Speranza e Bonaccini hanno compreso, in un momento drammatico per il Paese, l’importanza del sistema termale italiano. Nel nuovo DPCM si autorizza espressamente il mantenimento in attività dei centri termali e i loro alberghi dotati di presidio sanitario. Le terme italiane, autorizzate dal Ministero della Salute e dalle Regioni, sono punto di eccellenza e sicurezza al servizio della comunità è ancora più necessarie in epoca Covid e post Covid. Il protocollo ‘Terme Sicure’ ha garantito assenza di contagio”, ha detto Massimo Caputi, presidente di Federterme/Confindustria.
“Le Terme dell’Emilia Romagna sono da sempre presidi sanitari a difesa della salute in virtù della qualità delle acque termali, della qualificazione del personale e dell’assetto organizzativo che vede nella presenza continua dei medici un punto di forza delle proprie attività. Il DPCM riconferma e rafforza, pur in questa difficile situazione, l’attività di tutti i nostri centri termali. Terme aperte e in sicurezza”, ha aggiunto Lino Gilioli, presidente del Circuito Termale dell’Emilia Romagna.
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Cultura / Teatro Verso il Meeting. Lagerkvist, la fede e... l'attualità di Barabba
In cartellone una pièce teatrale tratta dal romanzo col quale lo scrittore giunse al Nobel. Un’ambientazione moderna per dare voce alle domande dei non credenti dei nostri giorni
da Avvenire
“Midnight Barabba” è prodotto da Meeting Rimini in collaborazione con Avl Tek. Oltre al regista Otello Cenci, coautore del testo con Giampiero Pizzol, hanno contribuito al soggetto Davide Rondoni e Nicola Abbatangelo; scene di Nicola Delli Carri, costumi della Sartoria Shangrillà. Sette gli attori in scena: Raffaello Lombardi, Michele d’Errico, Antonella Carone, Franco Ferrante, Carla Guido, Roberto Petruzzelli e Mimmo Padrone. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Galli il 18 e il 19 agosto alle 20.45 (biglietti su www.vivaticket. it).
La Leporina non sa niente del Maestro. Non sa perché non l’abbia guarita, lasciandole quel viso sfigurato. E non sa perché proprio a lei abbia chiesto di portare testimonianza. Sa solo che non può fare a meno di seguirlo, fino al martirio, fino a essere presa in braccio, per l’ultima volta, dall’unico uomo che sembra averle mai prestato attenzione. Un malfattore, scampato alla croce e destinato ai lavori forzati. Si chiama Barabba e, se il processo non fosse andato com’è andato, sarebbe toccato a lui morire sul Calvario, non a Gesù di Nazareth. Eppure sul Calvario Barabba ci va lo stesso, per contemplare l’agonia del giusto. Per rendere testimonianza, in un certo senso, anche se - almeno in questo - la Leporina è più consapevole di lui, più pronta a obbedire alla chiamata. La tensione fra i due personaggi è uno degli elementi portanti di Barabba, il capolavoro dello scrittore svedese Pär Lagerkvist, che per questo romanzo (ora riproposto da Jaca Book nella classica versione di Giacomo Oreglia e Carlo Picchio e con una nota di Alesandro Ceni, pagine 158, euro 14) ottenne nel 1951 il premio Nobel per la letteratura. Documento di un’inquietudine spirituale che attraversa per intero l’opera di Lagerkvist, Barabba fu trascritto in forma drammatica dallo stesso autore e diede spunto a un fortunato film hollywoodiano, con Anthony Quinn nel ruolo del protagonista.
Del tutto inedito è invece l’adattamento che debutterà a Rimini come spettacolo inaugurale del quarantesimo Meeting per l’amicizia fra i popoli. La rivisitazione si annuncia originale fin dal titolo, Midnight Barabba, che allude alla cornice della messinscena: un party molto sofisticato, nel corso del quale i vari personaggi, tutti intellettuali influenti nella Stoccolma di metà Novecento, si ritrovano a immedesimarsi nelle figure e nelle situazioni del Barabba di Lagerkvist. «Non è un semplice espediente di teatro nel teatro – spiega il regista Otello Cenci, che è anche autore del copione insieme con Giampiero Pizzol –. Al contrario, il confronto col romanzo porta alla luce l’umanità di ciascuno, altrimenti nascosta dalle consuetudini della mondanità. Le maschere sono quelle che i personaggi indossano nella vita quotidiana. L’incontro con le parole di Lagerkvist diventa l’occasione per mostrare il proprio volto, in tutta la sua fragilità e complessità».
Già in precedenza gli spettacoli del Meeting avevano adottato la formula di una fittizia prova generale. «Sì, abbiamo fatto qualcosa di simile per i cori da La Rocca di Eliot e per le parti del Tommaso Moroattribuibili a William Shakespeare – ricorda Cenci –, ma in quei casi c’erano da colmare le lacune presenti nel testo di cui disponevamo. La scelta operata per Barabba è differente. Una versione drammatica esiste già, d’accordo, ma lo stesso Lagerkvist non ne era del tutto soddisfatto: si tratta di una sorta di sacra rappresentazione il cui stile rischia di accentuare la distanza fra la nostra epoca e quella in cui il romanzo fu scritto. Lagerkvist ha operato in un momento storico in cui anche un 'ateo cristiano', quale lui si riteneva, non poteva fare a meno di misurarsi con Cristo. Questa è esattamente la condizione di Barabba nel corso del romanzo: salvato dalla morte di Gesù, continua a essere spiritualmente perseguitato dalla grandezza del suo salvatore. Oggi non è più così, al cristianesimo non si riconosce più cittadinanza nei discorsi della quotidianità. Per questo avevamo bisogno di allestire lo sfondo di un ricevimento in cui tutto è apparenza e in cui, all’improvviso, la realtà fa irruzione sotto forma di domanda radicale».
Anche il poeta Davide Rondoni, che ha contribuito alla stesura del soggetto di Midnight Barabba, insiste sulla necessità di rivalutare l’intuizione fondamentale dello scrittore svedese: «Insieme con pochi altri, tra cui Pier Paolo Pasolini, don Luigi Giussani e Carlo Betocchi, Lagerkvist aveva compreso che in Occidente il cristianesimo non poteva più illudersi di vivere di rendita. Il capitale era stato dilapidato, occorreva ricostruire tornando all’origine essenziale del Vangelo. Di tutto questo il personaggio di Barabba offre una rappresentazione geniale. Non sa da dove gli venga la salvezza perché ignora tutto di se stesso, si muove come uno straniero in una terra nella quale il cristianesimo comincia già germogliare. Per lui l’insegnamento di Gesù è nuovo e misterioso, così come può tornare a esserlo per noi al principio del XXI secolo. Finita la stagione dei trionfalismi, rimane il fascino delle cose vere. Pur nella crisi sua personale e della generazione a cui apparteneva, Lagerkvist disponeva ancora di un linguaggio adeguato a esprimere la profondità di questa ricerca. Un suo verso, in particolare, riassume in modo esemplare l’irrequietezza dei Barabba di ogni epoca: 'Uno sconosciuto è mio amico'».
Uno sconosciuto, non a caso, gioca un ruolo decisivo anche nella partitura di Midnight Barabba: «Ed è proprio la sua presenza a far emergere la personalità autentica degli altri personaggi – osserva Giampiero Pizzol –. Ognuno degli invitati al party allude a una particolare posizione interiore: c’è lo scettico e il curioso, chi si interroga sull’amore e chi preferisce restare in disparte. Lo stesso Barabba, in fondo, sceglie per sé il ruolo dello spettatore ed è per questo che il pubblico può riconoscersi tanto facilmente in lui. Fa pensare a un san Paolo al contrario, recalcitrante di fronte alla conversione, ma ancora capace di consegnare la propria umanità in un abbandono che assume i tratti dell’esperienza mistica».
Barabba in un’incisione ottocentesca
da Avvenire
“Midnight Barabba” è prodotto da Meeting Rimini in collaborazione con Avl Tek. Oltre al regista Otello Cenci, coautore del testo con Giampiero Pizzol, hanno contribuito al soggetto Davide Rondoni e Nicola Abbatangelo; scene di Nicola Delli Carri, costumi della Sartoria Shangrillà. Sette gli attori in scena: Raffaello Lombardi, Michele d’Errico, Antonella Carone, Franco Ferrante, Carla Guido, Roberto Petruzzelli e Mimmo Padrone. Lo spettacolo andrà in scena al Teatro Galli il 18 e il 19 agosto alle 20.45 (biglietti su www.vivaticket. it).
Pär Lagerkvist
La Leporina non sa niente del Maestro. Non sa perché non l’abbia guarita, lasciandole quel viso sfigurato. E non sa perché proprio a lei abbia chiesto di portare testimonianza. Sa solo che non può fare a meno di seguirlo, fino al martirio, fino a essere presa in braccio, per l’ultima volta, dall’unico uomo che sembra averle mai prestato attenzione. Un malfattore, scampato alla croce e destinato ai lavori forzati. Si chiama Barabba e, se il processo non fosse andato com’è andato, sarebbe toccato a lui morire sul Calvario, non a Gesù di Nazareth. Eppure sul Calvario Barabba ci va lo stesso, per contemplare l’agonia del giusto. Per rendere testimonianza, in un certo senso, anche se - almeno in questo - la Leporina è più consapevole di lui, più pronta a obbedire alla chiamata. La tensione fra i due personaggi è uno degli elementi portanti di Barabba, il capolavoro dello scrittore svedese Pär Lagerkvist, che per questo romanzo (ora riproposto da Jaca Book nella classica versione di Giacomo Oreglia e Carlo Picchio e con una nota di Alesandro Ceni, pagine 158, euro 14) ottenne nel 1951 il premio Nobel per la letteratura. Documento di un’inquietudine spirituale che attraversa per intero l’opera di Lagerkvist, Barabba fu trascritto in forma drammatica dallo stesso autore e diede spunto a un fortunato film hollywoodiano, con Anthony Quinn nel ruolo del protagonista.
Del tutto inedito è invece l’adattamento che debutterà a Rimini come spettacolo inaugurale del quarantesimo Meeting per l’amicizia fra i popoli. La rivisitazione si annuncia originale fin dal titolo, Midnight Barabba, che allude alla cornice della messinscena: un party molto sofisticato, nel corso del quale i vari personaggi, tutti intellettuali influenti nella Stoccolma di metà Novecento, si ritrovano a immedesimarsi nelle figure e nelle situazioni del Barabba di Lagerkvist. «Non è un semplice espediente di teatro nel teatro – spiega il regista Otello Cenci, che è anche autore del copione insieme con Giampiero Pizzol –. Al contrario, il confronto col romanzo porta alla luce l’umanità di ciascuno, altrimenti nascosta dalle consuetudini della mondanità. Le maschere sono quelle che i personaggi indossano nella vita quotidiana. L’incontro con le parole di Lagerkvist diventa l’occasione per mostrare il proprio volto, in tutta la sua fragilità e complessità».
Già in precedenza gli spettacoli del Meeting avevano adottato la formula di una fittizia prova generale. «Sì, abbiamo fatto qualcosa di simile per i cori da La Rocca di Eliot e per le parti del Tommaso Moroattribuibili a William Shakespeare – ricorda Cenci –, ma in quei casi c’erano da colmare le lacune presenti nel testo di cui disponevamo. La scelta operata per Barabba è differente. Una versione drammatica esiste già, d’accordo, ma lo stesso Lagerkvist non ne era del tutto soddisfatto: si tratta di una sorta di sacra rappresentazione il cui stile rischia di accentuare la distanza fra la nostra epoca e quella in cui il romanzo fu scritto. Lagerkvist ha operato in un momento storico in cui anche un 'ateo cristiano', quale lui si riteneva, non poteva fare a meno di misurarsi con Cristo. Questa è esattamente la condizione di Barabba nel corso del romanzo: salvato dalla morte di Gesù, continua a essere spiritualmente perseguitato dalla grandezza del suo salvatore. Oggi non è più così, al cristianesimo non si riconosce più cittadinanza nei discorsi della quotidianità. Per questo avevamo bisogno di allestire lo sfondo di un ricevimento in cui tutto è apparenza e in cui, all’improvviso, la realtà fa irruzione sotto forma di domanda radicale».
Anche il poeta Davide Rondoni, che ha contribuito alla stesura del soggetto di Midnight Barabba, insiste sulla necessità di rivalutare l’intuizione fondamentale dello scrittore svedese: «Insieme con pochi altri, tra cui Pier Paolo Pasolini, don Luigi Giussani e Carlo Betocchi, Lagerkvist aveva compreso che in Occidente il cristianesimo non poteva più illudersi di vivere di rendita. Il capitale era stato dilapidato, occorreva ricostruire tornando all’origine essenziale del Vangelo. Di tutto questo il personaggio di Barabba offre una rappresentazione geniale. Non sa da dove gli venga la salvezza perché ignora tutto di se stesso, si muove come uno straniero in una terra nella quale il cristianesimo comincia già germogliare. Per lui l’insegnamento di Gesù è nuovo e misterioso, così come può tornare a esserlo per noi al principio del XXI secolo. Finita la stagione dei trionfalismi, rimane il fascino delle cose vere. Pur nella crisi sua personale e della generazione a cui apparteneva, Lagerkvist disponeva ancora di un linguaggio adeguato a esprimere la profondità di questa ricerca. Un suo verso, in particolare, riassume in modo esemplare l’irrequietezza dei Barabba di ogni epoca: 'Uno sconosciuto è mio amico'».
Uno sconosciuto, non a caso, gioca un ruolo decisivo anche nella partitura di Midnight Barabba: «Ed è proprio la sua presenza a far emergere la personalità autentica degli altri personaggi – osserva Giampiero Pizzol –. Ognuno degli invitati al party allude a una particolare posizione interiore: c’è lo scettico e il curioso, chi si interroga sull’amore e chi preferisce restare in disparte. Lo stesso Barabba, in fondo, sceglie per sé il ruolo dello spettatore ed è per questo che il pubblico può riconoscersi tanto facilmente in lui. Fa pensare a un san Paolo al contrario, recalcitrante di fronte alla conversione, ma ancora capace di consegnare la propria umanità in un abbandono che assume i tratti dell’esperienza mistica».
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Mare, Emilia Romagna star con Sardegna
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - Emilia Romagna, Sardegna e Veneto sono le tre regine della classifica generale sull'offerta mare italiana. La Sardegna è in testa al ranking anche per quanto riguarda la regione più famosa e quella con le migliori spiagge.
La Puglia svetta nella top delle regioni più trendy. Emerge dalla ricerca Panorama Turismo - Mare Italia di Jfc che prevede un incremento complessivo delle presenze del +4,7% e degli arrivi del +4,8%. Positivo anche il dato relativo al fatturato del comparto balneare (+4.5%).
Quanto alle singole destinazioni vince, come più accogliente e ospitale, Rimini seguita da Jesolo e Riccione. Forte dei Marmi è considerata la località più di tendenza e alla moda, seguita da Cervia-Milano Marittima e Riccione. Quella più "rilassante e tranquilla" è Castiglione della Pescaia, seguita da Campo nell'Elba e da Numana. La località considerata più divertente e giovanile è Gallipoli, seguita da Porto Cesareo e Jesolo. La più conveniente è Alba Adriatica, poi Roseto degli Abruzzi e Gatteo a Mare.La più costosa è Porto Cervo, seguita da Forte dei Marmi e da Capri. Infine la località balneare "più comunicata e vista in tv" è l'Isola di Capri, poi Rimini e Cervia-Milano Marittima.
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Turismo: Emilia-Romagna parte alla conquista mercato tedesco
(ANSA) - RIMINI, 26 FEB - La Romagna parte alla conquista del mercato turistico tedesco. Spot televisivi, promozione su siti internet e social network, un treno diretto per tutta l'estate da Rimini a Monaco di Baviera, collegamenti con bus e aerei dall'aeroporto di Dusseldorf agli scali di Bologna e Rimini.
Sono le principali azioni che verranno messe in campo a partire dal 5 marzo. L'obiettivo è tornare ai livelli degli anni '80, quando i turisti teutonici sulla Riviera Romagnola sfioravano i 5 milioni. Nella campagna promozionale, Apt Servizi Emilia Romagna con Unione Prodotto di costa e Comuni della riviera hanno investito un milione di euro.
Oltre agli spot, per dare il benvenuto ai turisti tedeschi, domenica 22 maggio verrà organizzata la festa di Pentecoste che come sottotitolo avrà "Mein Romagna" ("La mia Romagna"): lungo la costa (da Cattolica a Comacchio) verrà allestita una sorta di Expo all'aperto, nel quale verranno allestiti stand gastronomici da tutti i paesi europei. Lo spot di 30 secondi che in questi giorni andrà in onda sui principali canali privati tedeschi per pubblicizzare il brand Romagna è stato realizzato in co-branding con il più importante sito meteo tedesco, Wetter.com. Le immagini mostrano una famiglia tedesca che, mentre sta preparando un barbecue in giardino, viene colta dalla pioggia.
Poi scorrono alcune immagini di scorci e attrazioni della Riviera. Pubblicità analoghe verranno promosse anche in Austria e in Svizzera, oltre che all'aeroporto di Dusseldorf.
"Dopo anni di recessione - commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - stiamo incrociando la ripresa. In Emilia-Romagna c'è molto da guardare e da vivere. Per la promozione giochiamo con il brand Romagna, non costa Adriatica, perché la sfida è far conoscere mare e montagna, terme e castelli, città d'arte e antichi borghi. Chi ha tante eccellenze in una sola regione? Anche col cibo possiamo giocare una sfida straordinaria, con i nostri 43 prodotti a marchio Dop e Igp".
"Ci vogliamo riavvicinare a quei mercati - aggiunge l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini -. La Romagna deve tornare una destinazione, per il mercato tedesco, come lo è stata negli anni Ottanta. Ancora il 40% dei potenziali turisti tedeschi non ha deciso dove andare in vacanza e questo è il momento buono per promuovere". Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sottolinea che con questa promozione "stiamo reagendo al crollo del mercato russo", mentre il presidente dell'Unione Prodotto di costa, Enzo Ceccarelli, precisa che "la festa di Pentecoste sarà un appuntamento che ci accompagnerà per i prossimi anni".
Sono le principali azioni che verranno messe in campo a partire dal 5 marzo. L'obiettivo è tornare ai livelli degli anni '80, quando i turisti teutonici sulla Riviera Romagnola sfioravano i 5 milioni. Nella campagna promozionale, Apt Servizi Emilia Romagna con Unione Prodotto di costa e Comuni della riviera hanno investito un milione di euro.
Oltre agli spot, per dare il benvenuto ai turisti tedeschi, domenica 22 maggio verrà organizzata la festa di Pentecoste che come sottotitolo avrà "Mein Romagna" ("La mia Romagna"): lungo la costa (da Cattolica a Comacchio) verrà allestita una sorta di Expo all'aperto, nel quale verranno allestiti stand gastronomici da tutti i paesi europei. Lo spot di 30 secondi che in questi giorni andrà in onda sui principali canali privati tedeschi per pubblicizzare il brand Romagna è stato realizzato in co-branding con il più importante sito meteo tedesco, Wetter.com. Le immagini mostrano una famiglia tedesca che, mentre sta preparando un barbecue in giardino, viene colta dalla pioggia.
Poi scorrono alcune immagini di scorci e attrazioni della Riviera. Pubblicità analoghe verranno promosse anche in Austria e in Svizzera, oltre che all'aeroporto di Dusseldorf.
"Dopo anni di recessione - commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - stiamo incrociando la ripresa. In Emilia-Romagna c'è molto da guardare e da vivere. Per la promozione giochiamo con il brand Romagna, non costa Adriatica, perché la sfida è far conoscere mare e montagna, terme e castelli, città d'arte e antichi borghi. Chi ha tante eccellenze in una sola regione? Anche col cibo possiamo giocare una sfida straordinaria, con i nostri 43 prodotti a marchio Dop e Igp".
"Ci vogliamo riavvicinare a quei mercati - aggiunge l'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini -. La Romagna deve tornare una destinazione, per il mercato tedesco, come lo è stata negli anni Ottanta. Ancora il 40% dei potenziali turisti tedeschi non ha deciso dove andare in vacanza e questo è il momento buono per promuovere". Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sottolinea che con questa promozione "stiamo reagendo al crollo del mercato russo", mentre il presidente dell'Unione Prodotto di costa, Enzo Ceccarelli, precisa che "la festa di Pentecoste sarà un appuntamento che ci accompagnerà per i prossimi anni".
Al Salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle, in corso a Modena fino a lunedì, la regione lancia la sua offerta per la stagione sciistica 2010-2011. La novità maggiore è uno skipass unico per 15 stazioni e i testimonial d'eccezione sono Alberto Tomba e Giuliano Razzoli
MODENA, 30 OTT. 2010 - Il pensiero degli organizzatori di Skipass, in corso a Modena fino al 1° novembre, sarà di certo volato al plurimedagliato Alberto Tomba e a Giuliano Razzoli, campione olimpico in carica di slalom, quando hanno coniato lo slogan del salone 2010: "Neve imbattibile a prezzi imbattibili". I due assi dello sci sono infatti i testimonial dell'appuntamento annuale con il turismo, gli sport invernali e il freestyle . E nessuno meglio di loro, che in Emilia-Romagna sono nati e hanno cominciato ad allenarsi, avrebbe potuto esaltare le qualità dei comprensori sciistici regionali.
Secondo uno studio, emiliano-romagnoli e toscani rappresentano quasi il 70% degli ospiti presenti nell'arco della stagione sulle piste della regione, mentre gli stranieri arrivano all'8,7% (4,4% su tutto l'arco appenninico), un dato inferiore a quello nazionale (34,8%). E le aspettative per la nuova stagione 2010-11 sono quelle di un aumento per quanto riguarda le presenze nei weekend, ma di una contrazione della settimane bianche. Le 15 stazioni invernali dell'Emilia-Romagna hanno dunque deciso di unirsi per battere la concorrenza e cercare di smentire quest'ultima previsione. Scegliendo proprio l'appuntamento modenese per presentare una serie di iniziative, tra cui la possibilità di utilizzare un unico skipass in ambito regionale.
Cimone, Corno alle Scale (con la nuova gestione degli impianti) e Cerreto Laghi (28 km di piste, cinque impianti) rappresentano ancora le località regine dell'Emilia-Romagna, pronte a diversificare la propria offerta, non più solo legata alla discesa ma anche ad altre discipline, snowboard su tutti, richieste dal pubblico di oggi. Piccole, ma organizzate, anche le altre stazioni specializzate in sport invernali che si snodano da Piacenza alla Romagna. In ordine geografico sono: Passo Penice fra i comuni di Bobbio e Monsonico (Piacenza), Schia e Prato Spilla sull'Appennino parmense, Alpe di Cusna (Febbio) e Ventasso nella provincia di Reggio, Fiumalbo, Piane di Mocogno, Sant'Anna Pelago, Frassinoro e Piandelagotti nel Modenese e infine le stazioni dell'Appennino Romagnolo, Campigna e le Balze Monte Fumaiolo.
Pacchetti con offerte vantaggiose sia per quanto riguarda gli alberghi che gli skipass, fanno parte delle iniziative che la regione vuole promuovere per dare ulteriore linfa all'Appennino e "per creare - come è stato detto nella conferenza stampa di oggi - una barriera virtuale per chi proviene dal centro sud". Le 15 stazioni invernali dell'Emilia-Romagna propongono 300 km di piste battute (di cui 50 solo al Cimone con 23 impianti di risalita), 3.000 km a disposizione degli appassionati del fondo, 14 snowpark e due palazzi del ghiaccio. Uno stand di 400 mq presente a Skipass permetterà in questi giorni alla Regione Emilia-Romagna di presentare tutto il ventaglio di offerte agli appassionati di sport invernali. Ovviamente con assaggi degli inevitabili salumi e tigelle.
viaemilianet
Secondo uno studio, emiliano-romagnoli e toscani rappresentano quasi il 70% degli ospiti presenti nell'arco della stagione sulle piste della regione, mentre gli stranieri arrivano all'8,7% (4,4% su tutto l'arco appenninico), un dato inferiore a quello nazionale (34,8%). E le aspettative per la nuova stagione 2010-11 sono quelle di un aumento per quanto riguarda le presenze nei weekend, ma di una contrazione della settimane bianche. Le 15 stazioni invernali dell'Emilia-Romagna hanno dunque deciso di unirsi per battere la concorrenza e cercare di smentire quest'ultima previsione. Scegliendo proprio l'appuntamento modenese per presentare una serie di iniziative, tra cui la possibilità di utilizzare un unico skipass in ambito regionale.
Cimone, Corno alle Scale (con la nuova gestione degli impianti) e Cerreto Laghi (28 km di piste, cinque impianti) rappresentano ancora le località regine dell'Emilia-Romagna, pronte a diversificare la propria offerta, non più solo legata alla discesa ma anche ad altre discipline, snowboard su tutti, richieste dal pubblico di oggi. Piccole, ma organizzate, anche le altre stazioni specializzate in sport invernali che si snodano da Piacenza alla Romagna. In ordine geografico sono: Passo Penice fra i comuni di Bobbio e Monsonico (Piacenza), Schia e Prato Spilla sull'Appennino parmense, Alpe di Cusna (Febbio) e Ventasso nella provincia di Reggio, Fiumalbo, Piane di Mocogno, Sant'Anna Pelago, Frassinoro e Piandelagotti nel Modenese e infine le stazioni dell'Appennino Romagnolo, Campigna e le Balze Monte Fumaiolo.
Pacchetti con offerte vantaggiose sia per quanto riguarda gli alberghi che gli skipass, fanno parte delle iniziative che la regione vuole promuovere per dare ulteriore linfa all'Appennino e "per creare - come è stato detto nella conferenza stampa di oggi - una barriera virtuale per chi proviene dal centro sud". Le 15 stazioni invernali dell'Emilia-Romagna propongono 300 km di piste battute (di cui 50 solo al Cimone con 23 impianti di risalita), 3.000 km a disposizione degli appassionati del fondo, 14 snowpark e due palazzi del ghiaccio. Uno stand di 400 mq presente a Skipass permetterà in questi giorni alla Regione Emilia-Romagna di presentare tutto il ventaglio di offerte agli appassionati di sport invernali. Ovviamente con assaggi degli inevitabili salumi e tigelle.
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