Visualizzazione post con etichetta Olanda. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Olanda. Mostra tutti i post

Egitto, scoperta una tomba risalente a 3.200 anni fa


 Gli archeologi del Museo Egizio di Torino, del Ministero delle Antichità Egiziane e del Museo delle Antichità di Leiden (Olanda) hanno scoperto in Egitto una tomba risalente a 3.200 anni fa.

La scoperta è stata fatta a Saqqara, necropoli a 30 chilometri a sud de Il Cairo. Il nome "Saqqara" deriverebbe dal nome del vicino odierno villaggio arabo. Il team di ricerca è stato coordinato da Christian Greco, direttore del Museo Egizio e da Lara Weiss, curatrice della Collezione Egiziana e Nubiana del Museo di Leiden.

msn.com

Ad Amsterdam per i 50 anni del Van Gogh Museum. Grandi mostre e una festa aperta a tutti per le celebrazioni


AMSTERDAM - Compie 50 anni il celebre museo Van Gogh di Amsterdam e lo fa con esposizioni tematiche, incontri, laboratori e una festa aperta a tutti il prossimo 2 giugno.

Tra le mostre celebrative spiccano "Van Gogh in Auvers", dedicata agli ultimi mesi della vita di Vincent, trascorsi ad Auvers-sur-Oise, villaggio a nord di Parigi. Durante quel periodo Van Gogh fu molto prolifico e realizzò alcuni dei suoi capolavori più famosi come il "Campo di grano con corvi" (1890).

Con numerosi prestiti da musei e collezioni private, l'esposizione - visitabile dal 13 maggio al 3 settembre - presenterà circa 50 dei 74 dipinti che l'artista completò nei 70 giorni prima del suicidio.Dopo il Van Gogh Museum la mostra sarà allestita al Musée d'Orsay di Parigi dal 3 ottobre. Un'altra grande mostra è "Van Gogh on the Seine" che dal 13 ottobre al 14 gennaio 2024 si concentra sulla pittura paesaggistica sperimentata da Vincent e dai suoi contemporanei - Paul Signac, Georges Seurat, Émile Bernard e Charles Angrand - lungo la Senna, appena fuori Parigi. Progettato dagli architetti Gerrit Rietveld e Kisho Kurokawa, il Van Gogh è tra i musei più visitati nel mondo e ospita la più ricca collezione del grande artista postimpressionista, con circa 200 dipinti, 500 disegni, 30 stampe e più di 800 lettere di proprietà della Vincent Van Gogh Foundation.

Dopo la morte prematura di Vincent nel 1890, tutte le sue opere passarono in eredità al fratello Theo che, però, morì appena sei mesi dopo, lasciandole alla moglie, Johanna van Gogh-Bonger. La vedova mantenne una sua collezione privata, che fu ereditata da figlio Vincent Willem Van Gogh nel 1925 e, alla fine, prestata allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dove fu esposta per tanti anni. Nel 1962 fu trasferita alla Vincent Van Gogh Foundation e nel 1963 il governo olandese commissionò la progettazione di un museo che ospitasse l'intera collezione dell'artista. L'inaugurazione della sede museale interamente dedicata a Van Gogh avvenne il 2 giugno 1973. Poi nel 1998 il museo venne sottoposto a un importante restauro, guidato dall'architetto olandese Martien van Goor, con l'aggiunta di un'ulteriore ala espositiva, firmata dall'architetto giapponese Kisho Kurokawa. Ogni anno il Van Gogh Museum accoglie circa 2 milioni di visitatori, ma per il compleanno si prevedono molte più entrate, anche grazie alle tante iniziative organizzate durante tutto l'anno: eventi, concerti, visite guidate e tante attività per i bambini.
ansa.it
(Post nel Blog a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci) - turismoculturale@yahaoo.it 

Nasce 'The passenger' di Iperborea Primo volume dedicato a Islanda esce 14 giugno




 E' nato 'The Passenger', un nuovo progetto di Iperborea 'Per esploratori del mondo', dedicato a reportage letterari e saggi narrativi che raccontano la vita contemporanea di un paese e dei suoi abitanti. Tante storie e diverse voci per scoprire, capire, approfondire, lasciarsi ispirare. Il primo titolo, in uscita il 14 giugno, sarà dedicato all'Islanda.
    A fare da contorno, una serie di rubriche, box esplicativi, cartine, infografiche, illustrazioni originali, e "consigli d'autore". Ogni numero ospiterà un progetto fotografico originale, a cura di un fotografo internazionale inviato nel paese a documentare le storie più significative.
    In 'The Passenger - Islanda' (pp 176, euro 18,90), figurano tra gli altri lo scrittore, drammaturgo e pittore Hallgrímur Helgason sbalordito da questi strani alieni vestiti da trekking che hanno invaso la sua città; il premio Nobel Halldór Laxness allarmato, già nel 1970, dalla devastazione delle più remote valli del paese per lo sfruttamento delle risorse naturali. E poi; Jón Kalman Stefánsson con i suoi consigli su cosa leggere, guardare e ascoltare; Silvia Cosimini sul pericolo di estinzione di una lingua millenaria; il critico e musicista Atli Bollason su come i suoi colleghi abbiano cavalcato la moda del "borealismo".
    Come spiega una nota della Iperborea, 'The passenger' nasce dalla curiosità e dalla voglia di sapere cosa sogna, in cosa crede, cosa teme un islandese? Come vive? Ha davvero bisogno di un'app per non finire a letto con un parente? Domande che sono state rivolte a scrittori, giornalisti e intellettuali islandesi. Il risultato sono una raccolta di scritti, corredati da rubriche di approfondimento e fotografie originali.
    I prossimi volumi in uscita saranno dedicati all'Olanda, il Giappone, la Norvegia.

ANSA

Sport e Turismo

Il Giro d'Italia quest'anno parte dall'Olanda. Nonostante la rarità di una partenza dall’estero i Paesi Bassi hanno già ospitato 2 volte le maglie rosa. Nel 2002 la partenza fu infatti da Groningen mentre nel 2010 i ciclisti italiani iniziarono la gara da Amsterdam. Il 2016 sarà quindi la terza volta che il Giro d’Italia partirà dall’Olanda. Tra le importanti gare ospitate ultimamente in Olanda da non dimenticare la partenza del Tour de France dalla cittadina olandese di Utrecht lo scorso 4 luglio.
La competizione che durerà tutto il mese di maggio rimarrà in Olanda per 3 giorni (6-8 maggio) per poi spostarsi direttamente nel sud d’Italia dopo un giorno di riposo.
La gara si svolgerà tutta nella provincia del Gelderland e si svilupperà su 3 differenti tappe. Venerdì 6 maggio, giorno dedicato alla partenza del Giro avverrà nella città di Apeldoorn. Questa prima tappa (una cronometro individuale) avrà una lunghezza totale di 8,1km percorrendo la cittadina olandese di Apeldoorn. La seconda tappa di sabato 7 maggio prevede un percorso di 180km, con partenza dalla città di Arnhem e arrivo nella città di Nijmengen. Domenica 8 le maglie rosa finiranno il giro olandese partendo da Nijmengen per raggiungere dopo 190km la città di Arnhem.

- See more at: http://www.guidaviaggi.it/notizie/176567/#sthash.iuc3Uvzz.dpuf

Amsterdam. Un inverno da gourmet. Un itinerario inusuale attraverso la città olandese, un piccolo eden per gli amanti del buon gusto e della lentezza

C'è chi ci va per gli intramontabili coffeshop, chi invece per la zona a luci rosse, Amsterdam è da sempre la capitale della trasgressione e il suo centro, per intenderci il dedalo di strette stradine e canali a sud della stazione centrale, seppur indelebilmente rovinato dal turismo di massa, rimane la meta ideale di gruppi di giovani, e meno giovani, in cerca di divertimento.  

Ma Amsterdam non è solo questo. Appena fuori dal centro turistico, appena superato il Singel, Amsterdam diventa meno frenetica, le luci si abbassano, le vampate di cannabis si disperdono nella tranquillità dei canali, gli stessi coffeshop diventano luoghi più rilassati, frequentati per lo più da olandesi, e ai negozi di paccottiglia varia si sostituiscono gallerie d'arte, negozi di vinili e cd,  gastronomie ed enoteche. 

Ed è proprio l'aspetto enogastronomico a rendere Amsterdam, al momento, una delle mete più interessanti per i gourmet di tutto il mondo. Nonostante l'Olanda non sia di certo un Paese con una forte tradizione culinaria, negli ultimi anni, soprattutto ad Amsterdam, si è potuto assistere ad un fiorire di ristoranti di assoluto livello e di botteghe del gusto che, dal cioccolato al formaggio, dal vino al sale, hanno contribuito a instillare nell'animo degli olandesi un forte interesse nei confronti dell'enogastronomia. Se i negozi di formaggi olandesi proliferano (uno dei migliori è senz'altro Tromp), non sono da meno le decine di cioccolaterie che propongono dolci e tavolette con fave di cacao provenienti dai quattro angoli del mondo (Urban Cacao e Chocolatl). Improvvisamente gli olandesi sembrano aver scoperto un interesse quasi viscerali nei confronti del buon cibo, ancor meglio se "organic". Un po' salutisti, un po' radical chic, si ritrovano tra i banchi del Noordermarkt, il sabato mattina nel bel quartiere Jordaan, a scegliere tra funghi "bio", pesce non di allevamento, pane fatto con farine integrali, mieli di apicoltori della regione e verdure dei contadini a km 0. Ecco così che anche i ristoranti si adeguano e sempre di più propongono una cucina di qualità, aperta all'innovazione e alla sperimentazione, con materie prime selezionate e sempre più spesso provenienti da produzioni biologiche. I due esempi più interessanti sono certamente il ristorante 
Bak , realizzato in un edifico industriale a ovest della stazione centrale, e il De Kas, fuori dal centro e impreziosito da una serra che permette di coltivare e utilizzare prodotti di produzione propria. Di assoluto livello anche ilLastage. Altro luogo da visitare per i gourmet è l'Albert Cuypmarkt, nel vivace quartiere De Pijp, dietro la fabbrica dell'Heineken e vicino al bel Sarphati Park. Qui caffetterie con chicchi solamente brasiliani si alternano a taverne spagnole dove mangiare jamon tagliato al coltello, e i pescivendoli sfamano studenti universitari, e turisti, a suon di merluzzo fritto e panini con lo sgombro.

Detto del cibo, l'anima di Amsterdam vibra anche a suon di musica e arte. Il jazz scorre nelle vene della città e sono numerosi i festival che vengono organizzati nel corso dell'anno. Alcune delle migliori jam session si possono ascoltare al North Sea Jazz Club, nel cuore del Westerpark, mentre per gli amanti del cantautorato un appuntamento fisso è quello della domenica pomeriggio, solitamente a partire dalle 16, al Concerto Koffie, il bar del più grande e noto negozio di vinili e cd della città, che vede ogni settimana musica live tra cappuccini e cioccolate calde. Fare l'elenco dei club e dei locali sarebbe un lavoro infinito, basti dire che il Paradiso è sempre vivo e vegeto e gode di ottima salute. 

L'arte, poi. Le gallerie spuntano come funghi, a Jordaan, de Pijp, Oude West e Zuid, eventi, presentazioni e appuntamenti si susseguono sparsi per tutta la città, in alcune delle più suggestive location di Amsterdam. Del Rijksmuseum e del Van Gogh Museum è inutile stare a parlare, valgono il viaggio da soli. Lo Stedelijk, dedicato all'arte contemporanea e al design, ospita mostre che richiamano un pubblico internazionale, l'ultima, fino al 4 gennaio 2015, dedicata a Marlene Dumas, mentre poco noto, al di fuori degli addetti ai lavori, è il Foam, il museo della fotografia di Amsterdam, che rappresenta un'eccellenza mondiale, con esposizioni importanti come quella dedicata a Vivian Maier e a JH Engstrom, workshop, e produzioni editoriali che sono tra le più interessanti nel panorama della fotografia contemporanea. 

Quindi, coffeshop e vetrine rosse a parte, una volta ad Amsterdam provate a superare il Singel, immergetevi nel Jordaan e nel De Pijp, perdetevi a Vondelpark e a Westerpark, scoprirete una città vibrante ma non eccessiva, elegante ma interessante e vivace. Tra cene gourmet e jam session sarà possibile iniziare ad apprezzarla da un altro punto di vista.
di Tommaso Clavarino  - repubblica.viaggi.it

Rotterdam, un anno all'insegna della creatività

(di Stefania Passarella)

Museo a cielo aperto per gli appassionati di architettura, Rotterdam ha cominciato l'anno nel segno della creatività e delle nuove tendenze con il Premio del Design entrato nel vivo al Museo Boijmans e già si prepara per accogliere in grande stile artisti, ospiti e pubblico che parteciperanno alla Biennale di Architettura in programma ad aprile (http://en.rotterdam.info).

Ancora per un mese, precisamente fino al 12 febbraio, il Museum Boijmans Van Buningen (http://boijmans.nl/en/) – che tra l'altro dal primo gennaio annovera un italiano, Francesco Stocchi, come primo curatore straniero per l'arte moderna e contemporanea – ospita i lavori di 15 creativi designer selezionati da cinque esperti (Sophie Krier, Aziz Bekkaoui, Matthijs van Dijk, Joost Grootens e il duo Ginette Blom & Jacqueline Moors) come candidati per il Design Prize. Gli artisti possono essere votati da coloro che visiteranno l'esposizione (anche tramite applicazione per smartphone) e vincere il premio del pubblico, ma il riconoscimento della giuria internazionale di esperti sarà annunciato a fine rassegna e consiste in 15 mila euro. In gara ci sono progetti molto diversi l'uno dall'altro: dai costumi luminosi disegnati per i Black Eyed Peas da Rogier van der Heide ai microrganismi visti e 'ascoltati' al microscopio di Matthes Munnik, o le lampade "Blub" di Pieke Bergmans che appaiono come 'sciolte' su scrivanie e sedie. Ci sono anche la lampadina MyAmbiance LED bulb di Philips, in grado di 'durare' un quarto di secolo, e le installazioni di Rietveld Landscape, esposte anche alla Biennale di Venezia nel 2010.

Nel complesso del Boijmans, che ospita permanentemente opere d'arte dal Medioevo ai giorni nostri fra cui capolavori di Rembrandt, Rubens e Dalì, si può visitare fino a fine febbraio anche una mostra temporanea dedicata alle "Nuove energie nel design e nell'arte" che presenta le risposte di alcuni artisti sull'utilizzo dell'energia, o sulle nuove forme che si possono immaginare. Uno di questi è Mike Thompson, che ha presentato due progetti: Latro, una fonte di illuminazione che sfrutta tecniche di nano-energie sviluppata a partire da una ricerca condotta dalle università di Stanford e di Yansei, e la lampadina che funziona 'a sangue', usa e getta (nel video è la compagna di Thompson che si è prestata per la dimostrazione). "Sono progetti – spiega Thompson all'ANSA – emblematici di come possa cambiare il rapporto fra l'uomo e il consumo di energia e di come si possa tentare di creare energia dalla biologia".

Chi non può concedersi un fine settimana toccata e fuga a Rotterdam per il Premio del Design – e a fine gennaio per il Film Festival Internazionale – ma è intenzionato a fare il pieno di creatività può segnare sul calendario le date della quinta Biennale di Architettura, o Iabr 2012 (www.iabr.nl/EN/), che sarà ufficialmente aperta il 19 aprile 2012 con l'inaugurazione di una mostra speciale al NAI, l'Istituto olandese di architettura. Il titolo di questa edizione è evocativo: "Making City", perché – spiegano Alexander Haan per Rotterdam Festivals e Rinskie Brand, dell'ufficio di comunicazione che si occupa della Biennale – se è vero che "senza le città non c'è futuro", è altrettanto vero che "nelle città moderne i problemi non mancano" e dunque i centri urbani "non possono sopravvivere se non con progetti di design e architettura all'avanguardia" in grado di rispondere alle sfide di oggi. Oltre ai dibattiti sui buoni esempi sparsi per il mondo di recupero urbano (come la High Line di New York) e su quelli negativi da non imitare, il programma della rassegna, anticipato solo in parte, prevede la presentazione di 35 progetti riguardanti oltre 25 città di tutto il mondo.

I luoghi test su cui si concentrerà l'edizione sono tre: Istanbul, San Paolo e Rotterdam. Nella città olandese, che ospita la manifestazione, è protagonista "I make Rotterdam", progetto sperimentale che consiste in un ponte pedonale, nell'area centrale di Hofplein, ideato dallo studio ZUS come progetto di crowdfunding, che è in fase di realizzazione e viene in pratica comprato pezzo per pezzo dagli stessi cittadini. L'opera sarà completata in tempo per la Biennale. E poi c'è la prima edizione di ZigZagCity, l'itinerario "alternativo" in centro che invita a percorrere vie 'nascoste' valorizzate ad hoc da architetti e artisti visivi con 'tappe' segnate da installazioni d'arte, spettacoli, concerti.

Fra i luoghi di tendenza da scoprire, evocativo del concetto di avanguardia urbana che la città propone, c'è il Worm, che nel 2011 si è spostato nei locali dell'ex Nederlands Fotomuseum (
Boomgaardsstraat, 71). Il centro, gestito dall'omonima fondazione no profit – impressionante l'età media, bassa, di chi ci lavora – fa della filosofia dell'open source e dell'eco-sostenibilità il suo mantra, ed è a completa disposizione di giovani creativi in tutti i campi dell'arte. Completamente ristrutturato interamente con materiali riciclati e riutilizzati (dalle poltrone della sala cinema che sono i sedili di aerei dismessi ai pavimenti della sala bar-caffè che sono le vecchie scrivanie di una banca smantellata) lo spazio è un laboratorio ricreativo di musica, cinema, informatica, media in generale. Propone concerti dal vivo, film, promuove etichette musicali indipendenti, ha la sua stazione radio. Vale una visita anche per chi non è amante del genere.