(di Stefania Passarella)
Museo a cielo aperto per gli appassionati di architettura, Rotterdam ha cominciato l'anno nel segno della creatività e delle nuove tendenze con il Premio del Design entrato nel vivo al Museo Boijmans e già si prepara per accogliere in grande stile artisti, ospiti e pubblico che parteciperanno alla Biennale di Architettura in programma ad aprile (http://en.rotterdam.info).
Ancora per un mese, precisamente fino al 12 febbraio, il Museum Boijmans Van Buningen (http://boijmans.nl/en/) – che tra l'altro dal primo gennaio annovera un italiano, Francesco Stocchi, come primo curatore straniero per l'arte moderna e contemporanea – ospita i lavori di 15 creativi designer selezionati da cinque esperti (Sophie Krier, Aziz Bekkaoui, Matthijs van Dijk, Joost Grootens e il duo Ginette Blom & Jacqueline Moors) come candidati per il Design Prize. Gli artisti possono essere votati da coloro che visiteranno l'esposizione (anche tramite applicazione per smartphone) e vincere il premio del pubblico, ma il riconoscimento della giuria internazionale di esperti sarà annunciato a fine rassegna e consiste in 15 mila euro. In gara ci sono progetti molto diversi l'uno dall'altro: dai costumi luminosi disegnati per i Black Eyed Peas da Rogier van der Heide ai microrganismi visti e 'ascoltati' al microscopio di Matthes Munnik, o le lampade "Blub" di Pieke Bergmans che appaiono come 'sciolte' su scrivanie e sedie. Ci sono anche la lampadina MyAmbiance LED bulb di Philips, in grado di 'durare' un quarto di secolo, e le installazioni di Rietveld Landscape, esposte anche alla Biennale di Venezia nel 2010.
Nel complesso del Boijmans, che ospita permanentemente opere d'arte dal Medioevo ai giorni nostri fra cui capolavori di Rembrandt, Rubens e Dalì, si può visitare fino a fine febbraio anche una mostra temporanea dedicata alle "Nuove energie nel design e nell'arte" che presenta le risposte di alcuni artisti sull'utilizzo dell'energia, o sulle nuove forme che si possono immaginare. Uno di questi è Mike Thompson, che ha presentato due progetti: Latro, una fonte di illuminazione che sfrutta tecniche di nano-energie sviluppata a partire da una ricerca condotta dalle università di Stanford e di Yansei, e la lampadina che funziona 'a sangue', usa e getta (nel video è la compagna di Thompson che si è prestata per la dimostrazione). "Sono progetti – spiega Thompson all'ANSA – emblematici di come possa cambiare il rapporto fra l'uomo e il consumo di energia e di come si possa tentare di creare energia dalla biologia".
Chi non può concedersi un fine settimana toccata e fuga a Rotterdam per il Premio del Design – e a fine gennaio per il Film Festival Internazionale – ma è intenzionato a fare il pieno di creatività può segnare sul calendario le date della quinta Biennale di Architettura, o Iabr 2012 (www.iabr.nl/EN/), che sarà ufficialmente aperta il 19 aprile 2012 con l'inaugurazione di una mostra speciale al NAI, l'Istituto olandese di architettura. Il titolo di questa edizione è evocativo: "Making City", perché – spiegano Alexander Haan per Rotterdam Festivals e Rinskie Brand, dell'ufficio di comunicazione che si occupa della Biennale – se è vero che "senza le città non c'è futuro", è altrettanto vero che "nelle città moderne i problemi non mancano" e dunque i centri urbani "non possono sopravvivere se non con progetti di design e architettura all'avanguardia" in grado di rispondere alle sfide di oggi. Oltre ai dibattiti sui buoni esempi sparsi per il mondo di recupero urbano (come la High Line di New York) e su quelli negativi da non imitare, il programma della rassegna, anticipato solo in parte, prevede la presentazione di 35 progetti riguardanti oltre 25 città di tutto il mondo.
I luoghi test su cui si concentrerà l'edizione sono tre: Istanbul, San Paolo e Rotterdam. Nella città olandese, che ospita la manifestazione, è protagonista "I make Rotterdam", progetto sperimentale che consiste in un ponte pedonale, nell'area centrale di Hofplein, ideato dallo studio ZUS come progetto di crowdfunding, che è in fase di realizzazione e viene in pratica comprato pezzo per pezzo dagli stessi cittadini. L'opera sarà completata in tempo per la Biennale. E poi c'è la prima edizione di ZigZagCity, l'itinerario "alternativo" in centro che invita a percorrere vie 'nascoste' valorizzate ad hoc da architetti e artisti visivi con 'tappe' segnate da installazioni d'arte, spettacoli, concerti.
Fra i luoghi di tendenza da scoprire, evocativo del concetto di avanguardia urbana che la città propone, c'è il Worm, che nel 2011 si è spostato nei locali dell'ex Nederlands Fotomuseum (Boomgaardsstraat, 71). Il centro, gestito dall'omonima fondazione no profit – impressionante l'età media, bassa, di chi ci lavora – fa della filosofia dell'open source e dell'eco-sostenibilità il suo mantra, ed è a completa disposizione di giovani creativi in tutti i campi dell'arte. Completamente ristrutturato interamente con materiali riciclati e riutilizzati (dalle poltrone della sala cinema che sono i sedili di aerei dismessi ai pavimenti della sala bar-caffè che sono le vecchie scrivanie di una banca smantellata) lo spazio è un laboratorio ricreativo di musica, cinema, informatica, media in generale. Propone concerti dal vivo, film, promuove etichette musicali indipendenti, ha la sua stazione radio. Vale una visita anche per chi non è amante del genere.
Museo a cielo aperto per gli appassionati di architettura, Rotterdam ha cominciato l'anno nel segno della creatività e delle nuove tendenze con il Premio del Design entrato nel vivo al Museo Boijmans e già si prepara per accogliere in grande stile artisti, ospiti e pubblico che parteciperanno alla Biennale di Architettura in programma ad aprile (http://en.rotterdam.info).
Ancora per un mese, precisamente fino al 12 febbraio, il Museum Boijmans Van Buningen (http://boijmans.nl/en/) – che tra l'altro dal primo gennaio annovera un italiano, Francesco Stocchi, come primo curatore straniero per l'arte moderna e contemporanea – ospita i lavori di 15 creativi designer selezionati da cinque esperti (Sophie Krier, Aziz Bekkaoui, Matthijs van Dijk, Joost Grootens e il duo Ginette Blom & Jacqueline Moors) come candidati per il Design Prize. Gli artisti possono essere votati da coloro che visiteranno l'esposizione (anche tramite applicazione per smartphone) e vincere il premio del pubblico, ma il riconoscimento della giuria internazionale di esperti sarà annunciato a fine rassegna e consiste in 15 mila euro. In gara ci sono progetti molto diversi l'uno dall'altro: dai costumi luminosi disegnati per i Black Eyed Peas da Rogier van der Heide ai microrganismi visti e 'ascoltati' al microscopio di Matthes Munnik, o le lampade "Blub" di Pieke Bergmans che appaiono come 'sciolte' su scrivanie e sedie. Ci sono anche la lampadina MyAmbiance LED bulb di Philips, in grado di 'durare' un quarto di secolo, e le installazioni di Rietveld Landscape, esposte anche alla Biennale di Venezia nel 2010.
Nel complesso del Boijmans, che ospita permanentemente opere d'arte dal Medioevo ai giorni nostri fra cui capolavori di Rembrandt, Rubens e Dalì, si può visitare fino a fine febbraio anche una mostra temporanea dedicata alle "Nuove energie nel design e nell'arte" che presenta le risposte di alcuni artisti sull'utilizzo dell'energia, o sulle nuove forme che si possono immaginare. Uno di questi è Mike Thompson, che ha presentato due progetti: Latro, una fonte di illuminazione che sfrutta tecniche di nano-energie sviluppata a partire da una ricerca condotta dalle università di Stanford e di Yansei, e la lampadina che funziona 'a sangue', usa e getta (nel video è la compagna di Thompson che si è prestata per la dimostrazione). "Sono progetti – spiega Thompson all'ANSA – emblematici di come possa cambiare il rapporto fra l'uomo e il consumo di energia e di come si possa tentare di creare energia dalla biologia".
Chi non può concedersi un fine settimana toccata e fuga a Rotterdam per il Premio del Design – e a fine gennaio per il Film Festival Internazionale – ma è intenzionato a fare il pieno di creatività può segnare sul calendario le date della quinta Biennale di Architettura, o Iabr 2012 (www.iabr.nl/EN/), che sarà ufficialmente aperta il 19 aprile 2012 con l'inaugurazione di una mostra speciale al NAI, l'Istituto olandese di architettura. Il titolo di questa edizione è evocativo: "Making City", perché – spiegano Alexander Haan per Rotterdam Festivals e Rinskie Brand, dell'ufficio di comunicazione che si occupa della Biennale – se è vero che "senza le città non c'è futuro", è altrettanto vero che "nelle città moderne i problemi non mancano" e dunque i centri urbani "non possono sopravvivere se non con progetti di design e architettura all'avanguardia" in grado di rispondere alle sfide di oggi. Oltre ai dibattiti sui buoni esempi sparsi per il mondo di recupero urbano (come la High Line di New York) e su quelli negativi da non imitare, il programma della rassegna, anticipato solo in parte, prevede la presentazione di 35 progetti riguardanti oltre 25 città di tutto il mondo.
I luoghi test su cui si concentrerà l'edizione sono tre: Istanbul, San Paolo e Rotterdam. Nella città olandese, che ospita la manifestazione, è protagonista "I make Rotterdam", progetto sperimentale che consiste in un ponte pedonale, nell'area centrale di Hofplein, ideato dallo studio ZUS come progetto di crowdfunding, che è in fase di realizzazione e viene in pratica comprato pezzo per pezzo dagli stessi cittadini. L'opera sarà completata in tempo per la Biennale. E poi c'è la prima edizione di ZigZagCity, l'itinerario "alternativo" in centro che invita a percorrere vie 'nascoste' valorizzate ad hoc da architetti e artisti visivi con 'tappe' segnate da installazioni d'arte, spettacoli, concerti.
Fra i luoghi di tendenza da scoprire, evocativo del concetto di avanguardia urbana che la città propone, c'è il Worm, che nel 2011 si è spostato nei locali dell'ex Nederlands Fotomuseum (Boomgaardsstraat, 71). Il centro, gestito dall'omonima fondazione no profit – impressionante l'età media, bassa, di chi ci lavora – fa della filosofia dell'open source e dell'eco-sostenibilità il suo mantra, ed è a completa disposizione di giovani creativi in tutti i campi dell'arte. Completamente ristrutturato interamente con materiali riciclati e riutilizzati (dalle poltrone della sala cinema che sono i sedili di aerei dismessi ai pavimenti della sala bar-caffè che sono le vecchie scrivanie di una banca smantellata) lo spazio è un laboratorio ricreativo di musica, cinema, informatica, media in generale. Propone concerti dal vivo, film, promuove etichette musicali indipendenti, ha la sua stazione radio. Vale una visita anche per chi non è amante del genere.