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Sono i più giovani a preferire questa formula. Nuovi modi di viaggiare: è boom del camper sharing

Viaggiare su e giù per lo stivale o andare in Spagna o in Portogallo. Sono sempre più gli Italiani e i giovani a decidere di partire per un viaggio in camper: è quello che emerge dai dati sull’andamento delle prenotazioni di Yescapa piattaforma leader europea di camper sharing con 10 anni di storia. I dati si riferiscono nel periodo compreso tra gennaio e dicembre 2021 su 40.000 utenti locali attivi (il doppio rispetto all’anno precedente).

A quasi quattro anni dal lancio in Italia di Yescapa, si sta delineando sempre meglio l’identikit del viaggiatore Italiano che decide di partire all’avventura in camper. In particolare, si è gradualmente registrato un abbassamento dell’età media per quanto riguarda sia i viaggiatori sia i proprietari: rispettivamente di 37 e 44 anni, tra le più basse in Europa. Un segno di inversione di tendenza che fa ben sperare e che dimostra l’interesse anche delle fasce più giovani per questa tipologia di viaggio. Il 46% dei viaggiatori del 2021 ha prenotato un camper per un on the road di coppia; a seguire, il 30% dei camperisti ha optato per una vacanza family friendly su quattro ruote, mentre il 20% è partito in gruppo con gli amici.

I dati raccolti evidenziano anche le mete più scelte nel 2021 per un viaggio in camper: il 52% degli italiani camperisti ha viaggiato all’estero, prenotando un veicolo oltre frontiera, prediligendo i territori oltralpe rispetto al Belpaese. L’Italia si difende comunque bene con il 48% delle prenotazioni. Tra le destinazioni di partenza più gettonate dagli italiani spiccano Milano e Roma, scelte come tappa da cui cominciare il su e giù per lo Stivale. A queste si aggiungono ben due basi sarde, Alghero e Olbia. Le posizioni centrali confermano invece il forte interesse per l’estero degli Italiani: in ordine, Gran Canaria, Fuerteventura, Lisbona e Lanzarote. Non stupisce come ben 3 delle 8 destinazioni più scelte siano state isole delle Canarie, tra le poche destinazioni aperte al turismo estero in mesi di chiusure dovute al Covid, e per questo diventate meta d’elezione degli Italiani nel 2021.

Sul fronte delle prenotazioni, la scorsa stagione ha evidenziato un vero e proprio boom del camper sharing, rispetto a un 2020 segnato dalla diffusione della pandemia e da ripetuti lockdown locali e globali. Con oltre 15.000 richieste, lo scorso anno Yescapa Italia ha inoltre toccato il record di prenotazioni, registrando una crescita del +160% del numero di prenotazioni confermate sul sito. In particolare, nell’ultimo trimestre 2021 ha raggiunto un picco straordinario, con un +800% delle prenotazioni di veicoli. Tra questi, i più richiesti sono stati i van (31%), seguiti dai camper mansardati (23%) e dai furgoni camperizzati (19%).

Yescapa camper sharingConsiderando tutti i mercati, le oltre 55.000 prenotazioni del 2021 hanno creato un volume d’affari di quasi 40 milioni di euro. L’impatto economico è stato positivo anche per i proprietari italiani che hanno messo il proprio veicolo a disposizione sulla piattaforma: il loro guadagno totale percepito nel 2021 si attesta a 1,7 milioni di euro. “Il camper sharing di Yescapa si conferma una formula vincente per rilanciare il settore dei veicoli ricreazionali e di autofinanziamento del nuovo”, spiega Dario Femiani, Country Manager. “Sono infatti sempre più i proprietari di camper interessati a condividere il proprio mezzo sulla nostra piattaforma nei periodi di inutilizzo, mettendolo a disposizione di terzi sporadicamente e quindi senza improvvisarsi noleggiatori di professione”. Sono sufficienti 6 settimane di condivisione del proprio veicolo per ammortizzare totalmente il costo annuale relativo al suo mantenimento (bollo, assicurazione, revisione e manutenzione): il compenso medio di un proprietario attraverso la piattaforma di camper sharing è di circa 575€ a settimana (poco più di 80€ al giorno), mentre quelli annui si aggirano intorno ai 4.000€.

Rai News

(Segnalazione Web a  cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale)




Indagine di Booking: Matera è la città più accogliente del mondo

 

Sarà perché gli stranieri hanno avuto due anni per conoscerla a fondo durante il periodo che l’ha incoronata Capitale della Cultura. Fatto sta che Matera ora è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022 secondo la decima edizione dei Traveller Review Awards stilata da Booking.com. Un risultato emerso attingendo a oltre 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali. Sul podio anche Bled in Slovenia e la città di Taitung a Taiwan.
«Comprendendo tanto celebri meraviglie architettoniche quanto bellezze naturali incontaminate, le destinazioni più accoglienti nel 2022 - scrive Booking.com - offrono esperienze di viaggio memorabili in ogni angolo del globo. Ha fatto da sfondo a film di successo, e le sue abitazioni scavate nella roccia ne hanno fatto un sito Patrimonio Mondiale dell'Unesco: Matera, questa meraviglia dell'Italia meridionale, è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022».
Per quanto riguarda le regioni le più accoglienti del 2022 si estendono su sei continenti: in vetta ci sono la slovena Gorenjska, Taitung (Taiwan), la Tasmania (Australia). A livello locale, secondo gli italiani, sul podio ci sono Basilicata, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. 

lastampa.it

(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)

Bit cambia data appuntamento ad Aprile 2022 a Milano

 

Il turismo sta vivendo un momento di incertezze. In un contesto in cui la pandemia condiziona gli spostamenti a breve e a lungo raggio, il settore è ancora interessato dalle decisioni dei vari governi e dai comportamenti dei singoli.

In questo contesto gli operatori del turismo che vedono in Bit un momento unico e privilegiato per fare business e incontrarsi, chiedono più tempo per permettere al settore di ritrovare un equilibrio e identificare le tendenze che caratterizzeranno i prossimi mesi.

Per questo, la Borsa Internazionale del Turismo cambia data: da febbraio si sposta in primavera, dal 10 al 12 aprile 2022 mantenendo la sua formula che guarda alle mete turistiche dell’Italia e del mondo e propone, attraverso i suoi espositori, un’offerta completa per l’incoming e l’outgoing.

Da qui ad aprile l’Osservatorio di Bit sarà attivo per monitorare la situazione e identificare le soluzioni ottimali per rilanciare il settore. Da sempre in ascolto del mercato, Bit continuerà a confrontarsi con gli operatori per realizzare una manifestazione al passo con le esigenze e il contesto attuale.

Obiettivo è garantire gli alti standard offerti dalla manifestazione in un contesto ricco di opportunità, che si spera la primavera potrà offrire.

Le date di aprile sono state infatti scelte per consentire agli operatori di promuovere con forza la stagione turistica a 360°.

L’appuntamento con la Borsa Internazionale del Turismo è dunque dal 10 al 12 aprile 2022

Fonte: https://bit.fieramilano.it/

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)

L’Isola di Zvërnec e il suo Monastero, tra le meraviglie d’Albania

L’Isola di Zvërnec è, indubbiamente, uno dei posti più affascinanti del Sud dell’Albania. Situata all’interno della Laguna di Narta, a pochi chilometri da Valona, è raggiungibile anche a piedi attraverso un ponte che collega la penisola all’isola.

Di recente costruzione, l’ampio ponte sembra quasi appoggiato sull’acqua, tanto da dare l’idea di passeggiare all’interno della Laguna. Il collegamento si snoda verso un punto panoramico, dove si possono scattare delle suggestive fotografie. L’isola si trova vicino ad alcune delle spiagge più frequentate del Paese; per visitarla, non ci si impiega più di mezza giornata e per coloro che passano da Valona per vacanza o altro, diventa una tappa obbligatoria.

Grazie al divieto di caccia emanato nel 2014, l’isola si è popolata di una grande varietà di volatili. Si possono ammirare i pellicani, le anatre selvatiche e a volte il pellicano dalmata, un esemplare raro da incontrare. Non è da meno la variegata presenza di vegetali, che caratterizza l’isola.

Il protagonista indiscusso di questo incantevole posto è il magico Monastero di Zvërnec, di creazione bizantina, collocato al centro dell’isola e circondato da una ricchissima vegetazione. La costruzione ortodossa, risalente al XIII secolo, è dedicata a Santa Maria.

L’edificio si presenta in tutta la sua bellezza già all’esterno, con le pietre poste sulla facciata, che sembrano resistere imperterrite alle intemperie e con il suo tetto spiovente sostenuto da magnificenti arcate. Sulla porta d’ingresso troneggia un crocifisso, quasi a benedire chiunque vi faccia accesso. Appena entrati, si ha la sensazione di essere catapultati indietro nel tempo. L’atmosfera che regna è portentosa e avvolgente, proprio come i delicati profumi che la natura le dona. Sono numerosi gli affreschi bizantini che impreziosiscono gli interni e che resistono molto bene all’usura del tempo, essendo in perfette condizioni. I colori delle icone riprodotte sono caldi e il regnante e religioso silenzio è puro incanto.

Totalmente abbandonata durante il totalitarismo, che vietava ogni forma di pratica religiosa, sino all’imposizione dell’ateismo decretato dalla Costituzione, la costruzione viene restaurata e riaperta al pubblico con la caduta del regime e la proclamazione dell’indipendenza d’Albania. All’esterno dell’edificio vi sono i resti di un antico cimitero, le cui iscrizioni in lingua greca fanno pensare che sia stato popolato da donne, forse delle martiri religiose. L’entrata al monastero è libera, ma non è consentito scattare fotografie all’interno.

Il monastero di Zvërnec, oggi, oltre che essere una bellissima attrazione turistica, è un centro religioso molto importante per il distretto di Valona, particolarmente frequentato il 14 e il 15 agosto, in occasione della festa ortodossa dell’Assunzione.

La notte del 14 diventa magica: i pellegrini si recano sull’isola la sera e attendono il nuovo giorno, consumando cibo, cantando e ballando danze tradizionali. Durante la giornata del 15 si svolgono le funzioni religiose dedicate alla festività, che costituiscono una grande attrazione per i credenti. I turisti, invece, sono ben felici di poter assaporare i piatti locali, di potersi avvicinare alle usanze del posto e di trascorrere una festività differente. A parte i giorni di festa, l’isola è abitata esclusivamente dal guardiano del Monastero. Pertanto, se si decide di passare del tempo in loco, è necessario attrezzarsi per un picnic.

Una chicca d’Albania l’isola di Zvërnec. Non dimenticate di annotarla sul taccuino dei viaggi!

fonte: turismo.al

Turismo sostenibile: Enit e Distretto Costa d’Amalfi insieme per itinerari di viaggio a basso impatto ambientale

 


ENIT, l'Agenzia Nazionale Italiana del Turismo e il Distretto Turistico Costa d'Amalfi insieme per un turismo sostenibile. Il nuovo e ambizioso progetto che sarà lanciato ufficialmente lunedì 13 settembre da Amalfi prevede numerosi appuntamenti e iniziative a tema indirizzati a stampa e turisti tedeschi, tour operator, agenzie di viaggio, aderenti al Forum Anders Reisen, un'associazione aziendale e imprenditoriale con sede ad Amburgo specializzata in un turismo a impatto zero che comprende agenzie di viaggio di e tour operator tedeschi di piccole e medie dimensioni, specialisti con certificazione in turismo sostenibile.

Due saranno gli appuntamenti che verranno sviluppati nel periodo autunnale.

Dal 13 al 17 settembre 2021 verranno ospitati alcuni rappresentanti della stampa tedesca di settore che avranno modo di toccare con mano le esperienze legate al turismo sostenibile in Costiera Amalfitana. Un nuovo modo di viaggiare e vivere il territorio che verrà ben raccontato ed illustrato durante la conferenza stampa del 14 settembre presso gli Arsenali della Repubblica di Amalfi.

Dal 25 al 29 ottobre, invece, verranno ospitati i tour operator, membri del Forum Anders Reisen, in un workshop educativo dove avranno modo di incontrare direttamente gli operatori locali del turismo sostenibile per poi proporre le varie attività ai propri clienti. Il trend legato ai viaggi sostenibili troverà una nuova spinta dopo la pandemia.

Dopo mesi di restrizioni e limiti, per il 2021 il richiamo della natura si fa più forte. Conosciuta per la sua biodiversità, che va dalle ripide scogliere ad alture che superano i mille metri di quota, dai vasti terrazzamenti eroici che animano gli scenari della media-alta costa ai promontorio a strapiombo sul mare, la Costa d'Amalfi è un patrimonio, a tratti fragile, dove la conservazione della natura, delle tradizioni e dei siti culturali è di vitale importanza non solo per i residenti, ma anche per i viaggiatori. Il progetto ENIT e Distretto Turistico Costa d'Amalfi per un turismo sostenibilediventa quindi un'opportunità per tutta la destinazione per esaltare e proteggere i diversi ecosistemi che delineano le 14 municipalità che si estendono lungo tutto il territorio del Distretto Turistico Costa D'Amalfi, sviluppare infrastrutture senza emissioni e rafforzare l'agricoltura, la pesca, la produzione alimentare e l'artigianato locale.

«Il distretto turistico in questi anni si è posto come obiettivo prioritario l'orientamento della destinazione verso un turismo più adatto e sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale e sociale. La collaborazione con ENIT è vitale per comunicare lo sforzo che si sta facendo e porre l'attenzione su quelle esperienze e attività maggiormente in linea con quella che, oramai, è diventata anche una richiesta dei mercati» dichiara Andrea Ferraioli, presidente del Distretto Turistico Costa d'Amalfi, Rete Sviluppo Turistico Costa d'Amalfi.

Gli itinerari che verranno proposti accompagnano gli ospiti all'interno della ricchezza paesaggistica e culturale della Costiera Amalfitana attraverso escursioni, gite in bicicletta, percorsi artistici e antropologici, degustazioni e workshop gastronomici. Verranno inoltre organizzati una serie di itinerari in Costa d'Amalfi, fra cui la visita agli Arsenali di Amalfi e al Museo della Carta. Incontri con artigiani e imprenditori locali che hanno fatto del turismo sostenibile il loro marchio. Visite ai laboratori dove vengono prodotti il limoncello, i giardini di limoni dove viene coltivato il celebre Sfusato Amalfitano, gli atelier di ceramisti, cuore delle creatività delle famose maioliche della Divina.

«E' un laboratorio in fermento quello della sostenibilità e del turismo sostenibile, aperto a interazioni con più attori portatori di interessi, esperienze e competenze. L'interesse per i viaggi guidati dall'esperienza è sempre in aumento. Il 54% dei viaggiatori desidera fare volontariato durante la vacanza per mettere a disposizione delle popolazioni locali le proprie capacità professionali e vivere il tessuto connettivo sociale approfittando della vacanza. La Generazione Z, opta per acquisire esperienza di vita al di fuori della scuola da "rivendere" nel mondo del lavoro. Oltre la metà dei viaggiatori globali sarebbe disposto a impegnarsi in attività che contrastano l'impatto ambientale del loro viaggio. Anche solo prenotare consapevolmente soggiorni più ecologici e aiutare a pulire le spiagge. I viaggiatori si assumono maggiori responsabilità scegliendo di evitare i luoghi sovraffollati e dirigendosi verso destinazioni meno conosciute, piccole e grandi città, dove possono lasciare il segno in senso positivo» dichiara il presidente ENIT, Giorgio Palmucci.
ilvescovado.it

Mostra del Cinema. I pescatori di Segre difendono l'anima di Venezia

 Commuove e fa riflettere il regista Andrea Segre che domani sera alle Giornate degli Autori inaugura lo spazio "Notti Veneziane" della 78ma Mostra del Cinema (che si apre domani alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella) con un film che è un gioiellino. È Welcome Venice (dal 9 settembre al cinema distribuito da Lucky Red) e vede al centro i due eredi di una famiglia di pescatori della Giudecca, isola di Venezia dalla vocazione popolare. Da applauso i due protagonisti, Paolo Pierobon (il rude Pietro) e Andrea Pennacchi (l’ingenuo arrivista Alvise), due fratelli che incarnano le due anime di una città che ha perso le sue radici. Pietro, ancorato alla tradizione, vuol continuare a pescare "moeche", i rari granchi della laguna, Alvise invece vuol trasferirsi a Mestre per affittare la loro casa alla Giudecca ai turisti per entrare nell'élite immobiliare che governa la città. Accanto a loro, divisi tra il difendere l'anima autentica della città e della sua gente, a costo di rimetterci, e il richiamo del denaro "facile" che porta allo snaturamento di un luogo, anche gli altri familiari interpretati da un grande cast, Ottavia Piccolo, Roberto Citran e Sara Lazzaro.

Il film è nato durante la pandemia, che resta sullo fondo. «E’ un momento in cui ci si chiede se ripartire o meno col turismo – spiega Andrea Segre –. Tutto questo però ha una conseguenza sulle famiglie, sulle case, sull’abitare. Durante la pandemia è stato panico in questa città. Le famiglie si fanno delle domande su come poter vivere». Nel film si mostrano anche le conseguenze dello snaturamento dell’anima di una città, che non sempre porta vero benessere. Andrea Segre, col suo sguardo documentaristico, fa di Venezia un paradigma della situazione italiana: «E’ quello che ho tentato di fare con questa trilogia composta da Pianeta in Mare, Molecole e Welcome Venice. Raccontare un luogo che conosco con la convinzione che abbia potenze suggestive, etiche e estetiche che aiutano a raccontare le tensioni dell’oggi. In Pianeta in mare il destino di una zona industriale come quella di Marghera racconta il rapporto tra il lavoro e la globalizzazione oggi; Molecole era su Venezia e le acque, la tensione del Mose, l’acqua alta, l’innalzamento dei mari, quella è la tensione tra la fragilità e la bellezza della vita; quest’ultima parte è il rapporto tra l’abitare quella bellezza e vendere quella bellezza. E giusto tutelare quelle bellezze – conclude –, ma poi diventano dei musei e si svuotano di vita vera».
Paolo Pierobon, grande attore diviso fra teatro, cinema e tv, è alla Mostra del cinema con ben tre film, fra cui Qui rido io di Mario Martone dove interpreta Gabriele D’Annunzio e I nostri fantasmi di Alessandro Capitani dove sarà un marito violento. In Welcome Venice l’attore di Castelfranco Veneto incarna nel suo pescatore con piccoli precedenti penali, ma duro e puro nella volontà di essere libero da gretti interessi con un lavoro che lo riscatta, l’anima di una Venezia (e di un’Italia) che non vuole mollare. Mentre suo fratello si lascia lusingare da facili promesse che portano anche guai e delusioni. «Ci sono due modi diversi di vedere le cose – ci spiega Pierobon –. Questo pescatore, con una bella dose di inconsapevolezza, sta combattendo contro quello che sta diventando la città, che non è più una città ma la rappresentazione di se stessa . Tutti scappano, tutti affittano e vanno a Mestre. Va bene, occorre lavorare, ma se resta solo quello, se anche l’ultima casa, l’ultimo baracchino o caffé diventa un bed and breakfast standardizzato poi si stanca anche il turista perché non viene più a vedere niente di vero. Il tema della "gentrification" riguarda tante città, non solo italiane. Il Covid ha messo a nudo tutto ciò. Come dice il mio personaggio "i turisti non ci sono più, ma i granchi ci saranno sempre"».

da Avvenire

(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale)

Turismo: decalogo della ripartenza per operatori

Non avere fretta, non "ospedalizzare" la vacanza e al bando i messaggi troppo positivi alla #andràtuttobene. La drammatica fase che l'industria turistica nazionale sta vivendo - ma non solo quella nazionale - porta molte destinazioni turistiche ad agire in maniera affrettata, basando le proprie scelte di comunicazione e marketing sulla necessità di dare una risposta più interna (quindi agli operatori della filiera turistica) che non esterna (quindi ai mercati ed ai clienti), correndo quindi il rischio di usare linguaggi, tempi e strumenti errati. In questa difficile fase tutte le destinazioni - nessuna esclusa

- deve considerare alcuni elementi sui quali fondare le proprie
riflessioni. Innanzitutto non vi sono riscontri storici di riferimento, in quanto non si sono mai manifestate situazioni che hanno avuto la stessa negativa incidenza sul sistema turistico. Poi il settore turistico non è stato solamente il primo ad entrare nella spirale della crisi, ma sarà anche l'ultimo ad uscirne, in quanto le condizioni che limitano gli spostamenti delle persone non si basano solamente su fattori strutturali (contrazione economica, riduzione dei sistemi di mobilità, etc.) ma anche su un'inquietudine che genera mancanza di sicurezza (ipocondria, agorafobia, etc.), che non finirà col termine del lockdown. Infine la validità delle rilevazioni sulle tendenze della clientela - effettuate in questi giorni - è pressoché nulla: per avere a disposizione dati validi, quindi non condizionati dalla situazione contingente, occorrerà attendere almeno 15 giorni dopo il termine del lockdown e in questo scenario, cambierà anche la spinta motivazionale che stimolerà i nostri connazionali - ed anche gli stranieri - a decidere se e come trascorrere un periodo di vacanza. Ecco il decalogo degli esperti di Jfc che si occupa di marketing turistico:

- delineare, con le associazioni e gli operatori della filiera
turistica, un unico topic di comunicazione per tutta la destinazione e gli operatori;

- attivare - dal giorno successivo al termine del lockdown -
una campagna di comunicazione di "avvicinamento" alla clientela fedele ed una reale vicinanza di "sentimenti";

- evitare, in questa fase, proposte e stimoli commerciali,
puntando invece alla ri-attivazione della relazione e di un clima di fiducia con la clientela (con l'utilizzo prevalente degli strumenti digitali);

- evitare altresì messaggi troppo positivi (come "andrà tutto
bene") e fare attenzione alla comunicazione interna troppo negativa, generata dal sentiment degli operatori locali (che circola velocemente in rete);

- avviare, non prima di 15/20 giorni dall'inizio della fase 2,
azioni di riposizionamento sul mercato, puntando a valorizzare al massimo le opzioni legate alla possibilità di trovare spazi "personali ed individuali" ed alle eccellenze del territorio;

- evitare, in questa fare, di stimolare gli ospiti con
agevolazioni, sconti, promozioni, che verrebbero viste come azioni di "svendita" del servizio e della destinazione, abbassando la brand equity;

- lasciare ai singoli operatori la possibilità di ospitare
medici ed infermieri impegnati nell'emergenza: non è, questo, un tema sul quale costruire una campagna di comunicazione post covid-19;

- mai usare termini sanitari nella comunicazione turistica:
nessuno è interessato a soggiornare in una località-ospedale, ma tutti vogliono poter non pensare al covid-19, tantomeno in vacanza;

- usare, al contrario, termini legati alla sicurezza (anche
sanitaria), alla salubrità, alla sostenibilità, etc.;

- predisporre un Crisis Exit Plan, nel quale vengono delineate
le azioni necessarie da attuare nei vari step, con validità ben oltre la fase 2 e cadenzate sino all'estate 2021. (ANSA). 

Enit e Aeroporti di Roma fanno il punto sul turismo cinese in Italia

Enit e Aeroporti di Roma fanno il punto sul turismo cinese in Italia

convegno  organizzato da Aeroporti di Roma ed Enit il turismo incoming e outgoing, la volontà di rafforzare la presenza dei turisti italiani in Cina e l’opportunità di far conoscere le bellezze di un Paese come la Cina, ricco di monumenti e paesaggi naturali divenuti, al pari di quelli italiani, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Un 2020 aureo per l’Italia in Cina. In occasione dell’anno dedicato alle relazioni tra le due Nazioni simbolo dell’Occidente e dell’Oriente, il brand Italia promosso da Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, promette bene. Stando al monitoraggio dell’Ufficio Studi Enit la Penisola è già tutta prenotata quasi fino a Carnevale ed è pronta ad accogliere i visitatori cinesi desiderosi di conoscere il nostro Paese. Il 2020, designato anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, coincide con i 50 anni di proficue relazioni diplomatiche tra i due Paesi, testimoniate anche dai numeri del traffico passeggeri di Fiumicino. Nel 2019 infatti, sono stati oltre 900mila i viaggiatori da e per la Cina grazie a 7 compagnie aeree che collegano direttamente il Leonardo da Vinci con 12 città della Cina.
Enit aprirà a breve 2 nuove sedi in Cina  e sono in cantiere fam trip dedicati a stakeholder e opinion leader del turismo cinese, il consolidamento della partnership con Ctrip, portale di riferimento per il turismo in Cina nell'ambito delle prenotazioni di trasporti e hotel e vendita di pacchetti soggiorno e la partecipazione alle principali fiere ed eventi di settore in Cina. Per questo Enit sarà presente, con le regioni italiane e stakeholder privati, alla Guangzhou International Travel Fair (GITF), la principale fiera del turismo in Asia, alla fiera ITB China e CITM, rassegna dedicata al mercato dei viaggi in Cina nel circuito B2B – Shanghai, al Global Tourism Economy Forum (GTEF) che annualmente riunisce leader politici, ministri del turismo, ceo e importanti esperti del settore del turismo. 
Al convegno  organizzato da Aeroporti erano  presenti l’assessore al Turismo della Capitale Carlo Cafarotti, la direttrice marketing Enit Maria Elena Rossi, Stefano Fiori, presidente UnindustriaSez Turismo e ceoUnivers, Mrs Zhang Aishan dell’Ambasciata Cinese in Italia, Andrea Canapa Segretario Generale Fiavet, Michele Serra ceoQuality Group (tour Operator specializzato sulla Cina) e membro Astoi (ass tour operato italiani), Laura Mazzola Responsabile commerciale Mice e DmcUvet, Sherry Lang General Manager Marketing & Operations, Alipay Europe. Moderatore: Fausto Palombelli chief commercial officer Aeroporti di Roma. 
A dare il via ai lavori, Carlo Cafarotti, assessore al Turismo e Commercio di Roma Capitale:“Festeggiamo l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina lavorando sia per i flussi incoming che per quelli outgoing. Quanto a Roma, abbiamo un pacchetto di iniziative ad hoc pensate per i visitatori del Paese del Dragone: dall’apertura di un canale WeChat completamente dedicato ai turisti cinesi che vogliono visitare la Capitale, passando per i corsi di formazione dei nostri albergatori, fino al manuale digitale in lingua contenente tutte le informazioni su sicurezza, ospedali, mobilità e offerta turistica cittadina. Questo perché il turismo è l’espressione più diretta dell’esperienza che un Paese fa dell’altro, e noi vogliamo rendere indimenticabile il viaggio a Roma, in virtù della migliore accoglienza possibile”.
“Per quanto riguarda l'anno 2019, l’83% degli operatori turistici cinesi contattati dal monitoraggio Enit hanno riscontrato ottimi risultati indicando aumenti che vanno dal +20% a oltre il 50% sul 2018. Le previsioni per il primo trimestre 2020 sono buone per l’84% dei t.o. cinesi interpellati. Alcuni di loro hanno avuto aumenti tra il +30% e il +50% rispetto al medesimo periodo del 2019” ha proseguito il direttore esecutivo Enit Giovanni Bastianelli.
 “Questo evento apre i festeggiamenti di ADR per l’anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina, oltre a celebrare la Festa di Primavera insieme ai tanti passeggeri cinesi che transitano ogni giorno per lo scalo romano. – ha dichiarato a sua volta Fausto Palombelli, Chief Commercial Officer di Aeroporti di Roma. – Nel 2019 sono stati oltre 900mila i passeggeri da e per la Cina, con una crescita del +17% rispetto al 2018 e per il 2020 ci aspettiamo di superare il milione. Il turismo cinese rappresenta per Aeroporti di Roma un’importante realtà e un’opportunità fondamentale – ha proseguito il direttore – tanto da essere il primo aeroporto al mondo ad inaugurare oggi, alla presenza di Sherry Lang, General Manager Marketing & Operations di Alipay Europe, un miniprogram dedicato all’aeroporto di Fiumicino completamente realizzato nell’AppAlipay con l’obiettivo di intercettare e informare i passeggeri cinesi prima, durante e dopo il viaggio, sui servizi a loro dedicati legati al luxury shopping ed all’experience aeroportuale”.
“Nuove sfide, nuovi percorsi osmotici verranno dall’Anno Italia-Cina –  ha sottolineato  Maria Elena Rossi direttrice marketing Enit – Una linfa benefica per la Penisola che avvia in campo turistico nuove strategie di innovazione e di centralità della cultura nell’ambito dell’offerta dedicata ai viaggiatori cinesi. Enit ha messo a punto una strategia di crescita a valore basata sulla sostenibilità così da ben distribuire un aumento del volume della domanda grazie ad un’offerta che non pregiudichi la qualità ma che anzi predisponga a visitare e valorizzare anche luoghi meno noti del Bel Paese”.
Ha chiuso la conferenza stampa  Sherry Lang, General Manager Marketing & Operations di Alipay Europe . “Roma rappresenta per il turismo cinese una meta fondamentale, punto di partenza per la scoperta dell’Italia. Per questa ragione sono estremamente soddisfatta di inaugurare questo progetto congiunto che faciliterà ancor più l’esperienza del viaggiatore e mi auguro possa essere da esempio e da stimolo per molti altri aeroporti in Europa”.
dazebaonews.it


Esordio a Pechino per il treno iper-veloce e senza conducente. 108 miglia e collegando la capitale, Pechino, con la città che ospiterà le Olimpiadi invernali 2022, Zhangjiakou

Esordio a Pechino per  il treno iper-veloce e senza conducente

Viaggia a 350 km/h e raggiunge Zhangjiakou da Pechino in soli 47 minuti. Stiamo parlando del super treno proiettile che percorre la più grande linea ferroviaria ad alta velocità al mondo, in Cina.
Per la prima volta un treno senza conducente raggiunge una velocità così elevata, percorrendo 108 miglia e collegando la capitale, Pechino, con la città che ospiterà le Olimpiadi invernali 2022, Zhangjiakou, riducendo così la durata del viaggio da tre ore a meno di 50 minuti. Il treno si ferma in 10 stazioni, tra cui Badaling Chang Cheng, la sezione più popolare della Grande Muraglia Cinese.
La nuova linea ferroviaria ha iniziato le sue corse lo scorso 30 dicembre, con il primo treno che parte dalla stazione nord di Pechino fino a Taizicheng. Attualmente sono 30 i convogli che ogni giorno collegano Pechino e Zhangjiakou, ma solo sei sono serviti dal nuovo treno smart.
lagenziaviaggi.it

Enit / UN MILIONE DI VIAGGIATORI IN VISITA IN ITALIA DALLA TERRA DEL QUOKKA

Gli australiani si aprono nuove rotte sull’Italia attratti come sono dal Bel Paese: oltre un milione di viaggiatori dalla terra del quokka al punto che il Continente si classifica al decimo posto tra i Paesi che spendono maggiormente in Italia soprattutto in Lazio, Toscana, Lombardia, Campania e Veneto, dove si concentra il 77,6% del totale e in 15esima posizione tra quelli che si fermano almeno una notte. L’Australia guarda sempre di più all’Italia e sono ben 11 le compagnie che effettuano collegamenti: Emirates, Etihad, Thai Airways, Singapore Airlines, Cathay Pacific, Korean Airlines, China Sourthern, Air China, Qatar. Emirates in particolare che effettua voli sugli scali di Roma, Milano, Venezia e Bologna. Qatar effettua voli su Roma, Milano, Venezia e Pisa e Alitalia opera un’importante partnership codeshare con Etihad. D’altronde è In aumento anche la spesa dei turisti australiani in Italia (+1,4% nel 2018 sul 2017) che affollano alberghi e villaggi turistici per una full immersion nel buon vivere italiano, mostrando un apprezzamento particolare per i servizi e le attenzioni dell’accoglienza che offre l’Italia tanto da spendere oltre un miliardo di euro.




Cine40, viaggio a ritroso nel cinema


ROMA - Da Ti conosco, mascherina! a Ladri di biciclette, da Gioventù perduta a Roma città aperta, da Sciuscià a L'onorevole Angelina, da Riso amaro a I due orfanelli. Al Palazzo delle Esposizioni di Roma riprende il viaggio a ritroso nel tempo attraverso i decenni del grande cinema italiano e, dopo lo straordinario successo di Cine70, Cine60 e Cine50, dal 9 novembre saranno protagonisti gli anni '40, con una serie di capolavori firmati da maestri come De Sica e Rossellini, Germi e De Santis, Visconti e Blasetti. Promossa da Azienda Speciale Palaexpo e Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale, Cine40 (dal 9 novembre al 17 dicembre) permetterà agli spettatori di ogni generazione di riscoprire sul grande schermo uno dei periodi più drammatici e insieme creativi della nostra storia, con 36 film riproposti rigorosamente in pellicola 35mm e a ingresso libero fino a esaurimento posti. La rassegna inizierà esplorando i titoli più interessanti del cinema del periodo bellico, in gran parte schiacciato da scialbe pellicole d'evasione e film di propaganda imposti dal regime, ma capace anche di commedie irresistibili come quelle di Camerini e del giovane De Sica (Teresa Venerdì) e delle prime prove di autori di genio come Rossellini e Visconti (Ossessione), senza dimenticare outsider come Mario Soldati (Piccolo mondo antico), Renato Castellani (Un colpo di pistola) o Eduardo De Filippo, che nel '43 esordisce alla regia con Ti conosco, mascherina!.
    Con la fine della guerra esplode la rivoluzione neorealista, protagonista del programma con alcuni dei capolavori che fecero conoscere il cinema italiano in tutto il mondo, da Roma città aperta a Sciuscià, da Ladri di biciclette a La terra trema. Ma in quegli anni brillano anche l'epica popolare di Riso amaro di De Santis e l'indagine sociale di Pietro Germi (Gioventù perduta), mentre la commedia rifiorisce grazie a interpreti come Totò (I due orfanelli) e registi come il Luigi Zampa de L'onorevole Angelina con protagonista una formidabile Anna Magnani, destinata a diventare il volto più emblematico di questa stagione.

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Carnevale: Venezia, all'insegna fasti e mestieri Serenissima

 Sarà un Carnevale all'insegna delle tradizioni, delle arti e dei mestieri della Serenissima quello che vivrà Venezia dal 23 gennaio al 9 febbraio. Il regista Marco Maccapani ha puntato sulla celebrazione delle eccellenze veneziane, di quelle arti che da sempre sono legate alla storia della città. In Piazza San Marco si ricostruiranno squarci della vita veneziana di un tempo: gli artigiani si cimenteranno nella costruzione di una gondola in undici giorni, nella realizzazione di maschere e altri oggetti, mentre a fondo piazza il palco non sarà quello tradizionale, ma allestito su un ponte, recuperato nei magazzini de La Fenice che lo adoperò per un'opera.
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Sleep & shop: la nuova sfida del futuro

Centri commerciali sempre più meta di viaggio. Se ne è parlato nell’appuntamento annuale del Cncc
Shopping sempre più motivo per spostarsi. Il dato è ormai assodati, ed ora l’obiettivo è puntare sulle strutture sleep & shop, ovvero pernottare nello stesso luogo nel quale si fanno gli acquisti. E’ questo uno degli aspetti più significativi emersi in occasione dell’appuntamento annuale del Cncc, associazione fondata nel 1983 che raggruppa tutti i soggetti privati e pubblici collegati all’industria dei centri commerciali in Italia, riunitasi a Milano.

Tra i sette panel in programma in particolare quello “Travel&Tourism Retail! Retail-Hotels”, moderato da Paola Lunghini, direttore responsabile di Economia Immobiliare, ha coinvolto quattro esperti del settore per valutare il peso dello shopping nel corso di un soggiorno in Italia da parte dei turisti stranieri.
Il retail come destinazione: questa la possibilità che prospetta Giorgio Bianchi amministratore di R&D Hospitality. “L’Italia è il quinto Paese al mondo in ordine di arrivi internazionali. –dichiara Bianchi- Fashion e food sono due attrattori rilevanti per i turisti. Due elementi che sono i punti di forza dell’Italia e che si possono facilmente trovare negli outlet e nei centri commerciali”.
“Lo shopping è anche uno dei modi che il turista impiega per trascorrere il tempo della sua vacanza – commenta Anna Maria Testa, consulente per la comunicazione - Ampliare la scelta e il ventaglio delle proposte è anche un modo per prolungare la permanenza dei visitatori all’interno del Paese”.
“Il fatto che il Morocco Mall, centro commerciale di Casablanca, sia stato inserito all’interno della guida Lonely Planet – dichiara l’archistar Davide Padoa - è significativo di quanto queste strutture siano diventati dei veri e propri poli attrattivi per i visitatori, ma soprattutto voci importantissime per l’economia di una nazione”.
“Gli outlet e i centri commerciali, in Italia, funzionano. Il problema è l’omologazione, ovvero si rischia di trovare gli stessi negozi e gli stessi prodotti in tutto il mondo – afferma Marielle Pesant marketing manager di Bertone Design -. Per questo motivo l’importante è specializzarsi e valorizzare le proprie eccellenze e puntare sull’intrattenimento partecipativo delle persone che vi fanno visita”. s.f.
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Vacanze ai Caraibi: dal 16 dicembre al cinema, dal 2016 meta turistica sotto i riflettori

Mai come quest’anno il cinepanettone che accompagnerà gli italiani al cinema a Natale è stato pensato anche come un’operazione di promozione turistica. “Vacanze ai Caraibi” è il titolo del film di Neri Parenti che uscirà nelle sale il 16 dicembre 2015 e che vedrà come attori principali Christian De Sica, Massimo Ghini, Ilaria Spada, Luca Argentero, Dario Bandiera e Angela Finocchiaro. Il film, girato nella Repubblica Dominicana e diviso in tre atti, non è solo una commedia che invita al buonumore ma una vera e propria celebrazione delle bellezze paesaggistiche e delle attrazioni turistiche delle isole centroamericane.
Un’occasione che non è passata inosservata a diverse compagnie del travel che hanno contribuito alla realizzazione del film in cambio di operazioni di product placement.
Ilaria Spada in una scena del film al Viva Windham Dominicus Beach
Ilaria Spada in una scena del film al Viva Wyndham Dominicus Beach
A cominciare dalla catena alberghiera Viva Wyndham Resorts, che possiede e gestisce 8 resort all inclusive nei Caraibi, di cui cinque nella Repubblica Dominicana e che ha messo a disposizione il suo resort più noto e apprezzato, il Viva Wyndham Dominicus Beach, per le riprese del nuovo film.
Il Viva Wyndham Dominicus Beach ha ospitato la troupe e il cast del film, da fine agosto ai primi di ottobre. Dapprima Christian De Sica, Massimo Ghini e Angela Finocchiaro, successivamente Luca Argentero, Ilaria Spada e Dario Bandiera. Un’alternanza che ha suscitato la gioia degli ospiti del resort, che talvolta hanno assistito alle riprese e in alcuni casi sono stati chiamati a fare da comparse del film.
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Una scena del film girata sulla Costa Fortuna
Anche Costa Crociere ha contribuito alla realizzazione del film con Costa Fortuna, nave da 103.000 tonnellate che si è trasformata in un autentico set cinematografico in navigazione, svolgendo un ruolo di primo piano nello sviluppo di uno dei tre episodi del film. I due protagonisti dell’episodio, Luca Argentero e Ilaria Spada, si incontrano per la prima volta proprio sul ponte della nave, e la loro storia d’amore incomincia durante la crociera.
Girate nello scorso mese di ottobre a bordo della nave della flotta, le riprese hanno coinvolto 45 persone dello staff cinematografico, compresi i due attori protagonisti, che sono stati ospiti della compagnia per una settimana. Per ricostruire l’atmosfera natalizia, la nave è stata addobbata a festa: dal grande albero nella hall centrale fino alla ricostruzione, nel ristorante principale, della cena di Capodanno con il coinvolgimento anche del personale di bordo e dei dipendenti della compagnia, che hanno partecipato numerosi.
Entrambe le società si aspettano un incremento delle prenotazioni dall’Italia dopo l’uscita del film e sarà interessante verificare tra qualche mese l’impatto del cineturismo sia per le due aziende sponsor che in generale sulla destinazioni Caraibi e Repubblica Dominicana.
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In Norvegia sul treno che percorre regolarmente un braccio del fiordo più lungo del Paese


Una linea ferroviaria unica che attrae turisti da ogni parte del mondo, il cui tragitto offre alcuni degli scorci più selvaggi e spettacolari della Norvegia. In 20 chilometri che si percorrono in circa un’ora si possono ammirare fiumi che tagliano gole profonde, cascate roboanti che lambiscono le pareti ripide delle montagne innevate e fattorie montane arroccate sui pendii scoscesi. E’ la “Flåmsbana” (www.visitnorway.com), ferrovia che percorre il tratto fra Myrdal e Flåm, nel sud-ovest norvegese. Si insinua nel punto più interno dell'Aurlandfjord, un braccio del Sognefjiord, il più lungo del Paese, a 865 metri di altezza e rappresenta uno dei più bei viaggi in treno che l'Europa propone. Scorre su binari normali nella valle di Flam e il viaggio è fantastico sia d'estate che d'inverno. L'ideale è provare in entrambe le stagioni se ne avete la possibilità, dato che il paesaggio muta così radicalmente da rendere il viaggio un'esperienza completamente diversa. Se viaggiate d'inverno ricordate che le giornate sono corte e quindi assicuratevi che il vostro treno viaggi tra le 9 e le 16, durante appunto le ore di luce. All'infuori di questi orari potreste viaggiare durante l'oscurità, perdendo così parte della vista sul favoloso paesaggio lungo il tragitto. Per gli amanti di questo tipo di vacanza, altre linee panoramiche in Norvegia sono la Bergenbanen, la linea costiera Jaerbanen, la Rorosbanen, la Raumbanen e la Nordlandbanen.
(Adnkronos/Travelnews24.it)

Viaggio nella foresta austriaca, polmone verde di Expo

Le prime cose che colpiscono sono l'odore, l'aria pulita e la frescura. Muschio, terra e resina e tra i 5 e gli 8 gradi in meno rispetto all'esterno. E poi il verde chiaro delle foglie, tante e diverse, che si fonde con il marrone dei tronchi e il "multicolor" dei fiori. Non accade in un bosco alpino ma a Milano Rho, nel cuore dell'Expo, nel padiglione dell'Austria.


Un'idea che parte dal presupposto che l'aria sia l'elemento-alimento più essenziale per l'essere umano, visto che non ne possiamo fare a meno che per pochissimi minuti.
Volutamente si sono lasciati fuori climatizzazione e pannelli multimediali, si spiega tutto a voce e con delle grandi scritte a led: breathe (respira), eat (mangia)... E il "mini-polmone" austriaco hai dei numeri di tutto rispetto: sui 1000 metri di padiglione 560 sono di bosco (si è voluta mantenere la stessa proporzione che c'è in Austria dove 3,5 miliardi di alberi crescono su quasi il 50% del territorio). Ci sono 60 alberi, 12 mila piante forestali e piccoli arbusti per una superficie fogliare complessiva di 43.200 metri quadrati che producono 62,5 kg di ossigeno in un'ora. E cioè il necessario per 1800 persone all'ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di anitride carbonica al giorno.

Ci sono poi una serie di ventilatori e sistemi di nebulizzazione ad alta pressione che stimolano e supportano l'attività del bosco in modo che ottenga lo stesso rendimento di un ettaro di bosco in natura. Ma niente paura: il padiglione produce tutta l'energia di cui ha bisogno grazie a delle celle solari a colorante, le celle di Graetzel, che sfruttano anche la luce debole o artificiale trasformandola in corrente non fotoelettrica ma con un principio simile a quello della fotosintesi clorifilliana.
L'esperienza sensoriale coinvolge anche il gusto con il cibo, creato da chef stellati austriaci, partendo dalle materie prime dei boschi: pane di farina di legno e burro di cime di abete rosso.


La promozione dell'Austria, nel primo trimestre 2015 visitata da un totale di 182.800 italiani (+8,6%) con un totale di 465.700 pernottamenti (+9%) si svolgerà anche in vari luoghi di Milano. Tra le iniziative, c'è l'allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss. Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d'acqua minerale che nasce dalle profondità dell'incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri. E in occasione della Giornata dell'Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

Tra le iniziative, c’è l’allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss.

Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d’acqua minerale Gasteiner che nasce dalle profondità dell’incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri.

Sempre tra maggio e giungo, tre jumbotram con le immagini del Tirolo, della Carinzia e del Salisburghese passeranno per le vie di Milano e diffonderanno con colorate immagini esterne e interne atmosfere di vacanza.

E in occasione della Giornata dell’Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.

“Un bivacco in città”: Parco Ravizza, zona Bocconi, dal 19 maggio all’ 8 giugno 2015, ore 10-20
“Bici & Acqua, energia del Salisburghese”: dal 15 al 24 maggio: zona Navigli – Bocconi; dal 15 al 17 giugno: Milano centro
“Un tram chiamato Austria”: maggio – giugno, percorsi linee 12, 16, 24 e 27
Concerto 26 giugno dei Wiener Philharmoniker al Teatro della Scala 
Per prenotazioni e informazioni Croce Rossa Italiana, tel. 02 3883-209/210
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Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali

ORTA SAN GIULIO – Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali. L’Italia è un colorato, sorprendente e magico luogo, tappezzato di paesi suggestivi, dove il tempo sembra essersi fermato.

Arroccati su monti, immersi tra le verdi colline, nascosti tra le montagne. Sono veramente numerose le meraviglie e i tesori del Bel Paese pronti a farsi scoprire. Nel ricco mosaico di bellezze che l’Italia ha da offrire si trova anche Orta San Giulio, un piccolo comune in provincia di Novara.
Orta San Giulio è un luogo dall’imperdibile fascino che sorge sulle sponde del lago d’Orta, inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia ed insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano. Il caratteristico paese, fronteggiato dalla stupenda Isola di San Giulio è da sempre, intriso di spiritualità, arte e architettura.
“Il luogo, bizzarramente si chiama Orta. Uno che sapeva guardare, dice mio padre, l’ha definito un tempo un acquerello di Dio” M.Werner
Anticamente il nome latino del lago sul quale Orta si affaccia era Cusius, riferendosi ai suoi primi abitanti gli Usii, ma poi in epoca medievale prese il nome di lago di San Giulio, dal santo evangelizzatore. Il nome della cittadina, invece, ancora impresso sullo stemma del comune e visibile sulla facciata del Broletto, deriva dal latino Hortus Conclusus, che significa giardino chiuso. Orta infatti è un vero e proprio giardino immerso nella natura, tra il cristallino specchio d’acqua e la Riserva Naturale del Sacro Monte di Orta, parco definito da Nietzsche come uno dei luoghi “più suggestivi del mondo”.
Orta San Giulio è anche una località di grande misticismo, con alle spalle un’antica storia e leggenda.
La leggenda narra infatti che l’isola, distante pochi centinaia di metri dalla riva di Orta, un tempo fù uno scoglio roccioso, infestato da serpi, draghi e terribili mostri. Nel 390 d.c. approdò sulla piccola isola, San Giulio, fuggito dalla Grecia per scampare alle persecuzioni, e dal quel momento tutto cambiò. San Giulio, volendo costruire a tutti i costi la sua centesima chiesa cristiana, si spinse fin sulle rive del lago e affascinato dal luogo rimase a contemplare l’isola. Il santo, non trovando una barca, attraversò le acque del lago stendendovi sopra il proprio mantello e camminandoci sopra, guidato nella tempesta dal suo bastone, raggiunse l’isola. Scacciati draghi e serpenti con la sola forza della parola, iniziò a costruire la chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto. Da questo momento in poi l’isola divenne il centro di evangelizzazione di tutta la regione.
Al di là di questa affascinante leggenda, la storia legata alla cittadina lacustre è ben più cruenta e drammatica.
Orta e l'isola di San Giulio furono infatti teatro di feroci assedi e di battaglie sanguinose. Si crede che Onorato, vescovo di Novara dal 490 al 500, abbia iniziato le opere di difesa che, continuate nei secoli successivi, ne fecero un inespugnabile municipium. Divenne ducato longobardo e nel 590 il re longobardo Agilulfo vi fece uccidere il duca Minulfo con l'accusa di tradimento. Nel 957 Berengario II, in lotta con i vescovi-conti di Novara si rinchiuse nell'isola che fu assediata per 2 mesi dalle truppe di Ottone I. Ancora assediata nel 962, venne poi restituita al vescovo di Novara. Tra alterne e drammatiche vicende Orta e l'isola rimasero sotto la dominazione dei vescovi di Novara fino al 1817, anno in cui la Chiesa novarese vi rinunciò per sempre a favore di Vittorio Emanuele I, riservando al vescovo il castello e i palazzi dell'isola.
Oggi una serie di viuzze strette e tortuose, ricche di palazzi signorili di epoca rinascimentale e barocca, e alcuni giardini magnifici fanno della piccolo paese il gioiello sull'Orta.
Si entra nel borgo tra eleganti palazzi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago. Piazza Motta è un salotto chiuso su tre lati dai portici, all´ombra dei quali si articolano diversi negozietti mentre le terrazze dei caffè si spingono con i tavolini a lambire l´acqua. Lo sguardo viene subito catturato dal Palazzo della Comunità della Riviera, simbolo del lungo autogoverno che caratterizzò questa comunità. Proseguendo per via Olina, s´incontrano Casa Olina, l´Ospedale del 1602 e, all´incrocio con una piccola salita, Casa Monti Caldara, dalle caratteristiche balconate in ferro battuto, elemento presente in molte case del borgo. Poco oltre, la seicentesca Casa Bossi, oggi sede del Comune, con l´ingresso che si apre su un giardino che termina a lago.
Più avanti sorgono diverse dimore sette-ottocentesche e via Bersani, ricca di scorci medioevali. La Salita della Motta ha sul lato destro la quattrocentesca Casa detta dei Nani mentre quasi di fronte, a sinistra, il Palazzo De Fortis Penotti dalla bella facciata neoclassica e sulla destra Palazzo Gemelli, tardo rinascimentale. Il culmine della salita è rappresentato dalla Chiesa di S. Maria Assunta, edificata nel 1485, dallo stupendo  portale di pietra di Oria con capitelli a motivi floreali e figure di animali. Costeggiando le mura di palazzo Gemelli ci si avvia lungo la salita che porta al Sacro Monte. Ultima tappa, l´Isola di San Giulio, che sorge a circa 400 m dalla riva. Visti dal lago, l´alto campanile della Basilica, i giardini, le linde casette sembrano formare un palazzo fiabesco. La maggior parte della superficie dell´isola è occupata dal Seminario. La Basilica ha subito modifiche in tempi diversi. Sul luogo della primitiva chiesa fondata da S. Giulio nel 390, fu costruita nell´anno 800 un´altra chiesa, poi danneggiata nel sec. X. Uscendo dalla chiesa, una strada percorre ad anello tutta l´Isola. Verso il lago si trovano le antiche case dei canonici, oggi residenze private.
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Montenegro: poliziotti serbi in campo per stagione turistica


Poliziotti serbi affiancheranno i loro colleghi montenegrini durante l'imminente stagione turistica nelle principali citta' di villeggiatura della costa adriatica del Montenegro. L'obiettivo è migliorare e rendere più efficace la lotta alla criminalita' organizzata. Il relativo accordo è stato firmato a Belgrado dal capo della polizia serba Milorad Veljovic e dal suo collega montenegrino Slavko Stojanovic. Le pattuglie congiunte opereranno dal primo luglio al primo settembre tra l'altro a Budva, Bar e Herceg Novi, alcune delle località più frequentate dai turisti serbi.

Accordi simili sono previsti fra la polizia serba e quelle di Croazia e Macedonia.(ANSAmed).

Turismo sette locali di Bangkok da fare invidia all’Occidente

di Eugenia Romanelli

I collezionisti di locali e aperitivi unici al mondo non possono perdersi Bangkok. Quindi, prima di partire per l’indimenticabile (lo assicurano tutti coloro che ci sono stati: tripadvisor per credere!) tour del nord classico, va prevista una tappa consistente in quello che è uno dei più grandi centri urbani del nostro pianeta.

Tanto per cominciare, assolutamente imperdibile è il Titanium, locale non immenso e decisamente razionale e minimal. Al piano terra suonano le band, mentre salendo le scale, si arriva all’ice bar: si tratta di una vera e propria cella frigorifera (10 gradi sotto lo zero) con tanto di bancone di ghiaccio. Si servono shot di vodka (ampia la selezione di etichette) che raffredderebbero anche il più accaldato dei clienti. Elegante e radical, è decisamente fuori dagli itinerari turistici e di massa.

Altro cocktail indimenticabile è quello servito al 25esimo piano del Long Table: il panorama è mozzafiato, superiore anche a quello delle Bayoke Tower, soprattutto perché vanta una clientela upper class autoctona perfettamente tourist-free. Anche il ristorante è eccellente, con i suoi piatti thai-fusion serviti a mo’ di istallazione di arte contemporanea sul lunghissimo tavolo che dà il nome al locale. Da provare le quattro varianti del mojito classico: il Razz mojito, il Bacardi mojito, Apple mojito e Limon mojito.

Chi ama il jazz, il blues, e il R&B, verrà stupito dalla qualità che si può trovare qui, con le band migliori del globo. Oltre all’arcinoto Saxophone Club, un altro top indiscusso è il Brown Sugar (nel 1997 il magazine Newsweek lo ha votato come migliore bar al mondo). Più smart è invece l’Overtone Music Cave: il pubblico giovane e alla mano ascolta musica “sporcata” anche con hip hop, fusion e rock. Il Niu’s on Silom, invece, vanta una clientela chic e formale, mentre il The Glaz Bar e il The Living Room, decisamente internazionali, si trovano dentro agli hotel Plaza Athenee Bangkok e lo Sheraton Grande Sukhumvit, e ricalcano le ambientazioni europee.

A questo punto, si può puntare per Bang Pa In. Un tempo residenza estiva Reale, tra giardini e fontane si esibisce in una straordinaria collezione di palazzi declinati in una sorprendente varietà di stili architettonici, dal thai, al cinese, all’italiano-vittoriano. Anche Ayutthaya, che per quattro secoli è stata la capitale della Thailandia, non deluderà, come pure le sue rovine: i templi di Wat Chaimong Khon, Wat Maha That e Wat Lokaya Sutha sono un’esperienza estetico-mistica davvero suggestiva. Lopburi e il tempio del Wat Pra Phrang Sam Yot Lop non sono da meno: perfetti esempi dello stile di Angkor, sono letteralmente abitati da educatissime scimmie.

Sukhothai, poi, prima Capitale del Siam e sito archeologico di maggior rilievo artistico della Thailandia, è forse la tappa più spettacolare, anche per la vicinanza ai templi Wat Mahathat e Wat Sri Chum (quest’ultimo contiene una statua del Buddha alta 15 metri). Phrae è invece una delle più antiche città della Thailandia, fondata nello stesso periodo di Sukhothai e Chiang Mai, parte del glorioso impero Lanna. La sua ricchezza storico-culturale è riflessa in ogni via o palazzo. Di solito si visita la Bhan Pratap Jai, casa tradizionale costruita interamente in legno teak diventata museo, e qualche negozio di Mo-Hom, gli indumenti indossati dagli abitanti dei villaggi in tutto il nord della Thailandia.

A Chiang Rai sono divertenti i mercatini, dove si può comprare artigianato locale poco turistico. A Chiang Mai, invece, c’è l’imponente Wat Rong Khun, l’unico tempio Thai contemporaneo, e la Ban Dam, una casa tutta nera. Arcinoto è anche il cosiddetto "Triangolo d'Oro", sul fiume Maekhong, dove la Thailandia incontra il Laos e la Birmania.

D’obbligo la divertente visita al museo dell'Oppio e la crociera sulle barchette locali, le “long tail” (motolance), che navigano il Maekhong. La piccola traversata è interessante soprattutto per la sosta in un villaggio in territorio laotiano (Don Sao), sull’altra sponda del fiume. Si possono in realtà visitare anche altri villaggi, e forse è la parte più esotica del viaggio, dato che le etnie sono tra le più varie (la Karen Padong, detta delle “Donne Giraffa”, è la più curiosa). Thaton e Chiang Mai (la “Rosa del Nord") sono infine decisamente affascinanti, come pure il tempio Wat Phrathat Doi Suthep, alto ben 1.056 metri.
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Turismo industriale, un tesoro nascosto

di Cinzia Conti

A San Sepolcro ci si muove tra erbari, bilance e mortai antichi nell'Aboca Museum oppure c'è Casa Buitoni dove si sperimentano le nuove ricette a pochi passi da dove mamma Giulia aprì nel 1827 il primo pastificio. Sulle sponde del lago di Como nell'Archivio Mantero ci si perde tra le decine di migliaia di disegni originali provenienti da oltre 100 anni di vita dello storico setificio e dei marchi in esso confluito negli anni. E per i golosi il museo dello zucchero Pinin Pero, quello Perugina, quello della liquirizia Amarelli e del marsala Florio. E poi ci sono gli assi pigliatutto per gli amanti dei motori: i musei Ferrari, Lamborghini, Fiat, Alfa Romeo, Ducati, Piaggio, Moto Guzzi, Pirelli e l'incredibile collezione Fisogni di stazioni di servizio. Sono solo alcuni piccoli gioielli di quel vero tesoro - ancora semi-sconosciuto e decisamente poco sfruttato - che si nasconde nei musei, negli archivi e negli stabilimenti delle grande industrie italiane. Il turismo industriale in Italia, infatti, è affrontato in prevalenza dalle singole industrie e scarsamente badato dagli enti locali.

    "La forza evocativa dei grandi brand industriali italiani - spiega Massimo Feruzzi della società specializzata in indagini sul turismo che ha condotto una ricerca sul tema - è innegabile, perché si lega alla storia del nostro Paese e al nostro "saper fare". Il fenomeno del turismo industriale trova forza proprio in questi concetti: con un livello di internazionalizzazione pari al 38,1%, questo segmento potrebbe diventare un plus importante per l'economia nazionale. Infatti, a fronte delle attuali 412 mila presenze turistiche e un fatturato generato per il solo sistema ospitale di 25 milioni 100 mila euro, il valore potenziale del turismo industriale è pari a 1 milione 860 mila presenze, che si traducono in 126 milioni 500 mila euro".

    All'estero, come al solito, va in tutt'altro modo: a Brandeburgo, in Germania, il valore generato dal turismo industriale è pari a 50 milioni di euro all'anno, mentre il reddito annuo che genera il National Railway Museum di York, nel Regno Unito, raggiunge quota 29 milioni di euro nella contea dello Yorkshire, attirando ogni anno più di 770.000 visitatori.

    Se si prende in esame l'insieme degli Stati membri dell'Unione Europea, inoltre, nel complesso si stima che il turismo industriale generi più di 18 milioni di presenze turistiche - quindi di soggiorni, con una spesa media sul territorio di 349,00 euro per i turisti internazionali e 220,00 euro per quelli nazionali. A questi si aggiungono 146 milioni di escursionisti day-user, con una spesa media di 28,00 euro.
    Tornando all'Italia, almeno 166 industrie sarebbero in grado di generare appeal per flussi turistici: di queste, però, la maggioranza non vede l'ambito turistico per quello che realmente rappresenta, vale a dire un veicolo di valorizzazione del proprio brand prima ancora di essere generatore di visitatori.

    Le regioni con le maggiori potenzialità attrattive, grazie al fatto di avere a disposizione siti industriali che possono essere di valore turistico, sono Lombardia (18,4%), Veneto (11,1%) e Toscana (10%). Buone potenzialità anche in Piemonte (9,5%), Emilia Romagna (6,8%), Lazio (5,8%) e Marche (5,3%).

    Altri due dati sono interessanti nella ricerca: il fatto che ben l'88,9% dei referenti aziendali ha indicato questo turismo "in crescita", e oltre la metà di questi segnala "forte aumento di interesse e visitatori". E poi i mesi preferiti dai "turisti industriali": da marzo a maggio si concentra ben il 42,9% dei flussi annuali. Buoni anche i flussi nel mese di "giugno" (9,7%), "ottobre" (9,5%) e "dicembre" (8,6%).
   
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