Sono i più giovani a preferire questa formula. Nuovi modi di viaggiare: è boom del camper sharing
Indagine di Booking: Matera è la città più accogliente del mondo
Sarà perché gli stranieri hanno avuto due anni per conoscerla a fondo durante il periodo che l’ha incoronata Capitale della Cultura. Fatto sta che Matera ora è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022 secondo la decima edizione dei Traveller Review Awards stilata da Booking.com. Un risultato emerso attingendo a oltre 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali. Sul podio anche Bled in Slovenia e la città di Taitung a Taiwan.
«Comprendendo tanto celebri meraviglie architettoniche quanto bellezze naturali incontaminate, le destinazioni più accoglienti nel 2022 - scrive Booking.com - offrono esperienze di viaggio memorabili in ogni angolo del globo. Ha fatto da sfondo a film di successo, e le sue abitazioni scavate nella roccia ne hanno fatto un sito Patrimonio Mondiale dell'Unesco: Matera, questa meraviglia dell'Italia meridionale, è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022».
Per quanto riguarda le regioni le più accoglienti del 2022 si estendono su sei continenti: in vetta ci sono la slovena Gorenjska, Taitung (Taiwan), la Tasmania (Australia). A livello locale, secondo gli italiani, sul podio ci sono Basilicata, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta.
lastampa.it
(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)
Bit cambia data appuntamento ad Aprile 2022 a Milano
Il turismo sta vivendo un momento di incertezze. In un contesto in cui la pandemia condiziona gli spostamenti a breve e a lungo raggio, il settore è ancora interessato dalle decisioni dei vari governi e dai comportamenti dei singoli.
In questo contesto gli operatori del turismo che vedono in Bit un momento unico e privilegiato per fare business e incontrarsi, chiedono più tempo per permettere al settore di ritrovare un equilibrio e identificare le tendenze che caratterizzeranno i prossimi mesi.
Per questo, la Borsa Internazionale del Turismo cambia data: da febbraio si sposta in primavera, dal 10 al 12 aprile 2022 mantenendo la sua formula che guarda alle mete turistiche dell’Italia e del mondo e propone, attraverso i suoi espositori, un’offerta completa per l’incoming e l’outgoing.
Da qui ad aprile l’Osservatorio di Bit sarà attivo per monitorare la situazione e identificare le soluzioni ottimali per rilanciare il settore. Da sempre in ascolto del mercato, Bit continuerà a confrontarsi con gli operatori per realizzare una manifestazione al passo con le esigenze e il contesto attuale.
Obiettivo è garantire gli alti standard offerti dalla manifestazione in un contesto ricco di opportunità, che si spera la primavera potrà offrire.
Le date di aprile sono state infatti scelte per consentire agli operatori di promuovere con forza la stagione turistica a 360°.
L’appuntamento con la Borsa Internazionale del Turismo è dunque dal 10 al 12 aprile 2022
Fonte: https://bit.fieramilano.it/
(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)
L’Isola di Zvërnec e il suo Monastero, tra le meraviglie d’Albania
L’Isola di Zvërnec è, indubbiamente, uno dei posti più affascinanti del Sud dell’Albania. Situata all’interno della Laguna di Narta, a pochi chilometri da Valona, è raggiungibile anche a piedi attraverso un ponte che collega la penisola all’isola.
Di recente costruzione, l’ampio ponte sembra quasi appoggiato sull’acqua, tanto da dare l’idea di passeggiare all’interno della Laguna. Il collegamento si snoda verso un punto panoramico, dove si possono scattare delle suggestive fotografie. L’isola si trova vicino ad alcune delle spiagge più frequentate del Paese; per visitarla, non ci si impiega più di mezza giornata e per coloro che passano da Valona per vacanza o altro, diventa una tappa obbligatoria.
Grazie al divieto di caccia emanato nel 2014, l’isola si è popolata di una grande varietà di volatili. Si possono ammirare i pellicani, le anatre selvatiche e a volte il pellicano dalmata, un esemplare raro da incontrare. Non è da meno la variegata presenza di vegetali, che caratterizza l’isola.
Il protagonista indiscusso di questo incantevole posto è il magico Monastero di Zvërnec, di creazione bizantina, collocato al centro dell’isola e circondato da una ricchissima vegetazione. La costruzione ortodossa, risalente al XIII secolo, è dedicata a Santa Maria.
L’edificio si presenta in tutta la sua bellezza già all’esterno, con le pietre poste sulla facciata, che sembrano resistere imperterrite alle intemperie e con il suo tetto spiovente sostenuto da magnificenti arcate. Sulla porta d’ingresso troneggia un crocifisso, quasi a benedire chiunque vi faccia accesso. Appena entrati, si ha la sensazione di essere catapultati indietro nel tempo. L’atmosfera che regna è portentosa e avvolgente, proprio come i delicati profumi che la natura le dona. Sono numerosi gli affreschi bizantini che impreziosiscono gli interni e che resistono molto bene all’usura del tempo, essendo in perfette condizioni. I colori delle icone riprodotte sono caldi e il regnante e religioso silenzio è puro incanto.
Totalmente abbandonata durante il totalitarismo, che vietava ogni forma di pratica religiosa, sino all’imposizione dell’ateismo decretato dalla Costituzione, la costruzione viene restaurata e riaperta al pubblico con la caduta del regime e la proclamazione dell’indipendenza d’Albania. All’esterno dell’edificio vi sono i resti di un antico cimitero, le cui iscrizioni in lingua greca fanno pensare che sia stato popolato da donne, forse delle martiri religiose. L’entrata al monastero è libera, ma non è consentito scattare fotografie all’interno.
Il monastero di Zvërnec, oggi, oltre che essere una bellissima attrazione turistica, è un centro religioso molto importante per il distretto di Valona, particolarmente frequentato il 14 e il 15 agosto, in occasione della festa ortodossa dell’Assunzione.
La notte del 14 diventa magica: i pellegrini si recano sull’isola la sera e attendono il nuovo giorno, consumando cibo, cantando e ballando danze tradizionali. Durante la giornata del 15 si svolgono le funzioni religiose dedicate alla festività, che costituiscono una grande attrazione per i credenti. I turisti, invece, sono ben felici di poter assaporare i piatti locali, di potersi avvicinare alle usanze del posto e di trascorrere una festività differente. A parte i giorni di festa, l’isola è abitata esclusivamente dal guardiano del Monastero. Pertanto, se si decide di passare del tempo in loco, è necessario attrezzarsi per un picnic.
Una chicca d’Albania l’isola di Zvërnec. Non dimenticate di annotarla sul taccuino dei viaggi!
fonte: turismo.al
Turismo sostenibile: Enit e Distretto Costa d’Amalfi insieme per itinerari di viaggio a basso impatto ambientale
Mostra del Cinema. I pescatori di Segre difendono l'anima di Venezia
Commuove e fa riflettere il regista Andrea Segre che domani sera alle Giornate degli Autori inaugura lo spazio "Notti Veneziane" della 78ma Mostra del Cinema (che si apre domani alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella) con un film che è un gioiellino. È Welcome Venice (dal 9 settembre al cinema distribuito da Lucky Red) e vede al centro i due eredi di una famiglia di pescatori della Giudecca, isola di Venezia dalla vocazione popolare. Da applauso i due protagonisti, Paolo Pierobon (il rude Pietro) e Andrea Pennacchi (l’ingenuo arrivista Alvise), due fratelli che incarnano le due anime di una città che ha perso le sue radici. Pietro, ancorato alla tradizione, vuol continuare a pescare "moeche", i rari granchi della laguna, Alvise invece vuol trasferirsi a Mestre per affittare la loro casa alla Giudecca ai turisti per entrare nell'élite immobiliare che governa la città. Accanto a loro, divisi tra il difendere l'anima autentica della città e della sua gente, a costo di rimetterci, e il richiamo del denaro "facile" che porta allo snaturamento di un luogo, anche gli altri familiari interpretati da un grande cast, Ottavia Piccolo, Roberto Citran e Sara Lazzaro.
Il film è nato durante la pandemia, che resta sullo fondo. «E’ un momento in cui ci si chiede se ripartire o meno col turismo – spiega Andrea Segre –. Tutto questo però ha una conseguenza sulle famiglie, sulle case, sull’abitare. Durante la pandemia è stato panico in questa città. Le famiglie si fanno delle domande su come poter vivere». Nel film si mostrano anche le conseguenze dello snaturamento dell’anima di una città, che non sempre porta vero benessere. Andrea Segre, col suo sguardo documentaristico, fa di Venezia un paradigma della situazione italiana: «E’ quello che ho tentato di fare con questa trilogia composta da Pianeta in Mare, Molecole e Welcome Venice. Raccontare un luogo che conosco con la convinzione che abbia potenze suggestive, etiche e estetiche che aiutano a raccontare le tensioni dell’oggi. In Pianeta in mare il destino di una zona industriale come quella di Marghera racconta il rapporto tra il lavoro e la globalizzazione oggi; Molecole era su Venezia e le acque, la tensione del Mose, l’acqua alta, l’innalzamento dei mari, quella è la tensione tra la fragilità e la bellezza della vita; quest’ultima parte è il rapporto tra l’abitare quella bellezza e vendere quella bellezza. E giusto tutelare quelle bellezze – conclude –, ma poi diventano dei musei e si svuotano di vita vera».
Paolo Pierobon, grande attore diviso fra teatro, cinema e tv, è alla Mostra del cinema con ben tre film, fra cui Qui rido io di Mario Martone dove interpreta Gabriele D’Annunzio e I nostri fantasmi di Alessandro Capitani dove sarà un marito violento. In Welcome Venice l’attore di Castelfranco Veneto incarna nel suo pescatore con piccoli precedenti penali, ma duro e puro nella volontà di essere libero da gretti interessi con un lavoro che lo riscatta, l’anima di una Venezia (e di un’Italia) che non vuole mollare. Mentre suo fratello si lascia lusingare da facili promesse che portano anche guai e delusioni. «Ci sono due modi diversi di vedere le cose – ci spiega Pierobon –. Questo pescatore, con una bella dose di inconsapevolezza, sta combattendo contro quello che sta diventando la città, che non è più una città ma la rappresentazione di se stessa . Tutti scappano, tutti affittano e vanno a Mestre. Va bene, occorre lavorare, ma se resta solo quello, se anche l’ultima casa, l’ultimo baracchino o caffé diventa un bed and breakfast standardizzato poi si stanca anche il turista perché non viene più a vedere niente di vero. Il tema della "gentrification" riguarda tante città, non solo italiane. Il Covid ha messo a nudo tutto ciò. Come dice il mio personaggio "i turisti non ci sono più, ma i granchi ci saranno sempre"».
da Avvenire
(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - Turismo Culturale)
Turismo: decalogo della ripartenza per operatori
- deve considerare alcuni elementi sui quali fondare le proprie
riflessioni. Innanzitutto non vi sono riscontri storici di riferimento, in quanto non si sono mai manifestate situazioni che hanno avuto la stessa negativa incidenza sul sistema turistico. Poi il settore turistico non è stato solamente il primo ad entrare nella spirale della crisi, ma sarà anche l'ultimo ad uscirne, in quanto le condizioni che limitano gli spostamenti delle persone non si basano solamente su fattori strutturali (contrazione economica, riduzione dei sistemi di mobilità, etc.) ma anche su un'inquietudine che genera mancanza di sicurezza (ipocondria, agorafobia, etc.), che non finirà col termine del lockdown. Infine la validità delle rilevazioni sulle tendenze della clientela - effettuate in questi giorni - è pressoché nulla: per avere a disposizione dati validi, quindi non condizionati dalla situazione contingente, occorrerà attendere almeno 15 giorni dopo il termine del lockdown e in questo scenario, cambierà anche la spinta motivazionale che stimolerà i nostri connazionali - ed anche gli stranieri - a decidere se e come trascorrere un periodo di vacanza. Ecco il decalogo degli esperti di Jfc che si occupa di marketing turistico:
- delineare, con le associazioni e gli operatori della filiera
turistica, un unico topic di comunicazione per tutta la destinazione e gli operatori;
- attivare - dal giorno successivo al termine del lockdown -
una campagna di comunicazione di "avvicinamento" alla clientela fedele ed una reale vicinanza di "sentimenti";
- evitare, in questa fase, proposte e stimoli commerciali,
puntando invece alla ri-attivazione della relazione e di un clima di fiducia con la clientela (con l'utilizzo prevalente degli strumenti digitali);
- evitare altresì messaggi troppo positivi (come "andrà tutto
bene") e fare attenzione alla comunicazione interna troppo negativa, generata dal sentiment degli operatori locali (che circola velocemente in rete);
- avviare, non prima di 15/20 giorni dall'inizio della fase 2,
azioni di riposizionamento sul mercato, puntando a valorizzare al massimo le opzioni legate alla possibilità di trovare spazi "personali ed individuali" ed alle eccellenze del territorio;
- evitare, in questa fare, di stimolare gli ospiti con
agevolazioni, sconti, promozioni, che verrebbero viste come azioni di "svendita" del servizio e della destinazione, abbassando la brand equity;
- lasciare ai singoli operatori la possibilità di ospitare
medici ed infermieri impegnati nell'emergenza: non è, questo, un tema sul quale costruire una campagna di comunicazione post covid-19;
- mai usare termini sanitari nella comunicazione turistica:
nessuno è interessato a soggiornare in una località-ospedale, ma tutti vogliono poter non pensare al covid-19, tantomeno in vacanza;
- usare, al contrario, termini legati alla sicurezza (anche
sanitaria), alla salubrità, alla sostenibilità, etc.;
- predisporre un Crisis Exit Plan, nel quale vengono delineate
le azioni necessarie da attuare nei vari step, con validità ben oltre la fase 2 e cadenzate sino all'estate 2021. (ANSA).
Enit e Aeroporti di Roma fanno il punto sul turismo cinese in Italia
convegno organizzato da Aeroporti di Roma ed Enit il turismo incoming e outgoing, la volontà di rafforzare la presenza dei turisti italiani in Cina e l’opportunità di far conoscere le bellezze di un Paese come la Cina, ricco di monumenti e paesaggi naturali divenuti, al pari di quelli italiani, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Esordio a Pechino per il treno iper-veloce e senza conducente. 108 miglia e collegando la capitale, Pechino, con la città che ospiterà le Olimpiadi invernali 2022, Zhangjiakou
Enit / UN MILIONE DI VIAGGIATORI IN VISITA IN ITALIA DALLA TERRA DEL QUOKKA
Cine40, viaggio a ritroso nel cinema
ansa
Carnevale: Venezia, all'insegna fasti e mestieri Serenissima
ansa
Sleep & shop: la nuova sfida del futuro
Tra i sette panel in programma in particolare quello “Travel&Tourism Retail! Retail-Hotels”, moderato da Paola Lunghini, direttore responsabile di Economia Immobiliare, ha coinvolto quattro esperti del settore per valutare il peso dello shopping nel corso di un soggiorno in Italia da parte dei turisti stranieri.
Il retail come destinazione: questa la possibilità che prospetta Giorgio Bianchi amministratore di R&D Hospitality. “L’Italia è il quinto Paese al mondo in ordine di arrivi internazionali. –dichiara Bianchi- Fashion e food sono due attrattori rilevanti per i turisti. Due elementi che sono i punti di forza dell’Italia e che si possono facilmente trovare negli outlet e nei centri commerciali”.
“Lo shopping è anche uno dei modi che il turista impiega per trascorrere il tempo della sua vacanza – commenta Anna Maria Testa, consulente per la comunicazione - Ampliare la scelta e il ventaglio delle proposte è anche un modo per prolungare la permanenza dei visitatori all’interno del Paese”.
“Il fatto che il Morocco Mall, centro commerciale di Casablanca, sia stato inserito all’interno della guida Lonely Planet – dichiara l’archistar Davide Padoa - è significativo di quanto queste strutture siano diventati dei veri e propri poli attrattivi per i visitatori, ma soprattutto voci importantissime per l’economia di una nazione”.
“Gli outlet e i centri commerciali, in Italia, funzionano. Il problema è l’omologazione, ovvero si rischia di trovare gli stessi negozi e gli stessi prodotti in tutto il mondo – afferma Marielle Pesant marketing manager di Bertone Design -. Per questo motivo l’importante è specializzarsi e valorizzare le proprie eccellenze e puntare sull’intrattenimento partecipativo delle persone che vi fanno visita”. s.f.
Vacanze ai Caraibi: dal 16 dicembre al cinema, dal 2016 meta turistica sotto i riflettori
In Norvegia sul treno che percorre regolarmente un braccio del fiordo più lungo del Paese
Viaggio nella foresta austriaca, polmone verde di Expo
Un'idea che parte dal presupposto che l'aria sia l'elemento-alimento più essenziale per l'essere umano, visto che non ne possiamo fare a meno che per pochissimi minuti.
Volutamente si sono lasciati fuori climatizzazione e pannelli multimediali, si spiega tutto a voce e con delle grandi scritte a led: breathe (respira), eat (mangia)... E il "mini-polmone" austriaco hai dei numeri di tutto rispetto: sui 1000 metri di padiglione 560 sono di bosco (si è voluta mantenere la stessa proporzione che c'è in Austria dove 3,5 miliardi di alberi crescono su quasi il 50% del territorio). Ci sono 60 alberi, 12 mila piante forestali e piccoli arbusti per una superficie fogliare complessiva di 43.200 metri quadrati che producono 62,5 kg di ossigeno in un'ora. E cioè il necessario per 1800 persone all'ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di anitride carbonica al giorno.
Ci sono poi una serie di ventilatori e sistemi di nebulizzazione ad alta pressione che stimolano e supportano l'attività del bosco in modo che ottenga lo stesso rendimento di un ettaro di bosco in natura. Ma niente paura: il padiglione produce tutta l'energia di cui ha bisogno grazie a delle celle solari a colorante, le celle di Graetzel, che sfruttano anche la luce debole o artificiale trasformandola in corrente non fotoelettrica ma con un principio simile a quello della fotosintesi clorifilliana.
L'esperienza sensoriale coinvolge anche il gusto con il cibo, creato da chef stellati austriaci, partendo dalle materie prime dei boschi: pane di farina di legno e burro di cime di abete rosso.
La promozione dell'Austria, nel primo trimestre 2015 visitata da un totale di 182.800 italiani (+8,6%) con un totale di 465.700 pernottamenti (+9%) si svolgerà anche in vari luoghi di Milano. Tra le iniziative, c'è l'allestimento di un bivacco alpino in versione urbana, promosso dalla celebre Strada Alpina del Grossglockner, con proiezioni accompagnate dalle note della Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss. Dal 15 al 24 maggio e dal 15 al 27 giugno quattro tricicli decorati con i colori dei paesaggi salisburghesi distribuiranno 15.000 bottiglie d'acqua minerale che nasce dalle profondità dell'incontaminato scenario alpino del Parco Nazionale degli Alti Tauri. E in occasione della Giornata dell'Austria, il 26 giugno 2015, i Wiener Philharmoniker, diretta da Mariss Jansons, eseguiranno nel Teatro alla Scala la Sinfonia n. 3 di Gustav Mahler.
“Un bivacco in città”: Parco Ravizza, zona Bocconi, dal 19 maggio all’ 8 giugno 2015, ore 10-20
Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali
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Turismo sette locali di Bangkok da fare invidia all’Occidente
Turismo industriale, un tesoro nascosto
Tornando all'Italia, almeno 166 industrie sarebbero in grado di generare appeal per flussi turistici: di queste, però, la maggioranza non vede l'ambito turistico per quello che realmente rappresenta, vale a dire un veicolo di valorizzazione del proprio brand prima ancora di essere generatore di visitatori.
Altri due dati sono interessanti nella ricerca: il fatto che ben l'88,9% dei referenti aziendali ha indicato questo turismo "in crescita", e oltre la metà di questi segnala "forte aumento di interesse e visitatori". E poi i mesi preferiti dai "turisti industriali": da marzo a maggio si concentra ben il 42,9% dei flussi annuali. Buoni anche i flussi nel mese di "giugno" (9,7%), "ottobre" (9,5%) e "dicembre" (8,6%).