Visualizzazione post con etichetta Bangkok. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bangkok. Mostra tutti i post

Turismo sette locali di Bangkok da fare invidia all’Occidente

di Eugenia Romanelli

I collezionisti di locali e aperitivi unici al mondo non possono perdersi Bangkok. Quindi, prima di partire per l’indimenticabile (lo assicurano tutti coloro che ci sono stati: tripadvisor per credere!) tour del nord classico, va prevista una tappa consistente in quello che è uno dei più grandi centri urbani del nostro pianeta.

Tanto per cominciare, assolutamente imperdibile è il Titanium, locale non immenso e decisamente razionale e minimal. Al piano terra suonano le band, mentre salendo le scale, si arriva all’ice bar: si tratta di una vera e propria cella frigorifera (10 gradi sotto lo zero) con tanto di bancone di ghiaccio. Si servono shot di vodka (ampia la selezione di etichette) che raffredderebbero anche il più accaldato dei clienti. Elegante e radical, è decisamente fuori dagli itinerari turistici e di massa.

Altro cocktail indimenticabile è quello servito al 25esimo piano del Long Table: il panorama è mozzafiato, superiore anche a quello delle Bayoke Tower, soprattutto perché vanta una clientela upper class autoctona perfettamente tourist-free. Anche il ristorante è eccellente, con i suoi piatti thai-fusion serviti a mo’ di istallazione di arte contemporanea sul lunghissimo tavolo che dà il nome al locale. Da provare le quattro varianti del mojito classico: il Razz mojito, il Bacardi mojito, Apple mojito e Limon mojito.

Chi ama il jazz, il blues, e il R&B, verrà stupito dalla qualità che si può trovare qui, con le band migliori del globo. Oltre all’arcinoto Saxophone Club, un altro top indiscusso è il Brown Sugar (nel 1997 il magazine Newsweek lo ha votato come migliore bar al mondo). Più smart è invece l’Overtone Music Cave: il pubblico giovane e alla mano ascolta musica “sporcata” anche con hip hop, fusion e rock. Il Niu’s on Silom, invece, vanta una clientela chic e formale, mentre il The Glaz Bar e il The Living Room, decisamente internazionali, si trovano dentro agli hotel Plaza Athenee Bangkok e lo Sheraton Grande Sukhumvit, e ricalcano le ambientazioni europee.

A questo punto, si può puntare per Bang Pa In. Un tempo residenza estiva Reale, tra giardini e fontane si esibisce in una straordinaria collezione di palazzi declinati in una sorprendente varietà di stili architettonici, dal thai, al cinese, all’italiano-vittoriano. Anche Ayutthaya, che per quattro secoli è stata la capitale della Thailandia, non deluderà, come pure le sue rovine: i templi di Wat Chaimong Khon, Wat Maha That e Wat Lokaya Sutha sono un’esperienza estetico-mistica davvero suggestiva. Lopburi e il tempio del Wat Pra Phrang Sam Yot Lop non sono da meno: perfetti esempi dello stile di Angkor, sono letteralmente abitati da educatissime scimmie.

Sukhothai, poi, prima Capitale del Siam e sito archeologico di maggior rilievo artistico della Thailandia, è forse la tappa più spettacolare, anche per la vicinanza ai templi Wat Mahathat e Wat Sri Chum (quest’ultimo contiene una statua del Buddha alta 15 metri). Phrae è invece una delle più antiche città della Thailandia, fondata nello stesso periodo di Sukhothai e Chiang Mai, parte del glorioso impero Lanna. La sua ricchezza storico-culturale è riflessa in ogni via o palazzo. Di solito si visita la Bhan Pratap Jai, casa tradizionale costruita interamente in legno teak diventata museo, e qualche negozio di Mo-Hom, gli indumenti indossati dagli abitanti dei villaggi in tutto il nord della Thailandia.

A Chiang Rai sono divertenti i mercatini, dove si può comprare artigianato locale poco turistico. A Chiang Mai, invece, c’è l’imponente Wat Rong Khun, l’unico tempio Thai contemporaneo, e la Ban Dam, una casa tutta nera. Arcinoto è anche il cosiddetto "Triangolo d'Oro", sul fiume Maekhong, dove la Thailandia incontra il Laos e la Birmania.

D’obbligo la divertente visita al museo dell'Oppio e la crociera sulle barchette locali, le “long tail” (motolance), che navigano il Maekhong. La piccola traversata è interessante soprattutto per la sosta in un villaggio in territorio laotiano (Don Sao), sull’altra sponda del fiume. Si possono in realtà visitare anche altri villaggi, e forse è la parte più esotica del viaggio, dato che le etnie sono tra le più varie (la Karen Padong, detta delle “Donne Giraffa”, è la più curiosa). Thaton e Chiang Mai (la “Rosa del Nord") sono infine decisamente affascinanti, come pure il tempio Wat Phrathat Doi Suthep, alto ben 1.056 metri.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA