FANO - Multiproiezioni, app immersive, tavoli touch, ricostruzioni in 3D. E’ un museo senza opere, completamente virtuale, ma coinvolgente e suggestivo, quello che riapre i battenti nella città di Fano, in provincia di Pesaro Urbino. Ospitato nella splendente ex chiesa medievale di San Michele e adiacente l’Arco di Augusto, proprio là dove la via Flaminia entrava in città, tracciando il decumano massimo, per poi proseguire fino a Rimini. Un luogo dove, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, poter rivivere lo splendore della Fano romana, snodo strategico sull’Adriatico, e censire il patrimonio archeologico sparso lungo la via Flaminia.
Ecco quindi rinascere virtualmente, grazie a una nuova grandiosa proiezione a parete, le strade e i monumenti dell’antica Fanum Fortunae (così chiamata per via di un famoso tempio dedicato alla dea Fortuna), insieme al basolato della via Flaminia.
Ma anche seguire, lungo le mura della porta augustea, videointerviste con alcuni studiosi del settore, primo tra tutti Pierre Gros, uno dei massimi esperti di architettura romana antica.
Per poi incontrare nella postazione Oculus Go, in un vis à vis virtuale, il grande architetto Vitruvio, pronto ad accompagnare il visitatore all’interno della sua Basilica: visto che Fano è l’unica città dove l’artista documenta, in quel che resta del suo celebre trattato De Architectura, di aver costruito effettivamente un edificio. Tutto da scoprire grazie ad appositi occhiali in grado di immergersi in una realtà aumentata.
Da non perdere infine le ricostruzioni in 3D, inquadrando con appositi tablet le planimetrie a disposizione, e i totem con i video sulla storia del complesso del San Michele.
“E’ un museo unico in Italia, dove è presente una sintesi di tutte le tecnologie oggi a disposizione”, spiega Paolo Clini, ordinario di Storia dell’architettura antica e documentazione digitale del patrimonio all’Università Politecnica delle Marche e responsabile scientifico del progetto. “Tecnologie che vengono declinate per la trasformazione spettacolare e coinvolgente di un patrimonio reale. Perché contestualizzando i resti archeologici facciamo capire cosa esisteva prima: ridando non solo vita a quelle che agli occhi sono solo pietre ma ricostruendo anche siti che non si possono più vedere”. Insomma, un museo - macchina del tempo che permette di muoversi nella città romana e tra i suoi monumenti, visitabile anche sul sito https://distori.org/VIRTUAL_TOUR/MuseoVirtualeFlaminia/index.html
E poi c'è la visita "reale". "Il virtuale non fa altro che aumentare l’aspettativa”, spiega Clini. “E’ una sorta di antipasto: viene anticipata una bellezza che poi si desidera di andare a scoprire".
Non è un caso quindi che Fano sia entrata far parte dell’Itinerario della Bellezza, progetto di marketing territoriale che vede coinvolti 13 comuni della provincia, ideato da Confcommercio Pesaro Urbino/Marche Nord per condurre turisti curiosi negli angoli più suggestivi del territorio.
“Il rinnovato Museo della via Flaminia di Fano, con tutte le sue soluzioni tecnologiche, può diventare il punto di riferimento per un turismo di nicchia come quello archeologico e quindi un volano importante per la destagionalizzazione”, ha dichiarato il direttore di Confcommercio Pesaro Urbino Amerigo Varotti, presente alla riapertura. “Fondamentale è però una gestione museale che si dedichi non solo alla apertura dei locali ma anche ad un’adeguata attività di promozione”.
ansa