FIRENZE - La sala d'Arme di Palazzo Vecchio ospita, fino al 18 settembre, la personale di Liu Bolin, dedicata al progetto 'Hiding in Florence', realizzata in collaborazione con il Comune di Firenze, promossa dalla Galleria Gaburro e curata da Marco Bazzini.
Bolin è conosciuto per le sue performance mimetiche.
Definito "l'uomo invisibile", ha fatto del camouflage il suo tratto distintivo: rimanendo immobile come una scultura vivente, fonde perfettamente, grazie a un accurato body-painting, il suo corpo con il contesto alle sue spalle e poi si fa fotografare.
Nel progetto fiorentino sono stati coinvolte le maggiori istituzioni storiche e culturali come piazza della Signoria, le Gallerie degli Uffizi, la Biblioteca Marucelliana e lo stesso Palazzo Vecchio. 'Hiding in Florence' fa parte del più ampio progetto 'Hiding in Italy', svolta dall'artista nel nostro paese, che ha visto protagoniste le città di Milano, Venezia, Verona, Roma e Caserta. 'Hiding in Florence' permetterà anche di vedere i segreti del backstage, attraverso le riprese realizzate durante la costruzione degli scatti: la mostra, visitabile dalle 10 alle 18, è a ingresso libero. Negli anni, si è fatto ritrarre davanti ai più importanti monumenti del mondo, a opere d'arte, a librerie, a scaffali dei supermercati, a montagne di rifiuti e in mezzo a masse di immigrati. La sua poetica del nascondersi, per diventare cosa tra le cose, vuole sottolineare luoghi emblematici, identità culturali note e segrete, denunciare problematiche sociali. Ognuno di questi luoghi, così come gli oggetti, anche i più piccoli, hanno un'anima che li caratterizza e in cui mimetizzarsi, svanire, identificarsi nel Tutto. Secondo la cultura cinese, l'uomo è parte della natura e in queste opere, l'artista non sparisce ma, in realtà, si unisce alla natura stessa.
Per la vicesindaca e assessora alla cultura di Firenze Alessia Bettini la mostra di Liu Bolin "rappresenta un'ulteriore occasione di ribadire l'attenzione della città al dialogo fra passato e presente, agli artisti contemporanei e ai temi del nostro tempo, nell'ambito di una politica culturale che ha questo tra i suoi obiettivi prioritari".
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