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Nell'anno in cui si celebrano i 150 anni dalla nascita ufficiale dell'Impressionismo, a Palazzo Reale la mostra "De Nittis

Milano celebra per la prima volta il talento di Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 – Parigi 1884) con la mostra DE NITTIS. Pittore della vita moderna a Palazzo Reale dal 24 febbraio al 30 giugno.  Curata da Fernando Mazzocca e Paola Zatti, presenta circa 90 dipinti, tra olii e pastelli, provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private italiane e straniere, tra cui il Musée d’Orsay e il Petit Palais di Parigi, i Musée des Beaux-Arts di Reims e di Dunkerque, gli Uffizi di Firenze – solo per citarne alcuni – oltre allo straordinario nucleo di opere conservate alla GAM di Milano e una selezione dalla Pinacoteca De Nittis di Barletta, la raccolta più vasta e significativa di opere dell’artista, arrivate alla sua città natale grazie al lascito testamentario della vedova Léontine. Una fortuna espositiva, quella di De Nittis, transitata attraverso i Salon parigini, la prima mostra degli Impressionisti nel 1874 e le grandi Esposizioni Universali, lo ha consacrato come uno dei maggiori protagonisti della pittura dell’Ottocento europeo. Dopo un periodo di oblio, fu la Biennale di Venezia del 1914 a rivalutarne il talento in una magnifica retrospettiva seguita, in anni più recenti, da altri appuntamenti fondamentali come la rassegna Giuseppe De Nittis. La modernité élégante allestita a Parigi al Petit Palais nel 2010-11, e nel 2013 la fondamentale monografica a lui dedicata a Padova da Palazzo Zabarella.

Famiglia Cristiana

Tra Guercino e De Nittis a Domodossola

Racconta la storia dei due collezionisti, Antonio Ceci  e Alessandro Poscio la mostra “Tra Guercino e De Nittis” che inaugura oggi a casa Casa De Rodis e che mette a confronto per la prima volta un nucleo di opere dalle loro collezioni. Fino al prossimo 28 ottobre sono svelati i segreti e le passioni di entrambi i collezionisti che riflettono comuni interessi artistici: dai ritratti ai paesaggi, da vedute che inquadrano la natura a stretto contatto con l’uomo, a sguardi che comunicano i misteri e i fascini di storie lontane, quanto vicine. Ricordiamo infatti che Ceci era un chirurgo marchigiano di adozione pisana mentre Poscio era un imprenditore piemontese con la passione per la pittura.
 
PERCHE' ANDARE
 
La mostra a cura di Stefano Papetti e Antonio D’Amico mette in scena un gruppo prezioso di disegni di artisti quali Pietro da Cortona, Guercino, Luca Giordano e Domenico Morelli, ma anche tele affascinanti quali i suggestivi paesaggi ad olio di Alessandro Magnasco e Francesco Zuccarelli, la sublime “Passeggiata amorosa” di Pelizza da Volpedo, l’incantevole “Pax” di Luigi Nono. E poi ancora si possono ammirare il luminoso “Sole d’ottobre” di Carlo Fornara, “Veduta delle Alpi Lepontine” di Giovanni Battista Ciolina, la realistica quanto magica “Stradina a Settignano” di Telemaco Signorini, due romantici e intensi paesaggi di Antonio Fontanesi e una fitta “Querceta” di Giovanni Fattori.
 
DA NON PERDERE
 
Nel percorso espositivo è possibile inoltre studiare opere inedite e mai presentate al grande pubblico, come nel caso del “San Gerolamo”, attribuito al pittore caravaggesco Lionello Spada o alla deliziosa “Vergine in preghiera”, un piccolo rametto che appartiene al giovane Sassoferrato. La mostra è anche una bella occasione per scoprire Casa De Rodis, luogo in cui una parte della collezione Poscio è esposta. Palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, un tempo dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana. L’antica dimora è stata oggetto di un’attenta ristrutturazione che da una parte ha recuperato tutti gli elementi storico-architettonici e dall’altra ha saputo reinterpretare in chiave moderna le caratteristiche dell’edificio e la sua storia.
 
Tra Guercino e De Nittis Due collezioni si incontrano
Dal 28 maggio al 28 ottobre 2017
Luogo: Casa De Rodis, Domodossola
Info: 347 7140135
Sito: www.collezioneposcio.it
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