LECCE - Ci sono innanzitutto i 5000 volumi, per lo più rari libri di storia dell'arte, teatro, letteratura e storia, molti anche accompagnati da postille scritte a mano, di una biblioteca preziosa e unica, strumento fondamentale alla creazione di un immaginario sempre vigoroso, geniale e senza "steccati". E ancora, 22 costumi ed accessori di scena relativi alle opere dell'Otello, Hommlette for Hamlet, Riccardo III, Pinocchio, La cena delle beffe, Macbeth-Horror Suite accanto ad alcuni arredi e oggetti personali come manoscritti, fotografie, registrazioni e dischi. Tutto intorno grandi tavoli, sedie, poltrone inondate dalla luce di ampie vetrate per abitare senza fretta uno spazio di conoscenza ma anche di suggestione emotiva, come per provare a immaginarsi sul palcoscenico "insieme" a quello che è stato un maestro della nostra storia teatrale. Sarà un allestimento inedito quello che il Fondo-archivio Carmelo Bene, a partire dal 13 settembre, offrirà al pubblico negli ambienti del Convitto Palmieri a Lecce per proporre una sorta di "incontro ravvicinato" con il grande attore, drammaturgo, regista, scrittore e poeta pugliese scomparso nel 2002. Fino a questo momento mai unificato e reso fruibile al pubblico, il Fondo - che la Regione Puglia ha acquisito il 30 ottobre 2019 firmando un accordo con le eredi di Carmelo Bene, la vedova Raffaella Baracchi e la figlia Salomè, la Soprintendenza archivistica e bibliografica di Puglia e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto - ora è finalmente al centro di un progetto di valorizzazione e sarà accessibile quotidianamente, diventando autentica testimonianza di una vita creativa in tutto e per tutto, che l'attore ha speso unicamente per l'arte.
A cominciare dai due grandi angeli concepiti dall'artista Gino Marotta per lo spettacolo Hommelette for Hamlet del 1987, è impossibile non lasciarsi coinvolgere dall'allestimento realizzato da un team di architetti, storici dell'arte e operatori museali, che propone il mondo così incredibilmente colto, complesso, eterogeneo e appassionato di Carmelo Bene. Un mondo che il Fondo - costituito dai tre nuclei fondamentali di materiale documentario: il fondo librario, il fondo personale e dai costumi, elementi di scena e arredi personali dell'artista - restituisce con rispetto e integrità. Arriva dunque il giusto tributo all'impegno di un artista autentico, di cui, afferma Salomè Bene, "sono sicura lui sarebbe felice". "Tutto questo è il frutto di un tenace lavoro, per anni portato avanti silenziosamente, con caparbietà e dedizione, per dare piena attuazione alla volontà di Carmelo Bene e rispettoso risalto alla sua arte", prosegue la figlia, "grazie alla preziosa collaborazione intessuta con la Regione Puglia, da oggi gran parte del suo patrimonio creativo e culturale è riunito in una unica sede, così da renderlo fruibile a tutti. Noi, come famiglia, in sinergia con le istituzioni, abbiamo creato per la prima volta un fondo unico, versatile e poliedrico che continueremo a curare e valorizzare nel tempo. Insieme con esso ha visto la luce anche un Ente dedicato alla gestione e alla valorizzazione di tale patrimonio, un comitato artistico-culturale a ciò deputato e per la cui costituzione mi sono battuta personalmente". (ANSA).