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La suggestione di Loreto, un santuario di fede e di storie


Percorrendo l’autostrada A14, nel cuore delle Marche, giunti nei pressi di Porto Recanati è impossibile che lo sguardo non venga attirato dall’imponente profilo di un antico borgo che sorge in cima a una collina poco distante dal percorso dell’autostrada, sulla quale svetta la sagoma di un grande santuario: si tratta della celebre basilica di Loreto, che tutti conosciamo per fama, ma di cui pochi conoscono la storia e le rocambolesche leggende che sono alla base dell’esistenza e del culto di uno dei più importanti santuari mariani del mondo cristiano cattolico.

In tempi recenti, la popolarità della Beata Vergine Lauretana, popolarmente nota come “la Madonna di Loreto”, è in buona parte dovuta al forte legame che con essa aveva Papa Giovanni Paolo II (che visitò il santuario ben 5 volte, più di qualunque altro pontefice). Inoltre, da quando esistono gli aeroplani e l’aeronautica, la Madonna di Loreto è considerata patrona dell’aeronautica militare e, per estensione, protettrice di tutti gli aviatori. Qualcuno forse ricorderà, nelle prime settimane di pandemia da Covid-19 nel 2020, che era persino girata una notizia falsa secondo la quale la Madonna di Loreto sarebbe stata imbarcata su un velivolo dell’esercito con la teorica intenzione di sorvolare tutta l’Italia e le isole per chiedere l’intercessione mariana di fronte alla piaga che stava mettendo il mondo in ginocchio.

Il culto mariano a Loreto, però è decisamente più antico, e risale alla fine del 1200, al termine dell’epoca delle crociate, quando tutta la Palestina era sotto controllo o assedio da parte dei Mamelucchi. La tradizione vuole che, per proteggere la Santa Casa di Nazareth dove nacque Gesù, gli angeli la prelevarono fisicamente e la trasportarono in volo fino all’odierna Croazia, nei pressi della città di Rijeka (in italiano, Fiume). La presenza di briganti e banditi in quella zona fece sì che qualche mese dopo gli angeli decisero di spostare nuovamente la Santa Casa, prima nei pressi di Ancona, poi a Porto Recanati, nel territorio di proprietà di una nobildonna di nome “Loreta”. È dal nome di questa donna che derivò l’espressione popolare “Madonna di Loreta” che i pellegrini usavano per indicare il luogo di questo insolito prodigio. Gli angeli decisero poi di spostare ancora per ben due volte la Santa Casa, fino a posizionarla in maniera definitiva lungo la strada che unisce Recanati al suo porto sul mare. Intorno a questa sua destinazione finale si sviluppò subito un piccolo centro abitato, che prese dunque il nome di Loreto. Da allora la Santa Casa dove Maria diede i natali a Gesù si trova in Italia ed è uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti dell’intero mondo cristiano. Ad aumentare la suggestione, le moderne indagini scientifiche hanno riscontrato che i materiali di cui è costituita la Santa Casa sono del tutto compatibili per origine e datazione con i materiali tipici della Palestina. Lo stile delle sue decorazioni è coerente con la sua epoca e la sua origine, e le sue dimensioni, inoltre, sembrano combaciare perfettamente con lo spazio vuoto rimasto a Nazareth in luogo della suddetta casa. Insomma, persino il moderno approccio razionale e scientifico sembra suggerire che dietro questa storia mirabolante del mondo cristiano ci possa essere realmente un prodigio al di là delle capacità di comprensione umana. Da qui il legame tra la madonna di Loreto e gli aviatori: venne assai naturale collegare la miracolosa traslazione “in volo” che la Santa Casa ha subito più volte tra il 1291 e il 1294, al ruolo delle persone che lavorano sospesi nei cieli, sia per scopi puramente civili che di sicurezza militare.

Questa storia meravigliosa, enorme patrimonio culturale non solo del cristianesimo ma anche d’Italia, non è però l’unico motivo per cui dovreste considerare una deviazione verso Loreto quando vi capiterà di attraversare le Marche, poiché il santuario stesso è uno dei luoghi più magici di tutta Italia. Tralasciando la pur notevole bellezza artistica della Basilica con tutte le meraviglie che nel corso dei secoli ne hanno abbellito e impreziosito l’interno, l’atmosfera di sacralità che si respira al suo interno è qualcosa che chiunque dovrebbe avere la fortuna di provare, almeno una volta nella vita. Specialmente nel momento in cui si entra dentro alla Santa Casa, e ci si trova di fronte alla padrona di casa, la Madonna Nera di Loreto, meravigliosamente suggestiva. Il consiglio è di andare a vederla con i vostri occhi, e soprattutto con il vostro cuore, concedendovi il lusso della sorpresa, e di un’esperienza che possa essere solamente vostra. Chissà, magari già durante il vostro prossimo viaggio per qualche giorni di vacanza sul Mare Adriatico.

avvenire.it

A Loreto 'L'arte che salva' con i grandi predicatori


LORETO (ANCONA)- E' stata inaugurata a Loreto (Ancona) la mostra 'L'arte che salva. Immagini della predicazione tra Quattrocento e Settecento. Crivelli, Lotto, Guercino', che con 41 opere, tra dipinti, incisioni, sculture, manoscritti e volumi provenienti dalle Marche, molte delle quali scampate al terremoto, illustra fino all'8 aprile 2018 l'operato e la figura dei grandi predicatori del passato. L'iniziativa, ospitata al Museo Antico Tesoro della Santa Casa, è promossa dalla Regione Marche e dal Mibact, insieme al Comune e alla Santa Casa di Loreto. "Non si tratta solo di un'occasione per mostrare i tesori salvati dal sisma - hanno spiegato Giuseppe Capriotti e Francesca Coltrinari, curatori dell'esposizione - ma del risultato di una lunga ricerca sull'attività degli ordini religiosi e sul valore identitario della loro predicazione nelle Marche, che affianca a capolavori opere meno note suddivise in otto sezioni tematiche". Vere e proprie star dell'epoca che riempivano le piazze, i predicatori accompagnavano i loro sermoni con gesti e simboli per renderli maggiormente efficaci, come San Bernardino da Siena, ritratto da Pietro di Giovanni Ambrosi, proveniente da Camerino (1428-1448), con il dito alzato a indicare una tavoletta esplicativa della presenza divina, o Il beato Giacomo della Marca di Vittore Crivelli (1501), con bibbia e ostensorio in mano. Ma c'è anche il seicentesco ritratto di pittore ignoto di Santa Camilla Battista da Varano, suora clarissa e guida religiosa, con gli oggetti che le appartenevano, compresa la scultura di un bambinello e il suo prezioso vestito ricamato in oro.
    In esposizione anche il San Nicola da Tolentino di Guercino (1637), la Madonna adorante di Vittore Crivelli e quella del Rosario di Simone De Magistris (1577), così ricca di personaggi da sembrare un vero e proprio racconto illustrato. In arrivo a novembre da Bergamo, dove sono ancora in mostra, anche due Lorenzo Lotto (Battesimo di Cristo e Cristo e l'adultera), mentre tra gli oggetti figurano due leggii intagliati in avorio e oro (XVI secolo), che si ritiene siano stati donati alla Santa Casa dai primi ambasciatori giapponesi giunti in Europa nel 1585. Nella stessa sala anche un raro ritratto di padre Matteo Ricci, che testimonia la predicazione dei missionari a Oriente.
    "L'esposizione - ha spiegato l'assessore alla Cultura e al Turismo delle Marche, Moreno Pieroni - è solo la prima di un progetto che col titolo 'Mostrare le Marche' prevede sei mostre che da oggi fino al dicembre 2018 intendono valorizzare e promuovere turisticamente il vasto patrimonio culturale della regione". La prossima, dal titolo 'Capriccio e natura nel secondo Cinquecento. Percorsi d'arte e di rinascita nelle Marche', sarà a Macerata (Palazzo Buonaccorsi, dal dicembre prossimo al maggio 2018), mentre ad Ascoli Piceno (Pinacoteca civica) è in programmazione la mostra 'Cola dell'Amatrice, pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello'. Nel 2018 Fermo (Chiesa di San Filippo Neri) ospiterà la rassegna 'Rinascimento a Fermo: pittori tra Adriatico e Appennino dal tardogotico a Carlo Crivelli', Fabriano (Oratorio San Giovanni) inaugurerà la mostra 'Orazio Gentileschi caravaggesco errante nelle Marche', e Matelica l'esposizione 'Il romanico nelle Marche con i percorsi delle abazie (Valle del Chienti-Valle del Potenza)'. (ANSA).