A Loreto 'L'arte che salva' con i grandi predicatori


LORETO (ANCONA)- E' stata inaugurata a Loreto (Ancona) la mostra 'L'arte che salva. Immagini della predicazione tra Quattrocento e Settecento. Crivelli, Lotto, Guercino', che con 41 opere, tra dipinti, incisioni, sculture, manoscritti e volumi provenienti dalle Marche, molte delle quali scampate al terremoto, illustra fino all'8 aprile 2018 l'operato e la figura dei grandi predicatori del passato. L'iniziativa, ospitata al Museo Antico Tesoro della Santa Casa, è promossa dalla Regione Marche e dal Mibact, insieme al Comune e alla Santa Casa di Loreto. "Non si tratta solo di un'occasione per mostrare i tesori salvati dal sisma - hanno spiegato Giuseppe Capriotti e Francesca Coltrinari, curatori dell'esposizione - ma del risultato di una lunga ricerca sull'attività degli ordini religiosi e sul valore identitario della loro predicazione nelle Marche, che affianca a capolavori opere meno note suddivise in otto sezioni tematiche". Vere e proprie star dell'epoca che riempivano le piazze, i predicatori accompagnavano i loro sermoni con gesti e simboli per renderli maggiormente efficaci, come San Bernardino da Siena, ritratto da Pietro di Giovanni Ambrosi, proveniente da Camerino (1428-1448), con il dito alzato a indicare una tavoletta esplicativa della presenza divina, o Il beato Giacomo della Marca di Vittore Crivelli (1501), con bibbia e ostensorio in mano. Ma c'è anche il seicentesco ritratto di pittore ignoto di Santa Camilla Battista da Varano, suora clarissa e guida religiosa, con gli oggetti che le appartenevano, compresa la scultura di un bambinello e il suo prezioso vestito ricamato in oro.
    In esposizione anche il San Nicola da Tolentino di Guercino (1637), la Madonna adorante di Vittore Crivelli e quella del Rosario di Simone De Magistris (1577), così ricca di personaggi da sembrare un vero e proprio racconto illustrato. In arrivo a novembre da Bergamo, dove sono ancora in mostra, anche due Lorenzo Lotto (Battesimo di Cristo e Cristo e l'adultera), mentre tra gli oggetti figurano due leggii intagliati in avorio e oro (XVI secolo), che si ritiene siano stati donati alla Santa Casa dai primi ambasciatori giapponesi giunti in Europa nel 1585. Nella stessa sala anche un raro ritratto di padre Matteo Ricci, che testimonia la predicazione dei missionari a Oriente.
    "L'esposizione - ha spiegato l'assessore alla Cultura e al Turismo delle Marche, Moreno Pieroni - è solo la prima di un progetto che col titolo 'Mostrare le Marche' prevede sei mostre che da oggi fino al dicembre 2018 intendono valorizzare e promuovere turisticamente il vasto patrimonio culturale della regione". La prossima, dal titolo 'Capriccio e natura nel secondo Cinquecento. Percorsi d'arte e di rinascita nelle Marche', sarà a Macerata (Palazzo Buonaccorsi, dal dicembre prossimo al maggio 2018), mentre ad Ascoli Piceno (Pinacoteca civica) è in programmazione la mostra 'Cola dell'Amatrice, pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello'. Nel 2018 Fermo (Chiesa di San Filippo Neri) ospiterà la rassegna 'Rinascimento a Fermo: pittori tra Adriatico e Appennino dal tardogotico a Carlo Crivelli', Fabriano (Oratorio San Giovanni) inaugurerà la mostra 'Orazio Gentileschi caravaggesco errante nelle Marche', e Matelica l'esposizione 'Il romanico nelle Marche con i percorsi delle abazie (Valle del Chienti-Valle del Potenza)'. (ANSA).

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