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La chiesa di Santa Maria in Vallicella, chiesa Nuova

 

La chiesa di Santa Maria in Vallicella definita “nuova” benché siano passati diversi secoli, fu costruita a partire dal 1575. È legata a uno dei santi più amati di Roma, San Filippo Neri, soprannominato “Pippo buono”, che abitò per diversi anni nelle stanze annesse.

Inizialmente la chiesa doveva avere un’architettura tardo-rinascimentale vicina ai dettami della Controriforma ma, nel Seicento, subì varie modifiche e la visione d’insieme si trasfigurò attraverso ricche decorazioni.
La facciata, realizzata nel 1605, è opera di Faustolo Rughesi, mentre l’interno si sviluppa in tre navate a croce latina. Nella volta, oltre a un sinuoso disegno a cassettoni dorati, lo sguardo si perde nell’affresco di Pietro da Cortona che raffigura Il Miracolo della Vergine e la Visione di San Filippo Neri, una delle opere più interessanti della pittura barocca romana.

Una notte durante il sonno, il Santo sognò che la Vergine Maria sosteneva una parte del tetto della chiesa. La mattina dopo, incuriosito, volle verificare e scoprì con grande stupore che una trave del tetto, di grandi dimensioni, rimaneva in bilico contro ogni legge della statica. San Filippo riuscì a scongiurare una tragedia certa, grazie al sogno miracoloso.

Fra le opere della chiesa sono assolutamente da vedere: le tavole realizzate da Federico Barocci, che raffigurano la Presentazione di Maria al Tempio e la Visitazione, due capolavori che annunciano l’età barocca. Nell’abside, le tre tele di Rubens rappresentano la Madonna con il Bambino e due gruppi di Santi. Molti noteranno che l’immagine della Madonna, appare staccata dal resto della tela, infatti, nel muro retrostante si trova un’immagine Miracolosadetta Madonna della Vallicella.

La cappella dedicata a San Filippo Neri, a sinistra dell’abside, è il luogo più visitato della nostra chiesa giubilare, caratterizzata da una sontuosa decorazione barocca in cui, tra bronzi e stucchi, si alternano materiali preziosi come oro e madreperla. Sulla volta, è stato realizzato un magnifico affresco dedicato al Trionfo degli Strumenti della Passione, portati in cielo dagli angeli, mentre sull’altare troviamo il ritratto del Santo di Alessandro Algaldi, sostituito da una copia a mosaico. Sotto l’altare, il corpo di San Filippo Neri, compatrono di Roma.

Visita alle sette Chiese

L’itinerario, ideato da San Filippo Neri nel XVI secolo, rientra tra le pratiche devozionali romane più diffuse. Il percorso si articola, in 20 chilometri, tra le quattro basiliche papali: San Giovanni in Laterano, San Pietro, San Paolo fuori le Mura e San Lorenzo fuori le Mura. E le tre basiliche minori: Santa Maria Maggiore, San Sebastiano fuori le Mura e Santa Croce in Gerusalemme.

Attualmente la Visita alle Sette Chiese, organizzata dalla Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri, si svolge di notte, due volte l'anno, nei mesi di settembre e maggio.

Inoltre, è consuetudine percorrere l’itinerario della Visita alle Sette Chiese durante l’ultima settimana della Quaresima, come itinerario penitenziale, dove il numero sette rimanda alle sette tappe di Gesù durante la Passione.

Prossimo appuntamento: venerdì 10 maggio 2024, alle ore 19.00, appuntamento in piazza della Chiesa Nuova per la Visita alle Sette Chiese.

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(Post a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it)