Lanciata dal sindaco, offre sconti e mezzi gratis
di ORIANA LISO
AmaMi, questa sconosciuta un flop la tessera per i turisti Letizia Moratti presenta la "AmaMi Card"
È una carta carbonara. Esiste, ma nessuno lo sa. E chi dovrebbe dare informazioni sul suo utilizzo ha le idee confuse. Insomma, il turista che arriva a Milano e decide di usare la "AmaMi Card", la tessera pensata dal Comune per muoversi e visitare i musei, deve essere fortemente motivato.
Persino nei luoghi in cui si può comprare non esistono una locandina o una brochure dedicate alla "Milano AmaMi card". Né negli Atm Point, né nelle filiali della banca che è sponsor della carta. E provare a chiedere informazioni telefoniche significa solo sprecare tempo, con il palleggio da un numero verde all'altro, dovendo spiegare, in alcuni casi, cosa sia la tessera su cui si stanno chiedendo informazioni.
Al call center del Comune (a pagamento) l'operatore deve mettere in attesa l'utente per oltre dieci minuti, per informarsi a sua volta sulla carta. Alla fine spiega: "Deve chiedere ad Atm, è una loro iniziativa". L'azienda dei trasporti ha un numero verde altrettanto poco d'aiuto: "Noi non ne sappiamo niente, provi con Intesa Sanpaolo" spiegano dopo altri quindici minuti di attesa. Soltanto quest'ultimo numero si rivelerà utile, visto che è quello che la banca ha dedicato ai possessori della "AmaMi card".
La quasi totale assenza di pubblicità per le tessere si specchia nel fatto che, arrivati a metà agosto, siamo ancora alle prime battute di un'iniziativa presentata dal sindaco due mesi fa e che doveva partire a luglio, dopo che per anni si è parlato di creare una "carta del turista". Tessere tutt'altro che gratuite, del resto: 25 euro per girare sui mezzi pubblici per 48 ore o visitare gratis 18 musei cittadini (sempre in due giorni) o con piccoli sconti per altre sedi, e la possibilità di usarla come bancomat, ricaricandola con una somma, 150 euro al massimo, sufficiente per le spese di un normale turista. Di tutte queste caratteristiche, però, solo chi visita il sito Internet (arrivandoci da quello del Comune) riesce ad avere notizia.
All'Atm point del Duomo, come alla filiale Intesa Sanpaolo in Cordusio, gli impiegati allo sportello restano perplessi, si girano tra le mani il foglio stampato dal portale del turismo milanese e solo dopo aver chiesto ai colleghi scoprono che sì, in effetti hanno ricevuto le tessere. Tra i siti dei musei in cui viene venduta (e per i quali dà diritto all'ingresso gratuito) solo quello della Pinacoteca di Brera la cita, mentre sui siti del Castello e del Museo della scienza e della tecnologia non c'è traccia.
"È un'innovazione strategica che contribuirà a valorizzare l'attrattività e la vocazione turistica di Milano" aveva spiegato il sindaco il giorno della presentazione. La carta - o meglio: la piattaforma di servizi, come viene definita da Palazzo Marino - doveva arrivare nei punti di distribuzione a giugno, poi a inizio luglio, poi imprevisti non meglio definiti hanno rimandato tutto oltre. "La stiamo testando, aspettiamo di essere certi che non ci siano problemi prima di presentarla" spiega l'assessore al Turismo Alessandro Morelli. Che, in effetti, la presenterebbe per la prima volta, visto che in giugno - alla conferenza stampa con il sindaco e il ceo di Intesa, Corrado Passera - era ancora in carica il suo predecessore Orsatti.
(10 agosto 2010 - repubblica.it)