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Mirror mirror on the wall, Travagli e l'arte dei riflessi 'L'artista italiano nell'ambasciata italiana a Washington

Travagli © ANSA
WASHINGTON - Sono rosa con le cornici d'oro. Oppure giallo zabaione ed incoronati di rosa? Sono incorniciati di verde smeraldo per far riflettere le superfici liquide turchine. Oppure le superfici sono di un rosso liquido striato che si trasforma in cornici fucsia? Eccoli: sono questi i 'labirinti' di luci e riflessi degli 'Specchi' di Patrizio Travagli. Sono i 'Mirror mirror on the wall' - proprio come il nome della esibizione stessa - che l'artista fiorentino della 'luce', ha portato nella suggestiva 'piazza' dell'ambasciata d'Italia a Washington.
Opere uniche e colorate, giocose e inquietanti,ospitate prima dalla nostra rappresentanza diplomatica nella capitale americana in collaborazione con l'Istituto di cultura italiano:"'E' una esibizione che ci proietta in una dimensione surreale e gioiosa ,che cattura un panorama dinamico in continua evoluzione, per cui ogni esperienza risulta personale e unica", ha scritto l'ambasciatore Armando Varricchio nella introduzione al catalogo della mostra.
Sono specchi di colori che si incrociano in sfere perfette o triangoli, nei riflessi dell'ambiente, nelle figure e nei volti dei visitatori. In una serie infinita di possibilita'.Per la prima volta 'uniti' in un allestimento complessivo, e mostrati al pubblico. Opere che 'raccolgono anni di lavoro', ha detto lo stesso Travagli all'ANSA.
Artista con un curriculum di prestigio - che ha contato esibizioni alla Biennale di Venezia, a Mosca, a New York, a Varsavia, Dubai e tante sedi in Italia - Travagli ricorda come ,da buon 'artigiano' fiorentino, diplomato all'Accademia delle Belle arti della citta', "il mio lavoro sono i balocchi. E' cosi' che ho cominciato a giocare con gli specchi, gli unici oggetti che non si possono rappresentare".
Con una singolare passione per la fisica e la scienza, per Travagli, "la luce e' il mezzo che coincide con lo spazio,la luce e' il messaggio".
Percorrere la mostra e' inseguire il proprio sguardo che si perde riconcorrendo riflessi che ingannano e irretiscono lungo le pareti: "I miei Mirror sono il frutto di una riflessione sulla 'Luce' - spiega ancora l'artista - sul suo comportamento. Uno studio iniziato dalle ricerche sul 'fotone', un piccolo raggio di luce, 'bloccato' per un attimo dai ricercatori, per la prima volta anni fa". Il fotone e' una minima particella di luce elementare, che scienziati di Princeton riuscirono per la prima volta a rallentare. Quasi solidificare.
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A Washington il più grande Museo della Bibbia. Edificio otto piani vicino Congresso. Anche ristorante a tema

Otto piani dedicati al libro che piu' di tutti ha influenzato la storia dell'umanità. Washington ha pensato in grande e deciso di aprire il museo piu' grande al mondo appunto sulle Sacre Scritture. 'The Museum of the Bible' inaugurerà ufficialmente al pubblico il 18 novembre e su una superficie di quasi 40mila mq racconterà la storia meravigliosa della Bibbia. L'obiettivo e' quello di invitare le persone ad interagire con il libro attraverso un approccio sopra le parti, ossia che accoglie tutte le tradizioni o scuole di pensiero.
"Questo e' il museo privato della Bibbia piu' grande al mondo - ha detto all'ANSA Steve Bickley - vice presidente per il marketing - e' stato realizzato interamente con fondi privati e ha un unico scopo, quello di far dialogare le persone con la bibbia" .
Il museo si trova in un ex magazzino non lontano dal National Mall e dal Congresso. L'imponenza dell'edificio e del messaggio insito e' visibile gia' dall'ingresso chiamato 'Gutenberg Gates' (i cancelli di Gutenberg), una sorta di Porta Santa, in questo caso sempre aperta, realizzata dall'artista Larry Kirkland il quale sulla sua opera ha inciso le prime 80 righe della Genesi in latino come quelle originariamente stampate nella Bibbia di Gutenberg. Varcata la soglie d'ingresso, lungo il corridoio ci sono pannelli in vetro con una traduzione del Salmo 19 (attribuito a Re Davide) in 16 lingue.
All'interno il museo e' diviso in sezioni che affrontano principalmente tre temi, l'impatto della Bibbia, le storie della Bibbia, ossia il Vecchio Testamento, Gesu' di Nazareth e il Nuovo Testamento, reperti e manufatti della Bibbia. Non mancano le mostre, sia a rotazione sia che permanenti come una dedicati ai Musei Vaticani. Fino al 7 gennaio, inoltre, sara' messo in scena anche il musical di Broadway 'Amazing Grace'. "La Bibbia - ha spiegato all'ANSA Cary Summers, presidente del museo - influenza le nazioni a livello globale da oltre duemila anni, per questo abbiamo pensato che si doveva costruire un grande museo dove raccogliere e custodire tutte le storie che riguardano questo libro". Summers ha inoltre aggiunto che anche se nel mondo esistono tanti musei della Bibbia, nessuno come quello di Washington mette insieme tutte le tradizioni.
Anche il ristorante, situato all'ultimo piano del museo e con terrazza, e' a tema e non a caso e' stato chiamato 'Manna', secondo la dottrina abramitica la sostanza commestibile che Dio somministrò agli Israeliti durante le loro peregrinazioni nel deserto, dopo l'uscita e la liberazione dalla schiavitù in Egitto. Il menu richiama la tradizione medio-orientale. L'ingresso al museo e' completamente gratuito, tuttavia si accettano donazioni. https://www.museumofthebible.org
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Fascino Twilight, nella penisola di Washington.

Fascino Twilight, nella penisola di Washington

L'ultimo capitolo della saga è re di incassi al cinema ma business anche per settore turismo

(di Stefania Passarella)

Re di incassi nei botteghini nordamericani e in testa ai film più visti delle ultime settimane anche in Italia, Breaking Down 2 conferma la passione dei giovani per Twilight, saga cinematografica tratta dagli omonimi romanzi di Stephanie Meyer. Vero cult per teenager e non solo, l'amore fra Bella Swan e il vampiro Edward Cullen – alias la tormentata coppia Kristen Stewart e Robert Pattinson – fa sognare anche chi viaggia, alla ricerca dei luoghi conosciuti nei libri e nei film.

Su tutti si è alzato il sipario su Forks: prima del 2005 era un'anonima cittadina della Penisola di Washington (mappa) ma da quando Meyer vi ha ambientato Twilight nulla è stato più come prima. La storia d'amore del vampiro e della bella umana si intreccia con i luoghi della città, pare fra le più piovose degli Stati Uniti e in perfetta sintonia con lo stato d'animo dei Cullen. Il 'pellegrinaggio' di giovanissimi alla ricerca dei luoghi dei protagonisti è schizzato in particolare fra il 2008 e il 2009 con l'uscita del primo film tratto dai romanzi di Meyer e prosegue ancora oggi. Secondo quanto dichiarato a media americani da Marcia Bingham, direttore della Chamber of Commerce di Forks, nell'area i turisti arrivati grazie a libri e film sono oltre 200mila, mentre prima della saga non erano che poche centinaia.

Tante le tappe per gli appassionati: la Forks High School dove Edward e Bella si incontrano, il negozio dove lei lavora part time, i boschi di Second Beach dove si riuniscono i licantropi, le abitazioni dei Cullen (un B&B) e di Charlie Swan (un'abitazione privata). Nella città sul mare di Port Angeles c'è il ristorante Bella Italia dove la coppia cena per il primo appuntamento. Forks ha inaugurato un Twilight Visitors Center e ha creato perfino lo Stephanie Meyer Day in onore dell'autrice, giorno che è stato fissato al 12 settembre, il compleanno di Bella. Tutta la Olympic Peninsula promuove tour a tema mentre le cittadine che sono nominate nel romanzo pullulano di locali con gadget e souvenir legati ai vampiri e agli altri protagonisti come il licantropo Jacob.

Le scene del film, in particolare del primo, sono state girate per lo più nei dintorni di Portland, in Oregon, con qualche set allestito anche negli Stati di Washington e della California. La versione cinematografica di Forks è Vernonia, sul fiume Nehalem a nordovest di Portland. L'abitazione di Bella e di suo padre nel film si trova a Saint Helens, al confine con lo Stato di Washington. La scuola che diventa la Forks High School è ricostruita nella città di Kalama. La spiaggia dei surfisti “La Push” che realmente esiste nello Stato di Washington è ambientata a Indian Beach, Ecola State Park ed è pure “cinematograficamente” famosa perché vi sono state girate le scene di Point Break. L'hotel di Phoenix dove Bella si rifugia dopo la fuga da Forks nella pellicola è a Santa Clarita, nella California meridionale. L'albergo trasformato in set è l'Hyatt Valencia.

I viaggi da twilighters o la Twivacation è un fiore all'occhiello di tanti operatori e agenzie che operano nella Olympic Peninsula, ma non solo. Per l'uscita dell'ultimo capitolo una proposta ad hoc arriva da Wimdu.it, piattaforma di social travel, che tra le sue soluzioni ha aggiunto soggiorni ispirati alla saga dei vampiri, perfino una luna di miele a tema. Tra le location che si possono prenotare ci sono la Miller Tree Inn a Forks, alias la casa dei Cullen, decorata con repliche e cimeli della pellicola, e la villa di Paraty, vicino Rio de Jainero, dove sono state girate alcune scene della luna di miele di Bella ed Edward in Breaking Dawn parte prima. Per i fan più sfegatati si può soggiornare nell'abitazione di un'appassionata della saga a Colorado Springs che ha fondato una sua compagnia di visite guidate a tema vampiresco.
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