Sono sempre di più le coppie straniere che scelgono l’Italia e le sue bellezze per celebrare le loro nozze. E sono disposte a spendere sempre di più. Il 2023 è stato un anno da record per i “destination weddings” nel nostro Paese, con un aumento del 22,3% rispetto ai 12 mesi precedenti e per un fatturato di 803 milioni di euro, in aumento di ben il 34%. È quanto emerge dalla ricerca “Destination Wedding 2023” di Convention Bureau Italia, realizzata dal Centro Studi Turistici e presentata a Roma in occasione della seconda edizione di “Italy for Weddings, the Event”, manifestazione dedicata al settore dei matrimoni in Italia.
Rispetto al 2022, se si conferma il primato di eventi che hanno come protagoniste le coppie provenienti dagli Stati Uniti, con quasi il 31% del totale, seguiti da Regno Unito e Germania, aumentano gli eventi organizzati da coppie australiane, canadesi, indiane, cinesi, messicane, singaporiane e indonesiane. Nel complesso si stima che siano stati oltre 13.600 i matrimoni di coppie straniere celebrati in Italia, 2.500 in più rispetto al 2022. Interessante anche il dato relativo alle presenze turistiche strettamente collegate alle celebrazioni, che coinvolgono dunque anche i partecipanti alle nozze, stimate in oltre 2,4 milioni di pernottamenti, in aumento del 19,5%).
L’indagine ha rilevato anche un incremento del numero medio di partecipanti agli eventi (60,7), che ha certamente contribuito all’aumento del fatturato del settore. La maggior parte degli eventi (60%) ha un numero di invitati compreso fra 51 e 100, mentre solo l’1% va oltre i 100. Anche la spesa media è in aumento: per sposarsi in Italia si spendono in media 59mila euro, rispetto ai 53.800 del 2022. Diminuiscono dunque di ben il 18% gli eventi compresi nelle prime tre fasce di budget medio (compreso fra 10mila e 50mila euro), a vantaggio delle fasce di budget più elevato. Budget che viene destinato soprattutto al food&beverage, con una quota del 35%, in lieve aumento rispetto al 2022.
Le aspettative per il 2024 sono di ulteriore crescita, pur se a un ritmo più moderato dell’8,8%, con circa 1.200 eventi stimati in più rispetto al 2023. E in base alle prenotazioni già registrate dagli operatori del settore prendono già forma alcune tendenze, come quella dei “micro matrimoni”, molto intimi, o al contrario della “Wedding week”, che prevede il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni. Aumenta anche l’interesse per eventi “su misura”, come i matrimoni nel bosco, con degustazione di prodotti tipici, nonché quelli nei paesi di origine delle famiglie (legati dunque al Turismo delle Radici).
«C’è voglia di Italia in tutto il mondo: sposarsi nella Penisola sta diventando un “cult”, un elemento distintivo che riconosce lo status non soltanto economico ma anche culturale della famiglia - ha commentato a proposito Daniela Santanchè, ministro del Turismo -. I numeri della ricerca sono molto interessanti e mi fa piacere ricordare che nel nostro piano strategico il settore del matrimonio è legato in maniera fortissima al turismo delle radici. Chi viene a sposarsi in Italia è perché ha radici italiane e si sposa in luoghi anche meno conosciuti; non si sposano infatti solo nelle città più famose ma nell’Italia più segreta, nei paesini dove sono nati i genitori o i nonni, per sentire l’aria di casa».
I riti hanno nel 63,8% dei casi solo valore simbolico, e le ville sono state le location preferite dal 26% dei casi, seguite da residenze storiche (13%), agriturismi e aziende agricole (10,9%), mentre salgono di oltre 3 punti percentuali i castelli. Mete collocate principalmente nel Centro del Paese (oltre il 34% delle cerimonie), Sud e Isole (31,7%), seguite da Nord-Ovest (26%) e Nord Est (9,6%).
Oltre agli stranieri, anche gli stessi italiani amano trasferirsi un una regione diversa da quella di provenienza per sposarsi: nel 2023 lo hanno fatto circa 8mila coppie, in aumento rispetto alle 7.160 del 2022, numero nel quale spicca l’aumento esponenziale dei riti simbolici, passati dai 787 del 2022 ai 2.109 del 2023. In media gli italiani hanno speso 41.500 euro per il loro matrimonio, +11% rispetto al 2022. Il fatturato complessivo del turismo nuziale nazionale è stato di 331,7 milioni di euro, in aumento rispetto ai 266 milioni registrati nei 12 mesi precedenti.
ilsole24ore.com