Rinfrescati dalla brezza atlantica, a passeggio tra i vicoli dell'Alfama, le ampie piazze di Rossio e Baixa, i palazzi eleganti del Chiado
(di Stefania Passarella)
Come sostiene il Pereira raccontato da Tabucchi, non c'è niente di meglio di una limonata fresca per affrontare il caldo estivo nel cuore di
Lisbona, sebbene la fresca
brezza atlantica renda sopportabili anche le giornate più torride. D'estate la città gronda di turisti, di file più o meno interminabili alle vecchie vetture in legno dei tram di una volta che scarrozzano qualche residente e molti visitatori tra i vicoli dell'Alfama e le eleganti piazze del Chiado. Ma è anche il periodo in cui la capitale portoghese si anima di festival e spettacoli all'aperto, dal teatro alla musica.
Approdando nella soleggiata
Praça do Comércio con le sue arcate e il palazzi dalle facciate gialle si abbraccia con uno sguardo il volto altero della città, ma anche la sua
identità marinara. La piazza, dominata dalla statua equestre di Dom José I, finisce dove iniziano le acque del
fiume Tago,
Tejo in portoghese, ma la sensazione è quella di trovarsi già di fronte all'Oceano. Il profumo è quello del mare anche se all'orizzonte si intravede ancora una striscia di terra e lo sguardo cade sul
Ponte 25 de Abril (
Ponte Salazar fino alla Rivoluzione dei Garofani del 1974), praticamente identico al
Golden Gate di San Francisco (fu costruito da una compagnia americana che nella città californiana aveva già realizzato l'
Oakland Bay Bridge). Nella
Praça do Comércio ci si può rilassare sfiorando l'acqua nella banchina che si tuffa nel Tejo, gustando un gelato nei gazebo dei bar che circondano la piazza, il sabato e la domenica ci si può riparare dal sole sotto i portici e fare shopping al mercatino di artigianato locale, comprando
azulejos dipinti a mano e personalizzati, ventagli, coprispalle ricamati.
Lasciandosi alle spalle il Tejo sotto l'arco di
Rua Augusta e prendendo l'omonima via o una delle parallele ci si addentra nelle vie del
Rossio e della
Baixa, pianeggianti, per ammirare alcune delle piazze più belle della città, tutte ampie, monumentali, così come da direttive dopo il violento terremoto del 1775:
Praça da Figueira, Praça Dom Pedro IV, Praça Restauradores, Largo Martim Moniz con i suoi incredibili giochi d'acqua (in mezzo alle fontane si può anche camminare se non si teme qualche schizzo). In quest'ultima c'è uno dei
capolinea del 28, il
tram antico il cui itinerario consente di ammirare quartieri molto diversi della città. Tuttavia, essendo consigliato praticamente da tutte le guide turistiche, questo tram giallo è normalmente preso d'assalto in tutte le zone più centrali (anche perché chi fa l'abbonamento giornaliero al trasporto pubblico non paga extra). Meno conosciuto sicuramente l'altro capolinea, a
Campo Ourique (Prazeres), dal quale tra l'altro si può ammirare anche il quartiere della
Basilica Estrela dove non distante si trova il candido edificio del Parlamento portoghese. Un complesso architettonico imponente ma quasi “in borghese” visto che non si trova nelle comuni rotte turistiche. Ottimi punti per salire al volo su un 28 non troppo affollato anche alcune viuzze del
Chiado, in particolare
Largo Picadeiro dove ci sono tanti caffè e ristoranti in cui sostare all'aperto per godersi con stile le specialità portoghesi.
Per provare l'ebrezza di una
scarrozzata su e giù per i vicoli dell'Alfama va bene anche il
tram 12, sempre carrozza storica di legno, che però fa un giro circolare passando per il
Castelo de São Jorge e la
Sé, la cattedrale. L'
Alfama è il quartiere popolare, intimo di Lisbona. I panni stesi tra i vecchi palazzi piastrellati di
azulejos sembrano quasi una cartolina per turisti. E invece dalle chiacchiere di abbondanti signore sospese tra un balcone e l'altro, il cestino con la spesa tirato su con una corda dalla finestra, gli anziani che giocano a carte sull'uscio di casa, ci si accorge che questo dedalo di strade è forse l'immagine più autentica della città. Dal
Miradouro de Santa Luzia, o belvedere, col
Fado in sottofondo, ci si perde con lo sguardo sui tetti dell'Alfama e sul Tejo. Patrimonio Unesco, la melodia triste del Fado è la cornice di questa collina, anche se gli spettacoli serali dal vivo sono un'attrazione più per turisti che per
lisboetas.
Una vivacità diversa caratterizza il quartiere del
Chiado. È una zona raffinata, sempre abbastanza labirintica con le stradine che si incrociano in salita e in discesa, caratterizzata da piazzette coi chioschi all'aperto, dai sontuosi palazzi restaurati.
Quartiere di teatri, boutique, caffè e ristoranti più ricercati. Tra i suoi vicoli si scorge sempre e comunque l'azzurro increspato del Tejo. Se il Chiado vive in egual misura di giorno e di notte, il vicino quartiere – in linea d'aria – del
Bairro Alto si anima invece dal tramonto in poi: meno eleganti e curati i palazzi che costeggiano le sue stradine, più sconnesse, è il cuore della
movida di Lisbona. Nei suoi locali fino a notte fonda si incontrano i più giovani.
Una giornata intera servirebbe solo per apprezzare tutte le attrazioni racchiuse nella zona di
Belém, dove si arriva col tram 15E da prendere a
Praça da Figueira. A cominciare dal
Mosteiro dos Jerónimos, dove un tempo vivevano i monaci dell'ordine di san Geronimo, e nel cui presbiterio si trovano le tombe dell'esploratore
Vasco de Gama e del poeta cinquecentesco
Luis Vaz de Camoes. Imponente nelle decorazioni in stile manuelino (dal re Manuel I che commissionò e finanziò l'opera per celebrare la scoperta della via per l'Oriente di de Gama, 1498), mantiene la grandezza all'interno con le altissime navate che terminano in nervature di pietra. Ma è il
chiostro patrimonio Unesco che lascia senza parole per la ricchezza figurativa, la luce degli intagli, la varietà di motivi decorativi. Vi riposa
Fernando Pessoa. Si prosegue almeno con la visita dentro la
Torre di Belém, anch'essa in stile manuelino, che assomiglia a un grosso pezzo da scacchiera, salendo la claustrofobica scala a chiocciola e scendendo nelle segrete. La domenica mattina, dalle 10 alle 14, si entra gratis in entrambi i siti e conviene arrivare presto perché si formano file parecchio lunghe per l'ingresso, senza contare che monastero e torre distano fra loro un paio di fermate di bus o tram. Varrebbe poi la pena almeno ammirare dall'esterno il
Padrão dos Descobrimentos, ovvero il monumento alle scoperte geografiche con il mosaico di fronte che traccia le vie percorse dai portoghesi, ed entrare al
Museu de Marinha per rivivere l'epoca delle grandi scoperte geografiche. Pausa consigliata alla famosa
pasteleria del 1837, più avanti del monastero, dove concedersi anche un paio di
pastel de nata, dolci tipici ripieni di crema.
********ASSOCIATA INFO UTILI********* PAROLE CHIAVE: Lisbona, Alfama, Chiado, Belem, Unesco, Portogallo, Turismo, ANSA In Viaggio CITTA': Portogallo/Europa TITOLO: Lisbona: muoversi, dormire, mangiare SOTTOTITOLO: Da poco inaugurata fermata metropolitana in aeroporto per raggiungere il centro della città TESTO: Lisbona è collegata alle principali città italiane da
compagnie aeree low cost e anche di linea con Alitalia-Tap Portugal. Spesso i prezzi si equivalgono quindi conviene controllare tutte le opzioni quando si cerca un biglietto. Avere un aeroporto molto vicino al centro città – oltre a favorire atterraggi spesso panoramici – ha consentito a Lisbona di inaugurare a luglio di quest'anno un
prolungamento della linea metro “Vermelha” con tre nuove fermate, una proprio presso lo scalo. In questo modo raggiungere il cuore della città è ancora più facile.
Lisbona può essere una città faticosa da visitare a piedi, nonostante l'ausilio di
quattro linee di metropolitana, gli autobus e i tram. Guardando la mappa spesso non ci si rende conto dei
dislivelli tra un quartiere o l'altro che possono richiedere la ricerca e l'attesa di un ascensore urbano (come l'
elevador storico di Santa Justa del 1902), di una funicolare, o semplicemente di un bus, tanta è la ripidità delle strade. Per fortuna i
taxi non sono molto costosi rispetto alla media italiana e la sera, se non si ha voglia di aspettare i mezzi pubblici, possono essere un'alternativa da considerare per tornare in hotel. L'ideale è comunque fare un
abbonamento almeno giornaliero ai mezzi pubblici (Carris/Metro) acquistando per 50 centesimi una carta “Viva” da ricaricare in contanti alle macchine automatiche nelle stazioni della metro. Sebbene aumentato (da gennaio 2011 l'Iva in Portogallo è salita dal 21 al 23%il suo costo di 5 euro (per 24 ore) viene 'abbattuto' già con due o tre corse in metro e l'utilizzo di un tram.
I prezzi degli
hotel anche di fascia alta, quattro o cinque stelle, sono 'abbordabili' rispetto alla media italiana e spesso convengono anche per offerte lanciate online e per la qualità del servizio. Di sicuro super low cost, ma con meno comfort, le pensioni disseminate per tutto il centro, anche nel caratteristico Alfama.
Per mangiare basta scegliere una delle
tascas, osterie, in città. Il pesce e in particolare polpo e
baccalà – cucinato in decine di modi diversi – sono gli ingredienti prediletti della cucina portoghese, attenzione però alla scelte dei condimenti perché spesso i piatti sono tutt'altro che leggeri. Il coperto, a pagamento, comprende sempre un mini antipasto: bruschette, olive, creme da spalmare su pane croccante. Il dolce di Lisbona è il
pastel de nata, di croccante pasta riempita di crema.
ansa