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Federturismo: prenotazioni Pasqua a +20%, vince la Sicilia

 

Prenotazioni per Pasqua in crescita del 20% rispetto al 2023. A trainare la crescita, oltre alle città d’arte, sono soprattutto le destinazioni del Sud, che beneficiano di un clima più mite e di una varietà di offerte, dalle belle spiagge, ai siti archeologici, ai borghi storici, alle terme: in particolare, la Sicilia registra un +30% di prenotazioni. Le previsioni sono di Federturismo, secondo cui le città d’arte, non solo Roma, Firenze, Venezia, ma anche Napoli, Catania e Torino saranno tra le mete preferite dai viaggiatori stranieri – innanzitutto statunitensi, francesi e tedeschi – con un’ occupabilità delle strutture al momento superiore al 78%.

“Essendo una Pasqua bassa – sottolinea la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli – non va tralasciata l’opzione montagna che sarà preferita da quei connazionali che vorranno godersi le ultime discese sulle piste da sci. Possiamo, infine, riscontrare con soddisfazione come nonostante l’aumento dei biglietti aerei, cresciuti di quasi il 10%, e il persistente problema del rilascio dei passaporti, si confermi positivo il trend dei viaggi degli italiani all’estero con gli Usa in testa tra le preferenze dei giovani sul lungo raggio con il 16% delle scelte, seguiti dal Giappone con l’11%, e l’Egitto balneabile del Mar Rosso al 9%. Parigi, Londra, Amsterdam e Barcellona sono invece le città più ricercate sul breve raggio”.

Per evitare il traffico stradale molti viaggiatori utilizzeranno il treno come mezzo di trasporto per raggiungere le principali città: lo conferma l’incremento del 40% delle prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso con un boom per Torino (+153%), Venezia (+134%) e Napoli (+111%).

travelnostop.com

Dall’arte, alla gastronomia, al mare. Palermo città da cui partire per un tour siciliano

Palermo è una città ricca di storia e cultura. Crocevia di civiltà antiche e diverse, che hanno lasciato la loro impronta in tutta la regione.

Il capoluogo della Sicilia è ricco di monumenti, chiese, palazzi e testimonianze delle dominazioni che ne hanno influenzato l’identità. Sviluppatasi in fondo alla baia, ai piedi del monte Pellegrino, deve il suo nome ai greci che la chiamarono “Panormos”, cioè porto. Sicuro e di facile approdo. Dopo la dominazione araba, Palermo divenne la capitale del regno dei Normanni, che la trasformarono in importante snodo commerciale tra l’Europa e l’Asia. È ancora possibile osservare questa influenza negli edifici, nelle chiese e nei lussureggianti parchi. Una passeggiata lungo le vie del centro è d’obbligo e si può scegliere di girare in città con un mezzo davvero alternativo: l’Ape calesse, che in altre latitudini si chiama tuk-tuk, pittoresco e colorato taxi a tre ruote equipaggiato con auricolari multilingue.

Una selezione delle più importanti attrazioni di Palermo? Cominciamo dal Palazzo Reale anche detto Palazzo dei Normanni, Patrimonio UNESCO, che risale al XI secolo ed è uno dei luoghi più visitati della città. Proseguiamo con la Fontana Pretoria e il Teatro Massimo, il più grande teatro d’opera d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Poi la Chiesa di San Cataldo, uno dei monumenti più antichi e significativi insieme alla Cattedrale, luogo di culto dedicato alla Santa Vergine Maria Assunta, edificio medievale che ospita alcune delle opere più famose della storia dell’arte. Infine la Piazza dei Quattro Canti, di impianto barocco, anche conosciuta come Piazza Viglienaconsiderata il vero centro della città. Per chi volesse, a pochi chilometri si trovano la famosa Mondello e il Duomo di Monreale, Patrimonio UNESCO nell’ambito dell’Itinerario arabo-normanno di Palermo, insieme alla Cattedrale di Cefalù. Non si può abbandonare la città senza respirare la magica atmosfera dei suoi mercati più famosi: Ballarò, la Vucciria e il Mercato del Capo.

Palermo significa anche tradizioni enogastronomiche e cibo di strada. Gustoso, stuzzicante, ammiccante: arancine, sfincione, polpo bollito, panelle, cazzilli, cicireddu, rascatura, frittole. Per i camperisti, segnaliamo il Campeggio Sanfilippo di Cefalù (50 km da Palermo), l’area di sosta camper di Mondello e il Camping Nausicaa a Castellammare del Golfo(66 km da Palermo). Non vicinissimi, ma consigliati.

Fonte: Comunicato Stampa Salone del Camper

Le 10 migliori spiagge del mondo per il 2022 secondo Tripadvisor (c'è anche un'italiana)

Spiagge incontaminate, sabbia bianca, acqua cristallina, vegetazione e sport acquatici. Tripadvisor ha stilato la classifica delle migliori spiagge del mondo da visitare nel 2022 in base al numero di recensioni ricevute e sul punteggio attribuito. La numero uno è caraibica, Grace Bay Beach, a Providenciales, Turks and Caicos, un territorio britannico dell'Oceano Atalntico. Nella top 10 c'è anche la Spiaggia dei Conigli, nell’isola di Lampedusa. La meta italiana ha ottenuto 6.334 recensioni e nell'88,3 per cento dei casi ha ottenuto la valutazione "Eccellente". Tra i commenti si legge: "Uno spettacolo della natura! Incantevole. L'accesso è consentito su prenotazione ed è giustissimo per potersi godere al meglio questa spiaggia"; "Quando si arriva a vedere il mare si resta senza fiato. Colori meravigliosi"; "Sembra una piscina naturale in un contesto da favola! L'acqua, la sabbia, i colori, l'isolotto... emozione!". A cura di Sofia Gadici - la Stampa

Mostra: “Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale”

Arcidiocesi di Monreale
Ufficio Comunicazioni Sociali



COMUNICATO STAMPA

MONREALE 21 GIUGNO 2019 - Mercoledì 26 giugno alle ore 18 nel Palazzo Arcivescovile di Monreale sarà presentata la mostra: “Si aprì una porta nel cielo. La Cattedrale di Monreale” che sarà esposta al 40° Meeting di Rimini in svolgimento nei padiglioni della Fiera di Rimini dal 18 al 24 agosto 2019.
Interverranno: l’Arcivescovo mons. Michele Pennisi, il direttore del Meeting per l’Amicizia tra i popoli, Emanuele Forlani, il curatore del progetto scientifico, Mirko Vagnoni, il responsabile di Ultreya, la società che ha curato tutti gli aspetti tecnici per la sua realizzazione, Sandro Chierici. Modererà l’incontro don Nicola Gaglio, presidente della Fabbriceria del Duomo.
La mostra intende documentare il patrimonio artistico e la tradizione di fede del Duomo di Monreale. Si estenderà su un’area di 700 mq, articolandosi in cinque sezioni, con tre video e la riproduzione praticamente in scala 1:1 del portale di Bonanno che apre il percorso e del Pantocratore, che lo chiude con il suo straordinario abbraccio. Ospite d’onore della mostra sarà l’icona dell’Odigitria, un capolavoro assoluto dell’arte medioevale, che lascia Monreale per la prima volta, per una sede espositiva fuori della Sicilia. A corredo della mostra saranno esposti oggetti sacri come parte integrante del percorso che faranno i visitatori a Rimini perché la Cattedrale è un monumento vivo. Gli oggetti non vengono solo dalla Cattedrale o dal suo museo, ma anche dalla biblioteca dei monaci, dalla biblioteca del Seminario, e dall’Archivio Storico della Cattedrale. La mostra vuole, infatti, raccontare la vita che c’era attorno alla Fabbrica del Duomo e che poi culminava nell’attività liturgica.
All’uscita della mostra sarà allestito uno spazio in cui per qualche ora al giorno, alcuni studenti dell’Istituto per il Mosaico faranno vedere – soprattutto ai ragazzi – come si crea un pezzo di mosaico, al fine di far comprendere quanto grande sia stato il progetto della decorazione, e quante energie e competenze abbia richiesto.

ALCUNI DATI TECNICI
La mostra si apre con una sezione storica che ripercorre le vicende della costruzione del complesso, voluto dal re normanno di Sicilia Guglielmo II (1153-1189) come luogo di culto religioso destinato, soprattutto, alla preghiera nei suoi confronti, evidenziando il sincretismo culturale del regno di Sicilia in età normanna, i riferimenti euro-mediterranei della Cattedrale, e la figura di Guglielmo II dal punto di vista iconografico.
Si accede poi alla ricostruzione simbolica del chiostro, punto di passaggio per accedere dai locali del monastero alla chiesa, e da lì all’ambiente più raccolto, e vero cuore spirituale dell’esposizione: la sala dell’Odigitria.
Un video introduce poi allo straordinario ciclo dei mosaici che ricopre interamente le pareti della Cattedrale, strutturato su più cicli narrativi – la Storia della Salvezza nell’Antico Testamento, la Vita e i miracoli di Cristo, le Storie della Passione, le storia di san Pietro e san Paolo nelle absidi laterali, e, nella controfacciata, le storie dei santi Cassio e Castrense –, che culmina nella gigantesca immagine del Pantocratore, che dall’abside accoglie nel suo abbraccio salvifico.
L’ambiente finale della mostra offre, oltre ad alcune immagini dei mosaici, una serie di pezzi – codici e arredi liturgici – che documentano la vita della Cattedrale come luogo di riferimento della fede dell’intera comunità ecclesiale, e termina nella riproduzione, realizzata con una tecnica fotografica ad altissima definizione, dell’abside con il volto del Pantocratore, che bene colloca questa esposizione come espressione piena del titolo di questa edizione del Meeting: Nacque il tuo nome da ciò che fissavi.
Il Direttore

don Antonio Chimenti

Casa Cuseni, nella stanza segreta con murales proibiti Alla scoperta di una misteriosa opera d'arte a Taormina

Affreschi della stanza segreta di Casa Cuseni-Taormina © ANSA

ansa
Misteriosa, per il segreto di un amore omosessuale che ha custodito per oltre un secolo, e magica per la quantità di storie e personaggi che ha ospitato - da Greta Garbo a Coco Chanel, Pablo Picasso, Bertrand Russell e Roald Dahl - Casa Cuseni a Taormina non è semplicemente un luogo da visitare, è un'opera d'arte che non si finisce mai di scoprire.
Fatta costruire nel 1905 dal pittore inglese Robert Hawthorn Kitson, figlio di un ricchissimo costruttore di locomotive di Leeds, la villa, progettata con gli amici Sir Alfred East, presidente della Royal Society e Sir Frank Brangwyn, allievo di William Morris, prende il nome dalla località collinare dove sorge ed è una tappa imperdibile del 'Taormina Cult', il suggestivo tour in 21 tappe su un Ape calessino, da Villa Mon Repos al Teatro Antico, ideato da Antonella Ferrara, presidente di Taobuk con Alfio Bonaccorso.
 La sorpresa più grande per chi arriva è la dining-room: camera segreta rimasta chiusa per 100 anni, aperta nel 2012, che mantiene ancora un'aria proibita e di cui si è da poco cominciato a parlare. Alle pareti è affrescata la storia di un amore omosessuale e la prima adozione maschile nella storia dell'arte. I murales, realizzati da Brangwyn, famoso per essere stato il primo decoratore di Louis Confort Tiffany e per aver decorato la Galleria Reale della Casa dei Lords, a Westminster, e il Foyer del Rockfeller Center Museum di New York, sono miracolosamente integri, nonostante due guerre mondiali. Durante il secondo conflitto, la casa venne occupata dai tedeschi ma gli abitanti del paese si mobilitarono per nascondere le opere (600 i quadri della collezione) e così le salvarono.
In stile Art Nouveau, gli affreschi della stanza segreta ritraggono l'amore fra Robert Kitson e il suo compagno di una vita, il pittore Carlo Siligato, che nel 1908, quando Messina venne distrutta dal terremoto, adottarono il piccolo Francesco, diventando così una famiglia omosessuale, la prima nelle arti figurative, all'epoca assolutamente proibita. Tanto che Pablo Picasso, in visita a Casa Cuseni nel 1917, vide la camera e mantenne assolutamente il segreto, proteggendo i suoi amici pittori che sarebbero potuti finire in prigione. Unico interior esistente al mondo interamente realizzato da Brangwyn, la stanza dei segreti ospita anche una bicicletta-triciclo di legno, realizzata dai futuristi di Messina per il piccolo Francesco, e su un antico tavolo al centro della stanza spicca un portatovagliolo con ricamate le due C intrecciate di Casa Cuseni che hanno ispirato Coco Chanel per il logo della sua maison.
Ma sono tante le cose straordinarie accadute qui: quando nel 1950 Bertrand Russell ha saputo di aver vinto il Nobel era a Casa Cuseni; nel salone è in bella vista il divano di Greta Garbo che soggiornò nella Villa per circa un anno e la stanza dove l'attrice ha dormito porta ora il suo nome. Roald Dahl, l'autore de 'La fabbrica di cioccolato' ha ideato qui il suo famoso libro e iniziato a scrivere la sceneggiatura di 'Agente 007 - Si vive solo due volte'. A Casa Cuseni sono stati più volte David Herbert Lawrence, la moglie Frida e Tennessee Williams.
 A raccontarci e custodire tutte queste storie sono oggi Domenica (Mimma) Cundari, cresciuta in questa casa, i suoi genitori lavoravano per Daphne Phelps, nipote di Kitson, e il marito di Mimma, il medico Francesco Spadaro, attuali proprietari che dirigono la Fondazione.

Dichiarata monumento Nazionale Italiano nel 1998, museo ufficiale della Città di Taormina dal 2015 e Grande Giardino Italiano nel 2016, Casa Cuseni è un prezioso crocevia di storie che vanno oltre la sua dining-room. "L'inglese pazzo", come chiamavano Kitson a Taormina dove era arrivato, negli anni del puritanesimo vittoriano, con Oscar Wilde e altri amici, per andare a trovare il fotografo Von Gloeden, famoso per i suoi ritratti di ragazzi nudi, aveva acquistato il terreno dove sorge Casa Cuseni nel 1897 e fino alla morte, nel 1947, non aveva più lasciato, tranne negli anni della guerra, la sua dimora e il suo meraviglioso giardino che ospita un'opera inedita e originale di Giacomo Balla.
Anche Daphne Phelps, la brillante aristocratica nipote di Kitson, allieva di Anna Freud e amica di Albert Einstein, arrivata a Villa Cuseni alla morte del pittore, si è innamorata del luogo ed è rimasta a Taormina fino alla sua morte nel 2005. Per mantenere la villa nel 1948 la ha trasformata nel primo hotel per artisti e studiosi in Europa. Autrice del libro, 'Una casa in Sicilia' (Neri Pozza), dopo la sua scomparsa la Casa è stata acquistata nel 2011 da Domenica (Mimma) Cundari che adora questa dimora dove Dahl le leggeva le sue storie quando aveva 4 anni. 

Jaentsch lascia Vucciria e cancella rose Sfrattato con compagna da Palazzo storico,'vittoria speculatori'

 © ANSA
PALERMO - Su quelle rose che da anni sono la sua cifra stilistica e che ha dipinto a decine sul soffitto di palazzo Lo Mazzarino ha scritto con la vernice nera "Non si vende", in aperta polemica con quell'ordinanza di "sgombero immediatamente eseguibile" emessa il 13 marzo scorso. Uwe Jaentsch, 48 anni, austriaco, fautore dell'arte negli spazi pubblici, tema di per sé divisivo, respinge al mittente le accuse di occupazione abusiva e insieme alla compagna, Costanza Lanza di Scalea, annuncia che andrà "via da Palermo e dall'Italia". "Non ha senso rimanere qui - spiega - non voglio più un compromesso, dipingerò tutto di nero, volevo coprire le rose col cemento, ma sarebbe stato troppo pesante da reggere per l'edificio, e poi - ironizza - non voglio portare io qui il cemento dell'abusivismo devo andare avanti, da tre mesi la pioggia ci tortura". Per capirlo basta inerpicarsi dentro i ruderi del cuore storico del mercato della Vucciria, in quel che resta dello storico palazzo che Uwe ha trasformato in casa museo, dopo aver scritto sulla facciata "Uwe ti ama". "Qui viviamo grazie a un comodato d'uso di parola con la ex proprietaria, Lella Feo - precisa Costanza - come fa a dire che non abbiamo bagno e cucina? Abbiamo anche un gruppo elettrogeno". Tra scale sconnesse, muri in parte crollati, crepe e infiltrazioni, percorrendo una pavimentazione traballante si arriva alla "Stanza di compensazione", nome scelto provocatoriamente per ricordare un debito di "25 mila euro che l'assessorato al turismo regionale del 2012 non mi ha mai saldato". Oggetto del contendere è il progetto di riqualificazione di una cordata di privati coordinati dallo studio Pl5 di architettura dei palazzi Rammacca, Sperlinga e Mazzarino che fanno da quinta alla piazza Garraffello nel cuore della Vucciria. Uwe e Costanza si sono opposti, continuando ad abitarvi, fermando così di fatto i lavori. "La nostra è una disobbedienza civile, siamo stati attaccati perché chiediamo trasparenza - dice Costanza - verso un progetto che vuole cancellare la memoria di questo luogo e che vuole trasformare con denaro pubblico la Vucciria in una zona residenziale. Questo è un atto fuori legge, oltretutto da 5 mesi ogni fine settimana assistiamo a una militarizzazione continua della piazza con un enorme dispendio di denaro pubblico, è repressione". "In 4 mesi e mezzo sono stati arrestati solo due spacciatori - aggiunge Uwe - spiegatemi dopo 19 anni che sto qui cosa vuol dire essere abusivo". Ma la protesta di oggi è solo il culmine di un lungo braccio di ferro in polemica con l'amministrazione e le istituzioni: nel 2006 la sua "cattedrale dei rifiuti", installazione alta 27 metri realizzata nella Loggia dei Catalani con ingombranti portati anche dagli abitanti del quartiere, viene smantellata da forze dell'ordine e netturbini perché "pericolosa e senza autorizzazioni". Nel 2011 Uwe fascia palazzo Di Napoli ai Quattro Canti con 5 chilometri di nastro bianco e rosso da segnaletica per denunciare il degrado dei luoghi d'arte, ma dopo pochi giorni viene tolto tutto. Nel 1999, quando arriva a Palermo, decora le 19 stanze sventrate della Loggia dei Catalani con le prime rose utilizzando 400 bombolette spray. Ma quando nel 2014 il rudere crolla, il Comune chiude la piazza innalzando dei muri: l'ironia dei giovani che frequentano la Vucciria lo trasforma in una parodia del Muro di Berlino, con frasi e disegni che evocano il famoso Checkpoint Charlie, tra Vucciria Est e Ovest, con l'immagine di Uwe contrapposta a quella del sindaco. A maggio dello stesso anno la provocatoria scritta "Vendesi" fatta da Uwe sulla fontana della piazza Garraffello, "abbandonata da anni all'incuria con parti mancanti, e una cancellata a cui è meglio non appoggiarsi", sottolinea. Nel 2016 la scritta "Durex tropic" su un edificio della piazza trasformato in gigantesca scatola di preservativi, in analogia tra il "sesso sicuro e la messa in sicurezza dell'edificio, coperto di cemento armato. Vogliono cancellare col cemento le tracce di chi è nato e vive da sempre qui". (ANSA).

Per Vinitaly 144 aziende siciliane a Verona

Per Vinitaly 144 aziende siciliane a Verona (foto: ANSA)

La Sicilia parteciperà al Vinitaly dal 15 al 18 aprile a Verona con uno spazio espositivo di circa tremila metri quadri all'interno del quale è previsto il "Palcoscenico Sicilia", ovvero un'area business dedicata agli incontri con buyer e giornalisti provenienti da tutto il mondo oltre che alle attività di degustazione affidata a critici.

    "Quest'anno - ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura, Edy Bandiera - la partecipazione delle cantine siciliane al Vinitaly non sarà più concertata dall'Istituto regionale della vite e dell'olio ma direttamente dalle associazioni di produttori vitivinicoli e dai consorzi di tutela, che hanno concordato la loro presenza direttamente con l'Ente Fiera di Verona"
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    Le associazioni di produttori presenti al Vinitaly sono: la Providi e la Vitesi presenti con 59 aziende, Assovini presente con 42 aziende e il Consorzio Etna Doc presente con 43 aziende, per un totale di 144 aziende siciliane partecipanti. Le associazioni partecipano al Vinitaly nell'ambito dei rispettivi progetti, a valere sulla misura 3.2 del Prs 2014-2020 con una dotazione complessiva pari a 960 mila euro.

    "L'assessorato - ha proseguito Bandiera - partecipa con un investimento istituzionale, all'allestimento esterno del padiglione 2 (che ospita la Sicilia) e dell'area business "Palcoscenico Sicilia", all'interno del padiglione, che ha lo scopo di promuovere la partecipazione unitaria del vino siciliano di qualità nelle molteplici declinazioni dei suoi territori. Attività per la quale sono stati impegnati 240 mila euro.

    Oltre al padiglione 2 dedicato alle cantine, sarà presente all'interno della Fiera anche uno spazio "Sol" all'interno del quale saranno presenti le aziende siciliane dell'olio, la cui partecipazione sarà curata interamente dall'assessorato. (ANSA).
   

Sicilia Occidentale, tra miti antichi, arte e sapori. Alla scoperta di una terra ricchissima, meta di un turismo slow

Lambita da due mari, il Mediterraneo e il Tirreno, accarezzata da un vento che mai smette di soffiare, scaldata dai raggi di un sole generoso: la Sicilia Occidentale è terra di accoglienza e regala a chi sceglie di visitarla la ricchezza di una storia antica, fatta di culture e tradizioni diverse e di meraviglie paesaggistiche plasmate dal tempo. Ecco perché è meta di un turismo slow, che si dà il tempo giusto per esplorare e vivere un'esperienza unica.
E mentre si concede allo sguardo il lusso di meravigliarsi in una natura rigogliosa e nell'arte che ovunque fiorisce maestosa, anche il palato non potrà lamentarsi, tra cannoli e panelle, cassate e frutta Martorana, cuscus e busiate, arancini e piatti a base di pesce fresco. Per iniziare a conoscere questo angolo di Sicilia, un buon punto di partenza per un itinerario esplorativo è Trapani, che con i suoi quartieri antichi, le chiese con i Misteri e il porto turistico-commerciale rappresenta una tappa obbligata nonché il fulcro di un territorio che trasuda mare, arte, enogastronomia, religione e sport. Da qui inizia anche la via del Sale, con le storiche e affascinanti vasche delle saline.
Prima, immancabile destinazione è Erice, affascinante borgo medievale sacro all'antica popolazione degli Elimi, situato sulla cima del monte San Giuliano. Perdersi tra i vicoli e le stradine è facile, ma sarà un'occasione imperdibile per visitare chiese, conventi e piccole botteghe artigiane. A Custonaci, città del marmo, gli sportivi e gli amanti della natura non possono perdersi la passeggiata nella Riserva Naturale orientata del Monte Cofano, tra scorci panoramici e aspre baie marine incontaminate. Ma il territorio è interessante anche dal punto di vista archeologico, con grotte abitate fin dall'epoca preistorica. A Marsala protagonista è la storia: qui sbarcò Garibaldi con i Mille, e nel centro sono ancora visibili le tracce delle varie dominazioni subite. Chi visita la città inoltre non può non fermarsi a gustare il celebre e omonimo vino, un autentico vanto locale, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. A 6km da Calatafimi Segesta, sorge il Parco Archeologico di Segesta, un vero tuffo nel mito. Impossibile non lasciarsi affascinare dal tempio dorico del V secolo a.C., che ancora integro domina una piccola altura. Poco distante il teatro (II secolo a.C.), con una capienza di circa 4000 posti a sedere, da cui si può ammirare uno splendido panorama e dove nella stagione estiva si può assistere a spettacoli e concerti.
    Un'attenzione particolare merita Mazara del Vallo, un ponte tra l'Europa e l'Africa. Oltre alla presenza del Satiro Danzante, statua bronzea del periodo ellenistico, e di numerose chiese ed edifici storici, la città rappresenta un esempio autentico di integrazione, con la comunità tunisina perfettamente integrata a quella italiana. Per capirlo basta passeggiare tra i vicoli del centro storico finemente decorati con le ceramiche: l'antica casbah, residuo della dominazione araba, si sta giovando negli ultimi anni di una forte e mirata politica di valorizzazione. Tornando a Trapani, gli appassionati del mare potranno fare un salto alle isole Egadi, scegliendo quella che maggiormente si adatta al proprio stile di vacanza: alla moda e interamente ciclabile Favignana (da non perdere una visita alla storica tonnara e allo Stabilimento Florio), più piccola, selvaggia e archeologica Levanzo, e infine Marettimo, tra montagna, splendidi fondali, romantiche calette e grotte misteriose.
ansa

Arancino siciliano protagonista a #Expo2015

L'arancino siciliano, raccontato e preparato sul palco del cluster Bio-Mediterraneo dallo Chef Rosario Umbriaco, arriva a Expo nel segno di Cerere. Prodotto tradizionale, la cui storia risale al Medioevo e si lega a quella di Federico II, l'"arancinu" o "arancina" deve il suo nome al colore arancio che assume la panatura dopo la frittura.
    Due le tipologie preparate insieme ai visitatori dallo Chef Umbriaco. Prima è toccato all'arancino tradizionale ennese, fatto con riso allo zafferano di Enna, piselli, stracotto di vitellone, estratto di pomodoro e parmigiano. Poi è stata la volta dell'"arancino a due strati di riso", composto all'esterno da uno strato con menta selvatica e zafferano e all'interno da uno con ricotta fresca, prezzemolo e pepe nero, con al centro un cuore di fonduta di piacentino Dop, un formaggio di pecora con grani di pepe e zafferano tipico della tradizione ennese. I visitatori hanno imparato "fare" gli arancini partecipando a tutte le fasi di preparazione, dalla cottura del condimento alla lavorazione del riso fino al passaggio nel pangrattato e alla frittura, rigorosamente a 190 gradi. "Questo è il segreto per far sì che gli arancini non si spacchino".(ANSA).
   
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Arte, cibi selezionati e turismo Nasce il progetto "Amorfood"

Unire i sapori unici della Sicilia con l’arte contemporanea, dando visibilità a una rete di piccoli produttori locali, e scoprire alcuni luoghi memorabili dell’Isola attraverso itinerari turistici appositamente pensati.

È tutto questo Amorfood, progetto di due giovani imprenditori siciliani, Andrea MulèAndrea Di Rosa, con la direzione artistica di Antonella Amorelli, già coordinatrice e anima di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e oggi direttrice di AmorLab.

Amorfood è un progetto che nasce dall’amore per il cibo siciliano d’eccellenza, che si è sviluppato mediante un’attenta ricerca e selezione di sapori antichi, a volte dimenticati, di prodotti naturali che rappresentano l’essenza della Terra di Sicilia. A questo scopo sono state selezionate dieci piccole realtà produttive dell’Isola, unite in un unico progetto, per offrire sapori unici e irripetibili: la crema dolce di peperoncino e la confettura di fichidindia di Castelbuono, i capperi di Salina, le lenticchie di Villalba, l’olio extravergine d’Oliva di Sciacca, le pesche sotto sciroppo e la confettura di pesche di Leonforte, il miele di sulla di Caltavuturo, i pistacchi sgusciati e la crema di pistacchio di Bronte, la crema di mandorle di Adrano e l’origano di Mussomeli. Tutti prodotti naturali, con assenza totale di qualsiasi additivo e realizzati unicamente con l’uso della materia prima e senza grassi o altre aggiunte.
Le residenze d’artista, i video-documentari e la Amorfood Art Collection

Per raccontare in maniera originale i processi di produzione è stato coinvoltoCampostabile, una coppia di artisti siciliani (Mario Campo e Lorena Stabile), che ha svolto una residenza d’artista di tre settimane nelle aziende selezionate, sotto la cura diGiovanni Iovane, critico d'arte e professore di Storia dell’Arte Contemporanea a Brera, Milano. Dalle residenze sono stati realizzati video artistici che offrono una narrazione visiva un racconto dei singoli prodotti, nonché dei luoghi, del contesto e della storia profonda che c’è dietro. Riprese, parole, suoni e immagini liberamente create, attraverso cui gli artisti hanno costruito un racconto visivo per ciascuno dei prodotti scelti, esaltandone le peculiarità più spiccate ma anche gli aspetti meno visibili e meno accessibili che si celano dietro una sapienza produttiva, tramandata per generazioni.
Campostabile per il 2014 è stato chiamato anche a realizzare un opera d'arte dellaAmorfood Art Collection, curata da Giovanni Iovane, per la cui realizzazione, ogni anno, sarà chiamato un giovane artista all’interno del panorama emergente siciliano. Nel progetto Amorfood verranno coinvolti successivamente anche artisti e curatori di fama nazionale e internazionale. L’artista viene invitato a esplorare i luoghi in cui nascono i cibi, entra in contatto con i produttori, ascolta le loro storie, scopre i processi tradizionali di produzione e, proprio come avvenuto con Campostabile, al termine del periodo di residenza, dopo aver raccolto tutte le suggestioni di questi luoghi di pregio del cibo siciliano, produce una nuova opera unica e originale, che entra a far parte della Amorfood Art Collection.
Per il progetto Amorfood Art Collection 2014, Campostabile ha ideato una scultura dalle dimensioni minime, che si arricchisce della doppia possibilità visiva rappresentata dalla vocazione sia bidimensionale che tridimensionale. Sul recto campeggia una forma astratta composita, che scaturisce da un processo di scomposizione, destrutturazione, analisi e reinvenzione a partire da ritagli di riviste di moda. Una struttura che per qualche verso parrebbe di matrice organica, ma che in realtà è sganciata da qualsiasi referenzialità esterna e nasce proprio da una reinvenzione, nutrendosi dell’ambiguità visiva data dall’essere un collage bidimensionale di immagini che raccontano diverse idee di profondità. In un piccolo dispositivo scultoreo due polarità, l’universo dell’industria/artificio e quello dei gesti arcaici/manuali creano un cortocircuito che più che generare dissonanza crea stupore, genera curiosità propositiva, quasi a suggerire, per via intuitiva ma non senza una precisa determinazione, un possibile percorso da intraprendere, magari come collettività.

Gli itinerari turistici che uniscono cibo e arte della Sicilia più autentica

Attorno ai dieci produttori coinvolti e ai luoghi sono stati anche realizzati appositiitinerari turistici che hanno lo scopo di incentivare un turismo non ordinario, accompagnando i visitatori nella terra madre di questi sapori unici. Itinerari, pensati per chi vuole vivere un’esperienza unica, che unisca arte, archeologia, natura, benessere, sport, cucina e soprattutto l’accesso a palazzi, abbazie, collezioni, ville e giardini privati. Luoghi segreti e scenari irripetibili, in cui la proverbiale ospitalità siciliana sarà arricchita dal miglior cibo della Sicilia e dalla scoperta dei territori stessi in cui nascono i prodotti. La “rete” Amorfood penserà a tutto, dall’affitto di appartamenti all’organizzazione del viaggio e dei trasporti, dai tour d’arte alle visite alle collezioni, fino alla possibilità, per chi vuole, di accedere a servizi esclusivi, quali spa o campi da golf.

Questi i macro-itinerari: PalermoCefalù e le MadonieSalina e l’arcipelago delle Eolie;Catania, Etna e TaorminaEnna e la Val di Noto; la Sicilia centro-meridionale, daCaltanissetta a Palma di Montechiaro, fino al parco archeologico di Agrigento; e infine,Sciacca, Selinunte e Mazara del Vallo.

Amorfood è, dunque, un progetto in cui i sapori unici dei prodotti siciliani realizzati con passione antica, arte e turismo viaggiano insieme, per guardare alla Sicilia quale risorsa: lo scopo è, infatti, di valorizzare le eccellenze dell’Isola, non soltanto in Italia, ma anche nei mercati internazionali, come il Giappone, gli Emirati Arabi o il Qatar, doveAmorfood ha già presentato il proprio progetto, riscuotendo fortissimo interesse da parte del Paese mediorientale. Amore vero, che non si basa sul semplice appagamento dei sensi, ma su una conoscenza profonda dei cibi selezionati, restituendo valore ai processi produttivi storici e tradizionali, che garantiscono da sempre al cibo un sapore autentico.
ilsitodipalermo.it

Sicilia, presentato il piano turistico per far decollare l’isola

Quattro milioni di euro provenienti dai fondi europei per il 2014, a cui se ne aggiungono altrettanti per l’anno successivo. Come spenderà questi soldi destinati alla promozione turistica l’assessore della Regione Sicilia Michela Stancheris? La risposta è arrivata dalla conferenza stampa in cui l’assessore ha presentato il calendario della manifestazioni fieristiche e borsistiche del secondo semestre 2014 e del 2015. Il filo conduttore della programmazione è il consolidamento dell’immagine della Sicilia, con il rilancio del “brand” dell’isola in Italia e all’estero, e la conquista di nuovi mercati. A proposito di nuovi mercati, la Stancheris punta in particolare suiturismi di nicchia, come quello scolastico, enogastronomico e green. Tra le manifestazioni a cui la Regione parteciperà (in tutto 15, da Milano a Tokyo e Parigi) nel prossimo autunno ci sarà anche la Borsa del turismo religioso, “da fare nell’area Sud-Est della Sicilia”.
fonte: webitmag.it

#Turismo #Sicilia #TargaFlorio: via prima tappa il 9 maggio

 

La prima tappa della Targa Florio scatterà la mattina di venerdì 9 maggio alle 8.00, dalla famosa Piazza Duomo di Cefalù per il Campionato Italiano Rally e Trofeo Rally Nazionale, mentre dalla Piazza duomo di Termini Imerese per il Campionato Italiano Rally Autostoriche. L'arrivo della 1/a frazione sarà invertito, a Cefalù le auto storiche ed a Termini Imerese le 'moderne'. Seconda e conclusiva tappa sabato 10 maggio quando il Traguardo finale attenderà i concorrenti nel cuore di Campofelice di Roccella.
   
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