Verona. Si apre Vinitaly: tutto quello che c'è da sapere sull'Italia del vino
Apre a Verona primo hotel ispirato alla street art
Un progetto unico nel suo genere, capace di offrire a ciascun ospite un'esperienza immersiva: è Muraless Art Hotel di Verona, una struttura ricettiva che diventa 'tempio' della Street Art. Il progetto nasce dall'idea di ridare vita all'ex Hotel Cristallo, avviando una radicale riqualificazione nel segno del linguaggio e dei caratteri espressivi.
Protagonista del primo hotel del genere in Europa un gruppo di writer di fama mondiale, chiamato a interpretare con estro creativo, le eccellenze che l'Italia può vantare. Il progetto di interior è stato elaborato dalla curatrice e critica d'arte Chiara Canali in collaborazione con la Galleria d'arte di Milano "Deodato Arte". Muraless accoglie opere dei principali writer nazionali e non, come quella diTherry Guetta, in arte Mr. Brainwash. (ANSA).
La mostra a Verona. Dorazio, trame di colore come architetture
Piero Dorazio, “Balance and counterbalance”, 1965 – opera esposta nella mostra “La nuova pittura. Opere 1963-1968” a Verona
Scienza cromatica e gesto, tocco e segno che dissestano la geometria (ma non la regola) e rigenerano la memoria dell’arte, in una continuità di ricerca da “Forma 1” in poi, hanno sostanziato prima il lucido richiamo al senso delle avanguardie storiche, poi la vera e propria difesa dell’identità della pittura moderna e della sua autonomia. Parliamo dell’opera di Piero Dorazio (l’«architetto della cromia» secondo la definizione di Marcello Venturoli) la cui pittura va per cicli. Il naturalismo pittorico iniziale della fine degli anni Quaranta del secolo scorso – contrappuntato da opere neoplastiche monocromatiche e rilievi in legno dipinto e plexiglas – via via si frantuma sino quasi alla perdita dell’immagine per diventare, nel 1948, vero astrattismo: colore su colore, gradualità su registri azzurri, verdi, gialli, viola, linee in negativo. Nel 1953, in quello stesso clima in cui nascono i “buchi” di Fontana, le formulazioni di Dorazio spaziano da un rigoroso geometrismo a forme libere e immaginifiche fino a diventare trame e segnare uno dei periodi più pregnanti della carriera dell’artista. Le prime di queste risalgono al 1959. Sono in carboncino su carta dove è più immediato fissare un’idea, perentorie, nerissime su bianco, ma è il colore a prendere il sopravvento e, a partire dal 1963, la struttura reticolare delle trame cede il passo a un nuovo impianto compositivo orchestrato di volta in volta su registri lineari, su campiture a puzzle, su fiammate di colore, sul frammento, sulle compenetrazioni appuntite, sui ritmi ripetuti di segni sinuosi, su fasce che si intersecano. Inizia da qui, per indagare il successivo quinquennio, questa mostra veronese curata da Francesco Tedeschi che, grazie a una trentina di selezionatissime opere, si focalizza su quella che è stata definita la “nuova pittura” di Dorazio. È distribuita tra la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e la Galleria dello Scudo da dove parte il percorso espositivo con Passato e presente, olio su tela del 1963, in cui l’intreccio del segno è superato dalla stesura di fasce policrome a fitta sequenza verticale. E se ancora la struttura reticolare, costituita da lunghe linee sottili, permane in opere come My best (1964) e Percorso male inteso (1965), è evidente come in queste tele si assista a un diradarsi e a un disciplinarsi della trama e all’affiorare di una griglia regolare sovrimpressa ai tracciati diagonali. È ciò che testimoniano due opere entrambe del 1966 che rappresentano due omaggi ad artisti verso i quali Dorazio ha manifestato particolare interesse. Si tratta di Tranart (a Gino Severini) e Ottimismo-pessimismo (a Giacomo Balla) opere che, se da una parte risentono di suggestioni provenienti dalla pittura americana in auge in quegli anni con la quale Dorazio entra in contatto in seguito alla sua permanenza negli Usa dove la sua opera registra prestigiosi riscontri, dall’altra segnalano come la sua ricerca sia il frutto di profondi legami con la storia dell’arte nazionale. Alla Galleria Forti sono due grandi tele ad accogliere il visitatore, entrambe presentate (insieme ad altre che figurano in questa mostra “La nuova pittura. Opere 1963-1968”, fino al 30 aprile) nella sala personale dell’artista alla XXXIII edizione della Biennale di Venezia del 1966: Cercando la Magliana del 1964 e Balance and counterbalance del 1965, opere che segnalano una vocazione architettonica che porta a nuove invenzioni compositive e a una rottura dell’ordine. Ciò per ottenere un equilibrio dinamico e al contempo a rifuggire da ogni irrigidimento, come dimostra l’utilizzo della linea curva e la sua fluidità in opere quali Endless Federico (I) (per Federico Kiesler) del 1965, Tira e molla, del 1966 e Litania, del 1968. © RIPRODUZIONE RISERVATA Verona, Galleria d’Arte Moderna Achille Forti e Galleria dello Scudo Piero Dorazio
avvenire.it
A Verona nuovo Concorso internazionale dell'olio extravergine
(ANSA) - VERONA - Sol d'Oro, la competizione internazionale tra oli con degustazioni alla cieca, ideata 21 anni fa da Veronafiere, e Aipo d'Argento, da vent'anni concorso con vocazione più marcatamente territoriale, uniscono le forze nella realizzazione del 21/o "Concorso internazionale dell'olio extra vergine d'oliva", in programma dal 20 al 26 febbraio alla Fiera di Verona.
Il matrimonio, viene "celebrato" a Verona, sede di entrambi gli organizzatori, che hanno deciso di collaborare per promuovere e premiare le migliori produzioni oleiche nazionali ed estere. Il successo di Sol d'Oro ha portato allo sdoppiamento nelle edizioni Emisfero Nord e Sud.Aipo d'Argento, organizzato dall'Associazione Interregionale Produttori Olivicoli, è il premio che rappresenta la filiera olearia italiana e stimola il confronto tra aziende nazionali e del bacino del Mediterraneo, misurandone le performance tramite un panel riconosciuto dal Ministero dell'Agricoltura che è specializzato nella certificazione di oli di qualità.
Il sodalizio tra Sol d'Oro e Aipo d'Argento è finalizzato a creare ulteriore valore aggiunto per i produttori, che intendono essere presenti alla 21/a edizione Concorso internazionale dell'olio extra vergine d'oliva di Veronafiere. (ANSA).
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Vip, alta cucina e agrifood al Vinitaly: presente il ministro Centinaio
travelnonstop
Il fil rouge della programmazione delle attività organizzate dal Mipaaft è quello di un’Italia da vedere e da gustare, terra del bere bene, del Made in Italy culturale, artistico, architettonico, paesaggistico ed enogastronomico di inestimabile valore in grado di attrarre flussi turistici da ogni parte del mondo. Tra gli ospiti diversi personaggi noti e molto amati del mondo dello spettacolo, che negli anni si sono cimentati nella produzione di proprie etichette del vino e dell’olio. Una scelta che punta a valorizzazione l’enogastronomia d’eccellenza italiana, puntando i riflettori sulla valenza promozionale del Vino come simbolo iconico d’Italia.
Per Vinitaly 144 aziende siciliane a Verona
Botero, classicità e memoria del Sud America. A Verona oltre 50 opere del maestro colombiano
VERONA - Dalla rivisitazione dei 'Coniugi Arnolfini' o della 'Fornarina' ai celebri nudi e alle nature morte, la produzione di Fernando Botero è al centro di una grande mostra allestita dal 21 ottobre al 25 febbraio a Verona, negli spazi di Amo-Palazzo Forti. Esposte oltre 50 opere, in grado di sintetizzare il lungo percorso creativo del maestro colombiano, che quest'anno ha festeggiato con una serie di rassegne il suo ottantacinquesimo compleanno e il mezzo secolo di carriera. Intitolata semplicemente 'Botero', l'importante esposizione è una co-produzione del Gruppo Arthemisia e MondoMostre Skira, mentre la curatela è stata affidata a Rudy Chiappini, che in stretta collaborazione con l'artista ha messo a punto una straordinaria selezione di capolavori, dagli esordi agli ultimi decenni.
Fiera Verona: 117 anni in sella, la carica di 3000 cavalli. Partnership con Touring, nasce prima guida 'Italia a cavallo'
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L'agriturismo protagonista a Fiera Cavalli
Forte di oltre 5mila chilometri di ippovie, la Toscana e' il territorio d'Italia piu' vocato a questa attivita' e l'agriturismo, nell'ottica della diversificazione dell'offerta, e' la struttura piu' indicata ad ospitare questi particolari turisti. La Toscana dell'agriturismo resta anche per il 2010 la regione piu' gettonata sulla scelta di questa vacanza oltre ad essere la prima regione italiana per numero di strutture agrituristiche presenti: 4.061 nel 2008 (+2,1% rispetto al 2007), riscontrandovi quindi una presenza agrituristica capillarmente diffusa e storicamente radicata.
Secondo l'Istat e' proprio in Toscana che si trova anche il maggior numero di aziende con ristorazione, 994 (+2,1%) e quelle che offrono attivita' quali equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, corsi, sport (2.648 unita').
Interessante anche il dato secondo il quale e' sempre la Toscana ad aggiudicarsi il primo posto nelle ''quote rosa'' dell'agriturismo: sono 1.645 le strutture gestite da donne, il 25,5 % del totale nazionale. Quello del turismo equestre rappresenta una ulteriore opportunita' per l'offerta agrituristica della regione che grazie alla presenza di percorsi studiati ad hoc nei vari territori puo' condurre nelle aziende agricole un'importante fetta di turismo
agi - adnkronos