Salone del Mobile 2024: in 10 ristoranti il design è un ingrediente
Oltre 4 mila nuovi ristoranti aperti nel 2023 in Italia
Agli italiani piace sempre di più mangiare fuori. A rivelarlo un’elaborazione di Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese al 31 dicembre 2023, il panorama della ristorazione in Italia è in crescita. In un anno, infatti, sono 4.253 in più le imprese che operano nel settore della ristorazione fissa e mobile, con un aumento del +1,9%. E, sebbene con numeri ancora contenuti, la tendenza positiva coinvolge anche lo street food, la ristorazione itinerante fornita con veicoli attrezzati che registra un aumento del 7,7%, con 282 le imprese in più rispetto al dicembre 2022.
Gli amanti del cibo e della convivialità possono oggi far affidamento per consumare il proprio pasto su 226mila tra ristoranti, trattorie, pizzerie, di cui 3.901 ambulanti. La lettura dei dati territoriali mostra chiaramente che il settore del cibo è cresciuto quest’anno soprattutto nelle regioni meridionali. Se la prima in classifica in termini di variazione percentuale è la Valle d’Aosta (22 i ristoranti in più, con un incremento del 3,1%), sono 6 le regioni meridionali che si piazzano nelle dieci posizioni di testa: Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, e Campania, tutte con variazioni superiori al 2%. Il Lazio occupa il terzo posto, mentre Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia completano la “top ten”.
Anche se si nota una leggera riduzione nella partecipazione degli under 35 nel settore (-2,7%), c’è un aumento significativo (+692 realtà in un anno) della presenza femminile con oltre 58.000 imprese al 31 dicembre 2023 guidate da donne, in crescita dell’1,2%. Ancora più consistente è l’aumento delle attività da stranieri: 2mila imprese in più (+5,7%) rispetto all’anno precedente che hanno portato a superare quota 34mila le attività del settore dirette da non italiani.
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"Stoccafisso de San Ceriago", l’enogastronomia lancia il turismo
La fiera di San Ciriaco è finita, ma un’iniziativa avviata nel corso della tradizionale ‘quattro giorni’ prosegue. E’ ‘Stoccafisso de San Ceriago’, che proseguirà fino a venerdì 12. Organizzata dall’Accademia dello Stoccafisso all’Anconitana, l’evento che omaggia un’antica tradizione culinaria che ha reso caratteristica la cucina anconetana prosegue con successo in 31 ristoranti.
"L’accattivante manifestazione consente di lanciare anche la stagione turistica - dice il presidente dell’Accademia Pericle Truja -. Occorre fare di tutto per attirare i turisti anche stranieri, non solo con le bellezze paesaggistiche e i beni storici e artistici, ma anche con la buona cucina".
I ristoranti che hanno aderito sono: Da Giacchetti, Elis Marchetti Conero Golf, Emilia Baia di Portonovo, Il Fortino Napoleonico, l’Arnia del Cuciniere, L’Accademia di Agugliano, La Botte, La Cantinetta del Conero, Il Mago di Morro D’Alba, La Degosteria, La Moretta, La Tavola del Carmine, La Vecchia Osteria, Le Tredici Cannelle, La Bitta, Manifattura di Mare, Maffy Camera Café, Miscia Vino e Cucina, Osteria Bottega di Pinocchio, Osteria del Baffo, Osteria del Pozzo, Pesci Fuor D’Acqua, Ristorante Gino, Ristorante 60126, Trattoria Carotti, Trattoria Da Nordio, Trattoria del Piano, Trattoria Irma, Trattoria La Cantinetta, Trattoria Mafalda e Wine not?.
Gastronomia / Massimo Bottura, lo chef sulla cima del mondo
Nella galassia dei ristoranti la stella che brilla di luce più viva è italiana. E modenese: l’Osteria Francescana di Massimo Bottura. Tanta soddisfazione ma, diciamocelo, sorpresa relativa. È come se il Brasile vincesse i Mondiali di calcio o, meglio, gli Usa le Olimpiadi del basket. Anche se siamo primi pure nell’arte di denigrarci, con il mitico Tafazzi come eroe nazionale, nel cibo siamo inequivocabilmente primi. Bottura poi lo scudetto se l’è guadagnato con certosina pazienza: terzo nel 2013 e nel 2014, secondo l’anno scorso. E adesso finalmente primo, scalzando i soliti spagnoli del Cellar Can Roca di Girona, nella classifica stilata da mille esperti gastronomi di tutto il mondo reclutati dalla rivista inglese 'Restaurant'.
Che cosa è piaciuto di Bottura? Nella motivazione del premio si legge: «In un paese in cui la cultura del cibo è profondamente conservatrice, Bottura ha avviato un percorso audace e talvolta controverso raccogliendo poi consensi in tutto il mondo e conquistando anche la critica italiana», notoriamente tra le più difficili da accontentare. Ma di Bottura pare sia stato apprezzato anche il 'cuore sociale', quello che nell’anno dell’Expo lo ha spinto, con il regista Davide Rampello ideatore del Padiglione Zero, a proporre alla Caritas di Milano un’iniziativa a favore dei poveri per recuperare gli 'avanzi', si fa per dire, dei tanti locali dell’Expo. Niente sprechi, e riciclo, dunque. È così che è nato il Refettorio Ambrosiano in un teatro degli anni ’30 in disuso, adiacente alla parrocchia di San Martino a Greco.
Sfamare tutte le sere i poveri con gli alimenti avanzati all’Expo, dando un esempio concreto di come si può e si deve lottare con creatività contro lo spreco. Ma non solo. Ci si nutre di cibo ma anche di bellezza. Così il refettorio Bottura-Caritas-Rampello, in stretto ordine alfabetico, è impreziosito da opere d’arte di Enzo Cucchi, Carlo Benvenuto, Maurizio Nannucci, Mimmo Paladino e Giuseppe Penone; e i tavoli sono firmati dai designer italiani Bellini, Cerri, Cibic, De Lucchi, Iacchetti, Lissoni, Mendini, Novembre, Origoni, Pesce, Rota, Terry, Thun e Patricia Urquiola. Durante l’Expo i pasti sono stati preparati da 40 grandi chef. Finito l’Expo, la Caritas Ambrosiana ha assunto completamente il servizio. Il Refettorio oggi ha 90 posti e prepara pasti caldi per i Centri d’ascolto e il Rifugio per i senza tetto della Stazione Centrale.
L’idea di Bottura, dunque, oggi cammina con le proprie gambe. E un’altra idea sta per essere realizzata per i Giochi Olimpici: una 'soup kitchen' nelle favelas di Rio de Janeiro. Impossibile ieri parlare con Bottura, ancora negli Usa e assalito da giornalisti e troupe. Sul palco era stato visto commosso: «Mi vien quasi da piangere » aveva detto invitando la moglie Lara, americana, a raggiungerlo. «In questi giorni – aveva aggiunto – riuscire significa usare l’ingrediente della cultura, perché la cultura è conoscenza e la conoscenza apre le coscienze e crea responsabilità». Tutto sommato, dicevamo, un successo annunciato. Ieri la Coldiretti, congratulandosi con il miglior ristorante del mondo, dava cifre confortanti che avvalorano il successo del cibo italiano.
Nel 2015 l’export agroalimentare italiano ha raggiunto il suo massimo storico, con 36,9 miliardi e un aumento dell’8 per cento rispetto al 2014. I turisti stranieri acquistano prodotti alimentari assai più che souvenir, abbigliamento e artigianato. In generale, l’Italia è unica al mondo con 4886 prodotti alimentari tradizionali censiti dalle regioni, 283 specialità Dop/Igp riconosciute dalla Ue e 415 vini Doc/Docg. E poi ti chiedi perché Bottura vince: è la vittoria sua, ed è la vittoria di un movimento.
Avvenire
Ristoranti, pizzerie e... la top 10
Il podio della Top 100 di Yelp parla chiaro: per gli italiani niente è meglio dei sapori di casa e, in particolare, della pizza. La vetta della classifica, infatti, è dominata da due celebri pizzerie napoletane, L’Antica Pizzeria – Da Michele (4.5/5) e Sorbillo (4.5/5), che si aggiudicano rispettivamente la medaglia d’oro e d’argento dei locali più apprezzati. L’innato amore per la tradizione culinaria italiana è testimoniato anche dalla presenza sul gradino più basso del podio di Mercato Centrale (4.5/5), un autentico paradiso su due piani per gli amanti delle eccellenze toscane, attività fiorentina meglio recensita per la categoria “food”.
Una volta chiarito che il primato della cucina italiana non è in discussione, gli Yelper si dimostrano decisamente entusiasti all’idea di sperimentare anche cucine di Paesi lontani, asiatici ma non solo: scorrendo la Top 100, infatti, ricorrono ben dieci volte locali che propongo sushi, uramaki e altre prelibatezze nipponiche – a volte addirittura rivisitate in salsa carioca, come da Temakinho (4.5/5) -, per poi imbattersi in ristoranti cinesi e spagnoli, seguiti a ruota da cucine di ogni parte del mondo: vietnamita, indiana, messicana, eritrea – come il Warsa (4.5/5) di Milano - e, soprattutto, americana. Molto votate, infatti, sono state le attività che servono brunch, burger, milkshake e bagel, offrendo un assaggio di autentica “American life” che non ha niente a che fare con il junk food.
Colpisce, infine, l’assenza di locali esclusivamente vegetariani o vegani che, seppur sempre più numerosi e apprezzati, non sembrano ancora in grado di fare definitivamente breccia nei cuori (e negli stomaci) degli Yelper, in maggioranza onnivori.
Con ben sette attività nella Top 10, Firenze è la città con il maggior numero di locali recensiti, mentre Napoli compare due volte, seguita da Roma, il cui unico business presente tra i primi dieci – la birreria Open Baladin (4/5) - occupa il quarto posto. Grande esclusa, a sorpresa, è Milano: per trovare il primo ristorante della città meneghina bisogna infatti scivolare fino all’undicesimo posto, dove compare Poporoya (4.5/5), a testimonianza della grande passione dei milanesi per la cucina asiatica e, in particolare, per le specialità giapponesi, ormai tipiche del capoluogo lombardo quanto la cotoletta e il risotto con l’ossobuco.
1. L’Antica Pizzeria – Da Michele (4.5/5) 6. Le Vespe Café (4.5/5)
2. Sorbillo (4.5/5)
7. Johnny Bruschetta (4.5/5)
3. Mercato Centrale (4.5/5)
8. Pasticceria Giorgio (4.5/5),
4. Open Baladin (4/5)
9. Dolce Lab (4.5/5)
5. All’Antico Vinaio (4.5/5)
10. I Due Fratellini (4.5/5)
Nasce Osservatorio del Vino Italiano
Il nuovo strumento di monitoraggio e promozione di un settore che a fine anno ha a portata di mano l'obiettivo dei 5,5 miliardi di export, è un progetto promosso da Unione Italiana Vini (Uiv) con la partnership di Ismea, Sda-Bocconi Wine Management Lab, e la collaborazione di Wine Monitor-Nomisma.
L'Osservatorio dei vino Italiano, ha detto il presidente Uiv Domenico Zonin, ''migliorerà la competitività di imprese capaci di non annoiare mai il mercato mondiale grazie alla varietà di zone produttive, di dimensioni d'impresa e di prodotto. Una varietà che però ha bisogno di conoscere le tendenze per vincere le sfide di mercato e che supporterà il management delle nostre aziende vinicole che avranno il vantaggio di avere analisi di mercato aggiornate e affidabili''. ''Nasce in casa Uiv - ha sottolineato il curatore del progetto Paolo Castelletti - uno strumento inedito per l'Italia a disposizione delle aziende. E' di fatto un Centro Studi per un comparto che finora ha sofferto di dati inorganici''.
Al debutto oggi, presso la sede del ministero delle Politiche agricole, ha incassato il plauso del Mipaaf ''per la lungimiranza e il supporto alla promozione'' garantito dal nuovo strumento di monitoraggio statistico. ''Mettere insieme attori privati e pubblici di assoluta eccellenza - ha detto il vice ministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero, presente al taglio del nastro - può garantire al Sistema-Paese quelle informazioni necessarie per crescere sui mercati mondiali. Il settore che ha fatto passi da gigante nell'internazionalizzazione aveva bisogno di indicatori per far meglio il lavoro di imprenditore''.
Gambero Rosso, Bottura e Beck al top Ristoranti Italia
Osteria Francescana (Modena);
La Pergola de l'Hotel Rome Cavalieri (Roma);
Don Alfonso 1890 (Napoli);
Villa Crespi - Orta San Giulio (Novara);
Le Calandre - Rubano (Padova);
La Madia - Licata (Agrigento);
La Torre del Saracino - Vico Equense (Napoli);
Laite - Sappada (Belluno);
Lorenzo - Forte dei Marmi (Lucca);
Dal Pescatore - Canneto sull'Oglio (Mantova);
Reale - Castel di Sangro (L'Aquila);
St. Hubertus dell'Hotel Rosa Alpina - San Cassiano (Bolzano);
Casa Vissani - Baschi (Terni);
Devero Ristorante del Devero Hotel Cavenago di Brianza (Mb);
La Madonnina del Pescatore - Senigallia (Ancona);
Piazza Duomo - Alba (Cuneo);
La Trota Rivodutri (Rieti);
Ilario Vinciguerrra Restaurant - Gallarate (Varese);
Da Vittorio - Brusaporto (Bergamo);
Il Povero Diavolo - Torriana (Rn);
Romano - Viareggio (Lucca);
S'Apposentu a Casa Puddu - Siddi (Vs);
Enoteca La Torre a Villa Laetitia (Roma);
Uliassi - Senigallia (Ancona)
Ritorna la guida ai ristoranti di Sicilia... Ecco dove si mangia bene. Nuovo talento a Termini Imerese
In edicola col Giornale di Sicilia. Dal 29 luglio al prezzo di 5 euro (più il prezzo del quotidiano) il volume che recensisce anche trattorie, osterie, enoteche
Nella sezione Nuovi Talenti è stato premiato Salvo Campagna del Secondo Tempo di Termini Imerese
http://www.ristorantesecondotempo.it
Per soggiornare a Termini Imerese
>>> - Grand Hotel delle Terme
Per soggiornare in zona Termini Imerese
>>> - Hotel Villaggio Vacanze Torre Normanna
>>> - Hotel Club Solunto Mare
>>> - Domina Coral Bay Sicilia Zagarella
>>> - Hotel Franco il Conte
>>> - Hotel Antica Residenza don Ciccio
fonte: gds
Anche questa volta abbiamo zigzagato lungo la Sicilia per assaggiare, osservare e valutare. Tra gustose scoperte, piacevoli conferme e, talvolta, qualche delusione. Il quadro che emerge è confortante e carico di prospettiva, malgrado tutto. Tra i ristoratori c'è chi ha rivisto le proprie strategie, chi alzato l'asticella della qualità, presupposto che raramente tradisce le aspettative di lungo periodo. E chi invece, se ha deciso di scommettere creando un nuovo locale, lo ha fatto senza voglia di strafare, con oculatezza, badando ai numeri, tralasciando per esempio carte dei vini improponibili o attuando politiche di approccio al cibo e al vino con nuove formule. È la nuova ristorazione made in Sicily, che vede ancora una volta il primato della parte orientale dell'Isola sul resto della regione. E non è una sorpresa. Semmai registriamo con piacere invece da tutte le parti l'emergere di una generazione di giovani chef. Talentuosi e aperti al nuovo. Che viaggiano, fanno rete, studiano. È il fiore all'occhiello dell'edizione di questa guida: tre degli chef o ristoratori che portiamo sul podio quest'anno sono giovani intorno ai trent'anni. E così nella sezione Nuovi Talenti premiamo Salvo Campagna del Secondo Tempo di Termini Imerese; Andrea Macca de La Cucina di Donna Carmela di Riposto e Ninni Radicini de La Fattoria delle Torri di Modica. Ci sono premi anche nelle altre tre categorie. Tra i Super Top a fare compagnia agli chef dello scorso anno si aggiunge L'Antica Filanda di Capri Leone della famiglia Campisi. Nella sezione Grande Convenienza sale sul podio Davide Minerva de La Locanda del Colonnello di Modica, chef da alcuni mesi di questo locale che conferma il grande rapporto qualità-prezzo. E infine la Migliore Offerta del Vino: ai locali già premiati un anno fa si aggiunge l'Osteria Filomena di Catania e il suo esperto ed appassionato Giovanni Brischetto. L'esplorazione del buono in Sicilia adesso puó partire.