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Turismo: 37 aziende dicono no a nuovi alberghi ad Aosta



(ANSA) - AOSTA, 28 LUG - Da 37 aziende ricettive arriva un no all'ipotesi di una modifica urbanistica della 'Porta Sud'di Aosta che preveda la costruzione di nuovi alberghi (ventilata dal gruppo consiliare del M5s e non confermata dalla Giunta Centoz). Le strutture (12 di Aosta, 20 dei Comuni della Plaine e 5 di Pila) hanno sottoscritto un documento inviato al Comune, alla Regione, al Celva e anche allo Studio Mellano di Torino, incaricato dalla Giunta comunale di progettare la variante al Piano regolatore generale per la zona parcheggio funivia per Pila e aree adiacenti. 

"È una riflessione articolata, - spiega l'albergatore Luca Ghiorzi, che ha redatto il documento - mi piace definirla una piccola 'battaglia' urbanistica, che fornisce anche suggerimenti. È dettata da uno spirito analitico e critico che in modo razionale ha evidenziato tematiche oggettive". 

Nel mini dossier "si vogliono segnalare - aggiunge l'imprenditore - gli effetti nefasti dell'applicazione di alcune norme urbanistico-turistiche, e dimostrare che certamente non servono nuovi alberghi".(ANSA).

Ad Aosta apre la Stonehenge delle Alpi

Oltre 6.000 anni di storia raccolti in 9.821 metri quadrati per un incredibile viaggio nel tempo dal Neolitico ad oggi: è quanto offre l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, ad Aosta, inaugurata dal presidente della Regione Valle d'Aosta, Augusto Rollandin, dal sottosegretario al Ministero dei beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, e dall'assessore alla cultura, Emily Rini.

La Stonehenge delle Alpi apre a giugno. I segreti di 6.000 anni di storia nell'Area megalitica di Aosta

La Stonehenge delle Alpi esiste ed è Aosta. A 47 anni dal ritrovamento archeologico, l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans è pronta a svelare i segreti di oltre 6.000 anni di storia dell'uomo. Nella prima metà di giugno è infatti attesa l'apertura del sito. In sei metri di stratificazione archeologica sono racchiuse testimonianze straordinarie, valorizzate da un'avveniristica struttura architettonica e 9.821 metri di spazio.
Il sito nacque come santuario nell'Età del rame, con tanto di simulacri di culto (prima pali lignei, poi stele che riproducono la figura umana). Fino all'Età del ferro rivestì una funzione funeraria grazie a imponenti monumenti funebri costruiti con grandi pietre, i megaliti, come il grande dolmen su piattaforma triangolare. Oltre all'area archeologica, nasceranno un museo con importanti reperti, un centro di ricerca per l'archeologia preistorica e protostorica, una sede per esposizioni temporanee, delle sale civiche a servizio del quartiere, dei negozi e un bar ristorante.
ansa

Alla Fiera di Sant'Orso per vivere la cultura valdostana Il 30 e 31 gennaio nel centro storico di Aosta

AOSTA - Capace di attrarre ogni anno decine di migliaia di visitatori, la Fiera di Sant'Orso rappresenta non solo il principale appuntamento dedicato all'artigianato di tradizione che si tiene nell'area dell'arco alpino, ma anche e soprattutto il simbolo della cultura e dell'identità valdostana.
Per due giorni, il 30 e 31 gennaio, il centro storico di Aosta accoglie le produzioni di oltre mille artigiani, presentate in un percorso che si snoda intorno all'antico borgo medievale. Oltre a presentare i frutti dell'ingegno e dell'antica sapienza rurale, la manifestazione è il momento in cui l'intera comunità celebra le sue tradizioni, aprendosi ai turisti che vengono coinvolti dal clima festoso, tra mostre, musica, spettacoli folkloristici itineranti, le parentesi dedicate all'enogastronomia e l'attesa 'Veillà' che riscalda la gelida notte tra i due giorni di esposizione.
Una magia che si rinnova da secoli – secondo la tradizione fin dal 1.000 d.C., e quindi quella di quest'anno sarà l'edizione numero 1016 – e le cui origini si perdono nella leggenda. Si narra che tutto abbia avuto inizio proprio di fronte alla chiesa dove il Santo, vissuto anteriormente al IX secolo, sarebbe stato solito distribuire ai poveri indumenti e 'sabot', le tipiche calzature in legno. Sui banchi degli artigiani è possibile ammirare e acquistare le espressioni dei settori dell'artigianato di tradizione valdostano, realizzate secondo regole severe che garantiscono il rispetto nell'uso dei materiali e delle lavorazioni: scultura e intaglio su legno, lavorazione della pietra ollare, del ferro battuto e del cuoio tessitura del 'drap' (stoffa in lana lavorata su antichi telai in legno), merletti, capi di abbigliamento (dalla lavorazione dei pizzi al tombolo, tipica di Cogne, alla tessitura della canapa a Champorcher fino ai sabot in legno), attrezzi ed oggetti per l’agricoltura e per la casa, mobili e calzature.
Chi desidera una pausa gustosa nella visita ha solo l'imbarazzo della scelta tra i ristoranti che propongono menù a tema, i 'Punti rossoneri' disseminati lungo l'itinerario della Fiera con le ricette della tradizione oppure il padiglione allestito in piazza Plouves dove è possibile degustare e acquistare i migliori prodotti dell'enogastronomia valdostana.
Tra gli eventi collaterali, vi sono spettacoli e animazioni per bambini, mostre, danze e concerti di musica tradizionale che conducono al momento 'clou' della 'Veillà', una notte di festa in allegria fino all'alba tra musica, canti, libagioni e spuntini nelle vie e anche nelle storiche cantine nel 'cuore' della città che vengono aperte ai visitatori per l'occasione.
ansa

Aosta megalitica: la piccola Stonehenge tra le Alpi

C’è una piccola Stonehenge in Valle d’Aosta. Si trova a Saint Martin de Corléans, ad Aosta, e per ora è chiusa al pubblico in attesa dei lavori di allestimento del polo museale che le sta sorgendo attorno, per valorizzarla e permettere agli utenti di usufruirne pienamente, ma la curiosità è tanta e il suo valore già confermato. Si tratta infatti di un giacimento preistorico di valenza mondiale, che occupa circa 1 ettaro di superficie, e che fino al 1969 era sepolto sotto 4-5 metri di terra. Assieme al sito di Cromlech del Piccolo San Bernardo, è l’unica area megalitica dell’Italia nord occidentale. 
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L’area è stata riportata alla luce quasi mezzo secolo fa, ma si dovrà attendere la primavera del 2016 per visitarla (anche se si ipotizzava un’apertura parziale già per la fine di quest’anno). Sarà uno dei più interessanti siti archeologici in Europa, con i suoi quasi cinque millenni di storia stratificatisi nel corso dei secoli. I reperti suggeriscono infatti sei fasi storiche, succedutesi tra il 3000 e il 110 avanti Cristo: nel sito è presente una necropoli risalente al Neolitico e utilizzata sino all’età del Ferro, e presumibilmente i resti della mitica città diCordelia, fondata dai Salassi, popolazione di origine celtica. I reperti ritrovati consistono in stele di pietra incise dalle forme antropomorfe, e vari oggetti in vetro e ceramica oggi conservati al Museo Archeologico Regionale.  turismo.it