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Da venerdì 11 a domenica 13 maggio si inaugura a Reggio Emilia la settima edizione di Fotografia Europea: conferenze, incontri, workshop, proiezioni, installazioni video e spettacoli

Fotografia Europea 2012

VITA COMUNE IMMAGINI PER LA CITTADINANZA
Da venerdì 11 a domenica 13 maggio si inaugura a Reggio Emilia
la settima edizione di Fotografia Europea: conferenze, incontri, workshop, proiezioni, installazioni video e spettacoli affiancano l’offerta espositiva dislocata
in oltre 250 sedi istituzionali e altri luoghi cittadini.
Cuore della rassegna, che quest’anno ha scelto come tema chiave la vita comune,
l’omaggio al grande fotografo Henri Cartier-Bresson.
Le mostre proseguono fino a domenica 24 giugno
Preview per la stampa giovedì 10 maggio ore 11.00 da Palazzo Casotti
Inaugurazione  venerdì 11 maggio ore 17.30 Chiostri di San Pietro
L’esplorazione della vita comune – nella sua accezione più ampia, trasversale e sorprendente – è al centro della settima edizione di Fotografia Europea. Promossa dal Comune di Reggio Emilia e ormai punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale degli appuntamenti di fotografia, la rassegna ripropone la formula ormai collaudata delle giornate inaugurali. Da venerdì 11 a domenica 13 maggio, il vernissage delle mostre e installazioni della rassegna è accompagnato da un fitto programma di conferenze, workshop, letture, incontri e spettacoli.
Il tema conduttore “Vita comune: immagini per la cittadinanza” viene declinato attraverso quattro prospettive diverse, quattro percorsi, quattro interpretazioni, quattro suggestioni. La vita comune è così raccontata:
-attraverso il suo incessante cambiamento (con un programma di mostre di Costas Ordolis, Igor Mukhin, Michi Suzuki oltre a Des Européens, la straordinaria raccolta di scatti di Henri Cartier-Bresson sull’Europa dal 1929 al 1991);
-tracciando la mappa dei luoghi comuni della convivenza (dalle immense e mutanti metropoli di Peter Bialobrzeski alle spiagge come centri di aggregazione di Massimo Vitali, dall’Italia del Dopoguerra immortalata da Federico Patellani alla città simbolo Istanbul raccontata da Paola De Pietri);
-inseguendo il richiamo della partecipazione (individuale, come quella dello storico reportage sulla guerra franco-algerina di Pierre Bourdieu, e collettiva, come quella del gruppo IRWIN);
-sfidando le convenzioni e celebrando le differenze (dalle opere di artisti che hanno raccontato il lato proibito delle grandi città europee del Ventesimo secolo come Ed van der Elsken, Christer Strömholm, Anders Petersen, Lisetta Carmi, alla frizzante energia sprigionata nella “swinging London” degli anni ’60, protagonista delle fotografie di Philip Townsend, alle nuove traiettorie tracciate dalle giovani generazioni di artisti europei).
Se le mostre rendono Reggio Emilia un’immensa e ramificata galleria fotografica, con numerose location coinvolte per oltre un mese (dai Chiostri di San Pietro e San Domenico alla Galleria Parmeggiani, da Palazzo Casotti ai Musei Civici, dallo Spazio Gerra alla Sinagoga), sono i numerosi appuntamenti delle tre giornate inaugurali, da venerdì 11 a domenica 13 maggio, ad alzare il sipario sulla rassegna. Un programma di conferenze, incontri ed eventi dal vivo con cui Fotografia Europea propone un approccio multidisciplinare nel quale i protagonisti del mondo dell’arte e della cultura si incontrano e confrontano.
Completano il programma una serie di iniziative collaterali, tra cui workshop, seminari, letture porfolio, laboratori, mostre-mercato e gli oltre 300 appuntamenti del citato Circuito Off tradizionale percorso alternativo al programma ufficiale della rassegna.
Fotografia Europea è organizzata dal Comune di Reggio Emilia con l’apporto di numerosi curatori. Oltre alle consolidate partecipazioni di Elio Grazioli, Laura Serani e Walter Guadagnini, quest’anno si aggiungono Julia Draganović, Claudia Löffelholz, Contrasto/Magnum Photos/ Fondation Henri Cartier-Bresson, Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi, Aurélien Arbet e Jérémie Egry, Daniele De Luigi, Christine Frisinghelli (Camera Austria) e Franz Schultheis (Fondation Pierre Bourdieu, Ginevra), Andrea Rapini.
LE MOSTRE
Prospettive di vita comune: il cambiamento
Come eravamo? Cosa è rimasto? Cosa siamo diventati? Possibili risposte a queste domande scorrono in Des Européens (a cura di Contrasto, Magnum Photos e Fondation Henri Cartier-Bresson), la mostra allestita ai Chiostri di San Domenico che raccoglie gli scatti realizzati tra il 1929 e il 1991 dal grande fotografo francese Henri Cartier-Bresson. Una carrellata di sguardi sull’Europa del ventesimo secolo, catturati nel corso di numerosi viaggi, dall’artista unanimemente considerato tra i padri del fotogiornalismo. Tutte in bianco e nero, le fotografie ritraggono il continente, i suoi paesaggi, i suoi abitanti, tra gioie e tribolazioni, in momenti e fasi storiche diverse (la prima versione della raccolta fu pubblicata nel 1955) evidenziando le profonde differenze, ma anche le notevoli similitudini tra i vari paesi attraversati e i tanti personaggi incontrati. Una mostra in cui – parole dello storico d’arte Jean Clair – Cartier-Bresson è “pellegrino appassionato”, che “seguendo il battito di un cuore avventuroso, palpitante, ritorna sempre alla sua Europa fatta di antiche mura”.
Oggi, sotto i nostri occhi, quell’Europa continua a cambiare, a scuotersi, a ridefinire territori e composizione, in un processo di perenne mutazione che viene confermato dal lavoro di altri ospiti di Fotografia Europea. Come i tre artisti, proposti da Elio Grazioli, che in altrettante esposizioni allestite ai Chiostri di San Pietro, mostrano il risultato del loro confronto con comunità in rapida trasformazione, sotto pressioni sociali e culturali, politiche ed economiche. C’è la Grecia di Costas Ordolis, protagonista sulle prime pagine della stampa internazionale, raccontata attraverso uno sguardo drammatico e lirico che scava nelle profondità della sua crisi sociale. C’è la Russia di Igor Mukhin, vista dall’interno, concentrando lo sguardo sulla dimensione giovanile. E c’è l’Italia di Michi Suzuki, giapponese naturalizzata, che ne insegue il nuovo volto cosmopolita, ibrido, multietnico attraverso le immagini dei figli di coppie miste.
Spesso, il cambiamento deriva dalla ribellione, dalla provocazione, dalla trasgressione. Ruggisce e si diffonde grazie ai movimenti artistici giovanili. Come quello rappresentato ai Chiostri di San Pietro dai tredici graffitisti, le cui opere sono fotografate e riunite nel progetto Like Lipstick Traces, a cura di Aurélien Arbet e Jérémie Egry. L’ispirazione arriva da Lipstick Traces di Greil Marcus (Tracce di rossetto, Odoya), celebre saggio sui movimenti alternativi del Ventesimo secolo, dal dadaismo al punk. Like Lipstick Traces vuole esserne un simbolico capitolo aggiuntivo, nonché la dichiarazione e dimostrazione di come anche il graffitismo sia riuscito a lasciare tracce indelebili nella storia dell’arte e della società moderna.
Prospettive di vita comune: i luoghi comuni
Non stereotipi ma luoghi reali, concreti, fatti di terra, cemento, vetro e mattoni. Città, palazzi, abitazioni, appartamenti, orizzonti del territorio, grattacieli che si proiettano verso l’alto e periferie che si espandono in senso orizzontale, luoghi del vivere e del convivere. Come quelli raccolti in È nata la Repubblica… di Federico Patellani (a cura di Kitti Bolognesi e Giovanna Calvenzi), maestro del reportage, attento osservatore dell’Italia del dopoguerra, della ricostruzione, della ripresa. Una mostra, promossa insieme al Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo e con la collaborazione della Regione Lombardia, ospitata presso i Chiostri di San Pietro che ci racconta come eravamo, tra sacrifici ed entusiasmi, quotidianità e straordinarietà, esplorazione del presente e costruzione del futuro.
Osservatorio di fenomeni attuali, testimonianze di disgregazione e di stravolgimento del tessuto urbano, sono le metropoli protagoniste del progetto Urban Changing del fotografo tedesco Peter Bialobrzeski (allestito nella Sinagoga di Reggio Emilia) che da oltre vent’anni in maniera sistematica documenta e interpreta la trasformazione del paesaggio urbano. Il suo modo di fotografare le città, spesso inabitate, ne esalta le dimensioni e le caratteristiche, ne sottolinea le banalità apparenti e le contraddizioni celate creando un universo di spaventosa bellezza. Mentre gli scatti di Massimo Vitali, fotografo italiano tra i più affermati sulla scena artistica internazionale, esposti ai Chiostri di San Pietro, vanno a scavare negli usi e nelle tradizioni della vita comune, inseguendo un’idea di appartenenza attraverso le immagini di spiagge, luoghi culturalmente codificati come centri di aggregazione. Sono ritratti di gruppo contestualizzati, dove in una sorta di sociologia del paesaggio, su fondo di decori naturali, scene di ordinaria quotidianità illustrano comportamenti di spaccati di società e assurgono a paradigmi. Entrambe le mostre sono a cura di Laura Serani.
Una metropoli in particolare, Istanbul, è l’oggetto di una nuova produzione di Paola De Pietri, realizzata appositamente per Fotografia Europea, in mostra sempre ai Chiostri di San Pietro. Una città complessa, simbolo dell’incontro tra culture e civiltà, punto di contatto e intersezione tra Oriente e Occidente, che l’artista reggiana trasforma in terreno d’analisi di temi legati alle nuove comunità, agli spazi in trasformazione, alle nuove regole di convivenza dettate dai cambiamenti economici e sociali. Dalla vicina Parma, infine, arriva Lucio Rossi il vincitore del concorso Off dell’edizione 2011 di Fotografia Europea, promosso quest’anno nel circuito ufficiale del festival.
Prospettive di vita comune: la partecipazione
Se la società del terzo millennio è solcata dal vento della partecipazione, che soffia sotto la spinta dei movimenti giovanili tanto nelle piazze delle grandi città quanto nelle arene digitali dei social network, anche l’arte viene sempre più coinvolta da simili dinamiche. Dove la partecipazione diventa sinonimo di impegno – individuale e/o collettivo – ai fini di una più profonda comprensione della vita comune. Fotografia Europea affronta questo tema partendo da lontano, dalle esperienze del sociologo, antropologo e filosofo Pierre Bourdieu, che alla fine degli anni Cinquanta condusse due inchieste nel terribile scenario della guerra franco-algerina: nei centri urbani, dove si ammassavano il sottoproletariato e i contadini sradicati dai campi, e nei centres de régroupements, dove erano internati milioni di civili. Osservatore partecipante, Bourdieu utilizzò ogni strumento a sua disposizione: dai questionari alle fotografie. Una traccia di quella intensa esperienza di documentazione è nella mostra In Algeria. Testimonianze dello sradicamento, allestita ai Musei Civici, a cura di Christine Frisinghelli (Camera Austria) e Franz Schultheis (Fondation Pierre Bourdieu, Ginevra). Grazie a un progetto dello storico Andrea Rapini (Università di Modena e Reggio Emilia), le foto si possono apprezzare per la prima volta in Italia.
É invece una partecipazione collettiva quella di IRWIN, il gruppo di artisti sloveni protagonisti della mostra NSK State in Time (a cura di Julia Draganović), ospitata a Palazzo della Frumentaria. Movimento atipico, braccio “visivo” del più grande Neue Slowenische Kunst (“Nuova arte slovena”: collettivo militante fondato nel 1984 e impegnato anche nella musica, nel teatro, nel cinema, dal 1992 trasformato in una nazione (NSK State in Time), un’entità sopranazionale slegata da limiti geografici e fondata sulla libera adesione dei cittadini. IRWIN va a caccia delle contraddizioni e dei paradossi della società odierna, affrontando le possibili declinazioni dell’idea di democrazia, in un momento in cui la sua validità sembra messa in discussione.
La trasversalità e multidisciplinarietà della sezione è confermata da Io, tu, noi e gli altri, esposizione collettiva di video a cura di Julia Draganović e Claudia Löffelholz (LaRete Art PRojects), nella quale gli artisti Yael Bartana, Sylvie Blocher, Nathalie Djurberg, Charlotte Ginsborg, Niklas Goldbach, Vlatka Horvat, Julia Kul, Bjørn Melhus, Valerio Rocco Orlando, Jani Ruscica, Sislej Xhafa provano a rispondere – a volte mettendole ulteriormente in questione – alle grandi domande sulla comunità. Come si crea? Chi vi appartiene? Quali sono i meccanismi di inclusione ed esclusione? Un tentativo dell’arte di affrontare temi a cui la stessa sociologia contemporanea riesce ad avvicinarsi solo con teorie incompiute ed eterogenee.
Una partecipazione collettiva diversa, che nasce dal territorio, è all’origine di Speciale diciotto venticinque, progetto inedito di Fotografia Europea dedicato ai giovani dai 18 ai 25 anni, in mostra nei Chiostri di San Pietro. Per diverse settimane, tre professionisti originari di Reggio Emilia (Alessandro Bartoli, Fabio Boni e Fabrizio Cicconi) hanno incontrato e guidato un gruppo di ragazzi provenienti dalla città e dalla provincia in un viaggio all’interno della comunità, raccontata attraverso il loro sguardo. Il percorso/laboratorio si conclude con un’esposizione collettiva. Sono infine i temi dell’integrazione e dell’immigrazione al centro di un’altra mostra collettiva, curata dall’agenzia Contrasto e presentata ai Chiostri di San Pietro. Un lungo viaggio da Nord a Sud per mostrare le storie dei protagonisti dell’Italia del futuro con le immagini di Tommaso Bonaventura, Francesco Cocco, Nicolò Degiorgis, Salvatore Esposito, Elena Givone, Alessandro Imbriaco, Francesca Leonardi, Martino Lombezzi, Emiliano Mancuso, Lorenzo Pesce, Gabriele Rossi, Riccardo Venturi, Antonio Zambardino.
Prospettive di vita comune: differentemente comune
Ritratti di comunità alternative, un modo ribelle e anticonformista, dissonante e divergente, di interpretare il vivere comune. A cominciare da Walk on the Wild Side, progetto espositivo allestito a Palazzo Casotti e curato da Walter Guadagnini che raccoglie opere di quattro protagonisti assoluti della fotografia europea del dopoguerra: artisti che hanno raccontato il lato più nascosto, selvaggio, proibito delle grandi città europee della seconda metà del Ventesimo secolo. La Parigi eccentrica e provocatoria che emerge dagli scatti dell’olandese Ed van der Elsken e dello svedese Christer Strömholm, i bar della Amburgo degli anni Settanta, protagonisti del progetto “Café Lehmitz” dello svedese Anders Petersen, il primo quartiere delle “graziose” della Genova degli anni Sessanta, esplorato dalla genovese Lisetta Carmi.
Traversando la Manica, ecco risplendere la Swinging London, stella polare degli anni ’60, capitale del cool e culla della controcultura giovanile. Con la sua moda, la sua musica e il suo showbiz, in quel decennio Londra conquistò l’immaginario collettivo del pianeta. A Fotografia Europea , nello Spazio Gerra, torna a vivere grazie a Mixter Sixties, una straordinaria collezione del suo fotoreporter per antonomasia, Philip Townsend, recuperata solo nel 2004 e presentata per la prima volta in Italia. Una mostra in cui – dai Beatles ai Rolling Stones, da Twiggy a Nico, da Maria Callas a Winston Churchill – sfilano tutti i protagonisti che abitarono e animarono la metropoli inglese in quegli anni, contribuendo ad alimentare una stagione che avrebbe influenzato la società, la cultura e l’arte dei decenni a venire.
Non erano ancora nate, all’epoca della Swinging London, le giovani sorelle francesi Alexa e Irène Brunet, titolari del progetto Habitants atypiques, esposto a Villa Zironi, anche questo inedito in Italia. Una ricerca durata quattro anni, inseguendo persone – singoli individui, coppie, gruppi – che hanno deciso di sperimentare un altro modo di abitare, lontane dalle grandi città, fino a mettere in discussione il funzionamento stesso della società. Ritratti poetici, con le immagini di Alexa e i testi di Irène, nei quali il reale si mescola con l’immaginario.
Dissonante e divergente è infine anche lo sguardo di Seba Kurtis e Marco Bolognesi, rappresentanti di una nuova generazione di artisti – trasversali, nomadi, cosmopoliti –, entrambi originari di paesi caldi e latini, ma trasferitisi in Inghilterra. L’argentino Kurtis a Manchester, cuore e teatro di Thicker Than Water, il lavoro sul territorio urbano e sui suoi abitanti, proposto a Reggio Emilia sotto forma di installazione (a cura di Daniele De Luigi). L’italiano Bolognesi a Londra, dove è nata Humanescape, esposizione in cui la fotografia viene abbinata a tecniche di pittura e collage, ribaltandone i cliché. Entrambe le mostre sono ospitate nella galleria Parmeggiani.
LE ALTRE INIZIATIVE
Oltre ai quattro percorsi sulle diverse declinazioni della vita comune, Fotografia Europea propone una serie di appuntamenti che – muovendosi in modo indipendente e trasversale rispetto al tema principale della rassegna – ne rendono il programma ancora più ricco ed eterogeneo.
Mostre
Un’idea e un progetto. Luigi Ghirri e l’attività curatoriale è l’omaggio della Fototeca della Biblioteca Panizzi al grande fotografo reggiano scomparso nel 1992. Una mostra inedita, documentale (a cura di Laura Gasparini in collaborazione con Adele Ghirri e con l’introduzione di Quentin Bajac), dedicata in particolare alla sua attività di curatore e promotore di iniziative culturali legate al mondo della fotografia. L’identità femminile è il tema dell’esposizione Dalla parte delle donne, a cura di Federica Bianconi e Chiara Canali, che riunisce le ricerche artistiche e performative di venticinque artiste italiane e straniere, tra cui Marina Abramovic, Elina Brotherus, Sissi, Francesca Grilli e Marinella Senatore, la cui ricerca si focalizza sul tema dell’azione sociale e dell’impegno politico nella comunità, in rapporto con la vita della famiglia e della cittadinanza, del privato e del pubblico. Si muove invece lungo il cammino della storia La pace impossibile. Dalle fotografie di guerra ai paesaggi 1958-2011, raccolta di 160 scatti di Don McCullin, uno dei miti della fotografia del Novecento, testimone di molti dei conflitti e delle tragedie umanitarie che hanno connotato la seconda metà del secolo da poco concluso. Dalla costruzione del muro di Berlino alla guerra del Vietnam, dalla carestia del Biafra ai conflitti in Libano e Irlanda del Nord, fino alle immagini di quiete e serenità notturna delle campagne circostanti la sua abitazione, un percorso di enorme potenza espressiva, proposto dai curatori Sandro Parmiggiani e Robert Pledge.
Portfolio Europa
Con Portfolio Europa – International Portfolio Review, Fotografia Europea s’inserisce nel circuito internazionale di letture portfolio di cui fanno parte i più importanti festival fotografici europei come Photo España, i Rencontres d’Arles, e il Month of Photography di Bratislava. A cura di Gigliola Foschi, in collaborazione con FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) e InSide Professional Training, Portfolio Europa ospiterà Alejandro Castellote, curatore indipendente di Madrid, Nina Kassianou, direttore artistico della M55 projects Gallery di Atene (Grecia),Rui Prata, direttore del Festival Encontros da Imagem di Braga(Portogallo),Vaclav Macek, direttore del Month of Photography di Bratislava (Slovacchia), coinvolti insieme ad altri critici e curatori come Alessandro Bartoli, Kitty Bolognesi, Fabio Boni, Fabrizio Cicconi, Denis Curti, Daniele De Luigi, Fulvio Merlak e Silvana Turzio in un programma di letture (nelle giornate di sabato 12 e domenica 13, alla Biblioteca Panizzi, su prenotazione) che offre un’occasione di confronto a fotografi professionisti e appassionati. Sempre nell’ambito del progetto sono previsti una conferenza e un concorso di portfolio.
Seminari/Workshop/Laboratori
Un altro oggetto, il disco musicale, è al centro di Photo Cover. Mostra-mercato del disco vintage, in piazza Fontanesi sabato 12 maggio (a cura di 8ball Agency). Sempre nel weekend di apertura, Fotografia Europea propone seminari e workshop di approfondimento e formazione rivolti a fotografi professionisti, grafici, operatori della comunicazione (a cura dell’associazione Don’t Be Blind, di InSide Professional Training, di Fotografia Professionale.it)
Il circuito Off
Si rinnova l’appuntamento con la sezione libera, indipendente e autonoma di Fotografia Europea, il circuito Off, che affianca i percorsi istituzionali con una programma ancora più ricco dell’ edizione dell’anno scorso: oltre 300 tra esposizioni, mostre e installazioni distribuite sul territorio cittadino e provinciale, (tra sale civiche, circoli, associazioni, gallerie d’arte, bar, ristoranti, librerie, negozi, appartamenti)  e il web attraverso il sito di Fotografia Europea. Confermato anche il concorso Off, che quest’anno si concluderà con uno speciale show in piazza Martiri 7 luglio.
Il catalogo
Un’ampia selezione di opere in mostra nel circuito ufficiale di Fotografia Europea è presente – insieme ai saggi dei curatori, ai contributi dei critici che collaborano alla settima edizione e ai testi di importanti personalità del panorama intellettuale nazionale e internazionale – nel catalogo, pubblicato da Electa.
I principali eventi saranno disponibili in streaming sul sito www.fotografiaeuropea.it
UFFICIO STAMPA
Ex Libris Comunicazione
Tel. 02 45475230- ufficiostampa@exlibris.it
Carmen Novella c.novella@exlibris.it
Cristiana Pepe c.pepe@exlibris.it– cell. + 39 338 4066474
Comune di Reggio Emilia
Patrizia Paterlini
Tel. 0522.456532 – cell. 348.8080539
patrizia.paterlini@municipio.re.it
ufficiostampa@fotografiaeuropea.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it
cell. 3207505116

Expo Internazionale di Reggio Emilia e Modena 2012 - Crufts 2013 qualification: un’incredibile esposizione internazionale di cani delle principali razze canine



La Fiera di Reggio Emilia ospita un’incredibile esposizione internazionale di cani delle principali razze canine. All’interno dei padiglioni della Fiera si radunano centinaia di esemplari per un evento oramai consolidato, promosso dal Gruppo Cinofilo Reggiano.

Settori Merceologici
Cane da lupo cecoslovacco; cane da pastore di Brie; cane da pastore Scozzese a pelo lungo; alano; dobermann; dogo argentino; dogue de bordeaux; rottweiler; pinscher; zwergpinscher; shar pei; american staffordshire terrier ; basenji; spitz wolfspitz; bassethound; weimaraner; labrador retriever;
barboni; levriero afgano.

Categorie d'Interesse
Pubblico e operatori del settore

Organizzazione
TRATTO
Via J.B. Tito, 11/c – 42123 Reggio Emilia
Tel. +39 0522 381591 – fax +39 0522 015353
in collaborazione con Gruppo Cinofilo Reggiano


fonte: abcfiere.com 
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per soggiornare durante la Mostra Internazionale Canina Reggio Emilia

Via Danubio 7 | 42100 Reggio Emilia (RE) | Tel +39 0522 517917 | Fax +39 0522 517922 | Email | 


Mostra Canina Reggio Emilia
23-25 MARZO 2012 56 ° MOSTRA INTERNAZIONALE CANINA Fiera REGGIO EMILIA
Tariffe Hotel Remilia, strategicamente posizionato a 500 m dall'Uscita Autostradale e a poche centinaia di metri dalla Fiera di Reggio Emilia per:

MOSTRA INTERNAZIONALE CANINA REGGIO EMILIA

€ 75,00 Singola - € 82,00 Doppia Uso Singola - € 89,00 Doppia o Matrimoniale
Quotazioni al giorno per camera, comprensive di pernottamento e prima colazione. Sono inclusi:
  • Servizio SUPERIOR (Accappatoio e Ciabattine)
  • Ricca prima colazione con Buffet dolce salato, ampio angolo dedicato ai prodotti biologici, fitness e per celiaci.
  • Garage riservato GRATUITO

Lago Maggiore Letteraltura 2012: A Verbania dal 28 giugno 2012

A Verbania dal 28 giugno al 1˚ luglio e nei weekend di Luglio in Valle Antigorio, sul Lago d'Orta e a Macugnaga 
L' interesse per la montagna, il territorio in cui viviamo, oltre che per il viaggio e l'avventura, ha animato un gruppo di persone appassionate e volenterose, che, fondando l'Associazione Culturale LETTERALTURA, si sono prefisse di coniugare questi  temi con un Festival di Letteratura.
L’iniziativa nasce dalle seguenti considerazioni:· Il territorio della Provincia di Verbania è prevalentemente montano. Alle sue montagne si sono ispirati importanti scrittori. L’editoria locale è in prevalenza editoria di montagna;
· La Provincia ha una inestimabile ricchezza paesaggistica nei suoi laghi e nelle sue montagne;
· Le iniziative di rilievo internazionale che si tengono nel territorio (Settimane Musicali di Stresa e del Lago Maggiore, Editoria & Giardini a Verbania) sono incentrate sul Lago;
· Se si escludono iniziative a carattere prevalentemente locale non esiste in Italia un festival dedicato alla letteratura di montagna;
· Con l’esclusione delle due citate, le iniziative che hanno luogo sul territorio si rivolgono ad un pubblico locale e non riescono ad attrarre pubblico al di fuori dell’area.
Gli obiettivi dell’iniziativa sono dunque:· La promozione del territoriodel Verbano Cusio Ossola, con particolare attenzione alle aree meno vocate turisticamente;
· La promozione delle buone letture;
· Attenzione verso la montagna come priorità dell'umanità.
Asse portante dell’evento è il coinvolgimento del territorio, con il nucleo della manifestazione a Verbania per quattro giorni nell'ultimo week end di giugno, seguito da altri eventi nei primi tre week end di luglio nelle Valli dell'Ossola, del Lago d'Orta e del Verbano a rotazione.


 fonte: letteraltura.it

- segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@simail.it
cel. 3207505116)

Dove si va? Ecco le 10 mete per il 2012 (scelte da voi)

Niente Ngorongoro, niente Kamchatka, niente atollo di Kiribati, niente trekking nel deserto del Gobi: su 196 Paesi nel mondo – 192 all’Onu, più Vaticano, Kossovo, Taiwan e Palestina, non riconosciuta ma da poco nell’Unesco – la prima in classifica nei viaggi 2012 più sognati su questo blog è… New York.. Eh sì. Le risposte a «Dove volete andare nel 2012?» (numerose e gustose: grazie a tutti!) è stata di pochi frizzi ma molti sogni. E due posizioni più giù, un’altra meta già sentita: Londra. Che il podio quest’anno se lo conquista di diritto. Del resto, una città che dopo i disordini che l’hanno messa a ferro e fuoco in estate prende una canzone che incita alla rivolta come London Calling dei Clash come inno ufficiale dei Giochi Olimpici merita un inchino. Altro che cinesi, con quello stadio da mal di testa nato in una notte e sotto i ventagli niente: a London 2012 ci sarà da divertirsi, anche senza mettere piede nel quartiere olimpico.
Capitali conosciute a parte, ecco le magnifiche 10 del 2012 scelte da voi. Fatemi sapere se le conoscete già, quale preferite in assoluto, ma, sopratuttto, se ne avete, mandate le vostre dritte da condividere con i sognatori in viaggio 2012.
1 – NEW YORK CITY
2 – VIETNAM
3 – LONDRA
4 – BIRMANIA
5 – BERLINO
6 – ISLANDA
7 – MADAGASCAR
8 – AUSTRALIA
9 – BRASILE
10 – ZAMBIA

Il 2012 è un anno speciale per il Messico e in generale per l'area dell'America centrale in cui visse la popolazione pre-colombiana dei Maya

Messico, 8 milioni dlr per “Mondo Maya”

Dipartimento del Turismo: il 2012 è un anno speciale, ma non ci sarà la “fine del mondo”

Il 2012 è un anno speciale per il Messico e in generale per l'area dell'America centrale in cui visse la popolazione pre-colombiana dei Maya: ne è convinto il Dipartimento del Turismo messicano che, in barba a ogni più catastrofica profezia o probabilmente proprio sulla scia di questa particolare visibilità internazionale, si aspetta per quest'anno un'affluenza record di visitatori e ha annunciato un investimento di ben 8 milioni di dollari per promuovere il settore del turismo in tutto il "Mondo Maya".

L'investimento, come riportano i media d'oltreoceano, riguarda non solo la regione sud-orientale del Messico ma è esteso anche alla promozione di Belize, Guatemala, El Salvador e Honduras. Questi Paesi hanno non a caso unito le forze per proporre insieme a viaggiatori da tutto il mondo la "Strada del Mondo Maya", itinerario multiplo sulle orme dell'antica civiltà.

Destinazione esotica che affascina da sempre anche molti italiani, il centro America dei Maya quest'anno è sotto particolari riflettori, quelli della profezia che secondo le scritture dell'antica civiltà si dovrebbe compiere il 21 dicembre 2012 quando per alcune interpretazioni ci sarà la fine del mondo, mentre per altre comincerà una nuova era. Secondo le stime diffuse dal segretario del Turismo messicano Gloria Guevara sono in arrivo 52 milioni di turisti, circa 12 milioni in più dei flussi normali, con ricavi extra per il settore del turismo di oltre 14 miliardi e mezzo di dollari.

Fra le iniziative predisposte dal Messico c'è un itinerario che comprende Comalcalco, un sito archeologico dove è stata rinvenuta una delle rare incisioni Maya su cui fra l'altro si fa riferimento alla fine del tredicesimo "baktun", il ciclo del calendario maya pari a un periodo di 144.000 giorni (circa 400 anni), che coinciderebbe appunto con la data del 21 dicembre 2012. Nel Chiapas invece, presso il sito archeologico di Izapa de Tapachula, è stato già allestito un maxi-orologio digitale per il conto alla rovescia. Prevista, per la fatidica data, una cerimonia con tanto di 'sacerdoti Maya' (www.visitmexico.com).

L'evento ha rilanciato il business turistico anche in aree molto remote. Ad esempio nell'isola cilena di Robinson Crusoe, l'unica abitata dell'arcipelago di Juan Fernandez, in virtù di un monolite Maya alto 45 metri qui rinvenuto che sarebbe la chiave della profezia. Proprio qui il re Maya Kam Balam, reincarnazione di tutte le divinità, dovrebbe risvegliarsi il 21 dicembre 2012. L'isola però è ritenuta anche un punto di osservazione privilegiato per assistere a fenomeni astrologici che dovrebbero precedere la data del 21/12, come l'eclissi totale di sole di novembre. Sull'isola già si registrano centinaia di prenotazioni soprattutto da Stati Uniti ed Europa (www.chile.travel)