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A Viterbo un anno di eventi per ricordare Giulia Farnese

La manifestazione si chiama "Restitutio Memoriae: il mito di Giulia" e prevede una serie eventi culturali incentrati sulla figura di Giulia Farnese, in occasione del 500 centenario della sua morte.

    Giulia Farnese, conosciuta come Giulia la bella, è stata una delle figure più importanti del rinascimento, tanto da essere descritta come la preferita da Papa Alessandro IV Borgia.
    Dopo la morte di suo marito Orsino Orsini, nel 1500 divenne la signora di Carbognano, dopo regnò per 20 anni facendo prosperare il paese.
    Ed è proprio per celebrare il legame indissolubile che ancora lega la sua figura storica al piccolo Comune della Tuscia, che sono stati ideati una serie di eventi che si svolgeranno dal 23 marzo, al 29 dicembre. La presentazione dell'iniziativa è stata fatta ieri sera nella chiesa di Santa Maria a Carbognano, in provincia di Viterbo.
    A illustrare il programma della manifestazione, il Sindaco di Carbognano Agostino Gasbarri e Tiziana Lagrimino della società ST Sinergie che ha curato l'organizzazione degli eventi.
    In sala la soprintendente per la provincia di Viterbo e per l'Etruria meridionale Margherita Eichberg, il consigliere regionale Daniele Sabatini e il presidente della Provincia Alessandro Romoli.
    "Parliamo di una serie di eventi che si svolgeranno per tutto il 2024 - ha spiegato il sindaco Gasbarri - cultura, gastronomia, e momenti di riflessione storica, tutto questo per ricordare il personaggio storico di Giulia Farnese, e rivalutare il nostro territorio e le bellezze che ci sono nelle nostre terre, anche in vista del giubileo 2025". (Fonte: ansa.it)

Gli Uffizi portano il Rinascimento a Shanghai e Pechino

FIRENZE - Doppia presenza degli Uffizi in Cina, con le Gallerie che portano contemporaneamente due mostre nel grande Paese asiatico: una nella capitale economica, Shanghai, l'altra in quella politica, Pechino, con il sostegno dell'ambasciata d'Italia a Pechino.

    Botticelli e il Rinascimento, in corso fino al 27 agosto al Bund One art museum di Shangai, comprende una selezione di dipinti dei maestri fiorentini del Quattrocento; è la seconda nella serie di 10 mostre del museo fiorentino in programma nei prossimi quattro anni nella città più popolata della Cina.
    Capolavori dell'autoritratto dalla collezione delle Gallerie degli Uffizi è invece il titolo della mostra al National museum of China di Pechino fino al 10 settembre, con 50 opere.

Si tratta di dipinti dal Rinascimento ad oggi, con opere di Raffaello, Rubens, Rembrandt, ma anche di Ingres, Morandi, Chagall, Yayoi Kusama e Cai Guo-Qiang. La raccolta di autoritratti del celebre museo fiorentino è la più antica, ricca e numerosa al mondo con le sue oltre duemila opere.
    Spaziando dal sedicesimo al ventunesimo secolo, le opere a Pechino presentano l'evoluzione di stile e di mentalità degli artisti, facendo comprendere al pubblico il genere dell'autoritratto nella storia della pittura. Le due mostre nascono da una collaborazione tra i due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, con il sostegno dell'ambasciata d'Italia a Pechino, del consolato generale d'Italia a Shanghai e degli Istituti italiani di cultura di Pechino e Shanghai. Per il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, "le due mostre sono frutto della vera sinergia tra le squadre curatoriali dei due musei cinesi e le Gallerie degli Uffizi, e si incentrano su due temi importantissimi della nostra cultura".

ansa.it

- Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone turismoculturale@yahoo.it


Al Louvre la scultura italiana del Rinascimento

 

 Un percorso artistico d'eccezione per la mostra che apre il 22 ottobre al Louvre nella Hall Napoleon dal titolo emblematico "Il Corpo e l'Anima", da Donatello a Michelangelo, con 140 sculture italiane del Rinascimento, esposizione organizzata con il museo del Castello Sforzesco di Milano sui capolavori della seconda metà del 15/o secolo, con lo sbocciare nel suo massimo splendore della raffigurazione della figura umana. Da Firenze a Venezia a Roma, le forme e i movimenti del corpo conquistano il centro di interesse di alcuni fra i più grandi artisti della storia, a cominciare da Michelangelo.

Ma nella mostra al Louvre si scoprono artisti meno celebri e si ritrovano tutte insieme opere non sempre accessibili per la loro collocazione abituale, in chiese, piccoli comuni o riserve dei musei. Il Corpo e l'Anima è la "seconda puntata" della mostra che il Louvre propose nel 2013 insieme con Palazzo Strozzi di Firenze, consacrata agli albori dell'arte del Rinascimento a Firenze nella prima metà del Quattrocento. L'esposizione si articola in tre parti: "Il furore e la grazia", con opere che traducono la forza e l'esasperazione dei movimenti ispirati da modelli antichi. Si succedono le opere di Antonio del Pollaiolo o Francesco di Giorgio Martini. Nella stessa sezione, ma come contraltare, si ammirano drappeggi eleganti che avvolgono corpi soprattutto femminili, mettendo in evidenza - stavolta - la grazia del corpo nudo. Segue la sezione "Emozionare e convincere", che mette in risalto la volontà di toccare con forza, nelle rappresentazioni sacre, l'anima dello spettatore.

Con l'opera di Donatello, l'emozione e i movimenti dell'anima conquistano un posto chiave nell'arte e le commoventi figure di Maria Maddalena o di San Girolamo fioriscono in molte città d'Italia con la loro ricerca del pathos religioso. Infine, Da Dioniso ad Apollo, si passa alla riflessione senza sosta sull'antichità classica nelle opere come lo Spinario o Laocoonte: parallelamente allo stile dolce del Perugino o del giovane Raffaello, anche nella scultura si sviluppa una nuova armonia che trascende i gesti e i sentimenti più estremi. Star dell'esposizione, Michelangelo la cui inarrivabile ispirazione unita alla tecnica senza pari conducono al punto d'arrivo del classicismo di inizio 16/o secolo con Lo Schiavo Morente, per arrivare poi all'inverso alla dinamica ascendente dell'essere umano, che volge lo sguardo verso il mondo divino nella figura atletica de Lo Schiavo Ribelle. La mostra rimarrà aperta al pubblico al Louvre fino al 18 gennaio 2021. Dal 5 marzo al 6 giugno sarà poi visibile al Museo del Castello Sforzesco di Milano.