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Archeologia . Scoperta in Egitto un'antica statua di Buddha: è la prima fuori dall'Asia

avvenire.it

Una piccola statua di Buddha è stata ritrovata dagli archeologi in un tempio nell'antica città portuale egiziana di Berenice, oggi Medinet el Haras, sul Mar Rosso, e risale all'epoca della dominazione romana. La scoperta è stata annunciata dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. La statua, realizzata in marmo mediterraneo, non solo getta una luce sul commercio tra l'Impero romano e l'India, ma è anche la prima raffigurazione di Buddha trovata a ovest dell'Afghanistan.

Un team archeologico congiunto polacco-americano, guidato dallo storico Steven Sidebotham dell'Università del Delaware e dall'archeologo Mariusz Gwiazda dell'Università di Varsavia, ha scoperto la statuetta durante i lavori di scavo nell'antico tempio della città, dedicato a Iside.

Alta circa 71 cm, la statua raffigura Buddha in piedi che tiene parte della sua veste nella mano sinistra. Intorno alla testa c'è un'aureola con raggi solari e al suo fianco un fiore di loto. I ricercatori ritengono che sia stata realizzata ad Alessandria d'Egitto intorno al II secolo.

L'équipe ha anche scoperto un'iscrizione sanscrita risalente al regno dell'imperatore romano Marco Giulio Severo Filippo, originario dell'attuale Siria e noto come Filippo l'Arabo (244-49 d.C.), e due monete del Regno dell'India centrale di Satavahana risalenti al II secolo.

Questi ritrovamenti indicano una connessione maggiore di quella finora conosciuta tra Roma, l'Egitto e l'India. Grazie alla sua posizione centrale lungo le rotte commerciali romane, l'Egitto fungeva da porta d'accesso tra l'Impero romano e le sue antiche controparti.

Berenice, fondata nel III secolo a.C., divenne uno dei maggiori porti dell'Egitto sotto il dominio romano, fino a quando fu abbandonata nel VI secolo d.C.. Nel suo periodo di massimo splendore, la città fungeva da snodo per il commercio di merci come avorio, tessuti e metalli semipreziosi.

In Thailandia alla ricerca di Buddha e del Sanuk Tra monasteri, arte, feste e massaggi dalla tecnica millenaria

(di Daniela Giammusso) Il sorriso, la calma, la gentilezza. Quell'innata propensione all'ospitalità, al dire sempre ''si'', piuttosto che ''no'', lo spirito di accoglienza. Non è un caso se la parola ''Thai'' tradotta significhi ''libero''. Perché in pochi posti al mondo come in Thailandia (la ''terra degli uomini liberi'' appunto), natura, popolo, suoni e colori sono tanto accoglienti. Merito anche del Buddismo Theravada, seguito dal 95% della popolazione (gli altri sono per il 3,8% musulmani, 0,1% induisti, 0,5% cristiani), che prima ancora che una religione qui è sentito come una filosofia di vita. Il Sanuk, la ricerca della via per la felicità, è al centro di tutto e in ogni campo, anche nel lavoro, per quanto duro sia. E Buddha è a ogni angolo, spesso nei anche nei piccoli tabernacoli davanti alle porte di casa, lavato, omaggiato di fiori e con viveri freschi portati ogni mattina.
    Una visione del mondo lontana un continente e un oceano intero dalla nostra. Ma alla quale è difficile non abbandonarsi appena varcato il confine. E allora viaggiando in Thailandia è bello anche perdersi alla ricerca del ''proprio'' approccio a Buddha.
    Si può cominciare dai Wat, i templi che si trovano in ogni angolo o isoletta del paese, curati dai monaci con la loro veste arancione. Se ne incontrano molti, perché se il capo della gerarchia buddista è di norma il Re, gli uomini thailandesi di religione buddista nel corso della vita trascorrono in un monastero un periodo minimo dai tre a i sette giorni (ricordate, i monaci sono intoccabili: non si deve rivolgere loro la parola e si deve cedere sempre il passo; le donne non devono toccarli per nessuna ragione, nè possono consegnare loro qualcosa direttamente). Lasciate le scarpe all'ingresso e sedetevi davanti ai grandi Buddha (senza mai rivolgere loro i piedi, la parte meno degna del corpo) in silenzio ammirate la devozione di chi viene ogni giorno a pregare. O partecipate alle coloratissime feste collettive.
    Oppure scoprite Buddha nell'arte: scolpito nelle sue quattro posizioni tradizionali (eretto, seduto, in movimento, disteso), nelle pitture che raccontano le sue vite o nei bassorilievi ricoperti d'oro, madreperla, vetri e lacche. Visitate i luoghi che conservano tracce del suo passaggio, come l'impronta lasciata al Wat Phra Phutthaba, tra le montagne di Saraburi.
    Secondo tradizione, venerarla, spruzzare acqua o depositare oro su di essa porta il perdono dei peccati, successo nella vita o felicità eterna.
    Ma il benessere interiore, in Thailandia, si accompagna sempre anche al benessere fisico, in un salutare equilibrio tra mente, anima e corpo. E allora concedetevi un momento per ritrovarvi.
    Uno dei centri più importanti per la meditazione è Suan Mok, tempio immerso nella foresta nella provincia di Surat Thani, a 600 km a sud di Bangkok. Ma ne esistono molti anche nella capitale, come al Wat Mahathat o al Wat Paknam. Soprattutto, abbandonatevi all'arte del massaggio tailandese. Con circa 600 centri termali, infatti, la Thailandia è al vertice delle Spa destinations nell'area Asia-Pacifico. Ma non occorre spendere molto per sperimentare un autentico Nuad Phan Thai Boran: tecnica millenaria, fino a qualche anno fa praticata solo nei templi buddisti thailandesi, che comprende una serie calibrata di pressioni, allungamenti muscolari, impastamenti dei tessuti molli e dello strato connettivo, mobilizzazioni delle articolazioni. Tramite la digitopressione si stimolano i ''sen'', i canali energetici, eliminando blocchi energetici su corpo e organi interni. Tra i benefici, la riattivazione dei sistemi anatomico-funzionali, sollecitazioni al sistema immunitario, relax e sollievo dai dolori.
    Per pochi Bath si può provare su piedi o testa nei molti centri che si incontrano passeggiando in città come al mare. Ma per un vero massaggio tailandese su tutto il corpo, il luogo più ''autentico'' e rinomato è la Scuola del Wat Po, lo stesso del Buddha disteso. Per chi invece ama ambienti più sofisticati, sempre in città, la Kempinski The Spa ha vinto il premio Migliore Spa in hotel di Asia e Australasia.(ANSA).
   
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