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Quaresima ai Musei Vaticani, visita speciale alle opere su Passione e Resurrezione

A partire dal 17 febbraio, i Musei del Papa propongono per sei sabati consecutivi un percorso tematico guidato che avvicini i visitatori alle opere e agli artisti delle collezioni vaticane che più hanno rappresentato, nei secoli, gli episodi della Passione e della Resurrezione del Signore.

Vatican News

A partire dal 17 febbraio, nella ricorrenza del tempo liturgico quaresimale, i Musei del Papa propongono per sei sabati consecutivi una visita guidata speciale lungo un percorso tematico che avvicini i visitatori alle opere e agli artisti delle collezioni vaticane che più hanno rappresentato, nei secoli, gli episodi della Passione e della Resurrezione del Signore.

L’itinerario museale si snoda attraverso le raffigurazioni degli eventi centrali della vita di Gesù, dai sarcofagi dei primi Cristiani, istoriati con immagini della Morte e Resurrezione, ai capolavori custoditi nella Pinacoteca Vaticana: primo fra tutti la Deposizione del Caravaggio e la sua mirabile resa del corpo livido del Cristo morto. Sarà quindi la volta delle Gallerie Superiori e infine, come tappa conclusiva di questo singolare “viaggio”, insieme storico, artistico e spirituale, sarà naturalmente la Cappella Sistina con il trionfo della speranza cristiana che splende nel Giudizio Universale di Michelangelo.

Un’esperienza di visita aperta a tutti, anche alle famiglie con bambini al seguito (età consigliata 6+). Le visite guidate – condotte in lingua italiana o inglese – sono totalmente accessibili alle persone con disabilità sensoriali, motorie e intellettive.


Spezie e antiche ceramiche. I Musei Vaticani svelano due nuove sale


La Spezieria di Santa Cecilia in Trastevere e la Sala delle Ceramiche aprono per la prima volta al pubblico. I due ambienti ricchi di fascino e storia sono ora visitabili su prenotazione

I Musei Vaticani si confermano uno scrigno di arte e fede dalle porte aperte. Ancora una volta infatti le collezioni pontificie svelano tesori finora nascosti, custoditi lungo i secoli. Dopo un lungo lavoro di studio, ricerca, restauro e allestimento museale sono infatti vistabili l’antica Spezieria di Santa Cecilia e la Sala delle Ceramiche. Le stanze, da poco musealizzate e accessibili su richiesta, per studio o visita guidata si trovano lungo il percorso di visita che conduce alla Cappella Sistina.

Il complesso dell’antica “Farmacia” proviene dal monastero delle suore benedettine di Santa Cecilia in Trastevere, legato all’adiacente basilica del quale per trent’anni dal 1560 al 1618 fu titolare il cardinale Paolo Emilio Sfondrati. Nel 1936 per evitarne la dispersione l’intero corredo apotecario fu trasferito da Pio XI nella collezione della Biblioteca Apostolica Vaticana. Solo nel 1999 con un Rescritto di san Giovanni Paolo II gli spazi museali della Biblioteca passano ai Musei Vaticani nell’attuale Reparto di Arti Decorative istituito vent'anni fa.

Per chi oggi accede nella sala della Spezieria, il tempo sembra essersi fermato. Armadi, cassettiere, torchi, scatole e vasi apotecari in vetro e ceramica, contenenti spezie, unguenti, rimedi erboristici e preparati officinali si presentano nelle stesse condizioni in cui furono lasciati dalle monache benedettine quando l’attività della Spezieria si interruppe e l'intero corredo venne trasferito in Vaticano. Al centro della stanza domina un mortaio ricavato probabilmente già in epoca medievale da un capitello di età romana.

“Abbiamo restaurato, curato e allestito la Spezieria di Santa Cecilia”, spiega la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, “con l’intento di condividere, di far conoscere la sapienza e l’attenzione delle suore benedettine che attraverso le piante medicinali e le spezie curavano non solo i pontefici, ma tutto il popolo romano”.

vaticannews.va

MyItalytotheWorld svela le destinazioni top per la prossima estate

Un mix di Europa, America, tour multiday e visite all’insegna dell’arte: ecco le destinazioni più gettonate per la prossima estate.

“In queste ultime settimane stiamo registrando un sostanziale incremento di prenotazioni per la prossima estate da parte delle agenzie registrate sulla nostra area riservata – afferma Marella Bagnoli, General Manager di MyItalytotheworld – e tra le mete top ravvisiamo al primo posto il Triangolo Americano , seguito, tra gli altri, da tour multiday dell’Andalusia, Spagna e le classiche visite guidate dei Musei Vaticani e del Louvre”.

Grazie all’ampliamento della sezione dedicata, le agenzie possono consultare in tempo reale e nel dettaglio ogni singola opzione proposta selezionando la data di partenza, la lingua, i plus da inludere ,servizi a terra ed hotel ,in modo da creare un pacchetto di viaggio tailor made sulla base delle esigenze del cliente.

“Nelle sezioni dedicate agli short break, tour e minitour nel mondo, garantiamo poi un valore aggiunto che pochi possono vantare: nessun adeguamento di valuta e nessun costo di iscrizione”, prosegue Marella Bagnoli,
“Notiamo, dai feedback ricevuti dalle agenzie che ne hanno usufruito, che questo è un plus particolarmente apprezzato e ciò ci fa capire che gli sforzi che stiamo facendo conducono verso i risultati sperati”.

Tra i pacchetti e le esperienze particolarmente apprezzati ci sono i seguenti:
1. TOUR DEL TRIANGOLO AMERICANO: 5g/4n, guida in italiano multilingue, trattamento B/B, partenza garantita 2 persone minimo, con prezzo a persona, in camera doppia, a partire da € 854 (nessuna quota di iscrizione,
nessun adeguamento valuta dopo la conferma).
2. GRAN TOUR DELL’ANDALUSIA: 8g/7n, guida in italiano, trattamento B/B oltre a 7 cene, partenza garantita 2 persone minimo, con prezzo a persona, in camera doppia, a partire da € 823 (nessuna quota di iscrizione, nessun adeguamento valuta dopo la conferma).
3. MUSEI VATICANI, CAPPELLA SISTINA, BASILICA DI S. PIETRO: tour esperienziale tra meraviglie, capolavori d’arte, sculture pregevoli, guida dedicata e ingresso prioritario. Prezzo a persona da € 72.
4. TOUR AUDIO-GUIDATO DEL LOUVRE: uno dei simboli più iconografici della Ville Lumiere, il Louvre si conferma punta di diamante di chi sceglie Parigi per le proprie vacanze. Il tour proposto, audio-guidato, prevede l’ingresso salta-fila e la mappa del museo con percorsi tematici ben strutturati, da seguire (in base agli artisti, ai capolavori e alla posizione all’interno del museo) per ottimizzare il tempo, con prezzo a persona a partire da 58 €.

travelnostop.com

Villa sull’Appia Antica, la condanna della direttrice dei Musei Vaticani per l’abuso edilizio

Aveva trasformato una serra nella dependance di una villa elegante: non solo ha commesso un abuso edilizio, ma lo ha fatto in uno dei siti paesaggistici e archeologici più pittoreschi della capitale, nel parco dell'Appia Antica.  A stupire, stavolta, anche il fatto che ad allargare la sua villa nel parco archeologico sia stata Barbara Jatta, la direttrice dei Musei Vaticani, insieme a sua sorella. A raccontarlo è stata la Repubblica a cui la stessa Jatta ha spiegato che, attualmente, "non c'è più nessun abuso, poiché tutto è stato ripristinato così come era all'origine".

Ma la violazione è stata compiuta, conclusa solo dopo la sconfitta di Jatta in tribunale, dopo una battaglia legale iniziata nel 2016, proprio quando è arrivata la nomina a direttrice di uno dei poli museali più famosi del mondo da papa Francesco.

La serra trasformata in dependance si trovava proprio nel parco archeologico, ad appena qualche centinaia di metri dal Mausoleo di Cecilia Metella e dal sito archeologico Capo di Bove con le sue antiche terme. Dopo una lunga battaglia legale il Tar e il Consiglio di Stato hanno decretato gli abusi e hanno imposto la demolizione delle costruzioni illegali.

Il primo a richiedere di ripristinare il panorama originale del luogo è stato il Comune di Roma dopo che le serre agricole presenti sul suolo del sito archeologico erano già state trasformate in immobili a"destinazione residenziale". È stata la stessa Jatta a rivolgersi al Tar che, però, non le ha dato ragione. I giudici di secondo grado, infatti, hanno scritto: "Emerge in modo non equivoco la realizzazione, sui manufatti già destinati a serra, di opere funzionali al cambio di destinazione d'uso degli immobili, trasformazione non autorizzata a mezzo del prescritto titolo abitativo".

Le serre presenti hanno cambiato utilizzo e sono diventate vere e proprie parti di abitazioni: avendo effettuato questo passaggio senza autorizzazione, è arrivata la penalità. Secondo i magistrati della sesta sezione, è avvenuto "un mutamento della destinazione d'uso" a seguito del quale è stato imposto il ripristino dello "stato originario".

fanpage.it


Michelangelo e i calchi delle tre Pietà mostra ai Musei Vaticani fino al 6 gennaio

L'esposizione, aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2024, è allestita all'ingresso della Pinacoteca Vaticana e permette di ammirare la straordinaria arte plastica del Buonarroti attraverso tre calchi in gesso realizzati tra l'800 e il '900.
    "La mostra nasce - spiega Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani - con l'intento di offrire al pubblico dei musei uno spunto di riflessione attraverso le tre commoventi Pietà del grande maestro fiorentino, realizzate al servizio della Fede".
    Grazie al prestito della Gipsoteca del Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze e ai due manufatti delle collezioni Vaticane, i tre calchi michelangioleschi si riuniscono in questa mostra, che è stata presentata nel 2022 prima al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze e poi al Palazzo Reale di Milano.
    Collocate una vicina all'altra, le tre preziose opere in gesso offrono l'opportunità di studiare l'evoluzione dell'arte di Michelangelo e la sua maturazione spirituale: dalla prima giovinezza, quando a Roma scolpì l'opera di impronta classicista della Pietà Vaticana, ora nella navata laterale nord della Basilica di San Pietro, alla piena maturità espressa nella Pietà Bandini di Firenze e, dopo 60 anni, ormai anziano, quando scolpì la Pietà Rondanini del Castello Sforzesco di Milano. Il calco della Pietà di San Pietro della Città del Vaticano fu realizzato nel 1975 da Ulderico Grispigni nel Laboratorio Calchi e Gessi dei Musei Vaticani. Il busto venne realizzato quando la scultura originale della Pietà venne tolta per essere riparata dopo un atto vandalico nel 1972. Il calco della Pietà di Santa Maria del Fiore a Firenze, la Pietà Bandini, risale al 1882 e l'autore è Oronzo Lelli. Infine, il calco della Pietà Rondanini fu commissionato nel 1953 al formatore milanese Cesare Gariboldi, con l'intento di determinare l'ubicazione ideale per la scultura, conservata dal 1952 nel Castello Sforzesco.
    La mostra è inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani e l'ingresso è gratuito.

ansa.it

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci - turismoculturale@yahoo.it)

Alla Venaria All'ombra di Leonardo, arazzi e cerimonie papali. Con i Musei Vaticani. In mostra il baldacchino di Clemente VII

TORINO - La Reggia di Venaria inaugura la nuova stagione con la mostra All'ombra di Leonardo, Arazzi e cerimonie alla corte dei papi, organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude in collaborazione con i Musei Vaticani.
    La mostra, aperta al pubblico dal 21 marzo e fino al 18 giugno presso le Sale delle Arti, raccoglie opere provenienti, oltre che dai Musei Vaticani, dal Palazzo del Quirinale, dal Museo di Roma, dai Musei Reali di Torino, dal Museo Diocesano Tridentino, dalla Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli di Milano e da diverse collezioni private.
La mostra, a cura di Alessandra Rodolfo ed Andrea Merlotti, consente di fare un viaggio fra le più importanti cerimonie papali come la Lavanda dei piedi e la Coena Domini che si svolgevano il Giovedì Santo nel cuore del Palazzo Vaticano. In mostra ci sono il prezioso arazzo raffigurante l'Ultima Cena di Leonardo e l'arazzo per il dossale del baldacchino papale, disegnato per Clemente VII dagli allievi di Raffaello. A quarant'anni di distanza dalla sua ultima esposizione l'imponente baldacchino viene ricostruito in mostra. C'è anche il grande arazzo raffigurante Gesù che lava i piedi agli Apostoli, donato da Napoleone a papa Pio VII, mentre la brocca usata da Carlo Felice e Carlo Alberto di Savoia, ora nei depositi dei Musei Reali di Torino, è associata a due analoghe provenienti dalla Sagrestia Pontificia.

    "E' una mostra prestigiosa non solo per la preziosa collaborazione con i Musei Vaticani, ma anche perché occasione imperdibile per ammirare da vicino capolavori unici che consentono di conoscere rituali e cerimonie ricchi di simboli e significati lontani nel tempo" commentano Michele Briamonte e Guido Curto, presidente e direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
    Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, sottolinea "la collaborazione importante fra le due istituzioni nel periodo quaresimale incentrata su due opere significative per la storia delle collezioni pontificie".

ansa.it


8 marzo, l’arte dei Musei Vaticani celebra il genio femminile

Scomparto di predella con Storie di Maria Maddalena di Cenni di Francesco: “Noli me tangere”  ©Musei Vaticani 
I Musei Vaticani partecipano alle celebrazioni della Giornata internazionale della donna con alcune visite guidate speciali, su prenotazione, per scoprire alcune figure femminili straordinarie che attraverso la loro santità hanno contribuito in modo significativo alla vita della Chiesa
Paolo Ondarza – Città del Vaticano
Maria Maddalena, Scolastica, Elena, Caterina da Siena e naturalmente la Vergine Maria, perfezione della femminilità. Sono tante le donne nella Chiesa di ogni tempo che ancora oggi attraverso la loro santità sono un modello a cui ispirarsi. A loro i pittori nel corso dei secoli hanno dedicato alcune tra le pagine più significative della storia dell’arte.
Donna, colei che fa bello il mondo
Partendo dalle parole di Papa Francesco secondo il quale “la donna è colei che fa il mondo bello” i Musei Vaticani propongono per la prima volta un percorso dedicato alla Giornata internazionale della donna: una visita guidata per scoprire le tante donne straordinarie che hanno contribuito in modo significativo alla vita della Chiesa. Si parte dal Museo Pio Cristiano, passando per le tante rappresentazioni iconografiche femminili che popolano la Pinacoteca Vaticana fino a giungere all’apice teologico e artistico della Cappella Sistina. Tre gli appuntamenti in calendario aperti a tutti: il primo si è svolto con successo sabato scorso, mentre le prossime due date sono previste per l’8 e l’11 marzo. E' possibile prenotare la visita all'indirizzo email education.musei@scv.va. Bellezza che attira occhi e cuore “La donna fa il mondo bello. Questa meravigliosa frase di Papa Francesco è vera”, spiega a Vatican News suor Emanuela Edwards, responsabile dell’Ufficio Attività Didattiche dei Musei Vaticani: “La bellezza sensibile come quella nell'arte, attira gli occhi e il cuore. Vedere le vite delle sante raffigurate nei capolavori artistici può diventare un mezzo per ispirarci a imitarle. La giornata internazionale delle donne è un'opportunità per ispirarsi alle donne della Chiesa nel tempo”.

Turismo. Dalla Stazione Vaticana riparte il treno per le Ville Pontificie

 

Dal 2 aprile, ogni sabato, turisti, curiosi e appassionati avranno la possibilità di salire su un convoglio per raggiungere la residenza estiva dei Papi adagiata sui colli romani. Storia e bellezza

Dal 2 aprile, ogni sabato, turisti, curiosi e appassionati avranno la possibilità di salire a bordo di un treno dedicato in partenza dalla Stazione Vaticana - la più piccola al mondo - per raggiungere la residenza estiva dei Papi adagiata sui colli romani.

Il collegamento ferroviario, sospeso a causa dell'emergenza sanitaria, offre la possibilità di vivere una esperienza straordinaria: prima la visita ai Musei Vaticani, poi una passeggiata nei Giardini per raggiungere l'antica stazione costruita nel cuore verde dello Stato Pontificio, la partenza in treno con destinazione Albano Laziale e quindi l'arrivo alle Ville Pontificie di Castel Gandolfo.

Qui sarà possibile di nuovo immergersi nei colori dei rigogliosi Giardini di Villa Barberini e varcare la soglia di quelle che una volta erano le camere private dell'appartamento del Papa nel Palazzo Apostolico. Una proposta particolarmente ricca, dunque, che unisce la passione per l'arte, l'amore per la natura e la spensieratezza di una gita "fuori porta" con la famiglia e gli amici, si legge in una nota dei Musei Vaticani.

Michelangelo e Raffaello, il Laocoonte e il Torso del Belvedere, la fontana dell'Aquilone e le verdi geometrie dei Giardini all'italiana che, complice l'arrivo della bella stagione, tornano a colorarsi di rose, azalee, primule e gelsomini. E poi ancora i lecci, le querce e gli abeti che si incastrano nei ruderi dell'antica villa dell'imperatore Domiziano, innalzata accanto al Lago di Castel Gandolfo e con un panorama che arriva
sino al porto di Anzio.

Infine l'accesso a Palazzo: lo studio privato del Papa, la sua biblioteca, la camera da letto e la Cappella dove per la prima volta nella storia due pontefici hanno pregato assieme. "Tutto qui"? Niente affatto! Prima di concludere la giornata è possibile prenotare un invitante pranzo a base di prodotti tipici, servito nel Padiglione del Riposo, e poi passeggiare lungo il lago oppure nei vicoli stretti del caratteristico centro storico del piccolo borgo romano.

Per il ritorno a casa, appuntamento per tutti alle 16:30/16:45: navetta per la stazione di Castel Gandolfo e quindi treno con arrivo, ore 18:30 circa, alla Stazione Ferroviaria di Roma San Pietro.

Avvenire

Winckelmann, omaggio dei Musei Vaticani

 © ANSA

ansa
ROMA - Il Laocoonte e l'Apollo del Belvedere come esempi straordinari di "nobile semplicità" e "quieta grandezza", la Scuola d'Atene di Raffaello, pittore di "eccellente grandezza", la Madonna con Bambino e i Santi di Tiziano e l'Allegoria della Storia di Mengs, e poi la Carità di Bernini e la Deposizione di Caravaggio, troppo lontane dagli ideali classici di grazia e bellezza. Sono circa 50 le opere - di arte egizia, etrusca, greca e romana fino al Rinascimento e al Barocco - attorno alle quali si sviluppa la mostra che i Musei Vaticani dedicano a Johann Joachim Winckelmann (Stendal, 1917 - Trieste, 1768), in occasione dei duplici anniversari della nascita e della morte. Aperta dal 9 novembre al 9 marzo, intitolata semplicemente "Winckelmann. Capolavori diffusi nei Musei Vaticani", l'esposizione è a cura di Guido Cornini e Claudia Valeri, con l'allestimento di Roberto Pulitani, e documenta quanto la collezione vaticana sia stata fondamentale per gli studi, gli scritti e le teorie dell'intellettuale e archeologo tedesco, il cui pensiero ha influenzato tutte le generazioni successive di studiosi.
Sebbene non vide mai i Musei Vaticani così come sono concepiti oggi, Winckelmann nella sua lunga permanenza a Roma ebbe modo di osservare con i suoi occhi e studiare a fondo (grazie anche alla conoscenza perfetta del greco antico) tante delle opere che poi sono entrate a far parte della collezione vaticana. Avendo come unico scopo quello di conoscere la pittura e l'arte antica, Winckelmann riteneva che non ci fosse "luogo più adatto" della Capitale per farlo. Qui ampliò le sue conoscenze, concepì le sue teorie e ottenne incarichi prestigiosi, tra cui quello di Commissario delle Antichità della Camera Apostolica e Custode del Museo Profano.
In un percorso tematico diffuso, inserito nel normale itinerario dei Musei ma attentamente valorizzato, il visitatore troverà approfondimenti in 21 aree, con quattro specifici focus presenti nella Sala XVII della Pinacoteca (dove sarà proiettato un filmato per comprendere il contesto storico culturale dell'epoca e verranno esposti alcuni scritti di Winckelmann), nel Braccio Nuovo, nel Cortile Ottagono e nel Museo Gregoriano Profano. I capolavori della collezione vaticana potranno dunque essere riletti alla luce delle intuizioni di Winckelmann, ritenuto a buon diritto padre fondatore dell'archeologia nonché primo ad aver concepito la storia dell'arte come un succedersi di stili. Le opere, scelte perché presenti negli scritti dell'archeologo, sono tutte segnalate con una "W" e corredate di spiegazioni, a testimonianza di quanto la cultura europea sia in debito nei confronti dello studioso.
"Questa è una mostra realizzata interamente con personale dei Musei Vaticani: non abbiamo voluto spostare niente, solo valorizzare le opere creando un percorso winckelmanniano per testimoniare quanto la nostra collezione sia stata importante nella creazione del suo pensiero estetico", spiega Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani. "La stessa parabola esistenziale di Winckelmann è moderna", prosegue la curatrice Claudia Valeri, "nasce umilissimo, e per la sua prodigiosa intelligenza alcuni mecenati gli permettono di accedere all'istruzione superiore. Poi lui con tenacia e determinazione si afferma come intellettuale nel campo delle scienze morali diventando uno dei personaggi più in vista a Roma".


Musei Vaticani, visite alle 6 di mattina "Good morning Vatican Museums". Anche rito apertura porte

CITTA' DEL VATICANO- Arrivare ai Musei Vaticani entro le 6.00 e vivere una visita "fuori orario". E dopo la visita, una buona colazione servita nel bistrot del Cortile della Pigna. Un programma che permette anche di compiere con il "clavigero" dei Musei il rito solenne dell'apertura delle porte e dell'accensione delle luci delle diverse sale. E' la speciale proposta di ingresso esclusivo, alle 6.00 di mattina, che i Musei Vaticani lanciano dal loro sito.
    A quell'ora, a beneficio di un piccolo gruppo di visitatori, l'antico mazzo di chiavi in ferro schiuderà, uno dopo l'altro, gli innumerevoli portoni, da quello monumentale d'ingresso a quello sacro della Cappella Sistina, passando per l'Atrio dei Quattro Cancelli, Scala Simonetti, Museo Pio Clementino, Gallerie dei Candelabri, Gallerie degli Arazzi, Gallerie delle Carte Geografiche, Stanze di Raffaello (apertura porte della prima stanza), Scala San Pio V. L'itinerario "Good Morning Vatican Museums" è guidata da un operatore didattico autorizzato.
   
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Ai Vaticani, le 'prove' del Bernini

MUSEI VATICANI (ROMA) - I quattro angeli dalle ali spiegate accanto a quella quinta creatura celeste, immaginata invece in ginocchio. E poi le due imponenti teste dei dottori della Chiesa, Giovanni Crisostomo e Attanasio, con la barba che cresce riccioluta. La grandiosità della Basilica di San Pietro nacque anche da qui, dai sette modelli in terra cruda e paglia che Bernini plasmò e sperimentò, immaginando le creature che sarebbero andate ad animare l'Altare della Cattedra e del SS. Sacramento sotto la cupola della Casa di Pietro. Al tempo modelli per la fusione delle statue in bronzo, quelle"prove" di scultura sono oggi protagoniste di "Giovanni Lorenzo Bernini i suoi modelli", mostra che le svela per la prima volta al pubblico, dopo un lungo e delicato restauro finanziato con il contributo del Capitolo di New York e della signora Lea Romanelli del Patrons of the Arts in The Vatican Museum, fino al 26 febbraio ai Musei Vaticani nella Sala XII (i cui "legittimi" ospiti, da Caravaggio a Guercino sono al momento in prestito a Mosca).
    Di proprietà della Fabbrica di San Pietro e dal 1980 nei depositi dei Musei Vaticani, raccontano la vicedirettrice della Pinacoteca, Barbara Jatta, e le restauratrici Alice Baltera e Flavia Callori Di Vignale, le opere "sono state 'liberate' da tutti i materiali apposti negli anni, lasciando però intatte le incrinature naturali dell'asciugatura della creta, che pensiamo possano essersi verificate già sotto gli occhi dello stesso Bernini". E durante la pulitura ecco emergere anche qualche "dono", con le impronte digitali e il "tocco" dei maestri che hanno steso e tirato la creta, ancora lì tra ali e piccole insenature.
    In mostra, anche i bozzetti berniniani appartenuti alle collezioni del Cardinale Flavio I Chigi, nipote di Papa Alessandro VII, raffiguranti La Carità, la Verità, Putti alati, Daniele nella fossa dei leoni, Abacuc dell'Angelo, l'Apostolo o profeta che legge un libro.
ansa

Società \ Cultura e arte. Sky e Ctv, lo splendore delle Basiliche papali in un film

È stato presentato, con una proiezione in Vaticano, il film-documentario “San Pietro e le Basiliche Papali di Roma”, realizzato da Sky 3D in collaborazione con Centro Televisivo Vaticano. L’opera sarà nei cinema italiani per soli tre giorni: 11, 12 e 13 aprile. 
R. – Un’operazione come quella che sta facendo Sky è preziosa per la gente che crede di conoscere questi monumenti, ma che in realtà non li conosce e non conoscendoli, non li vede. Quindi, è una specie di aiuto alla visione ed è quello che io ho cercato di fare accompagnando il mio ideale accompagnatore –  il mio ideale studente, se così posso dire – attraverso San Pietro, cominciando dall’atrio, anzi cominciando dal grande abbraccio di pietra che Gian Lorenzo Bernini progettò e realizzò per il suo Papa, per Alessandro VII Chigi –  parlo del porticato di Piazza San Pietro. Cominciando da lì, entrando nell’atrio di San Pietro, sostando di fronte alle porte di bronzo, da quella più antica del Filarete fino a quelle novecentesche di Manzù e di Minguzzi, e poi entrando nella Basilica. La Basilica, questi due ettari quadrati, più di 20 mila metri quadrati di marmi policromi, di stucchi, di sculture, di mosaici, di pale d’altare, di bronzi, di affreschi… Quindi, cercare di orientarsi in tutto questo immenso splendore, puntando su quelli che sono gli attrattori fondamentali e quindi il Baldacchino in bronzo del Bernini, la Gloria della Cattedra che sta dietro il Baldacchino; sostare di fronte al San Pietro in bronzo, che milioni di mani hanno toccato; oppure di fronte alla Pietà di Michelangelo, che è nata proprio qui in San Pietro. Ecco, questa è l’operazione che ho cercato di fare, senza dimenticare mai che tutto, che tutta la gloria della San Pietro, che noi crediamo di conoscere, ma che in realtà non conosciamo, è nata perché circa duemila anni fa un giudeo itinerante, una specie di profeta extracomunitario diremmo oggi – Pietro, appunto –  è stato giustiziato di croce, proprio in quel punto dei Colli Vaticani e da lì è nato tutto il resto. Ecco, fare capire questo e fare capire anche la gloria dell’arte che su questa storia è nata.
D. – Ci sono anche dei luoghi, dei movimenti che lei ama in maniera particolare?
R. – C’è una basilica di Roma che io amo in particolare, dopo San Pietro naturalmente, ed è la Basilica di San Giovanni in Laterano e ho insistito molto su come sia nata la Basilica di San Giovanni: è nata nientemeno che su una caserma. Esiste ancora la Caserma dei "Milites Singulares", di questa cavalleria di mercenari che erano al servizio dell’Imperatore e che avevano lì – esattamente lì – i loro "castra" (cioè la caserma), sul colle dove adesso sorge San Giovanni in Laterano. Nella mia visita in San Giovanni in Laterano ho insistito molto sui resti archeologici dell’antico “castrum” dei cavalieri singolari, la cavalleria pretoria dell’Imperatore. Poi cosa accadde? Accade – questo racconto e questo dimostra la Basilica – che i "Milites Singulares", questo corpo militare di élite diremmo oggi, al tempo dell’Imperatore Costantino scelse la parte sbagliata: a volte succede nella storia che si mette con chi perde… Si misero con Massenzio. Massenzio venne sconfitto a Saxa Rubra e Costantino liquidò totalmente ed eliminò questo corpo militare ritenuto inaffidabile e regalò lo spazio che era stato dei "Milites Singulares" alla nascente Chiesa cristiana, che lì ha realizzato la sua basilica dedicata a Cristo Salvatore: tutto è cominciato da lì. E poi è venuto tutto il resto, di cui a lungo parlo: la grande Basilica: la Scala Santa, il Santuario che sta accanto, il grande obelisco fatto mettere da Sisto V, che celebra la gloria dell’Imperatore, ed è addirittura ancora viva la memoria del Battistero paleocristiano, in cui la leggenda dice sia stato battezzato Costantino, il primo imperatore cristiano. Ecco quante cose ci sono sepolte nella storia, nella memoria, ma anche fisicamente nella terra, quando si attraversa Roma.
D. – Un’ultima domanda, che riguarda una dimensione un po’ particolare di questo film: il fatto cioè che ciascuno spettatore ha l’illusione di visitare questa basiliche da solo, in completa solitudine, cosa che normalmente non succede perché sono sempre molto affollate…
R. – Sì, è quello l’obiettivo: far capire al visitatore che in fondo lui è il protagonista esclusivo della visita, cancellando tutto il clamore, tutto il caos, tutto il disordine frastornante che normalmente accompagna la visita di ciascuno di noi quando entriamo in un grande e celebre monumento.
Radio Vaticana

Domenica 27 Luglio: Musei Vaticani gratuiti


Domenica 27 Luglio sarà possibile visitare grautuitamente i Musei Vaticani in quanto ultima domenica del mese

L'orario dell'ingresso gratuito è:  9:00 - 12:30 Chiusura 14:00

IN QUESTA OCCASIONE NON E' POSSIBILE EFFETTUARE PRENOTAZIONE


I Musei Vaticani si trovano in viale Vaticano a Roma, all'interno dello Stato della Città del Vaticano, e sono una delle raccolte d'arte tra le più grandi del mondo, dal momento che espongono l'enorme collezione di opere d'arte accumulata nei secoli dai Papi.

Il museo è stato fondato da papa Giulio II nel XVI secolo.

La Cappella Sistina
e gli appartamenti papali affrescati da Raffaello fanno parte delle opere che i visitatori dei musei possono ammirare nel loro percorso.

I Musei Vaticani, che occupano gran parte del vasto Cortile del Belvedere, sono stati visitati nel 2008 da 4.441.734 persone, confermandosi come il più visitato museo "italiano", anche se va ricordato che non è propriamente tale trovandosi in territorio non appartentente alla Repubblica Italiana (in questo senso il museo d'arte italiano più visitato è la Galleria degli Uffizi di Firenze).

http://www.funweek.it

Musei Vaticani, superati i 5 mln visitatori

(di Fausto Gasparroni)
I Musei Vaticani nel 2011 hanno superato per la prima volta la soglia dei cinque milioni di visitatori: alla mezzanotte del 31 dicembre scorso risultavano entrati nei musei del Papa, nell'arco dell'anno, 5.078.004 persone.

Il "muro del suono", definisce quello dei cinque milioni di visitatori l'anno il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci, che sull'Osservatore Romano parla di "un dato oggettivamente impressionante". "Basti dire - sottolinea lo storico dell'arte ed ex ministro dei Beni culturali - che gli Uffizi, la galleria d'arte antica più celebre e più frequentata d'Italia, riesce a ospitare in un anno 'soltanto' un milione e mezzo di persone".


I grandi capolavori artistici raccolti dai Papi in 500 anni di vita dei Musei (l'atto di nascita si fa risalire al 1506, quando papa Giulio II Della Rovere fece acquisire il gruppo scultoreo del Laocoonte appena ritrovato in una vigna sul Colle Oppio), le mirabili
Stanze di Raffaello, la gloria della Cappella Sistina, portano sempre più i Vaticani nel ristretto 'gotha' dei musei mondiali.

"In Europa - dice ancora Paolucci - i Vaticani giocano il confronto con il Louvre (di gran lunga il museo più visitato con i suoi otto milioni e mezzo di biglietti staccati), con il British di Londra, con l'Hermitage di San Pietroburgo, con il Prado di Madrid". I Musei del Papa, insomma, appartengono a quella limitatissima cerchia di grandi poli espositivi, "non più di dieci" in tutto il mondo, che "funzionano come attrattori fatali, irrinunciabili, per i migranti del turismo cosiddetto 'culturale'": "tale è la loro fama, legata ai nomi mitici di
Raffaello e di Michelangelo e, in misura non minore, al prestigio e alla suggestione rappresentati dalla Sede Apostolica, da giustificare una affluenza annuale oggi misurabile in più di cinque milioni di persone".

I grandi numeri, però, sono proprio il dato che oggi costringe a cambiare la "filosofia della tutela", e proprio i cinque milioni rappresentano la "soglia" in questo senso. Il direttore Paolucci annuncia che "il servizio di custodia andrà sempre più qualificato, aggiornato, professionalizzato". Si dovranno inoltre utilizzare "le più avanzate tecnologie digitali e telematiche" per garantire la massima efficacia "alla protezione del patrimonio". I servizi di accoglienza (caffetteria, ristorazione, punti vendita di libri, cartoline e souvenir) dovranno "servire al meglio un popolo così vasto e differenziato di utenti".


Va ancora potenziata e qualificata l'offerta didattica, affinché i visitatori "possano capire quello che vedono": ecco quindi i percorsi conoscitivi già attrezzati (anche per ipovedenti e non udenti) e la nuova segnaletica. Va infine affrontata l'usura "inevitabile" delle strutture, delle sale di esposizione, dei pavimenti e delle stesse pareti affrescate: da qui le campagne di spolveratura delle opere e manutenzione dei percorsi per attutire gli effetti della massiccia "pressione antropica" sulle collezioni. "Insomma siamo consapevoli - rassicura Paolucci - che entrare nel 'club dei cinque milioni' significa per i grandi musei del mondo affrontare problemi fino a ieri incogniti e sperimentare inedite soluzioni".


Un'ulteriore soddisfazione per i Musei del Papa è anche la valutazione dell'osservatore internazionale Cultor College, che li ha collocati al terzo posto nel mondo dopo il Louvre e il Metropolitan di New York, con un punteggio che tiene conto della notorietà delle collezioni, il fascino dell'ambiente, la qualità dell'accoglienza, la professionalità dei servizi. Un piazzamento sul podio che peraltro Paolucci si augura "di riuscire a consolidare e a migliorare ulteriormente". "Abbiamo le risorse, le energie e i talenti per riuscirci", garantisce.

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