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Musica e vino di qualità: torna Jazz & Wine in Montalcino


Dal 23 al 28 luglio a Montalcino (Siena) si rinnova la magia e torna ‘Jazz & Wine’ in Montalcino il festival che, giunto alla sua 27^ edizione, nasce dalla collaborazione tra la nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino.

Meta prediletta per gli artisti più importanti del mondo, Jazz & Wine in Montalcino si offre come esempio di organizzazione e di originalità artistica. Grazie alla stretta collaborazione fra un’importante realtà culturale come l’Alexanderplatz e un vero mecenate come Banfi, da ormai 27 anni il festival porta avanti la visione del suo storico direttore artistico, Giampiero Rubei, aprendosi a ciò che l’universo internazionale del jazz propone e non disdegnando qualche incursione nel pop: un mix di linguaggi che consacra questo cartellone come uno dei più amati di sempre, seguito da un pubblico che – nel tempo – continua a crescere.

Il sipario sul festival si alza martedì 23 luglio, quando nella magica atmosfera di Castello Banfi arriva il Jany Mcpherson Trio. La pianista, cantante e compositrice cubana, tra le più interessanti esponenti del pianismo jazz degli ultimi anni, presenta “A long way” uno spettacolo trascinante che la vede protagonista al piano e alla voce in compagnia di Yoann Serra (batteria) e Massimo Moriconi (contrabbasso).

Mercoledì 24 luglio appuntamento con la leggenda: arriva il John Scofield / Dave Holland Duo. Due colossi del jazz contemporaneo incrociano le proprie strade nel dialogo unico ed avvincente del duo. Nello spazio intimo di Castello Banfi, il pubblico avrà la rara opportunità di sedersi a pochi metri di distanza dal contrabbasso di Dave Holland e dalla chitarra di John Scofield, lasciandosi trascinare da un programma musicale che, oltre ad alcuni dei più classici standard, darà spazio alle composizioni originali di entrambi.

Giovedì 25 luglio il festival si sposta tra le mura medioevali della Fortezza di Montalcino con un evento davvero eccezionale. In scena Eddie Gomez Trio con Kind Of Bill, un omaggio a Bill Evans in un progetto ideato dal pianista Dado Moroni che, insieme al bassista Eddie Gomez e al batterista Joe La Barbera non mancherà di proporre anche composizioni scritte dai tre strepitosi protagonisti sul palco.

La voce e la classe di una della più affascinanti interpreti italiane saranno protagoniste dell’appuntamento di venerdì 26 luglio quando, sul palco della Fortezza di Montalcino, salirà Tosca con lo spettacolo “La bella estate”. Ad accompagnarla, il suo sestetto con Giovanna Famulari (violoncello, voce, piano, percussioni), Massimo de Lorenzi (chitarra), Luca Scorziello (batteria e percussioni), Fabia Salvucci (voce e tamburi a cornice) e Arabella Rustico (contrabbasso).

Appuntamento con la storia della musica sabato 27 luglio: a jazz & wine arriva Andy James & Jon Cowherd All Star. Special guest Mino Cinelu.

Eccellenze del jazz internazionale, che hanno fatto la storia della musica a livello mondiale, si incontrano nella terra del Brunello per dare vita a uno spettacolo destinato a lasciare il segno.

A Montalcino, Andy James (voce) sale sul palco con una band composta da soli “numeri uno” che vanta musicisti come Jon Cowherd (piano), John Beasley (piano), John Ellis (fiati), Chico Pinheiro (chitarra), Doug Weiss (basso) e Allan Mednard (batteria). Special guest il percussionista Mino Cinelu.

La 27ma edizione di Jazz & Wine in Montalcino chiude col botto: domenica 28 luglio nella Fortezza Medicea arrivano Aymée Nuviola Quintet feat. Kemuel Roig.

Vincitrice di diversi Grammy, Aymée Nuviola cantante, musicista, cantautrice e attrice è considerata in maniera unanime come la migliore esponente del latin jazz, la sola in grado di raccogliere l’eredità di Omara Portuondo e Celia Cruz.

La direzione artistica di Jazz & Wine in Montalcino è firmata da Eugenio Rubei (Alexanderplatz Jazz Club di Roma, Sound&Image). Tutti gli spettacoli di Jazz & Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.

travelnotop.com

A Monteforte d'Alpone (Verona) dal 25 al 28 maggio si svolge la rassegna "Tutte le note del bianco", degustazione di vini e concerti


Vino di qualità e buona musica: un connubio raffinato che rende mereito alla valenza culturale dell'enologia e della viticultura in Italia. Note e degustazioni, quindi, alla rassegna  Tutte le Note del Bianco in programma da giovedì 23 a domenica 26 maggio presso il suggestivo Palazzo Vescovile dMonteforte d'Alpone,.
È la Pro Loco che si impegna a valorizzare il ricco patrimonio storico e culturale di Monteforte d'Alpone, promuovendo eventi che celebrano le eccellenze enogastronomiche del territorio. La scelta del Palazzo Vescovile come sede di Tutte le Note del Bianco simboleggia il primo passo verso la valorizzazione dei luoghi storici che hanno un significato profondo per la comunità di Monteforte d’Alpone e per tutto l'Est Veronese. 
La rassegna, articolata in quattro  serate, offre un programma  che concilia gli appassionati di vino e gli amanti della musica di ogni genere.
 
Giovedì 23 Maggio:
La serata introduttiva dal tema "Il Vino Come Opera d'Arte", si svolgerà alle 20.30 nel salone Ermolao Barbaro e vedrà la partecipazione di Antonio Ferrieri, autore del libro Gradazione dei Piaceri a Tavola e nei Vini, che condividerà le sue profonde riflessioni sul tema del vino come forma d'arte. Successivamente, i partecipanti potranno condividere un momento conviviale.
 
Venerdì 24 Maggio:
La serata si apre con l'inaugurazione alle 19:30 seguita dallo spettacolo di tango Monteforte d’Alpone - Buenos Aires Andata e Ritorno, a ricordo di Mario Battistella. Lasciò Monteforte nel 1910 a 14 anni per vedere il mondo. In Argentina diventò il poeta del tango e lo spettacolo proposto sarà un viaggio emozionante alla scoperta delle origini venete del tango, accompagnato da un'esibizione teatrale curata dall'ensemble Alma migrante.
Dalle 21:15, i partecipanti avranno l'opportunità di deliziare il palato con una cena nel suggestivo loggiato, su prenotazione, in collaborazione con l'Istituto Alberghiero Berti.
La serata prosegue con un’apericena nel chiostro dalle 21:15 alle 23:30, arricchito dalla presenza di molte cantine produttrici e degustazioni di prodotti locali, accompagnato da un'esibizione musicale curata da un DJ con selezioni di musica Chill, Lounge e Club.
 
Sabato 25 Maggio:
La serata si apre con l’apericena nel chiostro alle 19:30, con degustazioni vini dei produttori locali, seguito dalle esibizioni musicali di un duo Jazz tromba e pianoforte dalle 20:00 alle 21:30. Successivamente, il chiostro si trasformerà in un'atmosfera vibrante con la musica del DJ, dalle 21:30 alle 23:30.

 Domenica 26 Maggio:
Concludiamo la rassegna con una serata dedicata alla musica classica. Alle 19:30, il maestro Giovanni Bertolazzi regalerà al pubblico un concerto di pianoforte classico “Dedicato a Monteforte”, un'esperienza unica da non perdere, essendo la prima volta che si esibisce nel suo paese d’origine.
Giovanni Bertolazzi, nato a Monteforte D'Alpone nel 1998, ha iniziato a suonare il pianoforte sin da bambino, cresciuto in una famiglia profondamente immersa nell'arte e nella musica. La sua carriera internazionale è stata consacrata con il secondo premio e cinque premi speciali al Concorso Internazionale "F. Liszt" di Budapest, seguiti da oltre 40 premi in altri concorsi pianistici internazionali. Nel 2022 ha ricevuto il "Tabor Foundation Award" al Verbier Festival (Svizzera), mentre nel 2023 è stato insignito del Premio Pianistico Internazionale "Donna Guglielmina Durini Litta". Le sue esibizioni includono concerti con prestigiose orchestre come l'Hungarian Philharmonic, l'Orchestra del Teatro La Fenice, e la Kodaly Philharmonic, tra gli altri, in rinomati festival e sedi in tutto il mondo, dalla Fenice di Venezia al Castleton Festival in Virginia (USA).
Famiglia Cristiana

Eurovision al via: tutti a Malmö per il festival più atteso dell’anno


United by Music: è questo il claim di Eurovision Song Contest 2024, l’evento musicale più pop e atteso dell’anno che sbarca in Svezia grazie alla vittoria di Loreen l’anno scorso.

In gara ci saranno 37 concorrenti e il tifo dell’Italia sarà per Angelina Mango. La Grand Final di Eurovision Song Contest 2024 si tiene nella Malmö Arena sabato 11 maggio, e sarà preceduta dalle semifinali martedì 7 e giovedì 9.

Dopo Liverpool, che aveva ospitato Eurovision 2023 cogliendo simbolicamente il testimone – ed omaggiandola – l’Ucraina, nel 2024 tocca a Malmö, città svedese che sta scaldando i motori nella sua Malmö Arena ma non solo. Ad organizzare l’evento sono l’emittente svedese Svt insieme alla European Broadcasting Union (Ebu). Lo spettacolo live trasmesso in tv si terrà dal 7 all’11 maggio, ma in realtà tutta la città vivrà l’atmosfera Eurovision grazie a un fitto calendario di eventi diffusi dal 4 all’11 maggio.

Intanto, uno dei parchi principali di Malmö si trasformerà nello Eurovision Village, da cui assistere live alla Grand Final dalla Malmö la sera di sabato 11 maggio su un grande schermo, a ingresso gratuito, ma dove gli eventi si avvicenderanno per tutta la settimana. Il main stage,  Euphoria Stage, ospiterà spettacoli e concerti.

E la Friisgatan, una popolare strada pedonale ricca di ristoranti e locali, diventerà la Eurovision Street nel tratto compreso tra la stazione di  Triangeln e l’Eurovision Village. A sua volta, la Malmö Live Congress and Concert Hall ospiterà diverse feste, comprese la cerimonia di apertura e il Grand Final Party, a cui il pubblico in città è invitato a partecipare e potrà assistere anche da qui alla finale su grandi schermi, per poi trasformarsi in un grande after-party.

E se la primavera svedese lo permetterà, ci si potrà godere il ristorante pop-up open air di EuroGlam, aperto dal 4 all’11 maggio dalle 12 alle 22. Ma anche all’interno si potrà vivere la piena atmosfera Eurovision tra drink, feste, karaoke e dance.

Nulla sembra lasciato al caso e d’altronde per Malmö non si tratta certo di un debutto. La città infatti ospita Eurovision Song Contest per la terza volta, dopo i contest del 1992 e del 2013, e la stessa Svezia è una veterana, avendo ospitato Eurovision Song Contest già in sei edizioni, non solo a Malmö dunque ma anche a Stoccolma nel 1975, 2000 and 2016, e a Goteborg nel 1985. 

Anche il mondo del turismo sarà protagonista, in primis due degli sponsor ufficiali, Royal Caribbean e easyJet.

Royal Caribbean sarà sponsor ufficiale della manifestazione nel 2024 e nel 2025 e nell’occasione propone 4 differenti crociere a tema Eurovision. I fan del più grande evento musicale al mondo e dell’intrattenimento dal vivo potranno vivere il weekend del Gran Finale dello show in modo del tutto nuovo a bordo di Anthem, Explorer, Oasis e Odyssey of the Seas, con esperienze speciali legate all’intrattenimento, alla ristorazione e altro ancora.

Mentre navigheranno da una destinazione all’altra, gli amanti dello show, nel corso di queste nuove vacanze a tema, troveranno a bordo una serie di esperienze legate Eurovision, con menù e bevande speciali e sorprese. Le aree dedicate all’intrattenimento di Royal Caribbean, tra cui il bar panoramico Two70 – dove l’arte incontra la tecnologia all’avanguardia -, l’arena sul ghiaccio Studio B e il locale dedicato alla musica dal vivo Music Hall, si trasformeranno nei luoghi dove assistere all’incoronazione del vincitore nel corso della finale tanto attesa.

Queste le crociere a tema Eurovision. Oasis of the Seas parte il 5 maggio da Barcellona, per esplorare il Mediterraneo occidentale con viaggi di sette notti, visitando destinazioni come Palma di Maiorca, Firenze (La Spezia) e la Provenza (Marsiglia). Odyssey of the Seas il 5 maggio salpa da Civitavecchia toccando poi Cipro, la Grecia, l’Italia e la Turchia in un’avventura di 12 notti. Anthem of the Seas dal 10 maggio navigherà da Southampton, in Inghilterra, per un weekend di 2 notti verso Le Havre in Francia con la possibilità di visitare poi Parigi. Infine, Explorer of the Seas l’11 maggio parte da Ravenna per una vacanza di 7 notti in Italia, Grecia e Croazia.

E easyJet sarà la compagnia aerea ufficiale della manifestazione per i prossimi tre anni. Per l’occasione,  mette in palio due biglietti per la Finale dell’11 maggio e un weekend tutto lustrini e paillettes a Malmö. È il nuovo concorso “Destinazione Eurovision”.

viaggioff.it

Tutti i sabati sera musica in piazza Mercato


I sabato sera di Domodossola, a partire da questo 4 maggio e sino al 28 settembre, saranno animati con concerti, feste, orchestre, musica e divertimento: gli amici del Trocadero capitanati da Tiziano Tanzerella, in collaborazione con la Pro Loco di Domodossola e i bar della piazza, propongono infatti un ricco calendario di appuntamenti, tutti gratuiti, per animare le serate domesi. E se piove? Gli eventi, sempre a ingresso gratuito, si svolgeranno al Trocadero.

"Mi era sembrato che la nostra bella Domo si stesse un po' spegnendo - spiega Tanzarella - e così il 7 dicembre, dopo un confronto con i bar della piazza, la Pro Loco e l'amministrazione comunale, ho organizzato una Festa Anni '80 il cui ricavato è stato posteggiato nelle casse della Pro Loco per finanziare il programma di musica dal vivo che si svolgerà tutti i sabato sera in piazza Mercato dalle 21.00".

"Ci tenevo che Domo tornasse a pulsare un pochino, senza eccessi - dice Tanza - vorrei che i molti turisti trovassero qualcosa di carino per sponsorizzare la città e poterlo raccontare ai loro conoscenti, in modo che possa diventare meta oltre che degli svizzeri, anche di persone del Verbano e del Cusio. Vorrei che i turisti non facessero solo una toccata e fuga per il mercato, ma che passeggiassero anche per negozi, fermandosi poi per un aperitivo, una cena e infine per trascorrere la serata in una piazza viva".

Da qui, dunque, l'impegno che ha portato al ricco calendario di eventi: "Abbiamo stilato un programma - racconta - cercando di soddisfare tutte le fasce d'età ed il maggior numero di gusti: i bambini, i giovani, gli amanti del liscio, quelli del latino, gli amanti della musica italiana, delle cover band. Tutti gli artisti che si esibiranno sono ossolani, staremo attentissimi ai volumi per non disturbare troppo gli abitanti del centro e termineremo sempre entro la mezzanotte.

Metteremo delle sedie in mezzo alla piazza per chi vorrà assistere agli spettacoli e l'imprenditore che c'è in me chiede di non occupare con una bottiglietta d'acqua ed un caffè i dehors dei bar, che contribuiranno con una quota ogni sera. Ricordo a tutti i clienti che il regolamento comunale vieta l'asporto e impone di consumare le bevande all'interno dei perimetri dei locali. Regole che vanno rispettate per evitare sanzioni ai clienti ed agli esercenti".

"In caso di pioggia - conclude Tanza - anche per tutelare gli artisti che hanno dato la disponibilità ad esserci rinunciando a serate sicure in posti coperti, gli eventi si svolgeranno con gli stessi orari al Troca. La comunicazione sarà data intorno alle 18.00 di ogni sabato".

Gli appuntamenti musicali prenderanno il via questo sabato 4 maggio con il tributo agli 883 della Decaband. Sabato 11 maggio pianobar con Lando Landi, il 18 maggio liscio con l'Orchestra Arcobaleno, e poi sabato 25 maggio Renato voce e chitarra.

A giugno si comincia con il Silent Party a cura di Karma sabato 1° giugno, l'8 giugno festa dei bambini con le ragazze della baby dance, sabato 15 giugno ci si sposta al Rosmini con il tributo ai Coldplay mentre sabato 22 giugno protagonisti i Giovani Musicisti Ossolani.

Si prosegue a luglio: il 6 luglio con le cover immortali di Atti e Angelo, il 13 luglio con il tributo a Lucio Battisti Luci dell'est, il 20 luglio con le cover internazionali dei The Others, sabato 27 luglio con la voce e la chitarra di Cecco.

Ad agosto si parte il 3 con la musica anni '80 degli Yabadabadu, il 10 con il pianobar di Lando Landi, il 17 agosto con Michele Guaglio e Sofia Canetta e il 31 agosto con il liscio di b.

Anche a settembre continueranno i sabato sera musicali: il 7 Renato con la sua voce e la sua chitarra, il 21 settembre con il latino americano con Wonder Dancing di Domenico Simmaco e sabato 28 settembre con il rock da ballo dei Midnight Kings.

Ossola News

La musica di Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o in diretta dal Salone del Mobile.Milano

 

(Radio Deejay, Linus e Nicola Savino - Ph. Luca Fiammenghi)

Cinque giorni di musica, informazione e intrattenimento in diretta dai padiglioni di Fiera Milano Rho. Ecco il programma completo

Linus e Nicola Savino, Albertino, Alessandro Cattelan, Vic e Marisa Passera, Mixo e Luca De Gennaro, Marco Maisano e Betty Senatore. Sono alcuni dei grandi speaker e dj che anche quest’anno animeranno le giornate della 62ª edizione del Salone del Mobile.Milano.

Da mercoledì 17 a domenica 21 aprile, Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o tornano in diretta dagli spazi di Fiera Milano Rho con un truck posizionato all’esterno del Padiglione 22 per cinque giorni di musica, intrattenimento e informazione.

Il programma di Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o al Salone del Mobile.Milano

Il ricco palinsesto inaugura dal truck mercoledì 17 aprile con “Deejay chiama Italia” con il direttore editoriale e artistico di Radio Deejay Linus e Nicola Savino, dalle 10.00 alle 12.00; dalle 14.00 alle 16.00 si accende live Radio Capital con la grande musica di “Capital Records” insieme a Mixo e Luca De Gennaro; chiude la giornata m2o con il ritmo di “Albertino Everyday”, dalle 17.00 alle 19.00, con il direttore artistico dell’emittente Albertino e la sua inseparabile squadra, Fargetta, Shorty, Ale Lippi e La Ginger.

Venerdì 19 aprile è la volta di Patrizia Prinzivalli per m2o, dalle 9.00 alle 12.00, mentre Vic e Marisa Passera dalle 13.00 alle 14.00 con “Vic e Marisa” su Radio Deejay.

Sabato 20 aprile, Claves sarà su m2o dalle 10.00 alle 13.00. Il pomeriggio è firmato Radio Deejay con “We-Jay”: nella prima parte, dalle 14.00 alle 16.00, al microfono arrivano Davide Damiani e Federico Pecchia, mentre nella seconda, dalle 16.00 alle 18.00, è il turno di Umberto e Damiano.

Infine, domenica 21 aprile, Radio Capital chiuderà il palinsesto dalle 10.00 alle 12.00 con “Generazione Capital” di Marco Maisano, impegnato anche dalle 12.00 alle 14.00 con “Cose che Capital” insieme a Betty Senatore.
salonemilano.it

Meditazioni in musica dalla Scala a Palermo. Verso Pasqua...


Verso Pasqua con maestri come Herreweghe e Orozco-Estrada: dalle Passioni bachiane a Milano agli “Stabat Mater” di Pergolesi e Rossini a Torino, Verona e nel capoluogo siciliano La “Pastorale” di Beethoven su Radio 3

Un gesto piccolissimo delle mani. Quasi impercettibile. Un gesto nel quale, però, c’è tutto. C’è la musica. C’è la Passione. Scritto con la lettera maiuscola perché è la Passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach, quella composta per i riti del Venerdì Santo a Lipsia. Passione che sgorga dalle mani di Philippe Herreweghe. Sgorgano le note di Bach, quelle che restituiscono in musica, con passo teatrale e liturgico allo stesso tempo, la Passione di Cristo nello scorrere degli eventi raccontati da Matteo nel suo Vangelo. E lo fanno con una naturalezza, con una semplicità disarmante – che lezione di democrazia musicale il vedere i solisti uscire dal coro, eseguire le loro arie (straordinari il soprano Dorothee Mields, il controtenore Hug Cutting, il baritono Konstantin Krimmel, mentre il tenore Julian Prégardien ha dato voce all’Evangelista e il basso Florian Boesch ha fatto risuonare le parole di Gesù) per poi tornare insieme agli altri musicisti a farsi voce di una comunità che celebra e ripercorre il Mistero, lasciandosi interrogare, oggi, dal suo significato. La violenza della condanna a morte di Cristo è la stessa di chi oggi uccide in guerra. Lo senti, più di sempre nella musica di Bach. Che scaturisce dalle mani di Herreweghe – che spesso scende dal podio per essere più vicino ai suoi musicisti e plasmare, insieme, la musica. Come se quelle note venissero ri-create per la prima volta. Eppure è da oltre mezzo secolo che il direttore belga, con il suo Collegium vocale Gent, frequenta la partitura di Bach. Lo ha fatto anche lunedì, al Teatro alla Scala. Intenso, forte della bellezza della semplicità di cui la pagina è intrisa. La Matthäus-Passion ha aperto i concerti, che non sono solo concerti, ma meditazioni in musica, della Settimana Santa 2024.

Un’altra Passione, la Johannes- Passion, è risuonata mercoledì in Duomo a Milano. L’ensemble LaBarocca dell’Orchestra sinfonica di Milano, dopo averla proposta all’ombra della Madonnina, la ripropone stasera alle 20 all’Auditorium di largo Mahler, proseguendo una tradizione inaugurata nel 1999 da Riccardo Chailly, quella di eseguire ogni anno, in Quaresima, una Passione di Bach. Tradizione tedesca, ora di casa anche a Milano. Da Milano a Torino dove stasera alle 20.30 all’Auditorium Toscanini Andrés Orozco-Estrada sale sul podio per il Concerto di Pasqua dell’Orchestra sinfonica nazionale della Rai: sul leggio lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi con le voci di Giuliana Gianfaldoni e Cecilia Molinari, ma anche la

Sinfonia n.6 in fa maggiore Pastorale

di Ludwig van Beethoven. Diretta su Radio 3, differita alle 21.15 su Rai 5.

Un altro Stabat Mater, quello teatralissimo nel racconto della scena del Calvario di Gioachino Rossini, è in programma stasera alle 19 (al termine la tradizionale Via Crucis in Arena) e domani alle 17 al Teatro Filarmonico di Verona. Roberto Abbado sale sul podio di orchestra e coro dell’Arena per la pagina ispirata alla lauda di Jacopone da Todi e affidata alle voci di Erika Grimaldi, Caterina Piva, Pietro Adaini e Giorgi Manoshvili. Anche il Teatro Massimo di Palermo celebra in musica la Pasqua con lo Stabat Mater di Rossini. Domani alle 20.30 orchestra e coro del Massimo, guidati dal direttore musicale onorario Gabriele Ferro, fanno risuonare la pagina insieme alle voci di Carolina Lopez Moreno, Vasilisa Berzhabskaya, Francesco Demuro e Luca Tittoto.
avvenire.it

Loreena McKennitt apre il tour italiano al Forte di Bard

 

Icona musica celtica si esibirà il 20 luglio per Aosta Classica

Considerata un'"icona della musica celtica", la cantautrice canadese Loreena McKennitt torna in Italia per celebrare i trent'anni dell'uscita dell'album "The mask and mirror" e aprirà la tournée estiva con un concerto al Forte di Bard.
    L'appuntamento - nell'ambito della rassegna Aosta Classica, è in calendario per sabato 20 luglio, alle 21.30.

I biglietti saranno in vendita su Ticketone da giovedì 15 febbraio alle 10 per il fan club, per tutti da venerdì 16 febbraio, sempre dalle 10.

Pubblicato nel 1994, "The mask and mirror" - si legge nella presentazione del concerto - è stato definito "senza tempo e trascendente" e lodato per la sua contaminazione interculturale di influenze celtiche, spagnole e marocchine". "Questo album - spiega Loreena McKennitt - è stato per me un pellegrinaggio storico e musicale e sono entusiasta di riportarlo in scena durante il tour estivo in Europa. Questo è un anniversario fondamentale nella mia carriera e non vedo l'ora di festeggiarlo".

ansa.it


Per il 94% degli italiani la musica contribuisce a costruire ricordi di viaggio

 

Indossare gli auricolari, ascoltare una canzone e sentirsi immediatamente trasportati nell’atmosfera di un ricordo, più precisamente un ricordo di viaggio. Si è appena conclusa la settimana di Sanremo e le hit appena uscite diventeranno i ‘tormentoni’ dei prossimi mesi, da ascoltare e riascoltare durante i prossimi viaggi.

La musica rappresenta un elemento fondamentale quando si è in viaggio e il legame che unisce questi due aspetti è più profondo che mai. Lo conferma l’ultima ricerca1 commissionata da Trainline, app leader per la prenotazione di treni e pullman, sul tema musica in viaggio.

Secondo i numeri raccolti infatti, il 94% degli italiani pensa che la musica contribuisca in qualche modo a costruire e/o mantenere i ricordi di un viaggio. Secondo 1 italiano su 2 inoltre le canzoni sono in grado di arricchire l’esperienza di viaggio permettendo di rilassarsi, mentre per il 40% dei rispondenti la musica permette di cominciare a immergersi nell’atmosfera del proprio itinerario.

Compagna di viaggio, ma non solo: la musica è molto spesso anche il motivo stesso per esplorare posti nuovi. Il 61% degli italiani ha infatti preso un treno nell’ultimo anno per andare a un concerto. E con ogni probabilità questo trend continuerà anche nel 2024, considerati i numerosi concerti (alcuni già sold out) in programma lungo lo Stivale durante la stagione estiva, tra i quali spiccano artisti internazionali come: Simple Minds (con una serie di date tra aprile e giugno sparse per l’Italia), Nickelback (2 giugno a Bologna), Taylor Swift (13 e 14 luglio a Milano, tutto esaurito), Coldplay (dal 12 al 16 luglio a Roma, tutto esaurito), e Sam Smith (20 luglio a Lucca).

Il treno offre numerosi vantaggi quando si partecipa a un evento musicale: il 45% apprezza la possibilità di non doversi preoccupare di trovare un parcheggio, per il 27% è invece il mezzo di trasporto più economico per raggiungere la destinazione. Anche il rispetto nei confronti dell’ambiente è un aspetto importante: per il 24% viaggiare in treno è un modo più sostenibile per spostarsi da un luogo all’altro.

I concerti muovono grandi masse di fan in giro per l’Italia e l’Europa ogni anno e il 31% degli italiani afferma di aver organizzato un viaggio principalmente per esplorare la scena musicale di una città, mentre il 45% ha dichiarato che la scoperta dei cantanti autoctoni della città fosse uno degli aspetti di interesse di un viaggio organizzato per altri scopi.

A tal proposito, quando interrogati sulla città italiana con la miglior scena musicale al momento, il 36% dei rispondenti ha dichiarato Milano, capitale della musica trap, mentre il 20% Roma, città che ha dato i natali a noti cantanti indie. Terzo posto per Napoli, culla della musica neomelodica, con il 14% di preferenze, e quarto posto per Bologna con il 9% di preferenze.

Circa invece l’utilizzo di piattaforme di streaming in viaggio, quasi 1 italiano su 2 (48%) ne fa uso. Addirittura, il 76% ha dichiarato che sarebbe propenso a utilizzare una funzione tecnologica in grado di fornire consigli musicali personalizzati in base alla destinazione del proprio viaggio.

travelnostop.com

"Lago Maggiore FolkFest": nel week end la musica protagonista a Baveno


Sarà una tre giorni davvero imperdibile per gli amanti della musica e in particolare di quella folk: a Baveno, nel parco di Villa Fedora, si terrà dal 16 al 18 giugno il "Lago Maggiore FolkFest", organizzato a Artisti Vco in collaborazione con KeltIt e con il patrocinio del Comune di Baveno.

La serata d’apertura della kermesse, venerdì 16 giugno, vedrà il ritorno sulle rive del Lago Maggiore di Davide Van De Sfroos. Il cantautore tremezzino, che ha una lunga storia di frequentazione del Vco, sarà ancora una volta protagonista di un live sulle rive del Lago Maggiore, dove è sempre molto apprezzato. Nel Tour "Live Estate 2023", Van De Sfroos suonerà in una serie di appuntamenti che lo porteranno in giro per l'Italia e la Svizzera. Una scaletta ancora nuova e ripensata per questo tour, prodotto e organizzato da MyNina, dove, oltre ai successi della sua carriera e ad alcuni brani del disco "Maader Folk", si aggiungono canzoni che mancavano da parecchio tempo nel repertorio live del cantautore. Il costo d'ingresso al concerto è di 25 euro e sarà anticipato dall'esibizione dei Gadan con la partecipazione di Gens d'Ys.

Sabato e domenica il "Lago Maggiore FolkFest" entrerà nel vivo, con una serie di concerti davvero imperdibili per gli appassionati del genere, ma anche per chi non conosce la musica folk e vuole avvicinarsi a queste affascinanti melodie. Le due giornate avranno ingresso a sottoscrizione volontaria (a partire da 8 euro comprensivo di gadget personalizzato o birra): sabato 17 giugno si terrà un concerto speciale con Lorenzo Monguzzi e i Folkamiseria; la serata sarà aperta dagli Ogam. Domenica 18 giugno si esibiranno alle 11.30 i Talamh, mentre alle 14 si aprirà il Balfolk Afternoon con Ponente Folk Legacy e Tribot. A seguire l'esibizione di Jason O’Rourke Trio e Bards From Yesterday, che avranno l'onore di chiudere l’edizione 2023 di Lago Maggiore FolkFest.

novaratoday.it

Musica a Verbania 16 Giugno 2023 ore 21



La rassegna FerMenti torna proponendo il concerto CIAK SI SUONA! con la banda dell’Ente Musicale Verbania diretta dal Maestro Paolo Milesi. L’appuntamento gratuito con la grande musica da film è al Largo Don Claudio Mariani di Piazza San Vittore di Intra il 16 giugno alle ore 21. In programma con effetti speciali musiche, melodie e ritmiche delle colonne sonore tratte da film cult: Star Wars, Jurassic Park, Harry Potter, Il Re Leone, Il Signore degli Anelli. È una Maydeas Associazione Production,

verbaniamilleventi.org

Nasce a Roma Quorum, festival di arte contemporanea 3 giorni di laboratori, incontri, performance, mostre e musica


 Quattro grandi aule delle Terme di Diocleziano ospitano fino all'11 giugno Quorum, un festival di arte contemporanea, promosso e organizzato dalla Fondazione La Quadriennale di Roma e dal Museo Nazionale Romano. Per tre giorni si può assistere a mostre, laboratori, performance, proiezioni e concerti, a cui si potrà partecipare gratuitamente.

 Sono previsti anche 10 incontri, in cui si confrontano artisti, critici, docenti universitari, filosofi, esponenti delle istituzioni, direttori e curatori di musei italiani e internazionali, rappresentanti di spazi no-profit. La manifestazione, da oggi alle 17 fino a domenica 11 giugno, intende creare un incontro tra le diverse discipline artistiche e riflettere sul senso del loro rapporto con la società. "Nel variegato panorama dei festival italiani ne mancava uno dedicato all'arte contemporanea italiana - spiega Umberto Croppi, presidente della Quadriennale di Roma - nel vasto programma di iniziative che la Quadriennale di Roma sta producendo con la direzione artistica di Gian Maria Tosatti, abbiamo pensato di iniziare a colmare questo vuoto. È un inizio - prosegue Croppi - l'avvio sperimentale di un percorso che intendiamo proseguire nel tempo con la prospettiva di realizzare uno strumento, sempre più ampio e partecipato, che consenta di fare il punto sulla produzione, sulla critica, sulla diffusione dell'arte contemporanea in Italia e all'estero".
    "Siamo davvero lieti di partecipare alla realizzazione di Quorum e di accoglierlo nelle grandi aule delle Terme di Diocleziano - commenta Stéphane Verger, direttore del Museo Nazionale Romano - perché è un luogo di archeologia che si interroga e si confronta con la modernità e la contemporaneità".
    Lo dimostrano pienamente le esposizioni 'L'istante e l'eternità. Tra noi e gli antichi', curata da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, e 'Dopodomani', a cura della direzione artistica della Quadriennale, con opere di Stefano Canto, Lucia Cristiani, Daniele Di Girolamo, Giuseppe Di Liberto, Irene Fenara, Federica Francesconi, Lucas Memmola, Gabriella Siciliano, che definiscono il sentimento con cui oggi guardiamo al futuro. Tra gli altri eventi in programma, la partecipazione degli studenti e studentesse del liceo classico Goffredo Mameli di Roma, di cui sarà proiettato il cortometraggio 'Quella canzone sei tu', ideato e realizzato da Studio Merlini Storti per sensibilizzare i giovani sull'importanza degli archivi storici come luoghi di conservazione della memoria.
    Inoltre il pubblico ha l'opportunità di consultare con modalità touchscreen il nuovo database dell'Archivio Biblioteca della Quadriennale per una navigazione immersiva e coinvolgente nel suo patrimonio sull'arte italiana del XX e del XXI secolo.

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Jovanotti, 'È un'epoca di passioni tristi viaggiare è militanza'

"Gli ultimi tre anni hanno cambiato la prospettiva.

Dopo la pandemia che è stata un trauma collettiva e personale era tempo di riformattare e di ripartire".

Jovanotti a fine gennaio, per un mese, è ripartito alla scoperta del Sud America in sella alla sua bici per Aracataca - Non voglio cambiare pianeta 2, ventidue puntate da 15 minuti dal 24 aprile in esclusiva su RaiPlay. Dall'Ecuador alla Colombia, dalle Ande all'Amazzonia e dall'Oceano alla mitica Macondo.
    "Una pedalata lunga 3500 km, 50mila metri di dislivello, tra salite e discese, foreste e cascate, sentieri e autostrade. Una pedalata alla volta, ce la faremo", racconta Jova del suo viaggio attraverso mari e oceani, villaggi e periferie, pueblos e città, tra musica, sorrisi, fatica e perseveranza. "Con la testa che si svuota e il cuore che fa il pieno. Ma tutto questo è anche sviluppo e ricerca della mia musica", racconta l'artista che ha consegnato 70 ore di girato, diventati un docu-trip in ventidue capitoli, come gli arcani maggiori dei tarocchi che lo hanno accompagnato giorno dopo giorno, realizzati in completa autonomia con action cam e cellulare. "Un racconto on the road come poteva esserlo l'Odissea... Non c'è nessuno che vince o che perde. E avanti, una pedalata alla volta ce la faremo - insiste - e se non ce la faremo, ce la farà quello dopo di noi, perché siamo l'uomo sapiens e si impara da quello che si fa". Un viaggio che, musicalmente, è continuato anche al ritorno "con una colonna sonora realizzata in soggettiva, sgangherata, sbagliata, ma che racconta bene quelle atmosfere. Ma non diventerà un disco". Fatica e sudore "e pensare che una volta i cantanti si drogavano, oggi si allenano - scherza Lorenzo Cherubini, da sempre attento alla forma fisica -. Ma i tour sono impegnativi e non ti puoi permettere di star male o di fermarti: hai un'industria intorno. Se dovessi scegliere un compagno di viaggio chiamerei Biagio (Antonacci, ndr). Anche Gianna Nannini è una sportiva pazzesca. Eros invece no, lui vuole stare comodo e mangiare italiano". Il titolo della serie (che avrà una trasposizione sulle reti generaliste perché "per me non c'è differenza tra le piattaforme e la televisione") riporta a Gabriel Garcia Marquez che ad Aracataca era nato. "E' una suggestione, un pretesto. La città di per sé non ha nessun motivo di interesse se non quello che tu proietti, è il luogo in cui ti sei formato e ognuno di noi ha la sua Aracataca. Per Fellini era Rimini, per Marquez era Aracataca, ovvero la Macondo di Cent'anni di Solitudine, quella che ha suggestionato anche me". Tre anni fa, in coincidenza con il primo lockdown la prima serie, sempre su RaiPlay, che ebbe nei primi 30 giorni 5,5 milioni di visualizzazioni e 600mila ore di visione, come sottolinea Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay. Per Jovanotti, se Aracataca deve avere un obiettivo è solo uno: "quello di comunicare il senso dell'avventura. Prendete e partite, anche perché andare in bici è meno costoso che restare a casa - dice rivolgendosi soprattutto ai giovani -: in un'epoca di passioni tristi, per me opporsi a questo è una forma di militanza. Viviamo al centro di bombardamenti di notizie e ci sembra che il mondo ci raggiunga, ma al contrario raggiungere il mondo è necessario, perché altrimenti ti rende impotente rispetto al tuo potenziale di poterlo cambiare. Viaggiare rimane una delle grandi esperienza che l'essere umano può fare". E aggiunge: "Sono stati anni terribili per gli adolescenti, che vivono una sorta di stress post-traumatico. Ma non siate tristi, perché altrimenti sarete manipolabili: è la natura del potere.
    Non lo dico io, ma lo diceva Spinoza. E allora viaggiate, andate dove avete la sensazione di poter fiorire e non appassire".

ansa.it

Vasco Rossi a Rimini, 'raddoppiano' le date del concerto


Rimini 16 marzo 2023 - Le date di Vasco Rossi a Rimini 'raddoppiano'. Giovedi 1 giugno, il giorno prima del concerto allo stadio 'Romeo Neri' con cui il Komandante aprirà il suo tour, per tutti gli iscritti al Blasco fan club sarà possibile assistere alle prove generali con il soundcheck. Un'occasione da non perdere per i fedelissimi di Vasco. Il giorno dopo, il 2 giugno, tutti allo stadio per la dara zero del tour. Già tutti venduti i 21mila biglietti messi a disposizione da Live Nation per il concerto. Dopo l’annuncio del concerto del 2 giugno allo stadio di Rimini, gli albergatori della Riviera sono stati presi d’assalto dalle richieste dei fan. Centinaia di telefonate agli uffici Iat. Rinaldis (Aia): “Prepariamoci a fare il botto”.
Il Resto del Carlino

Casorati e la musica, la sua vita alla Magnani Rocca

 

- I capolavori, la storia personale, le attitudini e le passioni: c'è tutto Felice Casorati nella grande mostra che apre dal 18 marzo alla Fondazione Magnani Rocca.

    È la ricchezza e completezza la prima delle virtù di questa esposizione, curata da Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari e Stefano Roffi, anche direttore della villa delle meraviglie che la ospita.

Ottanta opere mirabili che seguono un percorso cronologico dal primo momento della sua carriera di artista, con l'oscuro Ritratto della sorella Elvira esposto alla Biennale del 1907 dove il nero era dominante e solo interrotto dalle sfumature del bianco dei guanti e del volto, fino alle ultime opere degli anni Sessanta, quasi astratte nella loro purezza di nature morte in cui esplodono i colori come il giallo, il blu e il rosso delle uova sul tavolo improvvisato.
    La sua passione in principio era la musica, tanto che ogni sera tornava a sedersi al pianoforte, e da qui il tema della mostra che lo accomuna al padrone di casa Luigi Magnani. Oltre ai quadri ci sono i suoi spartiti consunti, ma anche i libri illustrati e i bozzetti di costumi e scenografie. Ma soprattutto ci sono i capolavori, che vengono da musei e collezioni private oltre all'importante prestito di 5 opere del Mart di Rovereto.
    L'occasione è quindi unica per vedere insieme Maria Anna nello studio, dove inizia la sua riflessione di arte nell'arte con la tela nel bordo, o ancora meraviglie imponenti come Le signorine e Silvana Cenni o ancora Beethoven dove la citazione musicale è già nel titolo. Mentre vediamo in altre tele apparire qua e là strumenti o curiosamente pagine di quotidiani come La Stampa, Il Popolo o La Gazzetta dello Sport.
    La figura umana è quasi sempre al centro della sua ricerca, con i volti che lasciano trasparire pure emozioni in rapporto spesso ironico con le età dalle vita, dell'adolescenza alla vecchiaia, ognuna con la sua purezza. Assoluto che raggiunge però nel suo essere sublime anche nella semplicità di un paesaggio, come nella litografia Il mattino di impressionante intensità. (ANSA).

Ligabue, non cambierei la mia vita con nessun'altra, Nelle sale il 20-21-22 marzo il film musicale su Campovolo 2022


- "Immagina qualcosa di cui non puoi fare a meno nella tua vita, e poi immagina che quella cosa ti venga tolta per tre anni.

Ecco, Campovolo è stata l'esplosione di un cumulo di emozioni che si sono formate in quei tre anni: frustrazione, impazienza, ansia da prestazione. 30 anni in un giorno, ma vi assicuro che non ci stanno. C'è tanto altro di cui ho goduto e in cui mi sono avventurato". Luciano Ligabue racconta così il film, presentato questa sera da Flavio Natalia al cinema Barberini a Roma e che arriva per tre giorni in sala il 20-21-22 marzo, che racconta il concerto del 4 giugno scorso nella sua Campovolo davanti a oltre 100mila spettatori accorsi nella RCF Arena, dopo il lungo stop dovuto al Covid. Il film musicale, 'Ligabue. 30 anni in un giorno', con la regia di Marco Salom, è sì il racconto di una serata irripetibile, ma è anche e soprattutto l'occasione di rivivere la carriera del rocker di Correggio. Una celebrazione di un trentennio che è stato di tanta musica, ma in parte anche di cinema, libri e - rivela nel film - anche teatro con un musical scritto e basato sulle sue canzoni, ma mai realizzato. Una festa che non poteva non essere organizzata che a Campovolo. In quella "piazza" in cui aveva riunito i fan già nel 2005 e nel 2011. "Abbiamo festeggiato lì sempre tappe importanti della mia carriera. La prima volta è stato scelto perché presentavo il mio album più personale e avevo bisogno di farlo 'a casa' - racconta -. Nessuno di noi poteva immaginare quello che sarebbe diventato nel tempo. Certo, questo è stato il più sovraccaricato di emozioni, per l'attesa ma anche perché è stato uno uno dei primi concerti dopo la riapertura. C'era bisogno di normalità e anche di celebrare la vita". Il film come il concerto si apre con "Non cambierei questa vita con nessun'altra", "perché nei due anni di Covid ho capito quanto io sia grato a quello che mi è capitato di vivere", sottolinea. Spazio anche alle interviste e ai ricordi dei suoi musicisti e degli ospiti di quella sera, Francesco De Gregori, Elisa, Loredana Bertè, Eugenio Finardi, Gazzelle, Mauro Pagani. A luglio Ligabue tornerà live: il 5 allo Stadio Meazza di Milano e il 14 all'Olimpico di Roma. (ANSA).

Musica. Francesco Guccini, la locomotiva sbuffa ancora

 Dieci anni dopo l’addio, l’82enne cantautore pubblica a sorpresa "Canzoni da intorto", solo in formato fisico: «Ignoro cosa sia lo streaming, ho scelto canzoni di perdenti e un inno ucraino»


L'82enne cantautore Francesco Guccini: da oggi nei negozi il suo nuovo disco “Canzoni da intorto”

Disco d’amore e d’anarchia. Forse i due principali sentimenti che hanno spinto l’82enne (e mezzo, precisa lui) Francesco Guccini a ridiscendere in campo dieci anni dopo il triplice fischio finale de L’ultima Thule con cui aveva detto addio al mestiere di cantautore. “Non sono più capace a scrivere canzoni, non mi riesce e non ho più nemmeno toccato la chitarra e senza strumento non riesco a comporre” torna a precisare. Una pietra tombale che fa ripiombare su di sé presentando l’inimmaginabile sorpresa di fine anno, un suo nuovo disco, Canzoni da intorto. Undici tracce, più una fantasma, che attingono al patrimonio popolare e socio-politico di un’Italia contadina, proletaria e un poco anarchica. Canzoni della tradizione e d’autore, cantate anche in diversi dialetti. “Da modenese ho un dialetto affine al milanese – spiega riferendosi a brani come Ma mi, El me gatt e Sei minuti all’alba di Enzo Jannacci -, ma ho cantato anche in piemontese con Barun litrun e mi dicono che me la sono cavata anche con il rovigotto di Tera e aqua. Ho evitato le canzoni francesi perché non lo so pronunciare bene e quelle tedesche perché il tedesco lo ignoro”.

Una “folle operazione”, la definisce il Maestrone, che soltanto lui poteva permettersi nel 2022, oltretutto scegliendo il solo supporto fisico e rinunciando alla vendita attraverso le piattaforme digitali (“ignoro cosa sia lo streaming” ha detto Guccini suscitando compiaciuta ilarità in conferenza stampa). A sostenerlo il produttore Fabio Ilacqua, che ha curato tutti gli arrangiamenti, e l’etichetta Bmg con l’idea che questo particolare disco vada ascoltato dall’inizio alla fine, “ma anche con la convinzione che la qualità non si possa misurare in visualizzazioni”, spiega il managing director Dino Steward la scelta di evitare la distribuzione sulle piattaforme, “per ragioni artistiche e commerciali”.

Un progetto nato tanti anni fa, svela Guccini, con l’idea “di fare un disco di cover ma il mio produttore e amico Renzo Fantini era dubbioso. Comunque ai tempi avrei scelto altre canzoni, per esempio Come è profondo il mare di Dalla o Luci a San Siro di Vecchioni”. Ora invece ci sono le canzoni “che ho cantato con gli amici e le amiche in tantissime serate a Bologna passate a giocare a carte, dalla briscola al tressette al tarocco, senza mai giocarsi neanche un caffè”. E l’intorto del titolo? L’idea è stata della compagna Raffaella, venuta fuori durante un pranzo di lavoro con i discografici e subito piaciuta. “L’intorto nasce dal fatto che sono canzoni che nessuno conosceva, canzoni marginali che fai bella figura a spiegare, per esempio, a una ragazza. Questo è l’intorto, far vedere che sei un fighetto”.

Ad aprire il disco una ritmata versione quasi da balera de I morti di Reggio Emilia di Fausto Amodei, scritta per ricordare i cinque uccisi dalla polizia durante una manifestazione sindacale il 7 luglio 1960. Poi brani anarchici come Addio a Lugano e Nel fosco fin del secolo quando “dal sangue spunterà la nuova istoria de l’Anarchia” e canzoni meneghine come la macabra e surreale El me gatt di Ivan Della Mea, Ma mi di Fiorenzo Carpi e Giorgio Strehler (cavallo di battaglia di Ornella Vanoni) e Sei minuti all’alba. E ancora Tera e aqua e il traditional inglese Green Sleeves che, racconta Guccini nel booklet, mezzo secolo fa era stata adottata come sigla di un programma della domenica mattina del primo canale nazionale, A come agricoltura, e lui ne era stato affascinato al pari della storia che ne attribuiva la paternità a Enrico VIII, dedicata alla moglie Anna Bolena che poi fece decapitare per averlo tradito.

Sfoggiando uno spesso maglione rosso, Guccini non può certo sottrarsi, davanti alla platea di giornalisti invitati per la presentazione alla milanese Bocciofila Martesana, alla sottolineatura di come questo anacronistico disco, commercialmente quasi improponibile, sbocci in un momento storico in cui al governo siede una parte politica che sembra l’ideale bersaglio di molte delle dodici canzoni presenti. “Per quanto riguarda la congerie politica attuale quando abbiamo fatto il disco non si sapeva, ma si intuiva – sottolinea - e mi fa piacere che alla fine le canzoni che ho scelto siano di un certo tipo. In questo disco ci sono tutte canzoni di perdenti, di chi al potere si oppone e lo combatte. C’è ancora quel mio spirito di ragazzo quando in classe ci si divideva tra chi teneva per i greci e chi per i troiani. Io tifo ancora oggi per i troiani”.

Tra perdenti e aspiranti vincenti, riferendosi a un altro brano di Carpi e Strehler, Quella cosa in Lombardia, Guccini risponde a una domanda sulle prossime elezioni regionali in Lombardia e dice: “Fa bene il Pd, o quello che ne resta, a non appoggiare” Letizia Moratti, mentre sul nuovo governo e su Fratelli d’Italia, che nel simbolo conserva la fiamma, sbotta: “Non mi piace che ci sia la fiamma, quella che ardeva a arde ancora sulla tomba di Mussolini. Ma pare che gli italiani siano contenti. Staremo a vedere. Come diceva mia nonna, ci vuole pazienza, e tanta”. Nel mirino dell’ex “simpatizzante anarchico" Guccini ("ma essere anarchici oggi sarebbe un po’ come arrampicarsi sugli specchi”), autore de La locomotiva simbolo di una sbuffante anarchia pronta allo scontro frontale con il potere costituito, ci sono ancora e sempre tutti i fascismi e gli stalinismi anche se, racconta, in virtù della sua onnivora curiosità e passione, un tempo ha cantato anche lui canzoni fasciste.

“La mia conoscenza di canti e canzoni spazia da destra a manca - spiega il Maestrone -, ma per una ragione personale preferisco manca. Anche se, contrariamente a quanto si è sempre pensato della mia collocazione politica, non sono mai stato comunista, non ho mai sostenuto il Pci, a differenza per esempio di De Gregori. Semmai dico la mia parte politica non in maniera violenta o sbandierata”. Quindi una stoccata a Mogol con i suoi testi innocui e soprattutto a Maurizio Vandelli che, quando Guccini a metà anni Sessanta non era ancora iscritto alla Siae e le sue prime canzoni oltre che ai Nomadi le faceva eseguire all’Equipe 84, “non mi ha mai dato una lira”.

Erano i tempi della guerra del Vietnam e della guerra fredda, con l’incombente pericolo di una nuova atomica dopo quelle follemente lanciate vent’anni prima su Hiroshima e Nagasaki, quando Guccini scrisse Noi non ci saremo portata al successo dalla voce di Augusto Daolio. Ed è così che ora il re dei nostri cantautori ha deciso di chiudere il suo ultimo disco con un inno alla Ucraina che sotto le bombe russe sta vivendo dal 24 febbraio, con l’Europa e il mondo costretti a tenere il fiato sospeso con le minacce nucleari all’orizzonte. Fantasmi che aleggiano sull’umanità e speranze che echeggiano nella traccia fantasma che contiene Sluga Naroda, sigla della serie di Zelensky Servitore del popolo, che Guccini canta in ucraino concludendo con il saluto nazionale Slava Ukraini. Sperando che questo brano possa essere l’unico non perdente del suo ultimo disco.

da Avvenire

(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale)

'Drive in' in mare per ascoltare poesie e musica

 

Un leudo, tipica imbarcazione ligure, in mezzo al Golfo dei Poeti diventa il palco da cui leggere versi, davanti a un pubblico disposto su barche e gommoni. La cornice sarà l'anfiteatro naturale dell'insenatura della Spezia, con Porto Venere e Lerici ai due capi. Musica e poesia saranno protagoniste di 'Sail-in', un drive-in sulle acque del mare, il 10 agosto, in occasione della notte di San Lorenzo. Nel golfo amato da Shelley e Byron, ma frequentato anche da Montale, Petrarca, Marinetti, la poesia si riprende uno spazio. 'È ancora un golfo per poeti' lo slogan del gruppo Mitilanti, gioco di parole tra militanza e mitili, il prodotto tipico della Spezia. Gli organizzatori sono cinque giovani appassionati di scrittura che da tempo provano a riportare il discorso poetico al centro di una delle terre, e dei golfi, che ispirò e accolse il talento di grandi letterati. Tanto che Sem Benelli indicò il golfo spezzino come 'Golfo dei Poeti'. "Non vogliamo solo celebrare una tradizione, ma anche rinnovarla - spiega Filippo Lubrano, uno dei Mitilanti -. L'obiettivo è prenderne il testimone e renderla contemporanea. La poesia è una materia viva e ce n'è ancora un grande bisogno". L'evento Sail In era stato giù proposto nell'estate del 2020, in piena pandemia, con l'idea di realizzare uno spettacolo poetico in completa sicurezza. Quest'anno la manifestazione verrà riproposta: sono previste circa 150-200 spettatori che arriveranno con 30-40 imbarcazioni pronte ad avvicinarsi al suggestivo leudo Nuovo Aiuto di Dio, che domani arriverà da Sestri Levante e sarà in rada nei pressi della diga foranea spezzina. La partecipazione è gratuita, e per chi non ha una imbarcazione sono stati messi a disposizione i contatti di una società di noleggio cui rivolgersi che fornirà dei gommoni per raggiungere il leudo, indicato con le coordinate nell'invito. L'appuntamento è alle 19, quando Manuel Picciolo introdurrà la serata con alcuni brani musicali, dopodiché partiranno le letture di poesie dedicate al mare. Saranno presenti le telecamere della tv inglese Channel Four, che "inserirà questo momento in un documentario in stile grand tour dell'Italia che è in corso di realizzazione" spiegano gli organizzatori. Tra le iniziative già realizzate di Mitilanti le poetry slam, cioè gare poetiche, laboratori di scrittura creativa, masterclass con scrittori come Giulio Mozzi e Walter Siti (premio Strega) e le 'Poetry take away & delivery': consegne a domicilio o da asporto di poesie, lette al citofono o consegnate nelle box, pensate per il periodo del lockdown.
ansa

Angelo Branduardi, il potere della musica è terapeutico

Quasi cinquant'anni di carriera e 50 album, nel segno della sperimentazione, della ricerca, dell'esplorazione muovendosi tra musica antica, pop, folk.

"Ma l'approccio non è mai cambiato, è sempre lo stesso.

Così come l'emozione. E le idee nascono ancora nello stesso modo, ovvero senza una ritualità precisa. Ho esplorato mondi diversi, suonato con il Banco del Mutuo Soccorso o con Le Orme. Ho fatto un po' di tutto, ma sempre seguendo solo l'istinto e il piacere".
    Angelo Branduardi ha scritto e cantato di filosofia, Medioevo e testi sacri e si è lasciato ispirare da Dante, dalla poesia russa e da Donovan e Cat Stevens e a 72 anni rimane ancora e sempre il "Menestrello".
    "All'inizio era un soprannome che mi stava un po' stretto, ma ora mi rispecchio nelle parole di un anonimo trovatore tedesco dell'anno mille che scriveva: 'Sono un trovatore e sempre vado per molti paesi e città. Ora che sono arrivato qui, lasciate che prima di partire io canti'. E' quello che ho fatto per 50 anni".
    Perché Branduardi nella musica ha sempre creduto e, guarda caso, proprio il potere della terza arte sugli esseri umani è stato scelto come tema di una delle tracce dell'esame di maturità di quest'anno, riprendendo un brano da Musicofilia di Oliver Saks.
    "Il potere della musica è enorme, ha una forte componente terapeutica e di trance - dice il musicista -. L'aveva nella musica primitiva e l'ha ancora oggi. E' uno sguardo oltre il muro, attraverso una porta chiusa. E' una visione. Anche se la musica non va spiegata perché come dice Dante, la musica è rapimento".
    Il "violinista che per combinazione ha scritto anche parole e musica" ha consegnato al pubblico poesie musicali come "Si può fare", "Confessioni di un malandrino", "La pulce d'acqua" e l'immortale "Alla Fiera dell'Est", grandi successi che hanno fatto la storia della musica italiana, ma sui quali non si è mai adagiato. "Avrei potuto ripetere all'infinito variazioni di Alla Fiera dell'Est, ma non sarebbe stato interessante. Sono sempre alla ricerca di qualcosa che stupisca prima me e poi gli altri.
    Certo, ho fatto cose belle e cose brutte - che sono quelle che non faccio più dal vivo -, ma sempre dettate dall'istinto e dal piacere".
    Branduardi - atteso da un'estate di concerti dal vivo ("ho un brano già registrato di grande allegria, ma per ora resta dov'è perché non mi sembra il momento giusto per pubblicarlo") - il 24 giugno sarà nuovamente ospite della prima delle due serate finali di Musicultura allo Sferisterio di Macerata. Una presenza, la sua, costante negli anni. "All'inizio facevo anche parte della giuria, poi non mi hanno più chiamato: forse ero troppo severo", racconta con un sorriso. Ma il rapporto tra il compositore e il festival della canzone popolare e d'autore che valorizza i giovani talenti è rimasto di affetto e fiducia nel tempo. "Mi è stato chiesto di esibirmi con le Confessioni di un Malandrino. E lo farò, insieme al Maestro Fabio Valdemarin. Avrò circa 20 minuti, deciderò anche all'ultimo cosa fare".
    Insieme a Branduardi sul palco dello Sferisterio sono attesi, oltre agli artisti finalisti, anche Litfiba, Manuel Agnelli, Ditonellapiaga, Silvana Estrada, Ilaria Pilar Patassini, Dakhabrakha, Violons Barbares, Emiliana Torrini & The Colorist Orchestra e Gianluca Grigani. Le due serate (24 e 25 giugno) saranno condotte da Enrico Ruggeri e Veronica Maya e andranno in onda su Rai2 il 22 luglio.

ansa

Segnalazione web a cura di Turismo Culturale