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Musica e vino di qualità: torna Jazz & Wine in Montalcino


Dal 23 al 28 luglio a Montalcino (Siena) si rinnova la magia e torna ‘Jazz & Wine’ in Montalcino il festival che, giunto alla sua 27^ edizione, nasce dalla collaborazione tra la nota azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz Jazz Club di Roma ed il Comune di Montalcino.

Meta prediletta per gli artisti più importanti del mondo, Jazz & Wine in Montalcino si offre come esempio di organizzazione e di originalità artistica. Grazie alla stretta collaborazione fra un’importante realtà culturale come l’Alexanderplatz e un vero mecenate come Banfi, da ormai 27 anni il festival porta avanti la visione del suo storico direttore artistico, Giampiero Rubei, aprendosi a ciò che l’universo internazionale del jazz propone e non disdegnando qualche incursione nel pop: un mix di linguaggi che consacra questo cartellone come uno dei più amati di sempre, seguito da un pubblico che – nel tempo – continua a crescere.

Il sipario sul festival si alza martedì 23 luglio, quando nella magica atmosfera di Castello Banfi arriva il Jany Mcpherson Trio. La pianista, cantante e compositrice cubana, tra le più interessanti esponenti del pianismo jazz degli ultimi anni, presenta “A long way” uno spettacolo trascinante che la vede protagonista al piano e alla voce in compagnia di Yoann Serra (batteria) e Massimo Moriconi (contrabbasso).

Mercoledì 24 luglio appuntamento con la leggenda: arriva il John Scofield / Dave Holland Duo. Due colossi del jazz contemporaneo incrociano le proprie strade nel dialogo unico ed avvincente del duo. Nello spazio intimo di Castello Banfi, il pubblico avrà la rara opportunità di sedersi a pochi metri di distanza dal contrabbasso di Dave Holland e dalla chitarra di John Scofield, lasciandosi trascinare da un programma musicale che, oltre ad alcuni dei più classici standard, darà spazio alle composizioni originali di entrambi.

Giovedì 25 luglio il festival si sposta tra le mura medioevali della Fortezza di Montalcino con un evento davvero eccezionale. In scena Eddie Gomez Trio con Kind Of Bill, un omaggio a Bill Evans in un progetto ideato dal pianista Dado Moroni che, insieme al bassista Eddie Gomez e al batterista Joe La Barbera non mancherà di proporre anche composizioni scritte dai tre strepitosi protagonisti sul palco.

La voce e la classe di una della più affascinanti interpreti italiane saranno protagoniste dell’appuntamento di venerdì 26 luglio quando, sul palco della Fortezza di Montalcino, salirà Tosca con lo spettacolo “La bella estate”. Ad accompagnarla, il suo sestetto con Giovanna Famulari (violoncello, voce, piano, percussioni), Massimo de Lorenzi (chitarra), Luca Scorziello (batteria e percussioni), Fabia Salvucci (voce e tamburi a cornice) e Arabella Rustico (contrabbasso).

Appuntamento con la storia della musica sabato 27 luglio: a jazz & wine arriva Andy James & Jon Cowherd All Star. Special guest Mino Cinelu.

Eccellenze del jazz internazionale, che hanno fatto la storia della musica a livello mondiale, si incontrano nella terra del Brunello per dare vita a uno spettacolo destinato a lasciare il segno.

A Montalcino, Andy James (voce) sale sul palco con una band composta da soli “numeri uno” che vanta musicisti come Jon Cowherd (piano), John Beasley (piano), John Ellis (fiati), Chico Pinheiro (chitarra), Doug Weiss (basso) e Allan Mednard (batteria). Special guest il percussionista Mino Cinelu.

La 27ma edizione di Jazz & Wine in Montalcino chiude col botto: domenica 28 luglio nella Fortezza Medicea arrivano Aymée Nuviola Quintet feat. Kemuel Roig.

Vincitrice di diversi Grammy, Aymée Nuviola cantante, musicista, cantautrice e attrice è considerata in maniera unanime come la migliore esponente del latin jazz, la sola in grado di raccogliere l’eredità di Omara Portuondo e Celia Cruz.

La direzione artistica di Jazz & Wine in Montalcino è firmata da Eugenio Rubei (Alexanderplatz Jazz Club di Roma, Sound&Image). Tutti gli spettacoli di Jazz & Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.

travelnotop.com

Cineturismo a Soave, Montalcino, e Chianti

Arriva finalmente su grande schermo il vino Made in Italy. Dopo il cult-movie Sideways, una produzione americana, la Summit Ent. di Santa Monica, torna a scommettere sul tema vino, con 'Letters to Juliet' al cinema in Italia dal 25 agosto e gia' uscito negli Usa da maggio, con la regia di Gary Winick. Con paesaggi vinicoli che, c'e' da scommettere, sapranno attrarre i cineturisti.



Stavolta e' il vigneto Italia a far da cornice, magnificata dalla fotografia di Marco Pontecorvo, alle vicende di una giovane reporter del New Yorker (Amanda Seyfred) che giunge a Verona (www.comune.verona.it), scoprendo ed entrando a far parte del team delle 'segretarie di Giulietta' Capuleti, che ogni giorno rispondono alle lettere inviata alla paladina di tutti gli innamorati, per la celeberrima opera di Shakespeare Giulietta e Romeo. Mentre il fidanzato, Gael Garcia Bernal, aspirante chef e patron di un ristorante di cucina italiana a New York, si entusiasma per le lezioni di risotto all'Amarone, le aste dei vini, le cerca dei tartufi nel territorio veneto. La prima parte del film si svolge a Verona, e nelle suggestive gallerie sotterranee di Borgo Rocca Sveva, centro d'eccellenza di Cantina di Soave (www.cantinasoave.it). ''Si tratta di una importante occasione promozionale - ha detto il direttore generale di Cantina di Soave Bruno Trentini - per i nostri vini e per l'intera denominazione del Soave, anche in chiave turistica''.

Alla ricerca di un amore perduto, la vicenda approda poi in Toscana, a Siena e nelle due aziende di proprieta' di Elisabetta Gnudi Angelini, il relais Borgo Scapeto a Castelnuovo Berardenga e l'azienda vinicola Caparzo (www.caparzo.com), il cui Brunello di Montalcino scandisce le tappe fondamentali del viaggio di Vanessa Redgrave, Christopher Egan e Vanessa Redgrave, gia' giovane protagonista di 'Mamma mia'.

Le riprese a Borgo Scopeto (www.borgoscopetorelais.it), circondato dalle colline di Vagliagli, ''dovevano durare solo una settimana, nella nostra piscina, ma poi la produzione - ha sottolineato il direttore del relais Alessandro Montermini - ha scelto il nostro albergo per tutte le riprese, coinvolgendo nella pellicola gli ospiti. Il Brunello Caparzo ha fatto da collante nei piccoli momenti di tensione nel set, e la passione per la buona cucina ha coinvolto anche gli attori, a punto che la Redgrave ci ha chiesto il permesso di preparare la torta del suo compleanno e ha trascorso le sue pause di lavoro tra farine e mattarello''.

Il film e' stato molto apprezzato negli Stati Uniti, dove sta ottenendo successo di pubblico con pagine dedicate su tutti i principali Social network. E il ritorno c'e': ''arrivano gia' le prime prenotazioni in albergo - ha detto Montermini - o telefonate di vecchi clienti che hanno riconosciuto la struttura sul film. E le vendite del Caparzo annata 2005 volano, sulla scia del film e dei 92 punti assegnati da Robert Parker nella sua guida ai vini''.

L'esperimento di product placement in una pellicola di distribuzione internazionale non e' la prima volta che coinvolge il vino italiano: gia' una etichetta-cult nel mercato mondiale, il 'Sagrantino 25 anni' del produttore umbro Marco Caprai e' approdata nel 2009 su grande schermo nel film 'Holy Money' del regista belga Maxime Alexandre.

ansa